domenica 25 marzo 2007

DNA cosmico


dna_nebula (Credits: NASA/JPL-Caltech/UCLA)

Le forze magnetiche al centro della galassia hanno “plasmato” una nebula (addensamento di materiale cosmico, ndr) dandogli la forma del DNA.
La forma a doppia elica è comunemente riscontrabile tra gli organismi viventi, ma è la prima volta che viene osservata nel cosmo. “Nessuno aveva mai visto prima niente del genere”, ha detto Mark Morris dell'UCLA, “la maggior parte delle nebule sono galassie a forma di spirale piene di stelle oppure conglomerazioni amorfe di polveri e gas. Quello che abbiamo visto indica invece un alto grado di ordine”.

Le osservazioni, fatte con lo Spitzer Space Telescope della NASA, sono state dettagliatamente descritte su Nature.
La nebula a forma di DNA è lunga circa 80 anni luce e dista circa 300 anni luce dal buco nero supermassivo al centro della Via Lattea. La nebula, quasi perpendicolare al buco nero, si muove a circa 620 miglia al secondo (1,000 chilometri al secondo).
I campi magnetici al centro della galassia sono circa 1.000 volte più forti di quelli terrestri. Agiscono perpendicolarmente al buco nero e parallelamente alla nebula.
Gli scienziati ritengono che si debba proprio alla loro azione la forma a doppia elica.
Il processo richiede un tempo molto lungo, affinché il disco completi la sua orbita intorno al buco nero, di circa 10.000 anni.

Fonte: Space / marzo 2006
Istituzioni scientifiche citate e correlate all'articolo:

Spitzer Space Telescope

sabato 24 marzo 2007

Ricodificare il nostro DNA


FILAMENTI DI DNA E GHIANDOLE ENDOCRINE
Ognuno di questi dodici filamenti di DNA rappresenta uno dei dodici aspetti della coscienza multidimensionale:

Filamento 1:Coraggio di andare avanti ed integrare le nostre paure
Filamento 2:Capacità di focalizzarsi su qualcosa e portarlo a compimento
Filamento 3:Conservare l'equilibrio del genere sessuale tra il potere maschile e femminile
Filamento 4:Equilibrio tra il nostro campo energetico e il corpo fisico
Filamento 5:Vivere pacificamente in uno stato di accettazione
Filamento 6:Forza di rimanere nella propria verità, indipendentemente dalle conseguenze

Filamento 7:Capacità di accettare entrambi i nostri lati di ombra e luce
Filamento 8:Capacità di conservare i propri confini personali, indipendentemente dalle conseguenze
Filamento 9:Capacità di accettare e vivere all’interno di una comunità dissimile da noi
Filam
ento 10:Capacità di sintonizzarsi con la propria anima o sé superiore e darvi ascolto
Filamento 11: Potere di immaginare, e creare/far manifestare tali visioni nella 3a Dimensione
Filamento 12:Capacità di saper accettare, essere cordiali, e di apprezzare il valore di tutte le cose


Le Ghiandole Endocrine

Ipotalamo – Io mi traduco in ciò che credo
Pineale – Io vedo o immagino ciò che ricevo
Pituitaria – Io ascolto ciò che ricevo
Tiroide – Io dico ciò che ricevo
Timo – Io purifico e trasformo ciò che ricevo Cuore – Io sento ciò che ricevo
Gonadi
– Io creo e manifesto ciò che ricevo

Surrene – Io dò applicazione a ciò che ricevo
Nel processo di ri-codificazione, quindi, ogni filamento dev'essere singolarmente riconnesso ad ogni ghiandola e poi attivato.
Ciò conduce a quell'ampliamento del DNA, che è necessario per supportare una piena coscienza dei regni superiori ed una totale comunicazione con essi. Questi aspetti vengono rappresentati, nella fisicità, da nuovi percorsi neurali verso il cervello e, quando la connessione sarà completa, la nostra coscienza multidimensionale verrà percepita e raggiunta pienamente. La luce proveniente dalla Cintura Fotonica che entra dalla pituitaria e dalla pineale, è quella che sta principalmente conducendo questo processo di ri-codificazione. Noi possiamo attivamente co-operare, in tale fase, cercando di raggiungere una qualche comprensione di quanto ci sta accadendo.
La nostra capacità di interagire con le nuove frequenze di luce ed assorbirle dentro ai nostri corpi fisici, determinerà il come noi progrediremo in questo successivo gradino della nostra evoluzione fisica e spirituale. E osservando attentamente i nostri sistemi di credenze e le nostre azioni, usando emozioni e volontà come carburante per avanzare spiritualmente, noi modificheremo e ripuliremo molte indesiderate forme pensiero e schemi comportamentali che non ci servono più.
State attenti a chi offre tecniche per affrettare o far avanzare esageratamente la vostra ri-codificazione del DNA – soprattutto se attaccato c'è un cartellino del prezzo molto alto. Ci sono molti esseri superiori, guide angeliche e maestri, ultimamente, che si stanno impegnando con noi. Essi aiutano ciascuno di noi, durante questo processo di ri-codificazione, a “stare sulle nostre gambe” e a non cercare di correre troppo avanti.
Tale procedimento non può neanche essere affrettato da nulla che possiamo leggere in un libro o comprare in bottiglia. Sta avendo luogo esattamente nel giusto lasso di tempo, a prescindere da quanto potremmo cercare di interferire. Questo scenario è immenso ed include la nostra intera Galassia .
Sta avvenendo in risposta al Piano Divino per il nostro universo, che ha avuto inizio dal nostro Creatore di Tutto Ciò Che È.
Quindi, rilassatevi e lasciatevi andare alla corrente, permettete al tutto di manifestarsi da solo nel suo giusto tempo. Godetevi il viaggio. I risultati finali saranno grandiosi ed inseriranno noi tutti dentro ad un'esperienza multidimensionale, in cui poter vivere sulla Terra con la compassione dei Cieli.

Autore: Mary Mageau ( km3highnote@bigpond.com ) Traduzione di Daniela Brassi

Chakras





ROSSO (ghiandola endocrina del surrene, o ghiandola surrenale): il chakra di base, o della radice, ci collega al mondo fisico e funge da fondamenta per costruire e sviluppare la nostra personalità. Questo è il chakra dell’accettazione, che ci permette di sentirci radicati, stabili e sicuri. Quando funziona appieno, ci sentiamo presenti nel qui ed ora, e connessi al corpo fisico.
ARANCIO (gonadi: ovaia/testicoli): il chakra della riproduzione, o sacro chakra, è il centro dell'energia sessuale e della creatività, che bilancia il libero dare e ricevere di sentimenti ed emozioni in ogni nostra relazione.
GIALLO (milza): il chakra del plesso solare è il punto in cui il nostro onore, integrità e potere hanno origine. È l'essenza di colui/colei che siamo. Quando è aperto abbiamo il controllo e possediamo sufficiente auto-stima.
VERDE (timo): il chakra del cuore è il centro del nostro sistema. Anche noto come il grande trasformatore, esso genera la capacità di amare liberamente senza paura o coscienza di sé. Quando funziona appieno, si è compassionevoli, amichevoli, e capaci di lavorare in armonia in tutte le relazioni.
BLU (tiroide): il chakra della gola è il punto in cui sentimenti ed emozioni vengono trasformati in espressività. Questo centro chakra vi aiuta a trovare l'equilibrio tra il silenzio e la parola, e vi assiste nel dire ciò che onestamente sentite. Quando è aperto non esistono problemi con l’esprimere voi stessi verbalmente o artisticamente.
INDACO (pineale): il “Terzo occhio” tra le sopracciglia, sopra al naso, vi connette al vostro essere spirituale e richiama intuito e consapevolezza dentro alla vostra vita quotidiana. Questo centro ci permette di sperimentare il nostro sesto senso fatto di conoscenza intuitiva e di usare la fantasia.
VIOLA (pituitaria): il chakra della corona vi collega al vostro più totale essere, con la consapevolezza che voi, l'universo e il Grande Creatore siete tutt'uno. Quando funziona liberamente, siamo privi di giudizio e consapevoli del mondo, di noi stessi e delle altre dimensioni.

domenica 11 marzo 2007

OSSERVARE, PERCEPIRE, COMPRENDERE



www.alexgrey.com

RIVOLUZIONE E EDUCAZIONE: una pedagogia rivoluzionaria per il XXI secolo



Fidel y Martí: Una pedagogía revolucionaria para el Siglo XXI
a cura:
Dott.Wilkie Delgado Correa
Profesor de Mérito del Instituto Superior de Ciencias Medicas de Santiago de Cuba

Febbraio 2007
Fonte:http://freeweb.supereva.com/archivocubano

La Habana es actualmente un aula, un laboratorio, una escuela, una universidad gigantes donde más de cinco mil educadores del mundo exponen, analizan, discuten, intercambian experiencias, observan y comparan realidades en torno a la situación de la educación en sus países y en el mundo contemporáneo, en el marco del mayor evento científico de su tipo: PEDAGOGÍA 2007.

Cuba, el país sede de estos eventos, abre sus puertas para mostrar sus avances y aportes en este campo, que brinda generosa y solidariamente a los demás pueblos. Es conveniente, por lo tanto, exponer algunas ideas sobre el fundamento ideológico revolucionario en que se soportan las actuales realizaciones cubanas en la esfera educacional. Son las ideas de Martí y Fidel las que han guiado todas las transformaciones que hoy asombran al mundo, y son reflejo del papel de la revolución para lograr el cambio de la sociedad.

Martí vio claramente la situación educacional en nuestros pueblos durante el siglo XIX. Para cambiar esta situación, afirma la necesidad de una revolución en este campo, valora la significación del saber como vía del engrandecimiento espiritual y moral del hombre y de su papel transformador de la sociedad y, en definitiva, para el alcance de la verdad, aherrojada en un marasmo de confusión y mentira por las fuerzas sociales retrógradas prevalecientes, interesadas en mantener en la incultura y en la ignorancia a la gran masa de los pueblos. Por eso sentencia:


"Si la educación de los hombres es la forma futura de los pueblos, la educación de la mujer garantiza y anuncia los hombres que de ella han de surgir...
En nuestros países ha de hacerse una revolución radical en la educación, si no se los quiere ver siempre deformes: colosal la cabeza, inmenso el corazón, arrastrando los pies flojos, secos y casi en hueso los brazos...
Pero en los pueblos está la gran revolución: la educación popular. Saber leer es saber andar. Saber escribir es saber ascender. Pies, brazos, alas, todo eso ponen al hombre esos primeros humildísimos libros de la escuela...
Los libros sirven para cerrar las heridas que las armas abren; que sirven para construir pueblos con los escombros que la piqueta revolucionaria ha echado a tierra; que encienden lo escondido; que sacan a la luz lo oscuro; que iluminan con colores vivísimos todas las fecundas e infatigables obras de la creación. Los libros consuelan, calman, preparan, enriquecen y redimen...
Un libro, aunque sea de mente ajena, parece como cosa nacida de uno mismo, y se siente uno como mejorado y agrandado con cada nuevo libro... Leer es una manera de crecer, de mejorar la fortuna, de mejorar el alma... Leer nutre, ver hermosura engrandece. Se lee o ve una obra notable y se siente un noble gozo... "
Por eso enfatiza la actitud de los jóvenes y de los hombres, en general, en la consecución de la verdad, que les permitirá ser plenamente libres; critica el enfoque estéril de métodos de enseñanza predominantes en su tiempo y proclama la necesidad de cambiarlos de raíz para el bien supremo del hombre.


"...La educación que asoma y se impone, hija legítima de la impaciencia de los hombres, libres ya para aprender y obrar, que necesitan saber cómo está hecha y se mueve y transforma la tierra que han de mejorar y de la que han de extraerse con sus propias manos los medios del bien universal y del mantenimiento propio...
Y los jóvenes se animan. Discuten al maestro, al texto, al libro de consulta. Tienen cierto espíritu volteriano, que hace bien. Rechazan la magistral imposición, lo que también es bueno. Anhelan saber para creer. Anhelan la verdad por la experiencia; manera de hacer sólidos los talentos, firmes las virtudes, enérgicos los caracteres...
No dudes, hombre joven. No niegues, hombre terco. Estudia, y luego cree... "
"En vez de poner ante los ojos de los niños los elementos vivos de la tierra que pisan, los frutos que cría y las riquezas que guardan, los modos de fomentar aquellas y extraer estas, la manera de librar su cuerpo en salud de los agentes e influencias que lo atacan, y la hermosura y superior conjunto de las formas universales de la vida, prendiendo así en el espíritu de los niños la poesía y la esperanza indispensable para llevar con virtud la faena humana ¡los atiborran en estas escuelas de límites de Estados de hileras de números, de datos de ortografía y definiciones de palabras! ...
De raíz hay que volcar este sistema ... Eso, a tientas aún, quisiera hacer aquí con el sistema de escuelas públicas los reformadores más juiciosos... reconstruirlo de manera que no apague al hombre, y surja al sol el oro de su naturaleza".

Coincidente con Martí, Fidel esclarece el papel y trascendencia de la Revolución para llevar a cabo no sólo la transformación del sistema de educación imperante, sino también la transformación de la sociedad que permita luego el acceso de todos a la cultura, único medio posible para la transformación completa y esencial del hombre.

Sus ideas son continuación y profundización de las ideas martianas, enriquecidas con los argumentos que reflejan y aportan las experiencias vividas por la sociedad cubana en la mitad del siglo XX. Lo hace, no desde la perspectiva de una Revolución social cuyo triunfo se espera, sino desde la realidad que enfrenta una Revolución triunfante que encamina sus pasos a la transformación radical de la nefasta situación que hereda de la vida republicana neocolonial.

Su análisis realista y convincente penetra en las raíces de los males y destruye el endiablado armazón que las fuerzas sociales dominantes han erigido para sustentar su dominio y explotación de las grandes masas del pueblo.


"Precisamente por ser la revolución un cambio completo, profundo, en la vida de un país, en todos los órdenes, el primer gran problema de la revolución es como se combate y como se vence la influencia de las viejas ideas, de las viejas tradiciones, de los viejos prejuicios, y cómo las ideas de la revolución van ganando terreno y van convirtiéndose en cuestiones de conocimiento común y de clara comprensión para todo el pueblo. Este problema de la educación de los analfabetos o de aquellas personas que no han tenido oportunidad de ir a los centros de enseñanza superior, sino también es ante todo un problema de educación de las propias masas de la revolución...
Demasiado miserable era el sistema en que para adquirir una profesión era necesario tener dinero; demasiado miserable era el sistema que impedía a las inteligencias ser útiles a la patria si no contaban con recursos necesarios.
¡Quién sabe cuantas inteligencias se perdieron!
¡Quién sabe cuantos genios se desperdiciaron por falta de la oportunidad! ¡Quién sabe cuantos talentos brillantes pasaron sin dar luz, pasaron sin ser útiles, pasaron sin traer al mundo todo lo que las inteligencias fecundas pueden dar para el bien de los semejantes! ...
Los que enseñan la verdad preparan a los pueblos para comprenderla; los que enseñan la mentira condicionan a los pueblos para engañarlos. Los que defienden la explotación, los privilegios y la injusticia tratan de mantener a los pueblos en la oscuridad y la ignorancia más completa. Las revoluciones, que predican la justicia, que se hacen para redimir a los pueblos de la explotación, enseñan, educan, erradican la ignorancia... Sabemos el tremendo daño que ocasiona la ignorancia, porque no hay peor enemigo del hombre, peor enemigo de los pueblos, peor enemigo de la humanidad que la ignorancia. Y de todas las herencias que el colonialismo, el imperialismo y el capitalismo nos dejaron, la peor de todas, fue la ignorancia... "
Pero no se trata sólo de la denuncia de los males y calamidades sociales, se trata también de buscar y poner en práctica las soluciones que deben erradicarlas.



"El Estado se considera en el deber, la revolución se considera en el deber de organizar y establecer el principio de le enseñanza gratuita a todos los ciudadanos del país. ¡Y el pueblo se considera en el deber de formar a las futuras generaciones en un espíritu de amor a la patria, de amor al prójimo verdadero, es decir, amor a sus semejantes, amor a su pueblo, amor a la justicia, amor a la Revolución...
E n la revolución suelen ocurrir varias revoluciones... Los capitalistas hablan de su régimen de libertades, que dicen que les da oportunidad a todos.
¿Qué oportunidad puede tener un guajiro que nunca vio una escuela, que nunca vio por allí un maestro? ¿Qué oportunidad de ser un científico, de ser un técnico, de ser un artista, de ser lo que sea, qué oportunidad tiene? ¿Qué oportunidad tenía el millón de analfabetos?
Aquel Estado no le daba ninguna oportunidad.
Sin embargo, este Estado sí le da la oportunidad al niño más humilde, más pobre, que vive en el rincón más apartado del país...
Hay campesinos que dicen: mi hijo va a ser ingeniero; pero a él no le alcanzarían nunca sus propios recursos para que su hijo fuera ingeniero. Sin embargo, sabe que su hijo va a ser ingeniero; es inteligente, es competente, y está seguro de eso. O que su hijo va a ser médico; es inteligente, es estudioso, vale la pena que el país desarrolle esa inteligencia. Él con sus recursos no podría hacerlo; sin embargo, los recursos de toda la nación, de todo el pueblo, ¡sí lo puede hacer!
Lo que nadie con sus propias fuerzas podría hacer, lo puede hacer el esfuerzo de todos.
Lo que es imposible para el individuo aislado, jamás será imposible para la nación, para el esfuerzo unido de todos los trabajadores de una nación...
Es por eso que nosotros no podemos tener otra concepción del desarrollo de la educación de un pueblo, si esa concepción no equivale, hasta sus últimas consecuencias, de toda la inteligencia potencial de ese pueblo...
Para todos hay una oportunidad en la revolución, para todos... todos tienen su oportunidad y la revolución es precisamente eso: la oportunidad para todos por igual. Y la revolución va alcanzando su ambicioso propósito de dar todas las oportunidades de estudiar, de prepararse, de superarse, de desarrollar su inteligencia, su salud, de forjar un porvenir, donde se unen los supremos intereses de la patria con las aspiraciones naturales de todo ser humano...
Nosotros no le decimos al pueblo: ¡cree! Le decimos: ¡lee! Nosotros no le decimos: esto es un dogma.
La reacción no le decía al pueblo lee si no cree. Por lo tanto, le suprimía la oportunidad de tener libros...
Y la Revolución le dice al pueblo: aprende a leer y a escribir, estudia, infórmate, medita, observa, piensa. ¿Por qué? Porque ese es el camino de la verdad: hacer que el pueblo razone, que el pueblo analice... Por lo pronto toda revolución es un extraordinario proceso de educación. Por eso, Revolución y Educación son una sola cosa. Ahora bien, Revolución y enseñanza, Revolución y capacitación de técnicos, Revolución y formación de profesionales, son otras tantas de las tareas de la Revolución. La Revolución ha trabajado en sentido general en la educación del pueblo... "

En conclusión, aquí se expresan algunas de las ideas esenciales que explican el rumbo seguido por la Revolución Cubana en el campo de la educación, con un enfoque científico e integral
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martedì 6 marzo 2007

Il bicchiere mezzo pieno....come reagire positivamente agli eventi




di Johanna Rossi Mason
30 aprile ’04
www.comuni-care.it
redazione@comuni-care.it

Essere ottimisti nell’opinione comune è un tratto di personalità, dicarattere, in genere valutato positivamente in quanto l’ottimista è persona che vive la vita in maniera più positiva, vede il famoso bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto.
In realtà invece sembra che sia una caratteristica – non sta a noi giudicare che si tratti di una qualità – che può essere appresa. Secondo il Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli “l’ottimismo è l’attitudine a giudicare favorevolmente lo stato e il divenire della realtà”.
Ora dagli Stati Uniti il Professore di Psicologia Martin Seligman, noto anche in Italia per i suoi libri (Imparare l’ottimismo – Giunti – 1996; La costruzione della felicità – Sperling & Kupfer 2003) ci rivela, grazie ad un recente studio, che gli effetti del pensiero ottimista hanno risvolti positivi anche sulla salute fisica e non solo su quella psichica.
Seligman, che lavora alla Università della Pennsylvania, ha condotto la ricerca con il collega Gregory Buchanan e sono giunti alla conclusione che le persone che imparano a essere più ottimiste possono non solo evitare la depressione, ma anche migliorare in maniera significativa la propria salute fisica.
Lo studio, ha preso in esame un gruppo di studenti universitari del primo anno e li ha divisi in due gruppi in maniera randomizzata e quindi casuale.
Il primo gruppo è stato invitato a partecipare ad un workshop di 16 ore sulle strategie cognitive per affrontare le avversità, reagire e difendersi da eventi e pensieri negativi (coping), mentre i secondi hanno unicamente fatto parte del gruppo di controllo. Nello studio a tutti gli studenti era chiesto di completare un questionario destinato a focalizzare le loro attitudini generali e il comportamento di ‘coping’.Ai partecipanti al gruppo di lavoro è stato insegnato a mettere in discussione i pensieri negativi più ricorrenti, così come ad imparare abilità sociali e lavorative che possono aiutare a reagire nelle situazioni di difficoltà.
Il follow-up a 18 mesi ha permesso di raccogliere i dati preliminari, con risultati interessanti: il 22% dei partecipanti al workshop aveva sofferto di disturbi dell’umore di varia intensità contro il 35% dei soggetti del gruppo di controllo.
Solo il 7% dei partecipanti ai lavori sulle strategie cognitive aveva sofferto di disturbi d’ansia contro il 15% degli altri.
Racconta inoltre il Professor Buchanan che i partecipanti al workshop avevano anche riferito un minor numero di problemi di salute e si erano mostrati più predisposti a rivolgersi al medico in caso di malessere per mantenere alto il proprio stato di salute, oltre a sottoporsi più di frequente a controlli diagnostici. Le persone ottimiste non si arrendono di fronte alle difficoltà che vivono come opportunità di crescita, hanno più successo sul lavoro, percepiscono i problemi come possibilità di crescita e non come ostacoli insormontabili. Tale ‘abito mentale’ è stato considerato determinante anche per raggiungere uno stato psico-fisico di benessere generale. L’ottimista guarda avanti e gode di uno stato di salute migliore della media. Alla base di questo modo di guardare alla vita ci sono due fattori: la sensazione di poter esercitare un controllo sugli eventi e il modello mentale con cui spieghiamo a noi stessi quello che ci accade. Le persone che credono di poter modificare le cose a proprio favore e quelle che si percepiscono come meritevoli, sono gli elementi che distinguono l’ottimista dal pessimista. Gli esperti sottolineano comunque che il proprio ‘stile esplicativo’ ossia il proprio personale modo di spiegare gli eventi possa essere modificato, corretto e quindi che ad essere un po’ più ottimisti, si possa imparare, con un po’ di allenamento e con una buona dose di elasticità di pensiero. Seligman docet.

giovedì 1 marzo 2007

Le frequenze delle emozioni




di Edoardo Capuano

Recenti studi hanno dimostrato che le nostre emozioni provocano mutamenti vibrazionali che interagiscono direttamente con il nostro essere: un'emozione negativa, come la paura, corrisponde ad uno stato vibrazionale molto misero, a una lunghezza d'onda estesa; un'emozione positiva, come l'amore, corrisponde a un elevato modello vibrazionale, a una corta lunghezza d'onda.
Il corpo dell'essere umano è composto da materiale genetico dotato di un trasmettitore e un ricevitore estremamente sofisticati di frequenze.
In particolari sperimentazioni scientifiche si è osservato che inserendo il DNA in un contenitore tubolare di elettroni, questi ultimi si dispongono a formare una struttura uguale al DNA.
Se si rimuove il DNA, gli elettroni ritornano ad occupare le precedenti posizioni.
Questa è la prova inequivocabile che il patrimonio genetico dell'essere umano interagisce di continuo con l'energia circostante; siamo noi, le nostre condizioni emotive, a influenzare il mondo di continuo. Dentro ogni essere umano ci sono delle microantenne conosciute con il nome di amminoacidi direttamente collegate con il DNA. Inoltre, esistono 64 codici genetici o antenne, capaci di trasmettere e ricevere frequenze più elevate collegando ogni persona a dimensioni più elevate. Recenti studi scientifici suggeriscono che solo 20 di queste antenne sono attivate, e le rimanenti 44 rimangono “disattivate”.
Ma solo 20 antenne sono insufficienti a collegare un essere umano con le frequenze più elevate. Ne deriva che ogni persona usa solo una piccola frazione del proprio potenziale cerebrale. Scienziati dell'Istituto HeartMath e di altri istituti di ricerca hanno fatto altre nuove e importantissime scoperte: queste microantenne presenti sul DNA si attivano o disattivano dalle frequenze filtrate in continuazione attraverso il DNA.
Per questo motivo le nostre emozioni hanno una funzione peculiare sull'attivazione di queste microantenne.
Un'emozione di paura, il derivato di tutte le nostre emozioni negative, può attivare solo alcune di queste “antenne” perché genera una lunghezza d'onda lenta e lunga. Mentre l'amore, il derivato di tutte le nostre emozioni positive, riesce ad attivare un numero molto più elevato di “antenne” perché genera una lunghezza d'onda veloce e corta.

Fonte:www.ecplanet.com