sabato 31 gennaio 2009

FAST FOOD, FAST SEX=DISTURBI DELLA'ALIMENTAZIONE E DEL COMPORTAMENTO SESSUALE

I fatti di cronaca di questi giorni ci devono condurre ad azioni concrete, inspirate da serie riflessioni e non da risposte emotive giustizialiste e forcaiole.
Prima domanda da porsi: perchè sono in aumento episodi di violenza sulle donne, sui minori, sui disabili?
Seconda domanda: perchè sono in aumento disturbi legati al comportamento alimentare, al comportamento sessuale, al comportamento sociale, esiste una connessione?
La risposta è a nostro parere affermativa.
Stiamo vivendo in una società che ha perduto i punti di riferimento, dove i linguaggi si mischiano in una Babele di significati pericolosamente contraddittori.
Nel contesto sociale attuale la parola chiave è DESIDERIO E CONSUMO.
Desiderare, raggiungere il soddisfacimento immediato del proprio desiderio e quindi tornare a desiderare etc..
NASCI, LAVORI per PERMETTERTI DI CONSUMARE, SE CE LA FAI TI RIPRODUCI E MUORI.
Gli scarafaggi hanno un'esistenza più affascinante.
VITA DA AUTOMI in BALIA DEGLI IMPULSI LIBIDICI.
Accendo il televisore, apro un rotocalco e migliaia di messaggi diretti e subliminali stimolano il mio cervello emozionale: donne nude e ammiccanti sono lì belle e disponibili ad offrirsi e offrirti dal pannolino al gelato, dall'auto alle mentine, dalle banche alle praline di cioccolato.
CIBO E SESSO in un'orgia BULIMICA.
La notte si raggiunge l'apogeo: donne che miagolano nude al telefono improbabili conversazioni amorose, che si palpeggiano seni ipertrofici e mostrano i pubi depilati in posizioni ginecologiche.
Le donne come cose tra le cose da desiderare, da comprare per possederle per un giorno o solo per il tempo di una telefonata.
I palinsesti televisivi dispensano cocktails letali di violenza gratuita e sesso con lo scopo di mantenere stabile il livello di dopamina, noradrenalina, corticoidi ( ormai anche la cocaina non è una sostanza di abuso, ma di mantenimento).
SI E' COSTRUITO UN IMMAGINARIO COLLETTIVO DOVE LA DONNA E' SEMPRE BELLA, SVESTITA E AMMICCANTE QUINDI DISPONIBILE, magari solo con chi ha i soldi, fama e successo.
SESSO COME CONSUMAZIONE VELOCE DEL DESIDERIO NELLA PORNOGRAFIA DI MASSA VEICOLATA da VELINE, TRONISTI E GRANDE FRATELLO.
In questo contesto di alterazione dello stato di coscienza anche
LO STUPRO NON E' PERCEPITO COME UN ABUSO VERSO UN ALTRO ESSERE UMANO, E' PARAGONABILE AD UN'APPROPRIAZIONE INDEBITA, AD UN ESPROPRIO.
Allora dopo aver architettato e perpetrato questo disastro culturale, questa deriva mentale ed esistenziale della nostra gioventù, si invocano pene esemplari e gogne mediatiche verso gli esecutori materiali del delitto.
Chi sono le vittime e chi sono i carnefici?
Le vittime sono entrambi chi la violenza la subisce e chi la violenza la esercita.
Le vittime siamo tutti noi, perchè quotidianamente ci tolgono la dignità, l'intelligenza, la creatività.
NON COMPRIAMO CIBO SPAZZATURA, NON GUARDIAMO PROGRAMMI SPAZZATURA, NON PAGHIAMO IL CANONE RAI.

venerdì 30 gennaio 2009

EDUCAZIONE SESSISTA E DISAGIO

La Svezia dichiara guerra ai giocattoli sessisti, l' Italia lancia le bambole che piangono, bevono il biberon, fanno il ruttino, mangiano e defecano.
Bimbe alla nursery e maschi a combattere, alla faccia dell'emancipazione
Gli svedesi, beati loro, non vedono tutto rosa / azzurro e non accettano più senza batter ciglio che le bambine siano destinate a essere infiocchettate come piccole damine, mentre i coetanei maschi esprimono la loro naturale aggressività combattendo con i Gormiti - il gioco del momento - o la loro creatività costruendo con i Lego.
Ed è proprio contro il catalogo della Lega che s'è scagliato il Consiglio etico del commercio contro il sessismo nella pubblicità, organismo svedese molto agguerrito che ha preso di mira il messaggio implicitamente sessista insito nel mostrare una bambina che gioca in una cameretta rosa, con i pony, sotto la scritta «Tutto ciò che una principessina potrebbe desiderare...», mentre nella pagina a fianco un maschietto si diverte con i camion dei pompieri.
E chissà come si esprimerebbe il Consiglio svedese, che in questa circostanza ha stigmatizzato la «visione superata dei generi sessuali» e la diffusione di «stereotipi degradanti per l'uomo e per la donna», se passasse sotto esame la tipologia di giocattoli offerte alle bambine (e, di conseguenza, ai maschi) nel nostro Paese.
Nonostante vivano in mondo profondamente diverse da quello dei loro nonni e anche dei loro genitori, i bambini di oggi giocano sempre nello stesso modo: le piccole casalinghe e mammine da un lato, gli ingegneri e guerrieri dall'altro. L'unica differenza sta nell'innovazione delle bambole attuali, che del realismo hanno fatto un'arte, come dimostra l'artigianato sempre più fiorente delle bambole in tutto simili a veri neonati (le Reborn babies: celebri quelle dell'artista Deborah King).
Poi ci sono le bambole tradizionali che non si limitano più ad avere i tipici occhi sbarrati e l'espressione attonita.
I nuovi bambolotti sono più somiglianti a un bambino vero, muovono la testa e la bocca, ridono contenti quando gli si fa il solletico sul pancino, chiedono il biberon, bevono, fanno il ruttino, piangono per le coliche gassose e tornano a sorridere se gli si fa le coccole e gli si dà colpetti sulla schiena.
Ma non è finita qui.
Per abituare le future mamme alle loro incombenze adulte, le bambole fanno la pipì. E se non basta, per 70 euro si può portare a casa una bambola che mangia una pappa in dotazione nella confezione e fa la cacca (di un colore alquanto giallognolo, pare). All'acquisto ci sono due pannolini in regalo, gli altri invece si acquistano in confezioni da cinque, al costo di 4,90 euro, a meno di lasciar digiuna la bambola per evitare il salasso. Sempre che il bambolotto non si metta a piangere disperato, a un certo punto, per lo stomaco vuoto.
Sarebbe molto educativo regalare ai maschietti un bambolotto del genere, forse aiuterebbe loro a comprendere meglio l'importanza delle cure parentali e magari si inizierebbe ad educare anche i futuri padri ad una genitorialità condivisa.

Estradiolo e comportamento sessuale femminile

Secondo una recente ricerca dell'Università del Texas, l'estradiolo sarebbe responsabile del comportamento sessuale poliandrico.
Durante la ricerca, condotta su 52 donne tra i 18 e i 30 anni, le volontarie sono state invitate a giudicarsi in termini di sensualità e delle loro fotografie sono state successivamente sottoposte alla valutazione di alcuni uomini.
Come riferiscono gli autori dell'indagine «le donne con i livelli più alti di estradiolo sono state giudicate molto più attraenti dal punto di vista fisico sia da loro stesse che dagli altri».
In relazione al loro comportamento sessuale le donne con alto tasso di estradiolo hanno dichiarato « di passare da un uomo a un altro con maggiore facilità delle altre. Anche in presenza di una relazione fissa».
La colpa sarebbe però tutta della chimica, che impedirebbe loro di trovare appagamento nelle storie a lungo termine e «porterebbe le donne a flirtare con molti uomini, e a tradire il partner quando capita "a tiro" qualche uomo che suggerisce loro messaggi di maggiore mascolinità».
Sarebbe ancora l'estradiolo a regalare la sinuosa forma "a clessidra" (vita stretta e fianchi torniti), un volto dai tratti perfettamente simmetrici e seni generosi.
E' noto che nel mondo animale è proprio l'alzamento dei livelli di estradiolo a determinare l'inizio e la durata dell'estro nella femmina. I maschi rilevando olfattivamente l'ormone nella femmina hanno il via libera al corteggiamento.
ECCO PERCHE' NEGLI ANIMALI E' SCONOSCIUTO LO STUPRO COME FORMA DI ACCOPPIAMENTO SESSUALE.
Il messaggio ormonale è più efficace dei carabinieri: niente estradiolo, niente estro, niente sesso.
E dire che si dice fare sesso come degli animali....ce ne fossero di animali con questa sensibilità...si potrebbe girare tranquillamente la sera e volendo potremmo anche incontrare il nostro principe azzurro..magari per una notte, senza tanta/ troppa ipocrisia, e a beneficio di entrambi i sessi.

mercoledì 28 gennaio 2009

Dai consigli delle nonne alla ricerca scientifica: Mai concedersi al primo appuntamento

Liberamente tratto da: http://donna.libero.it/
Non finire subito a letto con lui aiuterebbe la donna a trovare un partner migliore. Lo dicevano le nonne, lo ribadisce una ricerca matematica.
Se una esce solo per divertirsi, faccia un po’ come le pare.
Ma se invece sta cercando l’amore vero, conviene che aspetti a dire sì. In questo caso guai se il primo appuntamento finisce a letto! Quello che sembra un consiglio da nonna, ha in realtà base scientifica: parola di Robert Seymour, professore dell’ University College London e autore di una ricerca matematica sull’argomento.
Più si rimanda il momento clou, allungando di fatto la fase del corteggiamento, più speranze si hanno di trovare l'uomo giusto.
Secondo questa tesi la vecchia “regola” dell’aspettare a concedersi vale ancora, eccome.
Se lui attende pazientemente, significa che è realmente interessato: «La disponibilità di un uomo a corteggiare a lungo è un chiaro segno che siamo di fronte a una brava persona.
Un lungo corteggiamento è il prezzo che si deve pagare per fare in modo che la relazione che si sta costruendo sia lunga e salda per entrambi».
La domanda è: c’era davvero bisogno di una ricerca scientifica per certificare che un uomo disposto a un lungo corteggiamento è più affidabile di uno che ti fa capire che o ci stai oppure chi lo sente più?
Anche nei forum e gruppi di discussione online la questione “primo appuntamento” resta scottante.
Uscire insieme, chiacchierare, farsi corteggiare, magari scambiarsi qualche bacio innocente o effusione, ma senza arrivare in fondo: il partito di quelle che rimandano sembra essere preponderante.
Alcune per “calcolo”, altre per sincero imbarazzo, altre ancora perché non vogliono passare per ragazze “facili”.
Ma se al primo appuntamento è meglio negarsi, dal secondo in poi scatta il via libera? Non necessariamente, qualcuno butta lì un 4-5 volte, altri suggeriscono di aspettare "il più possibile".
L'importante è che non ci si mettano in mezzo gli ormoni, secondo un'altra ricerca - condotta questa volta dalla professoressa Anne Campbell della Durham University -, durante la fase ovulatoria (tra il decimo e il 18esimo giorno del ciclo), il desiderio sessuale delle donne raggiunge il suo apice, quindi in questi giorni è meglio declinare appuntamenti galanti!

TANTO SESSO DA GIOVANI, PIU' RISCHI TUMORE PROSTATA

(AGI) - Londra, 26 gen. - L'astinenza sessuale oltre ad aprire le porte del paradiso sembra ritardare il momento del trapasso tra i maschietti. Gli uomini che tra i 20 e i 30 anni hanno avuto un'intensa vita sessuale, anche onanistica, hanno maggiori possibilita' di ammalarsi di tumore alla prostata.
Lo ha stabilito una ricerca della Nottingham University che ha studiato le abitudini sessuali di 800 adulti.
Lo studio, pubblicato sul British Journal of Urology, ha verificato un legame tra alti livelli degli ormoni sessuali, l'intenso appetito sessuale e lo sviluppo del cancro alla prostata, la forma tumorale piu' comune tra gli uomini.
Il dottor Polyxeni Dimitropulu dell'ateneo britannico ha effettuato uno screening della vita amorosa di 400 uomini affetti dal tumore e di altri 409 sani.
E' emerso che tra gli ammalati il 40% aveva fatto sesso o si era masturbato 20 o piu' volte al mese e aveva avuto sei o piu' partner, mentre la percentuale si riduceva al 32% tra i non ammalati.
L'incidenza dell'eta' nei Don Giovanni era dimostrata dal fatto che il 59% di entrambi i gruppi ha raccontato di averlo fatto 12 o piu' volte al mese quando aveva vent'anni mentre passati i 30 la percentuale scendeva al 48%, per poi precipitare al 28% tra i quarantenni e al 13% tra gli over 50.

Bastano tre minuti di attivita' fisica intensa per migliorare il proprio metabolismo

Articolo tratto da:
http://salute.agi.it
(AGI) - Washington, 28 gen. - . Almeno questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Heriot-Watt University e pubblicato sulla rivista Bmc Endocrine Disorders. Al contrario di quanto pensato finora, e cioe' che sarebbero gli sforzi prolungati ad avere effetti benefici sulla salute, e' stato scoperto che l'attivita' fisica fa bene quando e' poca ma intensa. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno studiato gli effetti del cosiddetto high-intensity interval training (hit) sul buon funzionamento metabolico di sedici volontari maschi sedentari. I risultati sono stati sorprendenti. "Cio' che abbiamo trovato - ha spiegato James Timmons, coordinatore dello studio - e' che anche svolgendo pochi ma intensi esercizi, della durata di trenta secondi circa ciascuno per una serie di circa tre minuti, si migliora sensibilmente il metabolismo di una persona in sole due settimane". Le attuali linee guida suggeriscono che le persone dovrebbero svolgere attivita' fisica aerobica da moderata a intensa per molte ore alla settimana. "Il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e diabete di tipo 2 - ha detto Timmons - e' sostanzialmente ridotto grazie alla regolare attivita' fisica. Sfortunatamente, molte persone semplicemente non hanno il tempo di seguire le attuali linee guida sull'esercizio fisico". Per questo i ricercatori hanno studiato attentamente l'eventualita' di trovare un'alternativa a quanto raccomandato. "L'allenamento a basso volume e ad alta intensita' utilizzato nel nostro studio - ha spiegato Timmons - ha migliorato sostanzialmente l'azione dell'insulina e l'eliminazione del glucosio in soggetti di sesso maschile altrimenti sedentari e cio' indica che non abbiamo ancora valutato appieno la tradizionale connessione tra esercizio e diabete".
I volontari dello studio hanno utilizzato una cyclette per fare un breve sprint alla maggiore velocita' possibile.
In linea di principio, tuttavia, qualunque attivita' molto intensa svolta per pochi giorni alla settimana avrebbe permesso di raggiungere miglioramenti del metabolismo.

giovedì 22 gennaio 2009

USO DI CANNABIS ED INFERTILITA' MASCHILE

Fonte:salute.agi.it
Fare un consumo continuato di cannabis potrebbe provocare l'infertilita' maschile.
Infatti, gli elevati livelli di 'anandamide', sostanza simile ai composti contenuti nella marijuana e presente nell'organismo, potrebbero compromettere la fertilita' dello sperma.
Almeno questo e' quanto emerso da uno studio del Dipartimento di Farmacologia del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, Stati Uniti, pubblicato sulla rivista Biology of Reproduction.
Evidenze sulla alterazione della fertilita' in consumatori abituali di cannabis erano state gia' riportate in passato, ma i ricercatori americani sono riusciti a dimostrare il meccanismo a livello molecolare. In particolare, i ricercatori hanno visto che un aumento di anandamide determina una riduzione della capacita' degli spermatozoi di penetrare l'uovo per fertilizzarlo.

martedì 20 gennaio 2009

SCUOLA SCIENZE QUANTISTICHE

20- 21 FEBBRAIO 2009
orario: 9 - 18
V UNITA' DIDATTICA
Terapia Quantistica Emozionale
Relatore
Dott. GAETANO CONFORTO
http://www.quantumedicine.com/
http://www.gaetanoconforto.com/
Tecnica terapeutica in grado,utilizzando i principi di fisica quantistica applicati alle emozioni e allo spirito, di risolvere in breve tempo molte problematiche come l' ansia, il panico, la depressione, la solitudine, la rabbia, la paura, l' insicurezza
Modalità di Iscrizione
Versamento su C/C POSTALE N.86914504
intestato a Torti Umberta
Per gli utenti Skipe, cliccando su INVIA
Con procedura PayPal

Diabete: colpa di un batterio trasmesso col latte

Diabete: colpa di un batterio trasmesso col latte

BELLEZZA,SALUTE,IGIENE CON I RIMEDI DELLA NONNA

MASCHERE DI BELLEZZA
contro i punti neri
zucca gialla e panna
acne
impacchi per ricavati da succo di arancia e limone,
anti age
"terapia d'urto" miscela di miele, latte fresco e farina bianca
decongestionante
impacchi con foglie di lattuga lessate
struccante
latte e foglie di menta
PULIZIE DOMESTICHE
calcare sui sanitari, attorno ai rubinetti, pulizia della piastra del ferro, indispensabile l' aceto
lavare i vetri con un panno imbevuto di acqua calda e limone
pulire i metalli utilizzando latte ormai guasto (cagliato) o lo yogurt scaduto da spalmare su un oggetto di per farlo risplendere come nuovo.
ALITOSI
infuso di menta con il quale risciacquare ripetutamente la bocca
DEODORANTE ASCELLARE
passare sotto le ascelle la polpa di un limone per contrastare l'eccessivo sudore.
INFLUENZA IN ARRIVO
Per non farsi trovare impreparati all'influenza risultano ottime le virtuose strategie per alleviare i disturbi tipici di questa sindrome come i gargarismi a base di limone e sale per combattere il mal di gola o centrifugati di carote fresche contro la raucedine, ma anche l'idea di alleviare il mal di testa con delle fette di patata da mettere sulla fronte e fermate con un foulard.

mercoledì 14 gennaio 2009

Un prosperoso fondoschiena protegge....

Fonte: salute.agi.it
.... da alcuni rischi per la salute, a partire dall'insorgenza del diabete di tipo 2.
È la singolare conclusione a cui è giunto uno studio condotto dalla Harvard Medical School e pubblicato dalla rivista Cell metabolism.
Il grasso sottocutaneo, hanno scoperto gli scienziati, migliora la sensibilità all'ormone dell'insulina, che regola lo zucchero nel sangue, e può proteggere dagli “sfasamenti” glicemici propri del diabete.
Non solo: l'adipe in eccesso sui fianchi induce a produrre alcuni ormoni, gli adipokines, che hanno effetti positivi sul metabolismo, e che possono addirittura compensare gli effetti negativi prodotti dal grasso addominale.
Il Dr Ronald Kahn, che ha guidato la ricerca, ha confermato che i topi a cui è stato trapiantato grasso sottocutaneo non solo hanno visto ridurre le loro cellule adipose, ma hanno mostrato un miglior livello di zucchero nel sangue e di insulina rispetto agli altri topi. “La cosa sorprendente - spiega il ricercatore Ronald Khan, intervistato dal Daily Mail - è stata che la variabile più importante non è il luogo in cui il grasso si trova, ma il tipo di grasso. Un grasso addominale che non solo non ha prodotto effetti negativi, ma ha migliorato la salute dei pazienti”.
Un risultato importante che sfata, secondo gli scienziati, “il consolidato assioma 'grasso uguale male'”.
I ricercatori sono ora lanciati nella fase due del progetto: identificare con precisione le sostanze prodotte dal grasso sottocutaneo, per riprodurle in nuove terapie farmacologiche contro il diabete.

domenica 11 gennaio 2009

Il cervello ad alta velocità

r.s. a cura della redazione ECplanet
Scienziati italiani e svizzeri hanno collegato materiale organico e no ottenendo la trasmissione di dati.
In futuro la rete permetterà di bypassare aree cerebrali lesionate.
Un cervello iperveloce che scambia informazioni tra aree neurali con prestazioni elevatissime, che tra gli intricati meandri della sua materia grigia nasconde componenti artificiali perfettamente integrate tra i neuroni: non si può non fantasticare su futuri ibridi uomo-macchina di fronte a un esperimento denso di aspettative.
Infatti, ricercatori italiani e svizzeri hanno “collegato” ai neuroni nanotubi di carbonio e in questo modo hanno aumentato l'eccitabilità neurale.
L'invenzione è presentata sulla rivista Nature Nanotechnology e si deve a Michele Giugliano, prima al Laboratorio di Neural Microcircuitry dell'Ecole Polytechnique Federale di Losanna, Svizzera, oggi all'Università di Anversa, oltreché a Laura Ballerini e Maurizio Prato, dell' Università di Trieste presso il Centro BRAIN. I nanotubi di carbonio hanno capacità di condurre elettricità e i neurologi hanno dimostrato che questi materiali possono formare giunzioni strette, un po' come quelle naturali tra cellule, con le membrane dei neuroni.
Questo permette di creare collegamenti neurali artificiali e vere e proprie 'scorciatoie' per il passaggio del segnale nervoso, in grado di aumentare l'eccitabilità neurale.
L'idea potrebbe essere sfruttata per creare ponti neurali che bypassino traumi o lesioni e interfaccia cervello-computer per neuroprotesi.
La fitta foresta di neuroni che compone il nostro sistema nervoso è organizzata in modo tale che ciascun neurone, attraverso ramificazioni cellulari molto intricate, prenda contatti con quelli limitrofi.
Questo permette di instaurare una comunicazione tra neuroni e tra aree neurali anche distanti tra loro.
La comunicazione sfrutta i segnali elettrici: quando la membrana di un neurone si eccita in risposta a un messaggero chimico esterno inviato da altri neuroni, il treno di impulso elettrico si propaga come un'onda da un'estremità all'altra del corpo del neurone fino alla punta dell'assone, il braccio principale del neurone, e induce il rilascio di nuovi messaggeri chimici che vanno a eccitare la membrana di altri neuroni.
In questo modo l'impulso elettrico viaggia nel cervello.
In caso di lesioni, per esempio a seguito di un ictus o di un trauma, il “viaggio” del messaggio neurale può trovare dei “binari morti” e fermarsi.
I nanotubi di carbonio potrebbero essere usati per ripristinare la linea neurale e bypassare zone lesionate. Potrebbero accorciare i collegamenti e quindi accelerare il viaggio dell'impulso elettrico, potenziandone l'effetto. Non solo, anche le interfaccia macchina-cervello cui oggi sono rivolti gli occhi di tanti che, vittime di lesioni, non possono più comandare i muscoli, potrebbero essere costruite utilizzando i nanotubi sull'ultimo tratto di collegamento al cervello, piuttosto che i classici elettrodi in metallo usati oggi. Il nanotubo in carbonio si adatterebbe molto meglio a questo compito, in quanto si dimostra più capace di connettersi e formare giunzioni più "naturali" con la membrana del neurone. “I risultati riportati nel nostro lavoro - spiegano gli autori nell'articolo - indicano che i nanotubi potrebbero influenzare l'elaborazione neurale dell'informazione”; aumentando le conoscenze sul funzionamento delle reti ibride neuroni-nanotubi, si potrebbero aprire le porte allo sviluppo di materiali “intelligenti” per la riorganizzazione di sinapsi all'interno di una rete neurale.

sabato 10 gennaio 2009

CERVELLO, MENTE, COSCIENZA

Non insisteremo mai abbastanza a ripetere che le credenze a cui noi aderiamo formano circuiti neuronali in base ai quali noi percepiamo la realtà. Quando diciamo schemi di credenze, non intendiamo quello che la nostra mente razionale produce, ma quello che la corteccia associativa plasmata negli anni dai genitori, dal gruppo sociale di appartenenza, dalla scuola, dai mass media ha codificato.
L'interessante studio di seguito descritto ci conferma proprio questo modus operandi del nostro cervello. Per cambiare il modo di guardare la realtà occorre un continuo allenamento per sostituire il pacchetto di istruzioni neuronali...e rendere esecutivo il nuovo programma.
Razzismo e cervello
Fonte: salute.agi.it


r.s. a cura della redazione ECplanet
Anche se il razzismo viene condannato dal nostro cervello, non sempre questo si traduce in comportamenti concreti. Lo hanno dimostrato un gruppo di ricercatori dell' Università di York (Canada) in uno studio pubblicato sulla rivista 'Science'. Un'indagine condotta nel 2007 negli Usa dal Pew Research Centre di Washington ha rivelato che il 67 per cento delle persone di colore subisce discriminazioni quando cerca lavoro, e il 50 per cento quando svolge attività quotidiane, come fare la spesa o frequentare locali.
Per i ricercatori questo comportamento, che molto spesso contraddice il pensiero comune, testimonia che la pressione sociale contro gli atti di discriminazione e violenza non è poi così forte e scontata. “Le persone pensano che, di fronte a un episodio di discriminazione, interverrebbero a favore della vittima”, hanno detto i ricercatori, “ma i nostri risultati mostrano che, posti davanti al fatto reale, la reazione che prevale è d'indifferenza”.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno condotto diversi esperimenti su volontari caucasici e asiatici. Lo scopo era comparare le previsioni fatte dai partecipanti sulle proprie reazioni ad atti di razzismo, con le reazioni reali.
In una prima prova, 120 volontari hanno assistito a un episodio (simulato) di insulto razzista contro una persona di colore.
Nonostante questo, il 63 per cento ha scelto, come compagno per l'esperimento successivo, il colpevole e non la vittima, contraddicendo le previsioni iniziali.

giovedì 8 gennaio 2009

Menopausa: i rischi non calcolati della Terapia ormonale sostitutiva

Sinceramente è sconcertante partecipare ogni anno a convegni con il patrocinio di eminenti istituzioni scientifiche come l'Istituto Superiore di Sanità o accreditate Facoltà di Medicina, in cui si dibatte l'annoso problema se le medicine non convenzionali sono o meno prive di rischi per la salute, con esposizione di aneddoti di reazioni avverse insignificanti, quando sono milioni in Italia le donne che assumono, con prescrizione medica, la terapia ormonale sostitutiva.
Con quale sicurezza, se i test preliminari sono nella maggior parte dei casi non scientificamente completi se non addirittura "taroccati"?
L'articolo che segue non può lasciarci indifferenti...in scienza e coscienza
di: Donata Allegri
Fino a poco tempo fa si vantavano gli enormi benefici della terapia ormonale che veniva considerata perfetta nella sostituzione del ciclo mestruale in età di menopausa in quanto costituisce un buon aiuto nella prevenzione dell'osteoporosi. Ora invece siamo all'inversione di tendenza. Sembra che questa terapia non sia poi così innocua e benefica in quanto la terapia associata di estrogeni e progesterone sembra che aumenti in maniera significativa la possibilità di procurare il cancro al seno, rispetto a quella che impiega i soli estrogeni. In un articolo pubblicato sulla rivista “British Medical Journal” un team di ricercatori della Women's Health Initiative sostengono che molte donne sono state esposte, inutilmente, a rischio di tumore al seno e di malattie cardiovascolari. Klim McPherson e la collega Elina Hemminki del Churchill Hospital di Oxford dopo aver analizzato 23 trial di terapia di sostituzione ormonale avevano scoperto che non offrivano la protezione sostenuta dai dati delle osservazioni perché molti di questi trial erano stati effettuati da compagnie farmaceutiche per ottenere brevetti e autorizzazioni di farmaci, ed i dati non erano accessibili al pubblico.
Nel 1997 questi dati sono stati pubblicati ma sono stati ignorati. Anche se gli ormoni in questione sono utili a prevenire malattie come l'osteoporosi, bisogna fare un'intelligente valutazione costi-benefici. E il cuore? Anche per quest'organo si erano prospettati risultati positivi, ma alla luce delle ultime ricerche non sembra poi così vero: un'importante studio ha in effetti escluso una relazione utile tra terapia ormonale e malattie cardiovascolari.
Se i trial effettuati dalle compagnie farmaceutiche per ottenere i brevetti avessero incluso dati adeguati, tutti gli effetti collaterali dei nuovi farmaci sarebbero venuti subito alla luce.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
NHLBI Women's Health Initiative (WHI)

mercoledì 7 gennaio 2009

REGISTI DEL NOSTRO FILM...DAL TITOLO... VITA

Fonte:www.ecplanet.com
a cura di freenfo
L'intero universo è la composizioni di atomi e frequenze interconnesse all'unica sorgente del tutto.
La consapevolezza di quello che sperimentiamo ogni giorno, è il frutto della nostra volontà di sentirci sempre maggiormente connessi a questa Fonte, di sentire davvero il contatto con ogni altra forma presente nel cosmo.
La nostra realtà è soggettiva, ognuno possiede una Matrix personalizzata, che diventa la nostra proiezione della realtà, la nostra verità relativa.
In questa verità siamo padroni di esprimere il nostro essere e creare le condizioni affinché il corpo (la casa) possa sentirsi a suo agio con l'anima (il padrone della casa). Molti pensano che tutto ciò che accade sia il risultato di equazioni causali, una fatalità che colpisce il nostro mondo in modo del tutto inaspettato e imprevedibile.
Analizzando in profondità gli eventi che caratterizzano la nostra vita, tuttavia ci rendiamo conto di come ogni cosa sia strettamente collegata all'altra, come noi stessi siamo artefici del nostro futuro, artefici del nostro stato di salute psichica e mentale.
Essere co-creatori della nostra vita, significa prendere in mano le redini della carrozza e guidare la nostra vita verso obiettivi molto più alti e rispettosi.
Aver cura del nostro corpo, formulare pensieri positivi, vivere nell'Amore che pervade l'universo, significa essere consapevoli della nostra presenza in questa dimensione visibile.
La vera evoluzione umana consiste nel raggiungere proprio questa consapevolezza, comprendere che la proiezione della nostra vita esterna è la risultante dei nostri pensieri interni, quello che noi attiriamo e creiamo con grande energia mentale. Molte persone sono vittime di pensieri collegati alla paura e al vittimismo, pian piano questi pensieri diventano la realtà per quelle persone, un tunnel senza uscita che condiziona l'intera esistenza.
Comprendere che è possibile invertire la rotta e concentrarsi su proiezioni positive del nostro essere, diventa necessario al fine di raggiungere il Regno dei Cieli qui sulla terra. Gli eventi esterni sono lo specchio di un nostro profondo disagio interiore, la legge di causa effetto in questo caso è la regola che conduce il gioco. Costruendo il nostro essere in modo più sano, lasciando andare il risentimento, la rabbia e il giudizio, apre le porte all'evoluzione spirituale, la vera e unica rivoluzione in grado di cambiare il mondo.

domenica 4 gennaio 2009

Pronto Soccorso di Medicina Naturale

BLOG SPAZIO SACRO

LEGGE DI ATTRAZIONE

Centro Studi Educare alla Salute
Via Della Repubblica,75
Empoli
DOMENICA 11 GENNAIO
ORE 15:30
lABORATORIO AUDIO-VISIVO
LA LEGGE DI ATTRAZIONE

Quasi sempre si è in balia di eventi che non si possono evitare. Spesso ci sovrastano e qualche volta ci schiacciano.
Eppure...

Attrazione
Tutto quel che temi lo attrai.
Così come attrai tutto ciò che desideri.
Desiderio e paura sono facce contrapposte di un unico potere: l'attrazione.

L'attrazione è una conseguenza della Forza dell'Intenzione.
L'intensità della Forza determina il grado di attrazione con cui un pensiero viene magnetizzato.
Pensiero quindi che, in base alla sua carica (e cioè in base alla forza attrattiva di cui è dotato), richiama a sé ciò che gli occorre per potersi realizzare.

La forza di attrazione però quando è mal gestita è come un cavallo senza freni. Non sa dove andare perché gli manca la guida. Corre sì libero riuscendo a soddisfare i bisogni, ma in balia degli istinti.
Come l'uomo che dopo aver formulato un desiderio lo riempie anche del timore che non si avveri.

La Forza dell'Intenzione va saputa utilizzare. Può ben essere usata per realizzare progetti. Basta saperli caricare di energia ed attraggono a sé tutto ciò di cui hanno bisogno.

Non come manifestazione di un miracolo.
Tutt'altro.
Come input ben precisi per l'esecuzione di progetti ben precisi.

Tutta una questione di capacità.
Nell'uomo tale capacità risiede dentro se stesso.
La detiene l'anima.

L'anima sa come realizzare i progetti che dipendono da input superiori a lei per intensità e forza di attrazione. Infatti anima tali progetti. Li rende eseguibili.

Per l'uomo aderire a questi progetti significa essere in linea con la sua stessa anima.
E ci vuol poco.
Basta iniziare a....
prendersi meno spazio per la propria egoicità permettendo che emerga l'anima.

giovedì 1 gennaio 2009

GuarigioneQuantistica


venerdì 16- sabato 17 Gennaio 2009
Tecniche e strategie mentali corroborate dalla fisica quantistica in grado con facilità, ma impegno, di risolvere molti problemi di salute.Chiaramente dobbiamo sempre concentrarci sul significato cosmico di ogni sintomo e malattia oltre alla collaborazione, se necessaria, della medicina ufficiale.
La Guarigione Quantistica rappresenta un grande aiuto a disposizione di tutti quelli che vogliono gestire la propria salute.
Per avere informazioni aggiornate sui seminari della
Scuola di Scienze Quantistiche

Cambiare frequenza

Fonte: Freenfo
Data articolo: dicembre 2008
La nostra mente spesso si comporta come un telecomando, si adatta a frequenze diverse a seconda del contesto, riesce a comportarsi in modo diverso in ogni circostanza.
Questo a volte è automatico e inconscio, deriva dalla nostra percezione dell'ambiente, caratterizzata dalla presenza di campi energetici invisibili all'occhio umano.
Altre volte questo cambio è consapevole, deriva da una sostanziale presa di coscienza dell’utilizzo creativo delle onde cerebrali.
Quando entriamo in possesso delle nostre facoltà mentali, qualcosa in noi assume una nuova consapevolezza, entriamo in possesso del nostro personale telecomando.
Siamo in grado di poter cambiare frequenza in ogni situazione, per adattare le nostre capacità e interagire con quello che circonda la nostra persona.
Questo consente di armonizzare il nostro livello energetico e bilanciare in positivo ogni situazione nella quale siamo coinvolti.
Entrare in possesso delle nostre facoltà mentali significa manifestare con consapevolezza la nostra realtà, essere sempre allineati con la nostra interiorità.
A poco a poco il nostro modo di percepire la realtà diventa più limpido ai nostri occhi e si sviluppano sensi diversi da quelli abituali. Un’esperienza che espande la nostra coscienza e sintonizza il nostro essere su frequenze più alte, in grado di accogliere pensieri e concetti elevati. L'anima acquista un ruolo fondamentale in tutto questo, diventando il cardine della nostra evoluzione, il nucleo centrale che sprigiona positività ovunque. Cambiare frequenza significa percorrere un cammino verso la ricerca del nostro essere interiore, in modo consapevole e scientifico, senza lasciarsi andare a strane teorie, ma sperimentando passo dopo passo l'esempio di ciò che è verificabile e dimostrabile con molta facilità.
Lasciare alla mente il potere di dirigere il nostro cuore è un modo per riacquistare la nostra vita, un modo per essere davvero noi stessi, senza condizionamenti e senza giudizio esterno.
Cambiando frequenza cambiamo la nostra vita, questo è uno dei regali più grandi che possiamo fare a noi stessi.