giovedì 28 maggio 2009

Smart drugs prima degli esami per aumentare la performance: effetti sgradevoli e nocivi nel breve, medio e lungo periodo

Info: www.cnr.it
Passato di moda il vecchio 'caffè dello studente', oggi si ricorre sempre più spesso a sostanze che sebbene legali hanno un effetto dopante e conseguenze rilevanti nel breve e lungo periodo.
(Adnkronos: Roma, 25 mag) -
Scatta il conto alla rovescia per le decine di migliaia di studenti italiani che affronteranno a breve il fatidico esame di maturita'. E dalla comunita' scientifica del Cnr scatta l'allarme per gli esami dopati.
Se in passato per resistere alle nottate sui libri gli studenti si limitavano ad aumentare la dose quotidiana di caffe', confidando nelle sue proprieta' stimolanti, oggi, infatti, in prossimita' di una prova d'esame alcuni fanno ricorso alle 'smart drugs', sostanze legali ma dall'effetto dopante e nocivo.
Perche', spiegano i neuroscienziati, se nell'immediato 'regalano' una maggiore efficienza mentale, dopo qualche giorno gli effetti svaniscono, provocando dipendenza e danni gravi alla memoria.
"I cosiddetti nootropi (dal greco noos=mente e tropein=verso) o 'cognitive enhancers', sono prodotti in grado di aumentare le capacita' cognitive.
Questa categoria -spiega Anna Lisa Muntoni dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Cagliari- comprende svariate sostanze psicoattive, sia di sintesi che naturali, efficaci non solo nei pazienti con disturbi neurologici o cognitivi, per i quali sono nate, ma anche in persone sane".
"In pratica, l'uso delle 'smart drugs' -prosegue Muntoni- migliora i processi cerebrali che sottendono l'attivita' mentale come attenzione, concentrazione, percezione, apprendimento, memoria, linguaggio, motivazione, capacita' organizzativa e decisionale".
Ma sempre piu' spesso questi farmaci sono assunti al di fuori della prescrizione medica.
"Stimolanti come metilfenidato, destroanfetamina e modafinil, normalmente prescritti per la terapia del disturbo da deficit di attenzione e iperattivita' (Adhd), dell'autismo e di disturbi del sonno -prosegue Muntoni- si possono acquistare anche online e vengono presi in dosi massicce dagli studenti, soprattutto alla vigilia degli esami".
"Queste sostanze -spiega ancora la neuroscienziata del Cnr, Muntoni- agiscono fondamentalmente aumentando i livelli cerebrali dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina.
In questo modo, da un lato migliorano le capacita' di concentrazione e di elaborazione delle informazioni, i livelli di allerta e di attenzione, la motivazione allo studio, e, dall'altro, riducono le sensazioni di sonno, fame e fatica.
Di qui la tendenza ad abusarne per migliorare le proprie prestazioni e prendere voti piu' alti".
Un'abitudine insana e pericolosa poiche' per la maggior parte di tali droghe non si conoscono gli effetti a lungo termine nei soggetti sani.
"In generale, disturbano i meccanismi del sonno -precisa la ricercatrice dell'In-Cnr- vanificando dopo qualche giorno la loro azione e mettendo a repentaglio la memoria. Una buona qualita' del sonno e' infatti indispensabile per immagazzinare le informazioni e consolidare i ricordi". E i pericoli non finiscono qui.
"Altri effetti collaterali -riferisce Muntone- sono rappresentati da diminuzione dell'appetito, perdita di peso, ansia e irritabilita'. Per quanto riguarda il problema della dipendenza, gli stimolanti metilfenidato e anfetamina, amplificando le azioni della dopamina, rendono piu' interessanti e gratificanti lo studio e le attivita' quotidiane e cio' puo' portare all'uso compulsivo e alla dipendenza".

martedì 26 maggio 2009

USA: fare l'amore come rimedio alla crisi occupazionale

Chi non lavora non fà l'amore... questo nel 1969 il titolo di una canzone sanremese di Adriano Celentano che al tempo fece molto discutere: lo sciopero del sesso coniugale da parte della moglie contrariata con il marito impegnato negli scioperi dell'autunno caldo.
Oggi invece...
- Viagra gratis ai residenti degli Stati Uniti che hanno perso il lavoro.
La casa farmaceutica Pfizer ha infatti deciso di mettere a disposizione di queste persone 70 tipi di medicine gratuite, tra le quali anche la famosa 'pillola blu'.
Attraverso il programma 'Maintain' i lavoratori in gravi difficolta' economiche potranno beneficiare quindi di diversi farmaci.
"Tutti sappiamo che le persone licenziate di recente hanno perso la loro assicurazione sanitaria, il che rende loro difficile pagare per l'assistenza sanitaria", ha spiegato Jorge Puente, amministratore della societa' in un articolo pubblicato sulla rivista New Scientist.
La fornitura gratuita pero' ha un tempo limitato: al massimo 12 mesi.
Secondo gli analisti, questa iniziativa della Pfizer avra' come risultato anche una maggiore fidelizzazione dei pazienti al marchio perche' seguiti anche in un momento economicamente difficile.
SE NON TROVI LAVORO ALMENO PUOI FARE ALL'AMORE, MA CON CHI?
A QUANDO LA RICETTA DI QUALCHE SEDUTA DI SESSO MERCENARIO GRATUITO,PERCHE' E' ABBASTANZA INCONSUETO SOMMINISTRARE UN APPETENTE A CHI NON HA CIBO.

sabato 23 maggio 2009

Si avvicina l'estate ed esplode la DIETAMANIA

L'estate si avvicina, il caldo impone indumenti leggeri e costumi da bagno e qui inizia la tragedia annuale del guardarsi allo specchio come se ci vedessimo per la prima volta nel nostro tripudio di rotoli,rotolini, culottes de cheval ed altre amenità che per noi donne equivalgono a una sconfitta bruciante sul terreno dell'autostima. Autostima conquistata con le unghie e con i denti ed azzerata in un attimo da un cartellino indicante la taglia 50 o xxl .
Perchè non ci siamo accorte prima che il nostro peso stava aumentando?
Il nostro benessere si valuta solo nella prova costume?
Ci sentiamo in forma con noi stesse solo se assomigliamo alle manequins ed indossiamo la xs o taglia 38?
A 50 anni vogliamo vestire come nostra figlia di 20 anni con tanga e shorts?
Chiariamoci un po' le idee sul significato di dieta e se vogliamo iniziare un percorso di consapevolezza alimentare date un'occhiata ad un sito proprio dedicato alle diete, il pezzo che segue è estratto appunto da:
Per dieta, che non dev'essere per forza una dieta dimagrante, si intende la pratica di ingerire cibo in modo regolato per raggiungere o mantenere un peso controllato. Nella maggior parte dei casi l'obiettivo è la perdita di peso, ma alcuni atleti aspirano ad aumentarlo, di solito sotto forma di muscoli; le diete possono essere seguite anche per mantenere stabile il peso corporeo.
Ci sono diversi tipi di diete: le diete dimagranti, ad esempio, mirano a far perdere peso e limitano l'assunzione di determinati cibi, o di cibo in generale, per ridurre il peso corporeo.
Quello che però per una persona funziona, non necessariamente va bene per un'altra, a causa del diverso metabolisimo e allo stile di vita che si conduce.
Per una serie di ragioni, infatti, la maggior parte della gente trova difficile mantenere il peso che ha perso nel tempo; tra le persone che hanno perso il 10% o anche più del loro peso corporeo, solo il 20% riesce a mantenere quella perdita per un intero anno.
Molti atleti professionisti si impongono da soli diete per acquistare peso.
I giocatori di Football Americano, ad esempio, tentano di aumentare la loro massa con diete apposite per trarre vantaggio da una mole maggiore sul campo di gioco.
Le persone che sono sottopeso e che stanno curandosi da problemi di anoressia nervosa o inedia, possono seguire diete ingrassanti che, a differenza di quelle degli atleti, hanno come obiettivo quello di riportare alla norma il grasso corporeo e la muscolatura, immagazzinando le sostanze nutritive essenziali.
Capita alle volte che i genitori sottopongano i figli a rigide diete che alla fine fanno più danni che altro.
Questo è alquanto deleterio per la salute del bambino dal momento che una dieta bilanciata (grassi, proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali, fibre, etc.) queste sostanze sono indispensabili per la crescita. Prima di sottoporre un bambino a qualunque tipo di dieta, sarebbe più che opportuno consultare un dietologo.
La ricerca ha inoltre dimostrato la pericolosità di imporre regimi dietetici ai bambini.
Il cervello sarebbe infatti incapace di imparare a mettere in correlazione il sapore col valore nutritivo, ed in seguito a questo, alcuni bambini, crescendo, si troverebbero a consumare cibo in eccesso nonostante l'apporto nutritivo assunto sia stato più che adeguato.

venerdì 22 maggio 2009

INFLUENZA A: IL VIRUS AGGIRA LE DIFESE IMMUNITARIE,ATTACCANDO I SEGNALATORI DEL PERICOLO

Ricercatori della University of Southern California (USC) hanno individuato un meccanismo molecolare che permette al virus dell'influenza di eludere la risposta del sistema immunitario.
Lo studio e' pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe.
"Abbiamo trovato un meccanismo legato ad un particolare proteina che assume un ruolo molto importante nel sistema di difesa dell'organismo umano nei confronti dei virus influenzali", ha detto Jung Jae, professore e presidente del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia Molecolare presso la Keck School of Medicine della USC, e principale autore dello studio.
"Insieme con i nostri studi precedenti (Nature 2007 e PNAS 2008), questo risultato potrebbe fornire ai ricercatori le informazioni necessarie per creare un nuovo farmaco che e' in grado di rafforzare l'immunita' e bloccare l'infezione e la replicazione dei virus".
Sono molteplici i recettori intracellulari responsabili dell'individuazione dei virus e dell'attivazione dei meccanismi di difesa del corpo.
Quando l'RNA di un virus entra nel liquido intracellulare, un recettore noto come acido retinoico-inducibile gene-I (RIG-I) lo rileva e questo innesca una risposta che limita la replicazione del virus e invita le difese del corpo ad entrare in azione.
"RIG-I agisce come un sensore di forza e di sicurezza contro gli attacchi - spiega Jung -. Poi, una proteina nota come TRIM25 aiuta RIG-I a trasmettere un segnale di allarme, che fa scatenare, nei tessuti circostanti all'infezione, una vera e propria inondazione di antivirali interferoni".
I ricercatori della USC hanno scoperto che il virus influenzale A si e' evoluto, integrando alcune proteine nel suo genoma per sfuggire al sistema di allarme basato sul gene RIG-I.
In pratica il virus dell'influenza A attacca le proteine TRIM25 impedendo loro di lanciare l'allarme al sistema immunitario.
In questo modo l'organismo non lo riconosce e non attiva le sue difese e il virus riesce a replicarsi tranquillamente nell'organismo.

martedì 19 maggio 2009

La salute della prostata testata in 3 minuti

Messo a punto un innovativo test diagnostico in grado di diagnosticare il cancro alla prostata in soli tre minuti mentre attualmente con la più invasiva biopsia, il metodo attualmente utilizzato per diagnosticare il tumore prostatico, i risultati non sono pronti in genere prima di due settimane.
A progettare il nuovo test e' stato un gruppo di ricercatori della Durham University in uno studio pubblicato sulla rivista Organic & Biomolecular Chemistry.
Il nuovo metodo, in pratica, analizza lo sperma e rileva i livelli di una sostanza chiamata 'citrato' che, quando sono bassi, sono associati al cancro alla prostata.
"Questa tecnica - ha detto David Parker, uno degli scienziati che ha progettato il test - potrebbe costituire la base di una semplice procedura di screening per il cancro alla prostata che potrebbe essere utilizzata negli ambulatori e negli ospedali locali".

Menopausa: indagine sulla correlazione tra vampate di calore e osteoporosi

Carolyn J. Crandall della University of California, Los Angeles, e la sua equipe hanno scoperto che le donne che riferivano di avere vampate di calore e sudorazioni notturne (sintomi noti come vasomotori) avevano una densita' minerale ossea inferiore rispetto alle donne prive di tali sintomi.
Piu' forti erano le vampate di calore, piu' sottili le ossa.
Le vampate di calore sono un sintomo molto comune durante la menopausa, ma Crandall e colleghi fanno notare che circa il 60% delle donne ne soffre gia' da prima che il ciclo sparisca del tutto.
I ricercatori hanno cercato di capire la connessione tra sintomi della menopausa, perdita di estrogeni e assottigliamento delle ossa.
Hanno analizzato 2.213 donne di diverse etnie parte dello Study of Women's Health Across the Nation che, all'inizio della ricerca, avevano dai 42 ai 52 anni.
Nessuna era in menopausa in quel momento, ma alcune gia' si trovavano in perimenopausa, il periodo immediatamente precedente la fine dell'eta' fertile. Le donne che riferivano sintomi vasomotori avevano una densita' minerale ossea piu' bassa delle donne senza quei sintomi.
L'eta' influiva su quali ossa erano piu' colpite:
nelle donne sulla soglia della menopausa o ai suoi inizi, le vampate significavano ossa femorali piu' sottili, in quelle in menopausa vera e propria (nel corso del follow-up) le vampate indicavano ossa del bacino piu' fragili.
Piu' erano frequenti i sintomi vasomotori, piu' bassa era la densita' minerale ossea. Secondo Crandall e colleghi, il fatto che i sintomi vasomotori indichino un assottigliamento delle ossa anche in perimenopausa suggerisce che i livelli di estrogeni non sono gli unici responsabili, perche' l'estrogeno cala solo dopo la fine del ciclo.
I ricercatori notano invece che durante le vampate di calore si attiva il sistema nervoso simpatico e che i neurotrasmettitori e gli ormoni rilasciati quando questa parte del cervello si attiva sono stati collegati alla fragilita' ossea.
Occorreranno ulteriori studi - conclude l'equipe sulla rivista Menopause - per chiarire questi meccanismi.

lunedì 18 maggio 2009

Diventare mamme a 66 anni si puo',ma cosa pensano le pantere grigie ?

CI INTERESSA CONOSCERE IL PARERE DELLE DONNE SULLA MATERNITA' DOPO LA MENOPAUSA.
LASCIATE UN COMMENTO SULL'ARGOMENTO, GRAZIE PER IL CONTRIBUTO
Tra circa un mese Elizabeth Adeney, 66 anni, diventerà la più anziana neo-mamma della Gran Bretagna.
La donna, divorziata e facoltosa manager, ha infatti quattro anni in più del precedente record britannico.
Il “caso record” al mondo spetta ancora all’indiana Omkari Panwar che l’hanno scorso a 70 anni, vicino a Nuova Delhi, ha partorito due gemelli.
Elizabeth Adeney, secondo quanto riporta il giornale britannico The Daily Mail, si trova già all’ottavo mese e si sente «al settimo cielo» perché a breve potrà finalmente realizzare il suo sogno di maternità.
La donna che confessa di sentirsi pienamente in forma non ha nessun problema fisico e, infatti, non ha rinunciato a lavorare «cinque giorni su sette».
La gravidanza di Elizabeth, però, ha già scatenato mille polemiche in Gran Bretagna data l’età del concepimento. La donna, infatti, è dovuta ricorrere alla fecondazione in vitro all’estero, in Ucraina, perché in Gran Bretagna la maggior parte delle cliniche si rifiutano di attuare il trattamento su pazienti che hanno superato i 50 anni ed il servizio sanitario britannico considera solo aspiranti madri fino ai 40.

Pillola, spirale e sterilizzazione:correlazione tra rischio oncologico e contraccezione

Sotto la lente di ingrandimento tre sistemi: la pillola, la spirale e la legatura delle tube di Falloppio (sterilizzazione tubarica). L'equipe del Dr. Xiao-Ou Shu del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, Tennessee, ha studiato 66.661 donne cinesi tra i 40 e i 70 anni per capire la connessione fra i tre metodi contraccettivi e una serie di tumori.
Tra le donne analizzate, il 19,4% aveva usato la pillola contraccettiva in qualche momento della sua vita, il 44,9% la spirale e il 12,4% la legatura delle tube.
Nel corso del follow-up di circa sette anni e mezzo, 2.250 donne si sono ammalate di cancro, come si legge sull' International Journal of Cancer.
E' risultato che la pillola aumentava il rischio di tumore della cistifellea e, forse, del colon; tuttavia, cominciare a prendere il contraccettivo orale prima dei 29 anni diminuiva il rischio di cancro del seno.
La spirale riduceva il rischio di cancro alla tiroide, specialmente nelle donne giovani, ma legare le tube aumentava il rischio di tumore dell'utero e della cistifellea, pur riducendo il rischio di cancro allo stomaco.

venerdì 15 maggio 2009

Ricerca scientifica:conflitto di interessi direttamente proporzionale ai risultati positivi pubblicati

In un terzo delle sperimentazioni in oncologia viene dichiarato qualche tipo di conflitto di interesse, soprattutto un coinvolgimento delle aziende farmaceutiche.
E’ il calcolo compiuto da una ricerca dell’ Università del Michigan, apparsa sul numero di giugno 2008 della rivista Cancer.
Su 1.534 pubblicazioni scientifiche esaminate (tutte tratte da otto fra le maggiori riviste del settore), il 17% dichiara un finanziamento da parte dell’industria e il 12% la presenza di almeno un autore con qualche incarico presso imprese farmaceutiche.
E con quale effetto?
In generale, hanno concluso gli autori, gli studi che dichiarano conflitti di interesse hanno la tendenza a ottenere risultati più positivi rispetto alla media.
E non solo in oncologia: un confronto di 124 metanalisi su farmaci contro l’ipertensione, apparso sul British Medical Journal nel 2008, ha evidenziato che anche se i risultati effettivamente positivi riguardavano poco più del 50% dgli studi, oltre il 90 % degli articoli riportava conclusioni comunque positive.

MIND FITNESS:Grazie alla concentrazione profonda alcune aree del cervello legate alle emozioni aumentano di volume

Articolo di Adriana Bazzi del 13 maggio 2009
Ginnastica, attrezzistica, personal trainer: tutti sanno come aumentare le dimensioni e la forza dei propri muscoli e rendere le ossa più forti.
Ma è possibile anche accrescere il volume del cervello?
E come?
Meditando, suggeriscono gli esperti. E non importa con quale tecnica: Zazen (scuola zen giapponese), Samatha e Vipassana (le due principali forme della meditazione buddhista) sono tutte efficaci, secondo una ricerca appena pubblicata su NeuroImagine da un gruppo di ricercatori dell’ University of California a Los Angeles (Ucla).
RISONANZA MAGNETICA – Analizzando, con la risonanza magnetica, il cervello di persone abituate alla meditazione, i ricercatori hanno dimostrato che il volume della materia grigia di chi ricorre a tecniche di concentrazione profonda è mediamente maggiore di quello di persone che invece non ricorrono a queste pratiche. In particolare l’aumento di dimensione riguarda alcune aree particolari, come l’ippocampo, la corteccia orbito-frontale, il talamo e la parte inferiore del lobo temporale, tutte zone che hanno a che fare con la regolazione delle emozioni. «Sappiamo – ha commentato Eileen Luders, coordinatrice della ricerca – che persone abituate alla meditazione acquisiscono una particolare capacità di provare emozioni positive, sono più stabili emotivamente e raggiungono un grado di consapevolezza maggiore per quanto riguarda i loro comportamenti. Tutte queste caratteristiche potrebbero essere legate alle differenze anatomiche che abbiamo evidenziato con il nostro studio».
DIFESE IMMUNITARIE - Quest’ultimo dunque, aggiunge nuove informazioni a quelle che già si conoscevano sui benefici della meditazione: proprio perché controllano meglio le emozioni, le persone che seguono regolarmente queste pratiche sono meno stressate e hanno migliori capacità di difesa immunitaria. Nello studio appena pubblicato il gruppo della Luders ha esaminato 44 persone, la metà delle quali con una lunga storia di pratiche meditative (da 4 a 46 anni, con una media di 24 anni). Fra questi soggetti, almeno un cinquanta per cento ha affermato che la concentrazione profonda costituiva una parte essenziale della pratica e che ogni giorno dedicava a questa attività dai 10 ai 90 minuti. NEURONI - Ma ne vale la pena, se questo significa aumentare non solo le dimensioni di alcune aree del cervello, ma migliorare, di conseguenza, la capacità di controllare le emozioni. Rimane adesso da scoprire se, a parte l’aumento delle dimensioni, esiste anche, a livello microscopico, un aumento del numero di cellule cerebrali, delle loro dimensioni e soprattutto se, grazie alla meditazione, si sviluppano particolari sistemi di attivazione di queste cellule.

Incontinenza urinaria

L'incontinenza urinaria si manifesta maggiormante nelle donne dopo i 36 anni di età; tuttavia il disturbo interessa un crescente numero di donne: puerpere, donne in menopausa, anziane e obese.
Per alcune il problema si presenta quando inziano a fare sport. Infatti la pratica di una attività fisica in generale, può rivelarsi un fattore di rischio.
Principale responsabile: la muscolatura del pavimento pelvico che, in caso di insufficiente tonicità, sotto la pressione degli addominali può non reggere allo sforzo e dar luogo ad episodi di perdite.
Ma soprattutto sono poche le donne che consultano un medico per curare questo disturbo.
I motivi sono diversi: imbarazzo, convinzione che si tratti di una condizione in un certo senso normale legata all'età e scarsa conoscenza delle possibili terapie.
L'incontiennza urinaria rimane infatti un tabù ancora molto forte. Chi vive questo problema ritiene che questi episodi costituiscano notevole fonte di disagio per sé stesse, nei rapporti interpersonali e nella vita di coppia.
Tra i rimedi più appropriati sicuramente l'utilizzo di assorbenti specifici o una ginnastica mirata (ottimi gli esercizi di Chi Lel Qi gong ).
Dal punto di vista clinico si parla di incontinenza da stress (consiste nella perdita di urina in conseguenza di aumenti della pressione addominale quali colpi di tosse, starnuti), da urgenza (legata a perdite che si verificano in conseguenza di uno stimolo impellente di urinare) ed infine mista, la più frequente.
Nel primo caso l'impossibilità a trattenere la pipì può essere legata ad alterazioni dei muscoli del pavimento pelvico o a deficit intrinseco dello sfintere urinario.
Nel secondo, invece, le perdite sono dovute ad una iperattività del muscolo detrusore della vescica, che può essere di tipo idiopatico o secondario (infezioni urinarie, litiasi vescicale, neoplasie vescicali).
Nelle forme miste le perdite si verificano sia sotto sforzo che in associazione ad iperattività del detrusore. Proprio perché nemo diffusa di quella femminile, l'incontinenza urinaria maschile può essere sintomo di problematiche spesso serie.
La causa più comune di perdite da sforzo nell'uomo è rappresentata dall'esito di interventi chirurgici sulla prostata. Altre cause possono essere la presenza di ostruzione urinaria, ad esempio da ipertrofia prostatica benigna, oppure patologie neurologiche, prime fra tutte la malattia di Parkison o la sclerosi multipla.
In entrambe le situazioni, da un corretto inquadramento diagnostico dipende l'approccio terapeutico più mirato.
Un attento colloquio e una visita uroginecologica rappresentano per le donne, che soffrono di questo disturbo, il primo passo per inquadrare il problema e risolverlo in tempi brevi.

giovedì 14 maggio 2009

Malformazioni dell'apparato sessuale maschile ed infertilità correlate a uso alimentare e cosmetico di additivi chimici

Secondo un rapporto elaborato dal professor Richard Sharpe del Medical Reserch Council e commissionato dal Chem Trust (associazione britannica che lavora alla protezione dell'uomo e degli altri esseri viventi dalle sostanze chimiche), la salute riproduttiva maschile è in continuo deterioramento, con malformazioni del pene che iniziano ad essere molto comuni, problemi ai testicoli (come il rischio di cancro) e l'infertilita'.
L'esperto sostiene che tutti questi effetti siano correlati con la distruzione del testosterone maschile.
Il professor Sharpe sottolinea come la diffusione di sostanze chimiche nell'ambiente, nel cibo o nei prodotti estetici (che una donna incinta puo' usare), sia probabilmente una delle cause del blocco dell'azione del testosterone del neonato che si trova in grembo alla mamma.
Il rischio e' che il bimbo possa nascere con dei difetti congeniti. "Ovviamente - aggiunge Sharpe - piu' alto e' il tasso di sostanze chimiche presente in un alimento o in un prodotto cosmetico e' maggiore sara' il rischio che il piccolo nasca con malformazioni o abbia problemi ai testicoli".
L'esperto ricorda inoltre come ora ci sia "una nuova norma europea, chiamata REACH (registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione dei prodotti chimici) che obbliga l'industria chimica a testare i prodotti prima di immetterli sul mercato e a verificarne la sicurezza".

mercoledì 13 maggio 2009

Gli incubi aiutano ad elaborare le emozioni negative

Sulla rivista Current Directions in Psychological Science, Ross Levin e Tore Nielsen suggeriscono oggi che fare regolarmente brutti sogni e' parte del sistema con cui il cervello elabora le emozioni.
Anzi, la regolazione delle emozioni, dicono, potrebbe essere la funzione primaria del sonno REM, la fase in cui avviene la maggior parte dei sogni.
In contrasto con i sogni usuali, gli incubi - tali da farci svegliare spaventati - possono formarsi quando tale processo che regola le emozioni fallisce.
La maggior parte dei sogni non sono certo felici, hanno mostrato molte ricerche. "Potremmo dire che il sogno di 'default' e' brutto", dichiara Levin, psicologo della Yeshiva University a New York, specializzato in disturbi del sonno.
Il cervello e' fatto in modo da affrontare e elaborare le emozioni negative - niente di sorprendente, nota il ricercatore. I sogni e, in genere, il sonno REM, potrebbero servire a elaborare i ricordi paurosi in modo che il cervello non ne venga sopraffatto.
Una funzione che l'evoluzione umana ha reso indispensabile, perche' rende l'individuo in grado di cambiare e reagire alle minacce dell'ambiente circostante, superando le difficolta'.
Gli studi hanno mostrato che durante il sonno REM l'attivita' di alcune regioni del cervello - tra cui il sistema limbico, che regola le emozioni e la memoria - aumenta notevolmente.
Invece, nel caso degli incubi, chi dorme e' talmente spaventato da risvegliarsi, interrompendo il normale processo di elaborazione delle emozioni, continuano Levin e Nielsen. Svegliarsi apporta un sollievo al momento, ma e' un sollievo solo apparente: chi ha fatto l'incubo resta con l'impressione che la minaccia fosse reale; per questo gli studiosi dicono che in questo caso l'elaborazione delle paure non e' andata a buon fine.
Per la maggior parte delle persone, gli incubi sono un fenomeno occasionale, legato a forti stress.
L'85% degli adulti ha almeno un incubo all'anno, dicono le ricerche.
Capire il perche' degli incubi aiuta a mettere a punto cure piu' efficaci: oggi si tende a trattarli con la cosiddetta terapia di ripetizione immaginativa, in cui il paziente immagina e poi modifica le cose viste nell'incubo mentre e' sveglio.

martedì 12 maggio 2009

L'igiene orale previene l'arteriosclerosi

Lavarsi i denti e le gengive regolarmente non solo evita carie e alito cattivo, ma potrebbe persino salvarci dai rischi di ictus e infarto. E' quanto appurato da uno studio coordinato da Mario Clerici, immunologo all' Universita' di Milano, che sostiene di aver riscontrato effetti benefici dell'igiene dentaria paragonabili a quelli dei farmaci per ridurre i depositi di grassi sulle pareti dei vasi sanguigni.
La chiave di tutto e' il ruolo dei batteri orali nelle malattie cardiovascolari.
Gli scienziati da tempo sospettano che la periodontite, o malattia gengivale, e' legata ai primi segni di malattia cardiaca, in particolare l'arteriosclerosi, cioe' l'accumulo di depositi grassi nelle arterie.
Ma il nuovo studio ha individuato ora un batterio specifico - porphyromonas gingivalis - come uno dei principali responsabili sia della gengivite che delle patologie cardiache.
Il batterio scatena una reazione immunitaria che, dopo un complicato processo, porta alla creazione di sostanze grasse che si depositano nelle vene.
Lo studio ha coinvolto 35 uomini e donne sani, di eta' compresa tra 38 e 57 anni, senza segni di malattia cardiaca, pressione arteriosa alta o colesterolo elevato, ma che sono stati colpiti da lieve o moderata peridontite (con sanguinamento e alito cattivo). I volontari sono stati sottoposti a una semplice routine di trattamenti dentistici, come la rimozione del tartaro e la pulizia dei 'detriti' della zona tra i denti e le gengive. Durante il trattamento, i ricercatori hanno misurato i livelli di batteri nella bocca e dei livelli di proteina C-Reactive, una sostanza chimica trovata nel sangue e legata a malattie cardiovascolari.
E' stato inoltre misurato lo spessore della parete carotidea.
Un anno dopo il trattamento, i volontari avevano una significativa riduzione di batteri della bocca e dei livelli di proteina C-Reactive.
Lo spessore delle arterie della carotide e' risultato notevolmente ridotto, con un conseguente abbassamento del rischio di patologia cardiovascolare.
"I pazienti - spiega Clerici intervistato dal Daily Mail - hanno avuto una riduzione del 20% dello spessore delle pareti delle arterie. Se lo stesso processo avviene nel cuore, puo' rappresentare la differenza tra una precoce aterosclerosi e una sana parete arteriosa".

lunedì 11 maggio 2009

REGIME DIETETICO E CORRETTA ALIMENTAZIONE

SALTARE I PASTI NON FA PERDERE PESO, MA AL CONTRARIO FA INGRASSARE
Il corpo è quella macchina perfetta che a periodi prolungati di digiuno reagisce con meccanismi di adattamento e difesa, che alla lunga minacciano la linea.
Il corpo ha bisogno di energia quando ozia, quando dorme, quando pensa e quando digerisce, ma a volte tale energia per ore ed ore non arriva, poiché si saltano i pasti, scatenando una serie di reazioni a catena.
Anzitutto, tra tali reazioni non vi è inizialmente quella di consumare i grassi di riserva ma, scorte di glucosio interne che si trovano nel fegato: il glicogeno.Reperire in tal modo l'energia significa creare problemi all'organismo, che è già andato in riserva di energia con stanchezza, poca capacità di concentrarsi ed irritabilità.
Moltissime persone hanno l'abitudine di saltare la colazione, mangiare solo un panino a pranzo, mangiare solo un frutto o uno yogurt e persino non mangiare nulla.
In tal modo vengono snaturati i sottovalutati equilibri fame -sazietà, con il risultato di arrivare a cena o al pasto successivo non solo con disinibizione verso il cibo e mancanza di controllo, ma anche con reazioni ormonali e metaboliche che portano all'aumento di peso.
Infatti, dopo aver esaurito la scorta di glicogeno il fegato inizia a produrre nuovamente glucosio utilizzando la massa muscolare, ossia, trasforma le proteine muscolari in energia, quindi perdiamo muscoli.
Ovviamente, la perdita di muscolo comporta un abbassamento del nostro consumo calorico, poiché più un individuo ha massa muscolare più consuma calorie e ovviamente meno ingrassa.
Perdendo muscoli, inoltre, si compromette il sistema immunitario, quello endocrino e non solo.
Infatti, anche se vengono prodotti gli stesi ormoni, per una ridotta conversione periferica si può ridurre il livello di T3, un ormone prodotto dalla tiroide, causando un abbassamento ulteriore del metabolismo.
Dunque, i pasti devono essere 3 più 2 spuntini tra di essi per evitare a lungo andare l'aumento di peso, il segreto per stare in forma è curare l'alimentazione non ridurla drasticamente poiché il corpo prima o poi reagirà con l'aumento di peso.

ANAL WHITENING:un ano all'ultima moda

Confesso che dopo l'apprezzamento tributato dai visitatori di questo blog per i post sulla Virginity soap e sull'Adonia Legtone, mi sono documentata su un'altra innovativa tecnica che ha fatto salire l'audience a più di un programma televisivo:lo sbiancamento anale.
Interessante sarà verificare quanti visitatori ci raggiungeranno, per cercare informazioni o solo per essere alla page sulle ultime frontiere dell'estetica d'oltreoceano.
Questa pratica in realtà non si discosta da quella molto in voga tra le nostre donne italiche di depilarsi il labbro superiore o il sotto-mento quando una selva di irsuti peli neri o argentei incorniciavano la parte più in vista del volto, anche se un detto popolare riaffermava la loro maschia femminilità, sentenziando perentoriamente: "donna baffuta sempre piaciuta".
Adesso forse i baffetti e il pizzo possono essere tollerati, il trash va molto , ma diventa un must avere la zona peri-anale liscia e rosea come un neonato.
La frontiera del sexy ha varcato da tempo il confine della lolitizzazione quindi un culetto roseo da bambina in età pre-puberale sarebbe eroticamente più stimolante di una pelle brunasta e pelosa, segno inequivocabile del passaggio del tempo e non solo.
Si dice che per motivi scenici le pornostar siano state le prime a ricorrervi, per esaltare l'orifizio anale nelle scene di seduzione sodomitica e che, come accade con reggicalze, bustini, reggiseni a balconcino effetto push up o tacchi 12 a stiletto, la pratica si sia diffusa nella popolazione femminile, sempre alla ricerca di nuovi stimoli per risvegliare dal letargo maschi abulici e fermamente affezionati all'autoerotismo.
Un dato che non può sfuggirci è certamente che anche le posizioni dell'amplesso hanno subito nel tempo variazioni significative: nella classica posizione del missionario gli orifizi si celano alla vista, mentre nella posizione retrale l'orifizio anale è in primo piano.
Ahimè, sono passati i tempi di quei bei maschioni anni '50 per cui la peluria rigogliosa in una donna, era sinonimo di esondazioni ormonali e pertanto predisponenti ad infuocati incontri amorosi.
Guai a depilarsi le ascelle e meno che mai il pube e l'inguine: tutta quell'abbondanza crespa e rigogliosa era la certificazione di una femminilità matura ed esuberante.
Adesso invece il pelo è da eliminare per incarnare un aspetto adolescenziale ed efebico.
Anche gli uomini si depilano accuratamente il torace, le cosce, le gambe, per mettere in risalto muscoli scolpiti da ore di attrezzistica.
Regalarsi un “bocciolo di rosa” nuovo di zecca costa relativamente poco.
La tariffa del Pink Cheeks si aggira intorno ai 75 dollari.
Cifra che comprende ceretta, applicazione dell’apposita pomata schiarente detta “Amazing Anal Cream” e flacone di crema da portare a casa per completare il trattamento.
Per le successive due settimane sarà sufficiente spalmare in loco il miracoloso unguento una volta al dì, fino al raggiungimento della gradazione desiderata.
Un po’ come succede per lo sbiancamento dentale e poi...tutti al mare "a mostrar le chiappe chiare" ed anche il loro interno
Buona fortuna!

mercoledì 6 maggio 2009

PIT SALUTE 2008:I CITTADINI AL PRIMO POSTO. PER UNA SANITA' PIU' UMANA ED ACCESSIBILE

Una sanita' diversa di regione in regione, con una sempre minore attenzione alla umanizzazione delle cure e un aumento dei costi a carico dei cittadini.
E' questo il quadro, poco confortante, che emerge dall'annuale Pit Salute 2008 "I cittadini al primo posto. Per una sanita' piu' umana ed accessibile", la fotografia del rapporto tra cittadini e servizio sanitario realizzato dal Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva che quest'anno si basa su oltre 25000 segnalazioni.
L'umanizzazione delle cure e' il tema dell'anno.
"Quello che emerge con forza e' che i cittadini si sentono troppo spesso presi poco in considerazione, ascoltati con disattenzione o trattati con mancanza di rispetto, con l'effetto di vedersi abbandonati e lasciati a loro stessi - si legge nel rapporto. - Se questo da una parte sta di fatto dando impulso all'attivismo civico, con l'aumento della consapevolezza dei propri diritti e la nascita di numerose realta' associative, dall'altra espone al rischio dell'aumento dei conflitti e alla crescente diminuzione di fiducia nelle figure professionali".
Ai primi posti tra i diversi ambiti in cui si segnala una "carenza di umanizzazione", i cittadini mettono i pediatri (31,87%), i medici di medicina generale (25,4%) e la riabilitazione ambulatoriale (21%).
Seguono la assistenza residenziale (20%), le strutture riabilitative (18%) e i ricoveri (10%).
L'esigenza di maggior garbo ed interesse nei confronti dei pazienti e' sentita da 10 regioni sulle 19 che hanno partecipato alla stesura del Rapporto.
La carenza di umanizzazione si colloca, in queste Regioni, tra il II il IV posto.
Per Trentino, Emilia Romagna e Toscana rappresenta la seconda voce; la terza invece per Friuli Venezia Giulia, Puglia e Basilicata; al quarto posto in Lombardia, Veneto, Abruzzo e Marche.
La scarsa umanizzazione delle cure "assume dimensioni rilevanti quando si affronta il tema dei sospetti errori nella pratica medica e assistenziale, che pur confermandosi come prima voce nelle segnalazioni che ci giungono dai cittadini, in maniera crescente sono frutto di un pessimo rapporto tra cittadini e personale sanitario e di una cattiva comunicazione", si legge nel rapporto.
Il 20% delle segnalazioni riguardano presunti errori medici o diagnostici, confermandosi come il principale problema segnalato dai cittadini.

Massage Therapy: dimostrata la sua efficacia nello sviluppo celebrale dei neonati

E' il risultato di uno studio condotto in parallelo su neonati umani e cuccioli di ratto pubblicato dalla rivista scientifica The Journal of Neuroscience.
La ricerca e' stato realizzata grazie alla collaborazione fra la Scuola Normale Superiore di Pisa, l'Istituto di Neuroscienze del CNR, l'Istituto Stella Maris (gruppo del prof. Cioni), il Dipartimento di Psicologia dell'Universita' di Firenze (prof. Berardi) e la Divisione di Neonatologia di Pisa (prof. Boldrini e prof. Ghirri) e grazie a un finanziamento del MIUR e della Fondazione Mariani.
I risultati della ricerca hanno dimostrato per la prima volta gli effetti benefici della "massage therapy" sulla crescita post natale, in particolare sulla maturazione del sistema visivo.
Per la prima volta e' stata scientificamente provata l'importanza della ricchezza dell'ambiente, in questo caso sotto forma di stimolazione tattile, come forza motrice dello sviluppo postnatale precoce.
Nonostante il massaggio sia sempre piu' spesso incluso nella cura dei neonati umani, con qualche evidenza per un suo effetto positivo sul tasso di crescita corporeo, ne' negli animali ne' nell'uomo era noto se potesse influenzare lo sviluppo del cervello.
Per rispondere a questa domanda sono stati esplorati gli effetti del massaggio sullo sviluppo cerebrale, ed in particolare sullo sviluppo visivo, in un gruppo di bambini pretermine sani e, in parallelo, in cuccioli di ratto appena nati.
I risultati mostrano che il massaggio influenza la maturazione dell'attivita' cerebrale evocata dalla visione e dell'acuita' visiva sia nei bambini che nei cuccioli di ratto.
Nei bambini e' stata inoltre valutata l'attivita' elettroencefalografica, che e' risultata avere una maturazione piu' rapida nei bambini massaggiati. L'equipe di ricercatori, coordinata da Lamberto Maffei, ha dimostrato come il massaggio agisca modulando i livelli di specifici fattori gia' presenti nell'organismo, in particolare dell' IGF-1 (Insulin like growth factor 1), conosciuto anche con il nome di somatomedina, un ormone di natura proteica con una struttura molecolare simile a quella dell'insulina che viene prodotto soprattutto a livello epatico.
L'IGF-1 riveste un ruolo importantissimo nei processi di crescita del bambino e mantiene i suoi effetti anabolici anche in eta' adulta.
"Nei bambini - spiega Lamberto Maffei del CNR-SNS la massage therapy aumenta i livelli ematici di IGF-1. I risultati nel ratto mostrano che il massaggio aumenta i livelli di IGF-1 nel cervello, mentre il blocco dell'azione dell'IGF-1 elimina gli effetti del massaggio sullo sviluppo dell'acuita' visiva.
Questo suggerisce che IGF-1 potrebbe essere uno dei mediatori degli effetti del massaggio sullo sviluppo visivo anche nei bambini".

lunedì 4 maggio 2009

Scoperto un nuovo metodo di contraccezione maschile

Si tratta di un'iniezione a base di testosterone i cui effetti non solo sono efficaci, ma reversibili e sicuri. Lo ha annunciato un gruppo di ricercatori del National Research Institute for Family Planning di Pechino, Cina, in uno studio pubblicato sulla rivista 'Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism'.
"Per le coppie che non possono o preferiscono non usare la contraccezione femminile, le opzioni sono la vasectomia, il preservativo o il coito interrotto", ha spiegato Qun Yi-Gu, uno degli autori della ricerca.
"Il nostro studio", ha sottolineato l'esperto, "mostra come un contraccettivo ormonale maschile possa essere un'alternativa praticabile". In pratica, i ricercatori hanno iniettato un composto a base di androgeni a 1.054 uomini sani in eta' fertile (compresa tra i 20 e i 45 anni).
Ogni soggetto aveva una normale storia medica e almeno un figlio e le rispettive compagne, d'eta' compresa tra i 18 e i 38 anni, erano sane e fertili.
A ogni uomo sono stati iniettati mensilmente 500 milligrammi di un composto di 'testosterone undecanoato' (Tu) in olio di semi di te' per 30 mesi.
I risultati sono stati sorprendenti: il tasso di gravidanza e' stato pari al 1,1 per cento uomini. Inoltre, gli effetti del nuovo contraccettivo sarebbero reversibili.
"Nonostante i risultati incoraggianti", ha precisato Gu, "la sicurezza a lungo termine di questo contraccettivo ormonale maschile richiede una piu' ampia sperimentazione con particolare attenzione per la sicurezza cardiovascolare, della prostata e dei comportamenti".

Revirgination con allume e menta

Ringraziamo i lettori di questo blog per aver seguito con grande interesse il post su virginity soap ovvero la saponetta miracolosa in grado di restituire una vagina tonica e stretta, come se nessun oggetto vi fosse mai penetrato.
Ma vi sarete chiesti come è fatta e quali sno gli ingredienti costitutivi, ecco l'immagine commerciale ed in quanto agli ingredienti la saponetta è formulata con mentolo come agente refrigerante, Lattato di Sodio, che oltre ad essere anti-bacterico rende la pelle più morbida e Allume liquido, conosciuto per le sue proprietà fissative e anti-microbiche.
Mistero ancora su che cosa trovino gli uomini di tanto eccitante nella deflorazione, molti anzi la raccontano come un'esperienza sessualmente poco gratificante, fastidiosa e molto irritante per le mucose di entrambi .
La verginità potrebbe anche essere intrigante se però fosse reciproca, cioè se uomo e donna decidessero di restare casti sino a che non trovano la loro anima gemella, facendosi dono l'uno per l'altra; ma erigere la VERGINITA' A VALORE SOCIALE E DI SCAMBIO sinceramente è DISCUTIBILE (un imene intatto non è la prova di un animo e di un corpo illibato: bocca, ano mammelle e mani sono ottimi sostitutivi della vagina, per soddisfare il desiderio maschile) forse però un'utilità sociale la si rintraccia nelle società chiuse come forma di MOBILITA' SOCIALE. Attribuendo alla VERGINITA' FEMMINILE valore di scambio, essa costituisce un cespite del patrimonio personale e di famiglia, a prescindere dai beni immobili e mobili.
Certo è che il mercimonio della virginità non è diverso dal mercimonio del piacere, che chiamiamo talvolta con perbenistico disprezzo, prostituzione.
Comunque è bene che sappiate che l'allume è sempre stato usato, quindi uomini attenti al troppo stretto....potrebbe essere non proprio ciò che sembra!

domenica 3 maggio 2009

INFLUENZA SUINA: L'ALLARME PANDEMIA sarà mica una strategia di marketing virale?

9 MARZO 2009: Sanofi-Aventis investe in Messico 100 milioni di euro in un nuovo impianto per la produzione di vaccini contro l’influenza stagionale e pandemica....
APRILE 2009: SCOPPIA IL PANICO DA PANDEMIA INFLUENZA SUINA
riportiamo fedelmente il comunicato stampa rilasciato dall'Ufficio stampa della Ditta Farmaceutica Sanofi-Aventis,
9 Marzo 2009
- L’accordo firmato a Mexico City durante la visita di Stato del Presidente francese Nicolas Sarkozy -
Mexico City (Messico), - Sanofi-aventis informa che oggi è stato raggiunto con le autorità messicane un accordo per la realizzazione in Messico di un impianto da 100 milioni di euro destinato alla produzione di vaccini antinfluenzali.
L’annuncio è stato dato nel corso di una cerimonia alla presenza di Felipe Calderon, presidente del Messico, e Nicolas Sarkozy, presidente della Francia, a Mexico City per una visita di Stato. L’impianto sarà realizzato e gestito da sanofi pasteur, la divisione vaccinale del Gruppo sanofi-aventis, rappresentato alla cerimonia dal suo Direttore Generale Chris Viehbacher.
«Realizzando questo nuovo impianto, sanofi-aventis è orgogliosa di poter contribuire a consolidare l’infrastruttura sanitaria messicana ed è ansiosa di sostenere l’esemplare impegno del Messico per la salute pubblica tramite l’immunizzazione antinfluenzale e la preparazione a possibili pandemie» ha affermato Viehbacher.
«Questo investimento testimonia l’approccio attento alle specificità di ogni Pese di Sanofi-Aventis alla salute globale.
Lo stabilimento porterà benefici alla salute pubblica nel Messico e nell’intera regione latino-americana, nel contesto della preparazione a pandemie influenzali».
L’accordo è stato firmato dai rappresentanti di Birmex (Laboratorio de Biológicos y Reactivos de México) e sanofi-aventis alla presenza del Ministro della Salute messicano José Ángel Córdova Villalobos.
In base ai termini dell’accordo, Sanofi Pasteur produrrà il vaccino antinfluenzale in collaborazione con Birmex, produttore messicano federale di vaccini.
Birmex eseguirà alcune fasi della produzione e sarà responsabile della distribuzione.