domenica 31 gennaio 2010

Salute e bellezza del seno si mantengono a tavola

Fonte: Un post a tavola
Mantenere bellezza e tonicità del seno?

Si può cominciare portando a tavola gli ingredienti giusti:

pesce, verdure verdi, tofu e soia.

E per digerire, una buona tisana

Mantenere bellezza e tonicità?

"Il rapporto tra alimentazione e bellezza del seno è molto stretto, poiché assumendo determinati alimenti si possono tonificare i tessuti e dare alla pelle morbidezza e idaratazione», suggerisce la dottoressa Annalisa Zocco nel libro "Seno bello e in salute" (edizioni Red!). Importantissimo evitare le eccessive oscillazioni di peso, che minacciano l'elasticità cutanea e la tonicità dei tessuti del seno, senza contare che possono portare alla formazione di antiestetiche smagliature.
I legumi e i cereali integrali (ricchi di fitoestrogeni, sostanze che apportano proteine indispensabili per rigenerare i tessuti), il pesce (contiene i preziosi acidi grassi Omega 3 che favoriscono la circolazione e rendono la pelle più liscia e tonica, le crucifere (utili a contrastare l'invecchiamento dei tessuti), olio extravergine di oliva (ricco di antiossidanti e vitamina E). Via libera dunque a lenticchie, ceci, fagioli, fave, piselli, cavoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, broccoli, rape, crescione, ravanelli, rafano, e in generale a tutte le verdure e la frutta fresche, che sono ricchissime di minerali e di vitamine.

Ottimo alleato della bellezza della scollatura è la soia, che per la dottoressa Zocco è l'alimento più ricco di proprietà benefiche per il seno e si può consumare anche sotto forma di germogli freschi, di tofu e salse.

E dopo un pranzo o una cena sana e leggera, niente di meglio di una tisana ad hoc.

Per rassodare è consigliato un

decotto di semi di finocchio e salvia, contro la sindrome premestruale si suggerisce la gramigna, per favorire la produzione del latte delle neomamme sono invece indicati i semi di galega.

Una ricetta veloce, gustosa e tonificante

TOFU STRAPAZZATO CON CAROTE *

500 grammi di tofu

3 carote

1 scalogno

3 cucchiai di olio extravergine d'oliva

2-3 foglioline di basilico

sale e pepe quanto basta

Scottate per 5 minuti in acqua in ebollizione il tofu; lessate le carote per 10 minuti.

Affettate lo scalogno e fatelo rosolare in una padella con l'olio.

Aggiungetevi le carote tagliate a dadini e fatele insaporire per qualche minuto mescolando il tutto con un cucchiaio di legno.

Sbriciolate il tofu in un piatto con la forchetta e aggiungetelo alle carote. Coprite e cuocete per qualche minuto.

A fine cottura cospargete la preparazione di tofu e carote con una presa di sale, una di pepe e le foglioline di basilico spezzettate.

Mescolate bene e servite subito in tavola.

(* una delle ricette suggerite dal libro "Seno bello e in Salute")

venerdì 29 gennaio 2010

Dalla profondità dello spazio 2 comete visitano il Sole

Un'altra cometa sta per finire il suo viaggio contro il Sole.
E' la seconda dell'anno: la cometa che era stata osservata mentre correva verso il disco solare è stata completamente distrutta ed è probabile che anche questa nuova cometa osservata possa andare incontro oggi allo stesso destino.
Le immagini di entrambe le comete sono state catturate dagli strumenti a bordo del satellite della Nasa Soho (Solar and heliospheric obervatory).
A permettere di osservare chiaramente il fenomeno, molto comune ma sempre suggestivo, è il coronografo Lasco (Large Angle Spectrometric Coronagraph), che riesce a bloccare la luce che proviene direttamente dal Sole e a ottenere immagini come se fosse in atto un'eclissi artificiale. Tanto che il Sole appare nell'immagine come un dischetto bianco.
Alla sua sinistra, in basso, si vede chiaramente il punto luminoso della cometa

Se fosse lui a prendere la pillola contraccettiva?

Secondo uno studio dell' Universita' di Teesside in Inghilterra, pubblicato dal Journal of Family Planning and Reproductive Health Care. le donne non si fiderebbero se fosse l'uomo a prendere la pillola contraccettiva.

La ricerca ha coinvolto 140 uomini e 240 donne.
A entrambi i gruppi sono state poste domande sull'eventualita' di utilizzare la contraccezione maschile, attualmente in sperimentazione in diversi paesi.
Sono emerse tre conclusioni principali :
  • sia gli uomini che le donne hanno una buona percezione della contraccezione orale maschile, e pensano che sia una buona idea.
  • Le 240 donne intervistate hanno dichiarato di non fidarsi della capacita' degli uomini di ricordarsi di prendere la pillola tutti i giorni, e pensano sarebbe meglio studiare qualche soluzione che preveda ad esempio un singolo impianto che dura anni, come quelli gia' sviluppati per le donne.
  • gli uomini che hanno una relazione stabile sono piu' favorevoli rispetto a quelli che hanno rapporti occasionali.

mercoledì 27 gennaio 2010

LUPINI PER IL DIABETE

Una proteina del lupino ha proprieta' simili a quelle dell'insulina, e potrebbe essere utilizzata per curare meglio chi ha il diabete II.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell' Istituto San Raffaele di Milano che hanno analizzato in particolare la proteina conglutina-gamma, abbondante nel seme di lupino, con proprieta' simili all'insulina per il controllo dei livelli di glucosio nel sangue.
Il lupino ha anche principi attivi potenzialmente in grado di normalizzare il livello di colesterolo.
Nella tradizione popolare toscana si tramanda che l'acqua dei lupini veniva bevuta da chi soffriva del mal di zucchero, il diabete.
La pratica pur ampiamente conosciuta non si è affermata nel tempo a causa delle reazioni avverse (sindrome ipoglicemica acuta) a cui sono incorsi i diabetici dopo l'assunzione anche di modeste quantità di decotto di lupini.
Il lupino recentemente è stato oggetto di una lunga sperimentazione, che ha coinvolto nutrizionisti e tecnologi alimentari, allo scopo di trovare una valida alternativa alla soia e per offrire una maggiore qualità nutrizionale e proprietà organolettiche (aroma, sapore, colore) agli alimenti gluten-free.
Le motivazioni del successo sono principalmente tre: qualità nutrizionale, qualità tecnologica e proprietà organolettiche.
Qualità nutrizionali: - Da un punto di vista nutrizionale, il lupino è importante per l'apporto di proteine (43% su 100g di farina), pari a quello della soia (40,8% su 100g di farina) paragonabile a quello della carne e superiore a quello delle uova.
Il lupino, quindi diventa una ottima fonte alternativa alle proteine di origine animale.
Recenti studi, tra cui quello sovra descritto) hanno dimostrato che nel lupino è presente una particolare proteina (conglutina - gamma) con potere ipocolesterolemizzante e ipoglicemizzante, caratteristica di particolare interesse per chi ha livelli alti di colesterolo (> 200 md/dl) e glicemia (> 110 md/dl).
Più elevato di tutti gli altri legumi è l'apporto in fibra (25.5g su 100g farina), mentre l'apporto in grassi è inferiore rispetto a quello della soia (8% vs 23%) .
Infine ottimo il rapporto omega 6/omega3, importanti acidi grassi definiti "essenziali", poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e dunque debbono essere assunti con la dieta. Tra le varie caratteristiche positive del lupino risalta anche il basso contenuto di fitati (sali dell'acido fitico), molecole che riducono la biodisponibilità (% del contenuto totale assorbita e successivamente utilizzata dall'organismo per le sue specifiche funzioni) di due importanti minerali: il calcio e lo zinco

L'orologio biologico femminile: dopo i 30 anni crollo della fertilita'

Per la prima volta uno studio scientifico ha monitorato la produzione di ovuli da parte della donna dal concepimento alla menopausa, scoprendo che a 30 anni una donna e' gia' pericolosamente vicina all'infertilita', conservando appena il 12 per cento degli ovuli che aveva alla nascita.
Il che significa, spiegano i ricercatori inglesi della St.Andrews University nello studio pubblicato sulla rivista PlosOne, che dopo i 30 anni l' 88% degli ovuli e' perso per sempre, e con loro buona parte delle possibilita' di restare incinte.
A 40 anni la situazione e' ancora piu' desolante, con appena il 3% degli oltre 2 milioni di ovuli di cui ogni donna e' dotata alla nascita.
Considerando che solo 450 circa dei due milioni di ovuli di partenza riesce a giungere a piena maturazione nell'arco della vita di una donna, e' chiaro che ridurre drasticamente il numero di ovuli, come succede alle over 30, ha effetti amplificati sulla possibiltia' di avere ancora cellule uovo pronte al concepimento.
Un vero ammonimento per le donne, come sottolinea il ricercatore Tom Kelsey, della St Andrews University: "Ci sono donne in attesa della prossima promozione o di incontrare 'quello giusto'. Ma intanto non sanno quanto drasticamente declina la loro riserva ovarica dopo i 30. Ogni anno che passa si perde una grande parte dei propri ovuli. Il rapido declino della produzione di ovuli era gia' noto - chiarisce lo scienziato - ma questo e' il primo studio a tracciare il suo intero percorso, da prima della nascita fino alla fine degli anni di fertilita'". Lavorando insieme agli esperti dell' Universita' di Edimburgo, il dottor Kelsey ha letteralmente "contato" il numero di uova nelle ovaie di 325 donne di varie eta'.
Le informazioni sono state poi inserite in un programma informatico che ha studiato in che modo la produzione e' diminuita con il tempo.
L'analisi ha anche dimostrato che fino ai 25 anni gli stili di vita, fumo e alcol in primis, non hanno particolari effetti negativi sulla fertilita' di una donna.
Dopo pero' le cose cambiano, e il modo in cui una donna si prende cura del suo corpo ha un effetto marcato sulla fertilita'. -

martedì 26 gennaio 2010

I farmaci usati per curare la malaria possono aiutare anche i pazienti affetti da lupus

Secondo un nuovo studio condotto dall'equipe diretta dal dottor Bernardo A. Pons-Estel, dell' Hospital Provincial de Rosario, Argentina apparso sulla rivista Arthritis and Rheumatism, i medici dovrebbero prescrivere questi farmaci a tutti i pazienti con lupus.
Nel lupus, che colpisce prevalentemente le donne, il sistema immunitario confonde i tessuti sani con gli organismi estranei e a volte li attacca entrambi.
La malattia si puo' manifestare come rash cutaneo o artrite e puo' portare a danni di vario grado a reni, cuore, polmoni e cervello.
Gia' diversi anni fa i medici si sono resi conto che i farmaci contro la malaria come l'idrossiclorochina potevano essere usati per trattare i dolori articolari spesso osservati nei pazienti con lupus.
Da allora diverse ricerche hanno suggerito che la terapia antimalarica poteva evitare gli episodi acuti di lupus e ridurre i danni prodotti dalla malattia.
Lo studio ha coinvolto 1.500 pazienti con lupus di 9 Paesi, seguendoli in media per quattro anni e mezzo.
Circa il 12% dei pazienti che non hanno usato i farmaci e' deceduto nel corso del follow-up, contro circa il 4% dei pazienti che hanno preso gli antimalarici.
La differenza e' risultata anche maggiore per i pazienti che hanno assunto i medicinali contro la malaria per piu' di due anni.
Secondo i ricercatori argentini, i farmaci contro la malaria hanno ridotto il rischio complessivo di morte nel corso dello studio di quasi il 40%.
I nuovi dati, uniti a quelli di ricerche passate, suggeriscono che gli antimalarici dovrebbero essere usati in tutti i pazienti con lupus indipendentemente da come si manifesta la loro malattia e da quanto durano gli attacchi .

venerdì 22 gennaio 2010

Agenzia Italiana del Farmaco: stop alla SIBUTRAMINA per il controllo del peso

Fonte: AGI
L' Agenzia Italiana del Farmaco, dopo un lungo iter che l'ha vista impegnata al fianco delle Autorita' europee, ha disposto a scopo cautelativo il divieto di vendita e di utilizzo, con decorrenza immediata, di tutti i medicinali a base di Sibutramina incluse le preparazioni magistrali approntate in farmacia.
La sibutramina è una feniletilamina, sviluppata originariamente come antidepressivo.
Nel corso degli studi, l'azione antidepressiva si è rivelata modesta rispetto a quella anoressizzante ed è in quest'ultima direzione che è proseguita la valutazione clinica del farmaco, ora registrato e commercializzato come dimagrante.
La sibutramina e, in misura ancora maggiore, i suoi due metaboliti principali, sono potenti inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina consentendo alla sazietà di manifestarsi precocemente e spinge alcuni soggetti, non tutti, a mangiare di meno, inoltre aumenta il dispendio energetico.
Si tratta di una molecola indicata per favorire la perdita di peso nei pazienti obesi e in quelli sovrappeso con altri fattori di rischio concomitanti come diabete di tipo II o dislipidemia.
Il provvedimento si e' reso necessario a seguito della valutazione del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP), afferente all'Autorita' europea dei farmaci EMEA, che ha riscontato un rapporto rischio-beneficio sfavorevole per tali farmaci. I pazienti attualmente in cura con medicinali contenenti Sibutramina sono invitati a contattare il proprio medico per valutare la possibilita' di una terapia alternativa.

giovedì 21 gennaio 2010

I genitori stressati e delusi sul lavoro influenzano negativamente il rendimento scolastico dei propri figli

Secondo una ricerca dell' Accademia della Finlandia, pubblicata sulla rivista European Journal of Developmental Psychology, i genitori che hanno avuto delusioni nella loro carriera lavorativa trasmettono ai figli sentimenti negativi, influenzandone il successo a scuola.

I figli dei genitori delusi, infatti, hanno maggiori probabilita' di perdere interesse nei confronti della scuola.

Diventano cinici e non riescono a stare al passo dei loro compagni.

Secondo i ricercatori finlandesi, la recessione avrebbe aggravato ancora di piu' il problema.

Per arrivare a queste conclusioni sono stati intervistati oltre 500 ragazzi sulla questione.

I sintomi analizzati comprendono la stanchezza, il senso di inadeguatezza e il cinismo nei riguardi della scuola.

I genitori, invece, sono stati invitati a rispondere a domande simili legate pero' al loro lavoro.

Dai risultati e' emerso che i genitori logorati fisicamente ed emotivamente avevano maggiori probabilita' di trasmettere la stessa sorte ai propri figli nella scuola.

Insomma, i padri, le madri e i figli sono risultati essere sulla stessa barca.

Ad aver piu' influenza, hanno sottolineato i ricercatori, e' stato il genitore dello stesso sesso del figlio.

mercoledì 20 gennaio 2010

Avanafil: disfunzione erettile KO in 15 minuti

Manca solo l'autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) e presto la casa farmaceutica Vivus è pronta a lanciare sul mercato un nuovo farmaco contro la disfunzione erettile (nome commerciale di Avanafil), che sembrerebbe agire piu' velocemente degli altri disponibili attualmente in commercio (Viagra, Cialis e Levitra) .
La Vivus afferma che il farmaco è in grado di svolgere la sua azione dopo solo 15 minuti dall'assunzione.
Grazie alla sua rapida azione, gli uomini potrebbero utilizzarlo in maniera più naturale e non essere costretti a rapporti sessuali programmati.
Ricordiamo ai nostri lettori che la disfunzione erettile può essere sintomo di uno squilibrio metabolico o cardiovascolare ad esempio, quindi è consigliabile prima di assumere qualsiasi farmaco o specialità erboristica anche per uso topico di consultare il medico di famiglia e lo specialista.

martedì 19 gennaio 2010

Health 2.0

Come funziona la ricerca specializzata in materia di Sanità 2.0?
Quali sono le differenze tra le community europee di pazienti?
I medici europei sono 2.0?
Per la prima volta in Europa (a Parigi il 6-7 Aprile 2010) Health 2.0, vetrina delle migliori tecnologie per il web e per il mobile in ambito salute.
Alla conferenza, per discutere di ricerca per contenuti health di qualità, di condivisione e scambio di informazione, di strumenti per migliorare il rapporto medico-paziente parteciperà paginemediche.it, media partner ufficiale dell'evento per l'Italia.

lunedì 18 gennaio 2010

GRATIFICAZIONE IMMEDIATA: la droga del consumo a tutti i costi

FONTE: ANSA
Piccoli risparmiatori che agiscono sulla base di emotivita' e irrazionalita', mettendo cosi' eventualmente a rischio il portafoglio.
Un atteggiamento, quello segnalato da una ricerca effettuata dalla Consob con l'ausilio di psichiatri che spiega un 'transfer' di identificazione con i grandi del settore, che porta ad una ''pericolosa sopravvalutazione''.
Un processo, spiega lo psichiatra Massimo di Giannantonio dell' Universita' di Chieti, gia' studiato nei giocatori patologici.
Da alcuni anni seguiamo gli studi di questo fenomeno con il dott. Gaetano Conforto (medico) ed il dott. Silvano Bronconi (analista finanziario), i quali già dal 2007 hanno attivato seminari specifici di Intelligenza Finanziaria, per promuovere una maggior consapevolezza e responsabilità nella gestione delle nostre finanze, iniziando proprio da quelle domestiche.
Come far quadrare il bilancio della famiglia? Come fare una pianificazione delle spese e delle entrate ed evitare di indebitarsi rispondendo alle sirene del credito al consumo e dei mutui immobiliari. Cosa è una spesa e cosa è un investimento. Cosa è un'obbligazione e cosa un'azione; i trand borsistici, le aste immobiliari. Come si distribuiscono le entrate e come si razionalizzano le uscite in riferimento al piano stabilito.
L'approccio interdisciplinare ha portato ad affrontare il tema da più punti di vista: medico, psicologico, pedagogico ed economico, cercando di dare risposte e strumenti utili alla navigazione, soprattutto quando il mare è molto mosso.
  • ricchezza e povertà equivalgono in medicina a stato di salute e stato di malattia
  • la povertà è una malattia e come tale può essere trattata
  • per trattare una malattia si parte dalla sua eziogenesi: le nostre radici valoriali
  • quanto valore diamo al denaro, cosa rappresenta per noi possederlo o meno;
  • come pensa un ricco e come pensa un povero;
  • residual income o linear income: lavorare per vivere o vivere per lavorare?
  • quanto le nostre scelte economiche all'apparenza indipendenti, siano di fatto condizionate da luoghi comuni, schemi di credenze familiari, sociali e relazionali;
  • cosa sappiamo delle leggi che regolano la materia;
  • chi siamo e quale obiettivo ci proponiamo nella vita;
  • quanto le nostre componenti fisiche, emozionali, relazionali, influiscono sull'andamento delle nostre finanze;
  • quanto un conflitto nella nostra sfera affettiva mina la nostra autostima, influenzando negativamente le nostre finanze.
  • gratificazione immediata: la droga del consumo a tutti i costi;
  • come esercitare la nostra libertà di coscienza.

ESSERE E AVERE NON SONO IN ANTINOMIA
SE FACCIO DEL BENESSERE ALTRUI LA MIA MISSIONE DI VITA
ALZANDOMI AL MATTINO MI PROPONGO DI ESSERE UTILE AD UNA PERSONA IN UN ANNO AVRO' DATO UN PO' DI SOLLIEVO A 365 PERSONE...PENSIAMO UN PO' IN 10 ANNI.
DAL MOMENTO CHE TUTTO E' UNO PERCHE' LA SEPARAZIONE E' UN'ILLUSIONE OTTICA, NE CONSEGUE CHE AIUTANDO GLI ALTRI NON FACCIO CHE AIUTARE ME STESSA.

sabato 16 gennaio 2010

PROFUMO DI DONNA

Il profumo naturale potrebbe non essere il piu' raffinato od originale, ma e' il miglior metodo per sedurre un uomo.
E' quanto hanno scoperto i ricercatori della Florida State University negli Stati Uniti: anche il profumo piu' costoso e sensuale non puo' compentere con quello naturale emanato dal corpo, che dovrebbere essere il preferito quando si vuole sedurre qualcuno.
Secondo questo studio, pubblicato sulla rivista Psychological Science, i livelli di testosterone nell'uomo aumentano in risposta all'odore corporeo femminile, in particolare quando le donne sono nel loro periodo fertile, la traccia odorosa contiene infatti feromoni naturali e segnali chimici che attraggono il senso opposto.
Questo e' noto per gli animali, ma finora mancavano le prove nell'essere umano.
I ricercatori sono giunti alla scoperta dopo aver sottoposto dei capi di abbigliamento femminili a 68 volontari maschi dai 18 ai 23 anni.
Alcuni di questi capi erano stati indossati per più o meno tempo, e alcuni non erano stati indossati affatto.
E' stato misurato il loro livello di testosterone, dopo aver fatto annusare loro questi capi.
Gli uomini che avevano annusato i capi indossati dalle donne durante il periodo ovulatorio avevano elevati livelli di testosterone, quindi lo studio confermerebbe con certezza che il testosterone maschile reagisce all'odore femminile, in particolare quello di donna nella sua fase fertile.
Questo per promuovere il comportamento riproduttivo nella fase piu' favorevole all'accoppiamento.

giovedì 14 gennaio 2010

STRESS EMOZIONALE ED INSORGENZA DEI TUMORI

Lo stress emotivo di ogni giorno potrebbe essere un fattore scatenante della crescita dei tumori. Lo rivela un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, che mostra come ogni tipo di trauma, fisico o emotivo, possa agire come 'ponte' tra le varie mutazioni genetiche cancerose e le possa fare agire contemporaneamente.
E' la prima volta che viene scoperto un collegamento tra le condizioni di sviluppo di una malattia e lo stress emotivo di ogni giorno, non legato ad un momento particolare.
I ricercatori dell'Università di Yale (USA) che hanno coordinato lo studio, hanno messo in evidenza i fattori che possono attivare le segnalazioni molecolari legate allo stress sono molte: stress fisico, psicologico, emotivo, cosi' come infezioni ed infiammazioni.
Prima di questo studio si riteneva che una mutazione dannosa in una singola cellula doveva essere necessaria per la crescita di un tumore; tuttavia hanno scoperto che le mutazioni possono promuovere la crescita anche se sono localizzate in cellule diverse, a causa di 'ponti' molecolari che si creano tra esse.
Purtroppo questo rende piu' facile che le mutazioni dannose si accumulino nello stesso tessuto. Ridurre lo stress ed evitare le infiammazioni e' sempre una buona precauzione

mercoledì 13 gennaio 2010

INTELLIGENZA EMOTIVA : ESPERENZIALE E STRATEGICA

Dallo studio delle ferite alla testa subite dai veterani della guerra in Vietnam e' stato possibile individuare le parti del cervello fondamentali per i due tipi di intelligenza emotiva.
A seconda del posto dove e' stata riportata la ferita, i veterani studiati erano privi o di intelligenza emotiva esperenziale (la capacita' di giudicare le emozioni delle altre persone) o di intelligenza emotiva strategica (la capacita' di pianificare risposte socialmente adeguate alle situazioni).
A condurre lo studio e' stato un gruppo di ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda, nel Maryland.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Per arrivare alle loro conclusioni sono stati condotti dei test standard per misurare l'intelligenza emotiva su 38 veterani feriti e su 29 veterani sani, usati come gruppo di controllo.
Dai risultati e' emerso che i 17 veterani che hanno riportato lesioni alla corteccia prefrontale dorsolaterale effettuavano prestazioni peggiori nei compiti che mettevano a prova l'intelligenza emotiva esperenziale, mentre i risultati sono stati migliori nei test sull'intelligenza emotiva strategica.
Risultati opposti invece sono stati registrati negli altri 21 veterani che avevano riportato danni alla corteccia prefrontale ventromediale.
I risultati di questo studio aprono la via per l'individuazione anatomica dei siti celebrali implicati nei due tipi di intelligenza emotiva.

martedì 12 gennaio 2010

Pandemia virale? O la borsa o la vita!

Fonte: www.salute.agi.it

L"influenza A", le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, in realta' era una "falsa pandemia" orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: l'accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanita' del Consiglio d'Europa.
Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell' Organizzazione Mondiale della Sanita' di dichiarare la pandemia.
Pesante il j'accuse di Wodarg, ex membro dell'Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato "enormi guadagni" senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell'acquisto di vaccini contro un'infezione che in realta' era poco aggressiva.
Wodarg ha fatto approvare una risoluzione nel Consiglio d'Europa che chiede un'inchiesta sul ruolo delle case farmaceutiche; e sulla questione il Consiglio d'Europa terra' un dibattito a fine mese.
La denuncia, riportata con grande evidenza dal Daily Mail, arriva qualche giorno dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all'apice della crisi.
Il Mail ricorda che, in Gran Bretagna il ministero della salute aveva previsto 65.000 decessi, creato una linea-verde e un sito web per dare consigli, sospeso la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica; furono allertati gli obitori e persino l'esercito, che doveva essere pronto a entrare in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei farmaci.
Secondo Wodarg, il caso dell'influenza suina e' stato "uno dei piu' grandi scandali sanitari" del secolo.
Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare "i propri uomini" negli "ingranaggi" dell'Oms e di altre influenti organizzazioni; e in tal modo potrebbero aver persino convinto l'organizzazione Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi porto', nel giugno scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.
"Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e cosi' allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati".
Wodarg non fa alcun nome esplicito di persona in conflitto di interessi; ma lo scorso anno il Daily Mail aveva rivelato che Sir Roy Anderson, uno scienziato consulente del governo britannico sull'influenza suina, fa parte del consiglio d'amministrazione della GlaxoSmithKline.
L'azienda farmaceutia, che produce antinfluenzali e vaccini, ha immediatamente replicato alle accuse, definendole "sbagliate e infondate".

I giovani nati nel 50-60 adesso sono diventati nonni, che vita si prospetta loro in un prossimo futuro?

Fonte:(ANSA) - ROMA, 12 GEN -
L'Italia e' agli ultimi posti in Europa per la natalita' ma ai primi per longevita', ed al secondo posto in Europa per indice di vecchiaia.
La fotografia demografica del Paese e' scattata dall'Istat nel volume 'Noi Italia'.
L'istituto rileva che nel 2008 il tasso di natalita' e' stato di 9,6 nati per mille abitanti, tra i piu' bassi nell'Ue, mentre il tasso di mortalita' (9,8 per mille) e' in media. l'indice di vecchiaia vede invece 143 anziani ogni 100 giovani (al secondo posto in Europa).

Medicina Tradizionale e Naturale:nasce il primo progetto europeo di ricerca

Aumenta sempre di piu' il numero di persone che ricorrono alla medicina complementare e alternativa (CAM) per curare disturbi che ritengono non possano essere trattati con le terapie convenzionali.
In Europa soltanto il numero di questi pazienti raggiunge i 100 milioni, secondo quanto riportato dal notiziario europeo Cordis.
La sfida maggiore affrontata dai praticanti della CAM e' comunque la mancanza di finanziamenti e cooperazione scientifica, che impedisce a questo campo della medicina di espandersi.
Il progetto CAMBRELLA, finanziato dall'UE, cerchera' di risolvere questo problema.
Il progetto e' stato avviato il primo gennaio di quest'anno con una sovvenzione di 1,5 milioni di euro nell'ambito del tema 'Salute' del Settimo programma quadro.
CAMBRELLA ('CAMBRELLA: a pan-European research network for complementary and alternative medicine (CAM)') favorira' il benessere dei cittadini europei attraverso la creazione di una tabella di marcia che contiene le condizioni per la ricerca futura nel campo della medicina complementare e alternativa in Europa.
Fino al 2012 i partner del progetto lavoreranno alla creazione di una rete di istituti di ricerca europei impegnati nella medicina complementare.
Questo obiettivo risultera' in una piu' stretta cooperazione a livello globale.
"Gli otto gruppi di lavoro di 'CAMBRELLA' si concentreranno sulla terminologia, la legislazione, i bisogni dei pazienti, il ruolo dei trattamenti CAM nei sistemi sanitari e la metodologia di ricerca" ha spiegato Wolfgang Weidenhammer del Centro di ricerca di medicina complementare presso il Politecnico di Monaco, in Germania.
"Svilupperemo una comprensione complessiva dello stato attuale della CAM in Europa, che fara' da punto di partenza per le future attivita' di ricerca" ha aggiunto Weidenhammer, che e' anche coordinatore del progetto.
Gli obiettivi specifici del progetto includono lo sviluppo della terminologia basata sul consenso largamente accettata in Europa per descrivere gli interventi CAM, la creazione di una base di conoscenze che faciliti la nostra comprensione delle necessita' dei pazienti e la loro prevalenza, e l'esplorazione delle necessita', delle convinzioni e del comportamento dei cittadini europei rispetto alla CAM.
Il consorzio 'CAMBRELLA' e' un partenariato di 16 organizzazioni scientifiche di 12 paesi europei, tra cui Austria, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Regno Unito, Romania, Ungheria e Svezia.
Il progetto e' appoggiato da un consiglio consultivo composto da importanti gruppi di parti interessate, tra cui fornitori, medici praticanti, pazienti e consumatori.
"Nel 2008 la Commissione europea ha annunciato per la prima volta un finanziamento nel campo della medicina complementare, nell'ambito del PQ" ha detto Weidenhammer.
Il finanziamento del progetto CAMBRELLA e' il risultato degli sforzi compiuti da numerose iniziative e organizzazioni europee di porre la medicina complementare all'attenzione dell'Europa.
La medicina complementare e la medicina alternativa comprendono le terapie che hanno una base culturale o storica, tra cui l'erbalismo, la meditazione, lo yoga, l'ipnosi, il biofeedback, agopuntura e la medicina cinese tradizionale. .

lunedì 11 gennaio 2010

UN'IMMAGINE DA STAMPARE E TENERE SEMPRE IN VISTA


ANNO NUOVO VITA NUOVA
FINITE LE FESTE MOLTI SI RITROVANO A LECCARSI LE FERITE...DOPO ESSERE STATI DIVORATI DAI PRANZI E DALLE CENE SUPER CALORICHE
ADESSO E' ORA DI REAGIRE.

Ecco un modo per fare pace con il nostro corpo, poche regole, semplici ed efficaci da tenere sempre ben in vista.

Questo è il primo regalo del 2010 che consegnamo ai nostri lettori, affinchè ne facciano buon uso e sperimentino con noi 365 giorni di salute integrale



sabato 9 gennaio 2010

Acido folico in gravidanza, vantaggi e rischi per il nascituro

I supplementi di acido folico sono raccomandati a tutte le donne che programmano una gravidanza, e anche nei primi mesi di gestazione, ma assumerlo fino alla fine della gravidanza potrebbe avere un effetto collaterale poco desiderabile: il bambino ha un piu' alto rischio di sviluppare l'asma.
Lo sostiene uno studio australiano coordinato dal dottor Michael Davies, della University of Adelaide in Australia e pubblicato dall' American Journal of Epidemiology.
E' il primo studio pubblicato che metta in relazione l'uso dell'acido folico nella madre alla fine della gravidanza con il rischio di asma del figlio: dopo aver rilevato l'incidenza dell'asma in piu' di 400 bambini le cui madri erano state seguite fin dall'inizio della gravidanza.
Un adeguato livello di acido folico nel periodo del concepimento, infatti, aiuta a ridurre il rischio di alcuni difetti congeniti nel cervello e nella spina dorsale (difetti del tubo neurale).
Gli esperti consigliano alle donne di prendere 400 microgrammi di acido folico al di' poco prima del concepimento e nel primo trimestre della gravidanza, il periodo critico in cui possono formarsi difetti del tubo neurale.
Tuttavia, poiche' l'acido folico e' necessario solo nel primo trimestre, e' necessario capire se assumerlo anche dopo puo' essere di beneficio o di danno alla mamma e al bambino.

venerdì 8 gennaio 2010

Souvenaid: un frullato per contrastare il Morbo di Alzheimer

Fra due anni potrebbe essere commercializzato un nuovo frullato alla fragola capace di combattere l'Alzheimer.
Il frullato, contenente ingredienti naturali che si trovano nel latte materno, e' infatti capace di migliorare significativamente la memoria a breve termine nelle prime fasi della malattia di Alzheimer, come risulta da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Alzheimer's & Dementia. a cura di Richard Wurtman del Massachusetts Institute of Technology di Boston, Stati Uniti.
Il frullato, commercializzato con il nome Souvenaid, contiene un cocktail di ingredienti utili per il cervello, tra cui antiossidanti e vitamina B, ingredienti che forniscono una miglioramento per la memoria in sole 12 settimane di utilizzo.
Il nuovo prodotto e' stato testato su persone anziani nelle prime fasi dell'Alzheimer, che lo hanno bevuto a colazione per tre mesi.
In seguito i ricercatori hanno verificato, grazie a dei test appositi, i miglioramenti della memoria dei partecipanti.
Chi ha bevuto 'Souvenaid' aveva il doppio delle probabilita' di avere punteggi migliori nei test di memoria. In particolare, il 40 per cento di chi l'ha bevuto ha mostrato miglioramenti.
Ora sono in corso altri trial clinici su scala piu' larga. Se il prodotto dovesse rivelarsi efficace, sara' commercializzato dal colosso alimentare Danone, che programma di venderlo nelle farmacie previa autorizzazione del medico curante.

giovedì 7 gennaio 2010

Progettata sostanza alternativa all'alcol per uno sballo soft e legale

Sviluppato un sostituto artificiale dell'alcol, che da' una sensazione di ubriachezza ma senza lasciare il bevitore con un grosso mal di testa e una sbornia da smaltire il giorno dopo.
A realizzarlo e' stato un team di esperti farmaceutici dell' Imperial College di Londra, guidato dal professor David Nutt.
La nuova sostanza, gia' testata con successo su alcuni volontari, utilizza delle sostanze chimiche simili al diazepam (Valium- Ansiolin).
E' una sostanza incolore, insapore e priva di effetti collaterali indesiderati.
Crea una sensazione di ubriachezza paragonabile a quella dell'alcol, rilassando la muscolatura, ma anche se si eccede nel berla, si rimane solo mediamente ubriachi, e non si soffre della sbornia del giorno dopo.
Nutt, che e' stato anche consulente governativo, spera con questo nuovo prodotto di creare una buona alternativa all'alcol, che potra' rimpiazzarlo in bibite come birra, vino e liquori.
L'uso di questa sostanza potrebbe ridurre il problema dell'abuso di alcolici in Gran Bretagna, un problema che costa a questo paese 3 miliardi di sterline all'anno.
Potrebbe anche ridurre il numero di morti a causa dell'avvelenamento da alcool.
Tuttavia altri farmacologi ritengono che la nuova sostanza sarebbe classificata come medicinale, impedendo cosi' il suo libero utilizzo nelle bevande.

mercoledì 6 gennaio 2010

La festa della Befana:miti pagani e Epifania cristiana

Una mitica figura della tradizione popolare La Befana può senza alcun dubbio considerarsi uno dei personaggi più tipici e conosciuti del folklore italiano cui la fantasia infantile è tuttora legatissima.
Personaggio mitico, personificazione della festività dell’Epifania che ricorda in ambito cristiano l’omaggio che i Re Magi offrirono a Gesù Bambino, questa creatura ha, però, origini assai più antiche, che affondano le loro radici nel paganesimo.
Alfredo Cattabiani, nel suo bel libro Calendario, scrive che “il 6 gennaio era la data paleologica del solstizio d’inverno, nella quale si festeggiava il nuovo sole (…). Poi la festa venne adottata dalle chiese orientali purificata dagli elementi gnostici, sicché si trasformò nella quadruplice celebrazione della nascita di Cristo, dell’adorazione dei Re Magi, del suo battesimo e del primo miracolo di Cana”.

Molto prima della venuta di Gesù, in Egitto si celebrava il 6 gennaio la nascita del dio Eone dalla vergine Kore con una processione rituale sulle sponde del Nilo.
Parimenti la dea celtica Epona può essere paragonata alla nostra Befana, ma anche alla greca Demetra, a Diana patrona della stregoneria, alle dee Berchta e Frau Holle della mitologia nordico-scandinava.
In genere Epona era raffigurata su un cavallo, o posta accanto a dei cavalli, con una serie di oggetti simbolici ed era spesso sistemata in piccole edicole nelle stalle, con il compito di proteggere gli animali e di favorire l’abbondanza dei raccolti e la fertilità degli animali d’allevamento.
Il tempo solstiziale
Per gli antichi il tempo del solstizio d’inverno era ritenuto sacro e occasione per festeggiare la rinascita del sole: da quel giorno, infatti, le giornate cominciano ad allungarsi e il sole riprende vigore, nonostante la stagione diventi più fredda. Nel grande nord questo tempo durava nove giorni e nove notti: erano le magiche notti di Odino, durante le quali il mitico condottiero percorreva con la schiera dei suoi valorosi guerrieri l’arco del cielo, portando doni ai comuni mortali.
Nella Grecia antica era la dea Hera a percorrere il cielo portando doni e abbondanza durante dodici notti solstiziali. Hera, legata a Diana – da cui Herodiana, in seguito mutata in Erodiade – era la dea notturna per eccellenza, che soprintendeva al noto “Corteo di Diana”, in cui le donne pagane compivano i loro sortilegi, donne che dopo l’avvento del Cristianesimo divennero malvagie e dissolute, votate a Satana, snaturando così la loro vera origine legata ai culti di fertilità e abbondanza. Questa decadenza spiega anche, con tutta probabilità, l’aspetto attuale delle Befane: donne brutte e sdentate, dai capelli arruffati e coperte di miseri stracci, proprio come le streghe che ben conosciamo.

La Befana nella tradizione popolare
In Italia la figura è molto popolare in tutta la penisola, anche se il termine deriva probabilmente da una parola di origine toscana. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio la vecchietta, che si muove volando su una scopa (altro attributo proprio della strega), scivola nei camini con il suo capace sacco pieno di doni per i bambini buoni e di carbone per quelli che durante l’anno appena trascorso si sono comportati male, e sistema i medesimi nelle calze appese a bella posta vicino ai letti.
In Toscana vi è anche la canzone della Befana, la “befanata”, canto sacro, ma più frequentemente profano, che un giovane travestito da vecchia e accompagnato da suonatori ripete di casa in casa la sera dell’Epifania.
Le Befane italiane sono suddivise in una certa quantità di “tribù”, diverse da regione a regione.
Ci sono le Ardoiee del circondario di Belluno; la Berta e la Giampa, sempre nel Veneto; la Donnazza di Borca del Cadore; l’Invidia, diffusa nel pesarese, che percorre le contrade portando cattiveria e mala sorte a chi ha la sventura di incontrarla: la Maratega e la Redodesa, che vivono lungo il corso del fiume Piave; nel bolognese ci sono le Borde, che provocano la nebbia.
A Iesi abitano le Vecchie, nella Val di Chiana e nel circondario di Arezzo le Vecchiarine.
In Istria ci sono le Rodie, che corrono cavalcando le nuvole nel vento impetuoso che, quando scoppia un temporale, spinge la grandine sulle campagne.
Anche in Lombardia la Befana si confonde con una creatura del vento. Nel milanese si dice che “balla la vèggia” quando si vede un tremolio di luce prodotto dai vapori sottilissimi che si sollevano da terra nelle giornate canicolari.
Così nel pavese chiamano “vèggia” o “gibigiana” il medesimo fenomeno.
Nel bresciano, invece, la “ecia” è più propriamente una strega; quando si vede sulle pietre il tremolio della calura si dice: “El bala la Ecia”. Si crede che questa strega torni sotto terra all’arrivo del freddo.
A lei si devono i semi infecondi nei campi, il marciume delle erbe e le malattie delle bestie.

I riti dell’Epifania
Anticamente la notte dell’Epifania era anche l’occasione per praticare tutta una serie di riti apotropaici, in cui la tradizione cristiana si ammantava di paganesimo in un sincretismo davvero originale. E’ diffusa ancora ai giorni nostri l’usanza di “ardere la vecia”: un enorme pupazzo, composto da legna, stracci e fascine, di forma umana, viene posto su di una pila di legna e dato alle fiamme.
La figura della “vecia” era una specie di capro espiatorio per esorcizzare tutto il male e per propiziarsi l’abbondanza e la fertilità dei campi. Con la distruzione della vecchio nell’immaginario popolare (forse un antico retaggio di sacrifici umani o animali) si intendeva rappresentare la fine di tutti i mali.
La stessa cosa avviene la notte di Capodanno, quando si lanciano oggetti vecchi dalle finestre.
In alcune località del Veneto e del Friuli si lanciano delle ruote di legno incendiate lungo i pendii dei monti; il rito viene detto “rito della stella”, perché anticamente le ruote rappresentavano la corsa del sole nel cielo.
Nel trevigiano era in uso fino a pochi decenni fa la tradizione della “notte del panevin”. Si accendevano grandi fuochi, appiccati dai bambini più piccoli del paese, e tutti prendevano a danzare attorno al falò, intonando un canto che recitava:
“Evviva il panevino,la focaccia sotto il camino,fagioli per i figli, fieno per i buoi,polenta per i bambini, santità ed allegrezza”.
Nel modenese i contadini usavano colpire con un ramoscello gli alberi da frutta, ripetendo una filastrocca di buon augurio:
“Carga, carga, e tin, tin,tan, treinta cavagn st’an ech vin
(caricati, caricati, e tienili, tienili,fanne trenta ceste nell’anno che sta per venire)”.

Gli odori influenzano il nostro sonno e i nostri sogni

Profumi, aromi, essenze: in casa fanno bene anzi sono perfetti in camera da letto.
Solo una buona intuizione?
Oggi arriva la conferma da parte della scienza: cospargendo la stanza da letto di piacevoli profumi - a condizione che si tratti di aromi delicati-, l'olfatto traghetterà il sonno verso sogni meravigliosi.
Lo sostiene in uno studio, presentato al congresso annuale dell’ American Academy of Otolaryngology a Chicago, il dott. Boris Stuck, del Policlinico ospedaliero di Mannheim, che è giunto ad asserire l'esistenza di un legame tra olfatto e sonno, e più nel dettaglio a concludere che gli odori influenzano ciò che si sogna: quelli sgradevoli regalano sogni brutti, viceversa fragranze aromatiche e gentili come il profumo di rosa aprono le porte ai sogni più belli.

I ricercatori hanno coinvolto un gruppo di persone e hanno profumato le loro stanze da letto, notte dopo notte, con gradevoli aromi - come quello dei petali di rosa - o con cattivi odori - come quello di uova marce.
Al mattino hanno domandato ai partecipanti di raccontare i loro sogni e connotarli dal punto di vista emotivo come negativi o positivi. È emerso chiaramente l'impatto degli odori sui sogni: la colorazione emotiva dei sogni resa dai volontari era infatti positiva quando i soggetti avevano dormito immersi in un aroma buono, cattiva quando viceversa nel sonno respiravano odori cattivi.
In questo nuovo anno abbiamo tutti bisogno di fare dei bei sogni, incominciamo allora a profumare le nostre camere, ne trarremo sempre dei vantaggi, oltre a dormire in un ambiente gradevole, risvegliarsi dopo un bel sogno ci fa intraprendere la giornata con maggior serenità e buon umore.
Perchè non provare?
Raccontateci poi com'è andata l'esperienza.

ONDE D'URTO per CURARE LA DISFUNZIONE ERETTILE

Una nuova tecnica, sviluppata dal Rambam Medical Centre di Haifa, Israele, e' infatti in grado di stimolare la crescita di nuovi vasi sanguinei nell'area genitale, riducendo i problemi di erezione.

La tecnica e' stata sperimentata su 20 volontari che prendevano il Viagra per i loro problemi di impotenza, ed ha avuto successo su 15 di loro.

Nello studio revisionato dall' International Society of Sexual Medicine sui volontari è stata utilizzata una lieve litotripsia, una terapia sviluppata 20 anni fa per trattare i calcoli renali hanno spiegato i ricercatori, autori dello studio.

Si inviano onde sonore attraverso la pelle, in maniera del tutto innocua ed indolore. Si bersagliano 5 aree specifiche dei genitali. Queste onde sonore attivano un fattore di crescita molto importante, il Vascular Endothelial Growth Factor, che provoca la formazione di nuovi vasi sanguinei nell'area.

I risultati emersi dalla ricerca sono stati particolarmente buoni: misurando la disfunzione sessuale su una scala da 0 a 30 punti, i volontari avevano un punteggio era tra 20 e 12 punti, mentre in seguito al trattamento era sceso a 5 punti.

Questa nuova tecnica potrebbe essere un'ottima alternativa a quella farmacologica, evitando gli effetti indesiderati lamentati dal 30% degli uomini che ne fa uso.

sabato 2 gennaio 2010

SUMO: le proteine che attivano la riparazione del DNA

Fonte: http://salute.agi.it

Due ricerche, pubblicate sulla rivista Nature sono state condotte in in maniera autonoma da due diversi team, finanziati dal britannico Cancer Research e dalla Breast Cancer Campaign per verificare il ruolo della famiglia di proteine SUMO nei processi di riparazione del DNA.

La famiglia delle proteine Sumo (Small Ubiquitin-like Modifier) rintraccia le zone del corpo in cui si e' verificato il danno al Dna, si attacca alle proteine normali e le guida a risolvere i difetti genetici.

Usando questo metodo, le proteine sono addirittura in grado di riparare le doppie rotture del Dna (double strand breaks), il tipo piu' grave di danno al Dna, che avviene quando i due filamenti del Dna si spezzano completamente in due tronconi.

Steve Jackson, esperto mondiale nella ricerca di danni al Dna, e il suo team presso l' Universita' di Cambridge hanno studiato queste interruzioni provocandole con radiazioni o laser altamente mirati: per studiare il ruolo delle Sumo, i ricercatori le hanno colorate con colori e pennarelli incandescenti (il che ha permesso agli scienziati di osservare con potenti microscopi come si muovono intorno alle cellule).

Jackson ha scoperto che quando si verificano doppie rotture al Dna, le proteine Sumo affluiscono sul sito del danno nel giro di pochi minuti, vi rimamgono per un paio d'ore e alla fine se ne vanno.

Il che rivela che le proteine Sumo hanno un'impressionante capacita' di azione nelle rotture del doppio filamento e aiutano a reclutare le proteine per la riparazione del danno; ma quando il lavoro e' fatto, si staccano e se ne vanno.

Gli scienziati hanno anche scoperto che per collegare le proteine Sumo ai siti del danno sono necessarie due altre proteine supplementari, Pias1 e Pias4, che non erano mai state collegate alla riparazione del Dna.

L'altro gruppo di studio, Joanna Morris e il suo team al Kings College di Londra, e' stato in grado di seguire il processo di riparazione che avviene sul gene BRCA1 che, se danneggiato, e' associato con un rischio molto elevato di cancro al seno, alle ovaie e alla prostata.

La Morris e il suo team hanno scoperto che, in qualche modo, le proteine Sumo si bloccano sulle proteine BRCA1 in risposta al danno del Dna, trascinandole nei siti interessati.

Ma non solo contribuiscono a far arrivare le BRCA1 al posto giusto, ma la aiutano a fare bene il loro lavoro. Una scoperta che, secondo Jo Morris, "e' il primo passo verso lo sviluppo di farmaci che possono proteggere le cellule normali dagli effetti collaterali della chemioterapia o migliorare l'efficacia dei trattamenti per il cancro al seno"