martedì 30 settembre 2008

PERCHE' ISCRIVERSI ALLA SCUOLA DI SCIENZE QUANTISTICHE

Conoscersi - accettarsi - migliorarsi
Trovi difficoltà nei rapporti umani ? Vorresti essere più sicuro di te ? A volte ti assalgono sensi di colpa ? Ti preoccupi troppo del giudizio degli altri ?
Ripeti sempre gli stessi errori di valutazione e ti trovi sempre con la persona sbagliata? I problemi economici ti assillano costantemente?Cambi spesso lavoro, ma non trovi mai quello che ti gratifica e ti valorizza?Non riesci a trovare la gioia di vivere ?

La vita è un dono meraviglioso e bisogna viverla più felicemente possibile.
È la vita stessa che ci insegna a vivere, purtroppo impariamo quando è ormai troppo tardi per godercela pienamente.
A VOLTE, UN SEMINARIO PUÒ FAR RISPARMIARE DEGLI ANNI !
La Unità didattica IL POTERE DELL'INTENZIONE offre non solo una sintesi completa e aggiornata delle più importanti ricerche scientifiche condotte sulla capacità dell'intenzione umana di modificare la realtà, ma uno strumento per imparare a usare questo potere nella vita di tutti i giorni.
La nostra Scuola ci accompagna nell'affascinante percorso di passaggio dalla teoria alla pratica.
E' così che abbiamo imparato a leggere, a scrivere ed a far di conto... adesso dobbiamo imparare l'arte del vivere garantendo a noi stessi ed agli altri abbondanza e prosperità.

sabato 27 settembre 2008

Morbo di Alzheimer

La demenza senile tipo Alheimer è la forma più frequente di demenza ed è caratterizzata da una lenta perdita progressiva delle cellule nervose e dei loro contatti.
La malattia inizia silente e si manifesta con leggeri disturbi della memoria e dell’orientamento.
Nell’ulteriore decorso, le capacità mentali vanno continuamente riducendosi cosicché, dopo alcuni anni, i pazienti non sono più in grado di agire e vivere autonomamente. In questa fase, particolarmente problematico per i congiunti curanti è che il paziente non riconosce più i parenti più prossimi o il partner.
A questo si aggiunge che le persone colpite dal morbo di Alzheimer perdono gradualmente la loro personalità.
A tutt’oggi, le cause della malattia non sono completamente chiare ma, al microscopio, i cervelli dei pazienti colpiti da Alzheimer presentano cambiamenti tipici, che possono essere depositi granulosi extracellulari di proteine, le cosiddette placche amiloidi e depositi proteici fibrosi intracellulari, chiamati ammassi neurofibrilari.
Una guarigione dal morbo di Alzheimer finora è impossibile, poiché le cellule nervose distrutte non possono essere rigenerate. Esistono tuttavia farmaci in grado di rallentare il decorso della malattia. Tra i principi attivi dei cosiddetti farmaci antidemenza rientrano gli inibitori dell’acetil-colinesterasi, rivastigmina, galantamina e donepezil, che aumentano la disponibilità del neurotrasmettitore acetilcolina nel cervello e l’antagonista N-metil-D-aspartato memantina, che ha il compito di normalizzare la trasmissione glutamatergica dei segnali disturbata.
Alcuni altri farmaci e terapie sono in fase di studio. (consultate su questo blog alla voce Neuroscienze, gli ultimi studi pubblicati)
Oltre allo sviluppo di un vaccino contro l’Alzheimer, ne fa parte anche l’impiego di cellule staminali adulte, come offerto dall’XCell-Center, che tuttavia non possono garantire un miglioramento del quadro clinico del paziente.

Infertilità maschile in Italia

r.s. a cura della redazione ECplanet
Sono circa 500 mila le coppie che in Italia hanno problemi di fertilità: il 40% di questi casi è riconducibile ad un fattore di infertilità maschile, mentre per il 50% ad uno femminile. rappresenta quindi un problema di ordine sanitario che in alcuni casi, ed in particolare quando falliscono le terapie tradizionali, prime fra tutte l'inseminazione intrauterina (Iui), la fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione (Fivet) e l'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (Icsi). Circa il 10% delle coppie ricorrono alla procreazione assistita, con un successo di concepimento del 40% per tentativo, che si traduce in successo con nascita del bambino nel 30% dei casi.
Tra i molteplici rimedi all'infertilità della coppia la fecondazione in vitro rimane senza dubbio quella più efficace (fino a 3 volte rispetto alle tecniche di I livello).
Sono 342 i centri che, in Italia, applicano tecniche di fecondazione assistita, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una maggiore presenza in Lombardia (61), Lazio (55), Campania (39) e Sicilia (36).
Di questi, 140 (il 40,9%) applicano solo l'inseminazione semplice (Centri di I livello), 202 le tecniche Gift, Fivet e Icsi (Centri di II e III livello).
“L'infertilità è senza dubbio una condizione molto diffusa in Italia e più in generale in tutti i paesi sviluppati, che - osserva Alberto Revelli, Centro di Medicina della Riproduzione del S.Anna di Torino - è andata peggiorando negli ultimi decenni, soprattutto a causa del progressivo innalzarsi dell'età in cui ci si sposa e, quindi, si genera”.
L'infertilità maschile, nella maggior parte dei casi, è caratterizzata da un basso numero di spermatozoi sani - spiega Vincenzo Gentile, presidente Sia - mentre altri casi possono essere rappresentati da problemi di funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell'ovocita in condizioni normali. Le cause dell'infertilità maschile - continua Gentile - vanno da un varicocele non curato, che colpisce il 15% degli uomini, a un'infiammazione della prostata.
Poi ci sono le cattive abitudini come l'abuso di alcool e droghe”.
Gli andrologi consigliano una visita di controllo, specie dopo la pubertà, per “verificare l'esistenza di un varicocele o per un semplice consulto con l'esecuzione di esami specifici in caso di sintomi anche sfumati di infiammazione.
Sono piccoli accorgimenti - conclude Gentile - che possono prevenire una futura infertilità”.
Data articolo: settembre 2008

venerdì 26 settembre 2008

CAMBIA TE STESSO E CAMBIERAI IL MONDO

Cambiamento di paradigma personale
Originale in inglese
http://www.whatthebleep.com/reality/BleepBookCh3.pdf Tradotto da Iara
Il cambiamento del paradigma in corso oggi non stà succedendo solo nella scienza.
Si estende anche all'interno della società e ha un impatto potente con la cultura.
Forse il più grande cambiamento che stà avendo luogo è quello personale.
Negli ultimi vent'anni, molte migliaia, forse molti milioni di persone hanno cambiato radicalmente i loro valori, le loro percezioni e il modo di relazionarsi tra loro e verso il mondo. Perché stà succedendo ?
Una delle ragioni è che le persone hanno capito che al dì là dell'automobile più luccicante, della casa più grande, delle scarpe per ogni giorno dell'anno, quello che rimane è un vuoto – lo stesso vuoto che cercano di riempire con la proprietà e il successo finanziario.
La visione materialistica del mondo dice : più soldi = miglior vita. Ma avendone avuti sempre di più e sentendo ancora quel vuoto, la conclusione è: L'affermazione materialistica è errata. Un'altra ragione? Se il nuovo paradigma è corretto, e l'universo è un essere vivente, di cui noi, i nostri pensieri, e i nostri pianeti, e tutte le particelle subatomiche facciamo parte, allora la necessità di una nuova visione sarà la causa stessa di ciò che accade.
Andare verso la nuova visione potrebbe sembrare arrogante (non di nuovo !).
Un organismo affamato cerca sempre il cibo. Noi siamo parte di questo organismo, così come lo sono i pianeti, i nostri pensieri e le particelle subatomiche, e stiamo cercando una nuova visione, perché sappiamo di essere accampati davanti alla porta della morte.
E non è un posto comodo in cui stare. Acqua e aria sono inquinate. La sovrappopolazione fa a gara con l'inedia e le armi possono radere al suolo una città.
E la lista prosegue.
La Dr.ssa Candace Pert dice: “il corpo vuole sempre guarire sé stesso”. Così, se la nostra realtà, fisica e non-fisica, è un enorme organismo, come suggerito dalla “nuova fisica”, allora, in questo momento, la realtà stà cercando di guarire sé stessa.
E fuori da questo impulso le nuove concezioni del mondo stanno emergendo, anche se le vecchie concezioni del mondo lottano per rimanere trincerate.
Dov'è l'equilibrio ?
Nella nostra nozione della realtà.
Chi rappresenta l'equilibrio ?
Noi.

Il paradigma dei paradigmi

Insieme con gli scienziati di maggior rilievo, William Tiller si imbatté in un’improvvisa deviazione.
Dice: “Okay, qui abbiamo fatto degli esperimenti con intenzione e sono molto efficaci, perché la scienza non li riporta ? Questa è la vera tristezza. La maggioranza degli scienziati sono diventati così chiusi nel paradigma convenzionale e nel modo convenzionale di vedere la natura che si sono costruiti una gabbia intorno.
Se migliori il risultato di un esperimento violi i loro precetti e loro vogliono che questo non succeda e così lo spazzano sotto il tappeto. Non ti permetteranno di pubblicarlo.
Cercheranno di bloccare tutti i posti adatti per comunicarlo, perché è scomodo. È inopportuno ed è praticamente sempre la stessa storia. È una caratteristica umana quella di conformarsi ad una certa visione del mondo.
Le novità sono scomode, devi cambiare il tuo modo di pensare”.
Tiller spiega una delle ragione per cui il paradigma attuale ha bisogno di cambiare: “Non c'è modo di… fare entrare nel paradigma attuale nessuna forma di consapevolezza, intenzione, emozione, mente e spirito. E dal momento che il nostro lavoro mostra che la consapevolezza può avere un effetto importante nella realtà fisica, significa che deve avvenire un cambiamento di paradigma; un cambiamento che permetterebbe alla consapevolezza di essere incorporata; e la struttura dell'universo deve essere espansa oltre quello che è attualmente per permetterle di entrare.

giovedì 25 settembre 2008

Sesso-dipendenti

r.s. a cura della redazione ECplanet
Oltre un milione di italiani in età adulta è affetto da dipendenza da sesso.
La stima è della Società italiana di intervento sulle patologie compulsive (Siipac) che definisce i sesso-dipendenti “persone che hanno grossi problemi a causa di questo comportamento, al pari della dipendenza da alcol”.
Ad essere colpiti da questa patologia - spiega la Siipac - sono indifferentemente maschi e femmine.
Cambiano solo le percentuali: 70-80% per gli uomini contro il 20-30% per le donne.
A livello nazionale la percentuale varia tra l'1 e il 3% della popolazione adulta, un dato che, tradotto in numeri, “confeziona” cifre da capogiro: quasi 1 milione e mezzo di persone ossessionate in Italia dal sesso.
La Società, che si occupa anche di gioco d'azzardo, shopping compulsivo e dipendenza da telefonino, osserva che in campo sessuale la dipendenza si sviluppa in tre fasi progressive.
Si comincia col masturbarsi in modo ossessivo, passando al sesso per telefono fino al feticismo.
Nella seconda fase si susseguono le telefonate oscene a persone sconosciute, l'esibizionismo, il voyeurismo fino alle molestie sessuali sul luogo di lavoro.
Terza fase: sesso con minorenni, sesso con adulti sotto effetto di droghe o colpite da handicap.
Infine, sesso con pazienti o dipendenti.
Naturalmente c'è anche una terapia che prevede l'assoluta astinenza dal sesso per almeno 90 giorni e poi un approfondito lavoro di analisi assieme ai terapeuti

PREVENZIONE al MASCHILE

Fonte: adnkronos
Ripreso da: sanihelp.it
r.s. a cura della redazione ECplanet
Un uomo su tre in Italia non si è mai sottoposto a una visita urologica.
Le spie della salute dell'apparato urinario non vengono spesso considerate come tali: un uomo su due non si preoccupa di fenomeni di incontinenza o se si alza di notte per andare in bagno.
Questi i dati raccolti dalla Siu (Società Italiana Urologia) in 100 piazze italiane su sedicimila persone.
Più del 90% dichiara di sapere di cosa si occupa l'urologo, ma uno su due trascura i campanelli d'allarme.
Solo il 33% degli uomini infatti ha fatto una visita specialistica. Il 70% degli intervistati dichiara di essersi sottoposto a un dosaggio di Psa, un’analisi per la prevenzione del cancro alla prostata; ma solo il 19% ha effettuato almeno una volta un dosaggio di testosterone.
Ricorda però Vincenzo Mirone, presidente della Siu: «questo ormone, di cui pochi conoscono l'importanza, è fondamentale nel controllo della normale funzione di molti organi e apparati. Negli ultimi anni il testosterone è stato scagionato dall’accusa di provocare il tumore alla prostata.
Questo ormone dà vigore muscolare ma controlla anche l'aggressività e, in qualche modo, la voglia di fare».

Esposizione ai cellulari e diminuzione tempi di reazione a stimoli acustici

di: Alessio Mannucci
Una prolungata esposizione ai campi elettromagnetici, come quelli generati dai cellulari, porta ad una riduzione dei tempi di reazione a stimoli acustici.
Un esperimento condotto a Roma, all'Università “La Sapienza”, ha dimostrato che l'esposizione ai campi elettromagnetici generati dai cellulari riduce i tempi di reazione agli stimoli acustici.
Gli autori dello studio pubblicato su NeuroReport, un team di professori e studenti del Dipartimento di Psicologia dell'ateneo romano, hanno spiegato che la presenza del campo riduce il tempo di reazione da 35 millesimi di secondo a 30 millesimi, sottolineando che l'effetto diventa molto più evidente con il prolungarsi dell'esposizione.
Dopo un “bagno di emissioni”, a venti minuti dallo spegnimento del telefonino, viene registrato il “picco” dell'impatto prestazionale.
Dopo 40-45 minuti, invece, tutto torna come prima.
Giuseppe Curcio, uno dei ricercatori, ha tenuto a sottolineare che “da questo esperimento non possono essere tratte conclusioni salienti per la salute umana, poiché la ricerca non riguarda ancora gli effetti riscontrabili a lungo termine ma dimostra, comunque, come brevi esposizioni ai campi elettromagnetici possano influenzare i processi psichici in maniera sostanziale ma assolutamente reversibile”.
Fonte: Punto Informatico
E-mail: Alessio Mannucci

Dimorfismo sessuale del fegato

di: Massimo Ortelli
Il fegato esprime differenti set di geni che influiscono sulla capacità dell'organo di regolare il metabolismo di determinati farmaci e ormoni.

Tuttavia, questa funzione determina una delle distinzioni fisiologiche meno evidenti, e quindi spesso trascurate, fra uomini e donne.
Ora, ricercatori dell'Università del Michigan hanno scoperto Rsl1 e Rsl2, i due geni coinvolti in questo meccanismo fisiologico che è anche relazionato ad altri numerosi processi, tra cui la riproduzione.
Sperimentazioni hanno appurato che i due geni Rsl1 e Rsl2 riescono a reprimere, nel fegato di topi femmine, l'espressione di geni specifici maschili.
La mutazione dei due geni implica nei topi femmine una errata attivazione di geni specifici dei maschi.
In tal caso, il fegato dei topi femmina utilizza gli usuali protocolli di espressione genetica tipici dei maschi.
Grazie a sofisticate tecniche genetiche i ricercatori sono riusciti a clonare Rsl con lo scopo di estrapolare informazioni riguardanti le sue funzioni all'interno del fegato, in particolare i meccanismi associati al metabolismo dei farmaci.

Ciò ha permesso di scoprire il coinvolgimento non di un solo gene bensì di un gruppo di geni collegati: una famiglia composta di oltre 200 geni identificata con il nome di KRAB-ZFP.
Si è scoperto alla fine che bastano due soli di questi geni affinché si possa ristabilire nel fegato dei topi mutanti le normali funzioni dell'espressioni genetica.

I risultati della ricerca sono stati divulgati dal periodico “Genes & Development”.

Istituzione scientifica citata nell'articolo:

University of Michigan

martedì 23 settembre 2008

LHC’s SMASHING PARTICLES live webcast

AutomiRibelli.org » LHC’s SMASHING PARTICLES live webcast

Psicofarmaci come antistress...

Fonte: www.corriere.it
Data articolo: luglio 2008
Milano «capitale dell'abuso»
Psicofarmaci usati come antistress per lenire gli effetti dell'insoddisfazione e delle pressioni subite sul lavoro.
Un fenomeno in continuo aumento, segnalato dall'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. L'allarme è stato lanciato proprio da Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, durante il convegno «Salute sul lavoro».
«Gli esperti stanno registrando un abuso di psicofarmaci correlati allo stress da lavoro - spiega - e Milano spicca negativamente per il record di casi del genere».
La metropoli, secondo gli esperti del settore, sembra aggiudicarsi il titolo di Capitale degli impiegati stressati.
«Sono state condotte diverse indagini -osserva Pietro Penati, coordinatore del servizio di sorveglianza sanitaria per la tutela della salute dei lavoratori della Regione Lombardia- e tutte hanno confermato che circa il 50% dei lavoratori italiani è afflitto o affetto da stress da lavoro. La Lombardia rispecchia queste cifre».
L'instabilità emotiva, avverte Landi, «si ripercuote pericolosamente anche nella vita familiare. «Non si può parlare solo dei dipendenti degli uffici o degli operai. Nella classe dei lavoratori rientrano di diritto anche le casalinghe che spesso vivono un profondo stato di solitudine, aggravato dal mancato riconoscimento del loro ruolo. Una fonte enorme di stress».
INIZIATIVE - Per affrontare l'emergenza salute sul lavoro, l'assessorato comunale ha deciso di avviare un primo nucleo di iniziative, tra cui «un libro bianco. Contro le morti bianche, ma non solo: contro gli infortuni in genere, lo stress e l'abuso di psicofarmaci, il mobbing, i casi estremi di stalking che talvolta si verificano. Contro tutte le minacce alla salute del lavoratore».
La fatica è anche psichica e sensoriale.
Si pensi al rumore eccessivo e ripetitivo cui sono sottoposti certi lavoratori: si ripercuote non solo sull'udito ma su tutto l'organismo. Lo stress da lavoro è sempre più diffuso: si va da una fase moderata che permette il recupero totale, a una più intensa con conseguente accumulo dello stress, fino ai casi più gravi in cui l'affaticamento emotivo è permanente e dannoso. LA SINDROME - La chiave per comprendere il fenomeno è in una definizione: Sindrome generale di adattamento. La prima tappa è quella dell'allarme.
Tutto comincia con un aumento dell'adrenalina e dei corticoidi circolanti, e con uno stato di tensione emotiva.
Poi si passa ai tentativi di resistenza, cioè allo sforzo di adattamento biologico e comportamentale agli stimoli esterni. Se l'operazione fallisce, scatta l'esaurimento.
«I sintomi dello stress da lavoro sono molto comuni: alterazione del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa. Ma anche problemi all'apparato digerente, iperidrosi, formicolii. Sul fronte psichico i campanelli d'allarme sono ansia e aggressività, perdita di autostima fino alla depressione», elenca Penati.
Un caso tipico di stress da lavoro è quello del 'burnout', aggiunge Pietro Penati, coordinatore del servizio di sorveglianza sanitaria per la tutela della salute dei lavoratori della Regione Lombardia, «che porta gradualmente il lavoratore dall'entusiasmo idealistico all'apatia.
Ultimo stadio: la morte professionale».

RESET BRAIN

di: Enrico Loi
Neurobiologi della Duke University hanno scoperto che nel momento in cui l'attività dei neuroni è troppo elevata un interruttore molecolare li “spegne”.
L'interruttore molecolare in questione ha la funzione di incrementare o diminuire il livello di sensibilità cellulare all'interno del cervello quando le cellule viciniori emanano una data stimolazione.
Secondo i neurobiologi questo meccanismo stimola l'adattamento del cervello ai mutamenti nell'ambiente circostante.
Questa “plasticità omeostatica” ha due funzioni fondamentali: evita l'eliminazione dei neuroni causata dall'incremento funzionale di una certa via neurale; mantiene il giusto livello di sensibilità dei neuroni in modo che non venga alterata la captazione di impulsi di altri neuroni in una situazione di bassa attività neurale.
Questa nuova scoperta fornisce finalmente le risposte a quesiti da tempo irrisolti. In particolare, sulle modalità di protezione perpetrate dai neuroni nel corso di attacchi cardiaci, lesioni al midollo spinale e attacchi epilettici.
Ciò potrebbe consentire pure una maggiore comprensione degli svarianti mutamenti che avvengono nel cervello nel corso della prima infanzia, come pure i processi neurodegenerativi dei pazienti anziani che scatenano il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
L'esistenza della “plasticità omeostatica” era sempre stata teorizzata dai neuroscienziati. Recentemente si era dimostrata la sua esistenza nel corso di ricerche su mammiferi.
Con la nuova scoperta, pubblicata dal periodico “Neuron”, si è fatta finalmente luce sul meccanismo del processo relazionato ai livelli dei recettori NMDA.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:

Parkinson: nuovi farmaci

a cura del CNR
Data articolo:novembre 2007
Ricercatori italiani stanno sperimentando con successo nuovi farmaci a base di sali di litio in grado di ‘sbloccare’ un neurone causa della malattia.
I risultati presentati in una conferenza stampa organizzata dalla Limpe e dal Cnr

La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa per frequenza dopo l'Alzheimer.
In Italia le persone colpite sono circa 250 mila, con 5.000 nuovi casi ogni anno. Ma con l'invecchiamento della popolazione questo numero è destinato a raddoppiare nei prossimi 15-20 anni.
Il parkinsonismo è una malattia piuttosto rara prima dei 40 anni e colpisce in particolare gli uomini, che rischiano 1,5 volte di più rispetto alle donne. Se ne è parlato, oggi, nel corso di una Conferenza stampa, organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche e dalla Limpe, dove sono stati anticipati alcuni dei temi che saranno discussi nel convegno Disturbi del sonno nelle demenze e nei disordini del movimento (Roma, Centro Congressi Angelicum della Università Pontificia, 10 novembre), e a cui partecipano ricercatori universitari e del Cnr.
Le terapie attualmente utilizzate comprendono la levodopa e un gruppo di farmaci chiamati dopamino agonisti che sono in grado di migliorare significativamente i sintomi della malattia, la qualità e l’aspettativa di vita, anche se non sono in grado di arrestare né rallentare l’evoluzione della malattia, che rimane associata a disabilità progressiva. “La scelta del farmaco o dei farmaci nel trattamento del paziente parkinsoniano”, spiega Giuseppe Nappi, presidente della fondazione Limpe onlus (Lega Italiana per la Lotta contro la Malattia di Parkinson le sindromi extrapiramidali e le demenze) “è diventata complessa, perché ogni sforzo diretto a migliorare la sintomatologia deve evitare e soprattutto contenere la comparsa delle fluttuazioni e dei movimenti involontari, che sono gli effetti collaterali della terapia attuale più dannosi, quelli cioè meno controllabili e più fortemente invalidanti.

Alcuni recenti studi clinici e di ricerca di base su un farmaco a base di litio stanno dando ottimi risultati. Questo principio attivo, utilizzato da decenni in terapia con altre indicazioni, ha recentemente prodotto risultati sorprendenti nella terapia della SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una grave malattia degenerativa che ha molti punti in comune con il Parkinson.
Il litio è in grado di attivare l'autofagia, un meccanismo fondamentale per contrastare e riparare la degenerazione neuronale. Infatti, “Il punto nodale della cura della degenerazione neuronale”, spiega Stefano Ruggieri, dell'Università Sapienza di Roma e presidente della Limpe, “è proprio l'attivazione dell'autofagia, ossia del processo per cui il neurone è in grado di eliminare le sue strutture danneggiate e di ricostruirle, evitando la sovrabbondanza dei ‘detriti’ che causano lentamente la morte neuronale. I nostri sforzi ora sono puntati a valutare l'efficacia del carbonato di litio nel proteggere dalla degenerazione i neuroni dopaminergici e stabilizzare clinicamente la sintomatologia parkinsoniana (tremore, rigidità e lentezza dei movimenti)”.
Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto progressi ma molto resta ancora da fare, soprattutto sul fronte dell'assistenza ai pazienti. Tenere accesi i riflettori su questi malati, sempre più numerosi, è l'appello che viene da esperti ed associazioni.
Informazioni:
Ufficio Stampa Cnr:
Maria Teresa Dimitri
Phone: +39 06.4993.3443
E-mail: mariateresa.dimitri@cnr.it

lunedì 22 settembre 2008

Cosmogenesis

Cosmogenesis - ecplanet.ch - Lunedì 22.9.2008 - Index

Alla ricerca delle chiavi della nostra esistenza

Fonte:
http://www.echplanet.com/
Siamo davvero convinti di essere solo un aggregato di cellule, o siamo qualcosa di più ? La morte ha un ruolo ? È necessaria ? Chi muore ? Siamo sicuri di morire ?
Il Prof. Vittorio Marchi ricercatore, insegnante di fisica, compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi, affidandosi all'attuale sviluppo del contesto scientifico, nel suo ultimo libro L'Uno detto Dio (Macroedizioni) mette a disposizione informazioni e strumenti per lo scioglimento di convinzioni e credenze che alla luce della “nuova scienza” non appaiono più così ineccepibili.
Per dirla con l'autore si tratta di: “un viaggio analitico attraverso scienza e coscienza che si propone di sondare le esperienze degli astronauti della scienza del mondo occidentale e quelle degli psiconauti della coscienza del mondo orientale, così inconsapevolmente vicini... E chi li ha ravvicinati ? Le ultime scoperte della fisica quantistica”.
Sapevate per esempio che i quanti sono particelle quando li guardiamo e onde quando non li guardiamo ?
Le proprietà di una particella non esistono finché non sono osservate.
Può un fisico che si occupa del visibile arrivare a cogliere ciò che colglie il mistico, che indaga l'invisibile ?
Questo libro è la prova comprensibile che non si tratta più di scegliere e dividere, ma di armonizzare.
TUTTO È UNO.
“Tu sei il mondo!”
dicono i saggi.
Ebbene lo afferma anche il principio fisico della simmetria assoluta, “Se effettivamente vogliamo un mondo migliore, nel bene e nel male, dobbiamo incominciare a capire che nessuno può sfuggire alla sua legge: quel mondo siamo noi”.

venerdì 19 settembre 2008

AUTOMI RIBELLI

Bisogna convincersi di avere il gran potenziale che realmente possediamo.
La società, da quando nasciamo, cerca di convincerci che non siamo nulla, ma questo è il suo compito, questo è il compito di Matrix.

giovedì 18 settembre 2008

Bulli e Pupe e ....testosterone

Istinti sessuali una questione di testosterone
r.s. a cura della redazione ECplanet
Le regole dell'attrazione sono dettate dal testosterone.
Le donne con livelli elevati di questo ormone sono attratte dall'uomo macho, gli uomini “testosteronici” dalle donne particolarmente femminili.
Lo rivela uno studio condotto dal Laboratorio di Ricerca 'Face' della Aberdeen University, che verrà presentato giovedì in occasione di una conferenza che si terrà nella stessa università.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti, a distanza di una settimana, su gruppi di donne e di uomini.
In ogni esperimento ai volontari sono stati prelevati campioni di saliva, utilizzati per misurare i livelli di testosterone.
I ricercatori hanno chiesto alle donne di scegliere tra diversi tipi di visi maschili e agli uomini di fare altrettanto con volti di donne e hanno scoperto che la scelta è stata significativamente influenzata dai livelli di testosterone. In pratica, dai risultati è emerso che le donne con elevati livelli di testosterone sono attratte dagli uomini “machi” sul tipo di Daniel Craig, l'ultima incarnazione di James Bond, mentre gli uomini con elevati livelli di ormone sono attratti da donne con visi molto femminili come quello dell'attrice Natalie Portman.
Secondo i ricercatori, gli uomini dalla virilità “esibita” e le donne molto femminili sarebbero un'accoppiata vincente: tra loro nascerebbe un' “attrazione di qualità” in grado di far nascere figli più sani. “Abbiamo la tendenza - ha spiegato Lisa Welling, una delle ricercatrici che hanno condotto lo studio - a pensare che l'attrazione è un dato relativamente stabile nel tempo.
Invece la nostra ricerca ha dimostrato che essa è influenzata dalle fluttuazioni dei livelli di testosterone”.

In-formazione

Fonte: Freenfo
di: Zret
Che cos'è l'informazione ? L'informazione, pur essendo trasmessa attraverso un medium materiale, tende a sconfinare in una dimensione quasi immateriale. Moltissimi testi spiegano che il segno è composto da due parti inscindibili, ossia il significato ed il significante. Quest'ultimo è definito generalmente come la parte materiale del segno, ma tale interpretazione è, a mio parere, errata poiché sebbene il significante (la forma del segno) sia veicolato da un substrato materiale, esso è, però, un'immagine acustica, grafica, olfattiva del segno, una sorta di eco della materia.
Si aggiunga che il significato è immateriale, coincidendo con il concetto, con l'idea e si capirà per quale motivo il messaggio all'interno di un sistema comunicativo sia qualcosa di quasi-incorporeo. A rendere l'informazione una realtà molto labile, contribuiscono fattori spaziali e temporali: si pensi ai segnali luminosi cosmici che percepiamo o con gli occhi o con strumenti tecnologici. Sono segnali che, viaggiando alla velocità della luce, ci raggiungono dopo un tempo lunghissimo in relazione alle distanze siderali: talora sono “informazioni” di astri che non esistono più. È quindi un messaggio inattuale. Si aggiunga all'interno del sistema della comunicazione il ruolo del rumore, ossia il disturbo sulla trasmissione del messaggio. Si consideri pure la difficoltà di connettere il pensiero alle leggi di natura, giacché l'attività ideativa è manifestata per mezzo di mezzi fisici, ma non può essere spiegata in toto in termini di reazioni chimiche e di dinamiche biologiche. Ancora una volta, siamo in presenza di uno iato tra sfera noetica (pensiero, idee, coscienza) e sfera materiale. In un interessante articolo intitolato Il tempo, l'infinito, l'anima, Alex Torinesi congettura che l'anima sia il principio generatore dello spazio-tempo: l'autore concepisce l'anima come “pura informazione”, nel senso, però, non tanto di trasmissione di un messaggio, ma di formazione delle coordinate spazio-temporali e della materia che ad esse soggiace.
L'informazione è quindi, quasi aristotelicamente, forma. Tale forma genera la materia per evolvere nello spazio-tempo. La tesi dello studioso si può condividere o rifiutare in parte o del tutto, ma è degno di nota che l'autore colga il lato produttivo dell'informazione, non semplice segnale diffuso nello spazio-tempo, grazie ad un medium energetico (onde elettromagnetiche in primis). Forse potremmo accostare, consapevoli che è una metafora, ma la metafora non è solo una figura retorica, piuttosto il cuore del linguaggio, il concetto all'anima ed il significante (suono, lettere del segno) alla mente che, per esprimere idee, ha bisogno di un quid energetico (segnali bio-chimici). Tale modello interpretativo rispecchia la teoria di Torinesi sulla genesi della dimensione cronotopica per opera dell'anima. La psicologia, le neuroscienze, la filosofia, la fisica quantistica... nei prossimi anni potranno forse riempire il vuoto concettuale che divide mente e materia, se si supereranno banali e riduttivi approcci scientisti.
Data articolo: luglio 2008

mercoledì 17 settembre 2008

L'uso dell'artiglio del diavolo nei dolori osteo-articolari

r.s. a cura della redazione ECplanet
Il suo nome botanico è Harpagophytum Procumbens, mentre la denominazione Artiglio del Diavolo gli è data dalle terribili spine uncinate che ricoprono i suoi frutti, dove spesso restano intrappolati anche piccoli animali come i roditori.
Allo scopo medicinale viene usata la radice, soprattutto per i suoi effetti analgesici ed antipiretici.
Solitamente è adoperata per alleviare i dolori delle articolazioni come quelli dell'artrosi, ma si è rivelata utile anche per eliminare l'acido urico, quindi nei casi di gotta essendoci una componente infiammatoria. Inoltre riduce la rigidità articolare, aumentando e migliorando la possibilità di movimento.
Molto utile per gli sportivi, per prevenire tendiniti e infiammazioni articolari derivate da intensi sforzi.
Il gusto fortemente amaro può causare nausea oltre che dolori allo stomaco. Meglio sempre assumerlo a stomaco pieno, e seguire dei cicli terapeutici di 2 mesi seguiti da uno di pausa. In alte dosi ha anche un effetto lassativo.
Si può assumere in capsule (ne bastano 2/4 al giorno dopo i pasti) ma devono essere di estratto titolato all'1% minimo [equivale a 2,5 mg di principio attivo per ogni capsula] e standardizzato, per garantirne un reale effetto.
CONTROINDICAZIONI
Il suo uso interno, pur essendo considerato una pianta a tossicità bassa, può provocare lievi disturbi gastrointestinali nei soggetti più sensibili.
È controindicato in caso di ulcera (sia gastrica sia duodenale), in gravidanza e nell'allattamento.
Possedendo attività antiaritmica è meglio non associarlo a farmaci anti-aritmici.
Potrebbe interferire anche con alcuni anticoagulanti, quindi è sempre indicato parlarne con il proprio medico.

martedì 16 settembre 2008

Oceani ed elementi terapeutici

di: Massimo Ortelli
I mari si espandono nel 70 per cento della superficie terrestre, ma il loro potenziale biomedico è sconosciuto perché inesplorato.
Ora, un team di ricercatori della Scripps Institution of Oceanography dell'Università della California a San Francisco, ha scoperto che nei fondali oceanici vivono moltissimi microbi che producono molecole antibiotiche. Per cui, le aree inesplorate, situate nei sedimenti oceanici, rappresentano un'importante risorsa biomedica.
Il team di ricercatori, guidato da William Fenical, ha divulgato, in due distinti articoli, l'individuazione di un nuovo gruppo di batteri produttori di molecole che potrebbero sconfiggere una moltitudine di patologie infettive e tumorali.
Nel primo articolo, pubblicato dal periodico "Applied and Environmental Microbiology", viene divulgata per la prima volta, la scoperta, nei sedimenti oceanici, dei nuovi batteri actinomycetes, che per oltre 45 anni hanno coperto un ruolo fondamentale nell'industria farmaceutica per la messa a punto di varie terapie antibiotiche.
Nel secondo articolo, pubblicato dal periodico "Angewandte Chemie”, viene esposta la struttura del Salinosporamide A, generato da questi batteri. Un potente inibitore della crescita di vari tumori, fra cui il carcinoma del colon e quello del seno.
Per saperne di più visitate il sito:
Università della California

Ecosistemi: il ruolo dei virus

Fonte: Cordis
Ripreso da: www.molecularlab.it
I virus hanno un ruolo chiave nel funzionamento degli ecosistemi marini profondi, secondo una ricerca finanziata dall'UE e pubblicata nella rivista Nature il 28 agosto.
Lo studio rivela che i virus sono la causa principale della morte dei microorganismi che vivono nei sedimenti dei fondali marini profondi.
I nutrienti rilasciati quando questi batteri muoiono vengono raccolti velocemente da altri organismi.
In questo modo i virus accelerano il flusso di nutrienti come carbonio e azoto nell'ecosistema.
Il mare profondo copre due terzi della superficie terrestre.
I batteri sono la forma di vita predominante nei sedimenti del fondo marino. “Ci sono dai 100 milioni ai 100 miliardi di batteri per grammo di sedimento”, ha spiegato a CORDIS News il professor Antonio Dell'Anno dell'Università Politecnica delle Marche.
Equivale ad una quantità enorme di carbonio su scala globale.”
In questo studio gli scienziati provenienti da Francia, Italia e USA hanno raccolto oltre 200 campioni di sedimenti marini profondi da siti negli Oceani Atlantico e Pacifico e nel Mar Mediterraneo e Mar Nero. I campioni sono stati prelevati a profondità tra i 165 metri ed oltre 5.000 metri. Il loro scopo era studiare le interazioni tra batteri e virus in questi ambienti ostili. Gli scienziati hanno scoperto che i virus sono responsabili per la quasi totalità della mortalità batterica nei sedimenti marini profondi e che a profondità oltre i 1.000 metri la mortalità virale è vicina al 100%.
I virus aprono con efficacia i batteri, rilasciando il loro contenuto cellulare nell'ambiente dove i nutrienti vengono riusati rapidamente da altri batteri non ancora infetti.
Il professor Dell'Anno descrive il processo come una specie di “cannibalismo della profondità del mare” che accelera efficacemente il ciclo del carbonio. “Il carbonio viene riciclato così come gli altri nutrienti”, ha spiegato il professor Dell'Anno.
I ricercatori stimano che questo processo “smista” da 0,37 a 0,63 gigatonnellate di carbonio all'anno tramite la rete alimentare d'alto mare.
“I nostri risultati indicano che i virus hanno un ruolo importante nei cicli biogeochimici globali, nel metabolismo d'alto mare e nel funzionamento globale dell'ecosistema più grande della nostra biosfera” hanno concluso i ricercatori.
Ora l'équipe desidera identificare i virus coinvolti in questi processi ed investigare nel dettaglio il ruolo che svolgono nel mantenimento della biodiversità nell'ambiente marino profondo. Anche le profondità dell'oceano hanno un ruolo importante nel ciclo globale del carbonio. Attualmente, i modelli computerizzati del ciclo del carbonio non prendono in considerazione l'azione di questi virus.
Un'altra sfida per l'equipe è pertanto incorporare le attività dei virus d'alto mare in questi modelli. Gli scienziati sanno da tempo che i virus sono responsabili degli elevati livelli di mortalità negli strati superiori dell'oceano. Tuttavia, finora non ci sono stati studi completi sulla situazione nelle profondità degli oceani. Solamente la raccolta di campioni di sedimenti a queste profondità rappresenta una sfida tecnica enorme. Inoltre, i campioni si devono conservare e studiare alle pressioni estreme e alle basse temperature riscontrate in fondo all'oceano, cosa che richiede attrezzature specializzate e costose.
Il supporto alla ricerca da parte dell'UE proviene dal progetto HERMES (“Hotspot ecosystems research on the margins of European seas”), finanziato nell'ambito dell'area tematica “Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi” del Sesto programma quadro (FP6).

lunedì 15 settembre 2008

I bambini ci scrutano

di: Donata Allegri
Valerie Kuhlmeier dell'Università di Yale, assieme ad un gruppo di psicologi hanno condotto uno studio sul comportamento dei bambini piccoli.
Bambini di 12 mesi sono in grado di utilizzare cose, viste ed osservate nei mesi precedenti, per affrontare nuove esperienze; sembra che i bambini di 5 mesi non ne abbiano ancora questa abilità.
I ricercatori hanno cercato di capire quando i bambini cominciano ad interpretare il comportamento di altri individui basati sulle deduzioni circa le emozioni ed i desideri. Per effettuare questo studio gli psicologi hanno fatto osservare ai bambini dei filmati animati della durata di 7 secondi. Nel primo filmato si vedeva una forma quadrata che aiutava a spingere un cerchio in cima a una collina, nel secondo, un triangolo impediva al cerchio di salire per la collina.
Studiando i movimenti degli occhi dei bambini quando, in alcuni filmati di prova, il cerchio si avvicinava al quadrato “servizievole” e al triangolo “dispettoso”, gli studiosi hanno capito che i bambini di 12 mesi erano capaci di distinguere i due filmati, perché guardavano più a lungo il cerchio quando si avvicinava al quadrato di quando si avvicinava al triangolo, perché riuscivano a mettere in relazione i due filmati. I bambini di 5 mesi non hanno mostrato comportamenti analoghi.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre della rivista “Psychological Science”.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:

Neonati e linguaggio

di: Anna Ermanni
Ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, sostengono che la parte sinistra del cervello dei neonati risponde al linguaggio allo stesso modo di quello di una persona adulta.
Il fatto che l'emisfero sinistro del cervello di un adulto fosse direttamente associato al riconoscimento del linguaggio era risaputo, ma non si era mai appurato se questa funzione era presente dalla nascita o se l’asimmetria è la risultante dell’esposizione al linguaggio nel corso dell’infanzia.
I ricercatori hanno utilizzato la topografia ottica per accertare la prevalenza dell'emisfero sinistro nei neonati.
Inoltre, sono state registrate varie voci di donne mentre leggevano delle filastrocche ai loro bimbi.
Nel momento in cui le registrazioni sono state riprodotte a una dozzina di neonati, di 2-5 giorni, mentre stavano dormendo, è emerso che nel loro emisfero sinistro vi era un maggiore flusso di sangue rispetto all'emisfero destro.
Ma quando ai neonati non veniva proposta alcuna registrazione, o quando le registrazioni venivano prodotte alla rovescia, l'emisfero sinistro non si attivava.
I risultati di questo studio suggeriscono in maniera inequivocabile che gli esseri umani nascono con aree cerebrali già predisposte all'elaborazione del linguaggio.
Lo studio è stato pubblicato dal periodico online
“Proceedings of the National Academy of Sciences”.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
SISSA / ISASScuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati

I concetti dei neonati

di: Donata Allegri
Le psicologhe Sue Hespos della Vanderbilt University di Nashville ed Elizabeth Spelke dell'Università di Harvard in una loro ricerca affermano che bambini di 5 mesi reagiscono diversamente quando guardano degli oggetti che sono disposti all'interno di un contenitore, nel senso che possiedono concetti che gli adulti hanno perso. Da questo studio si è visto anche che gli esseri umani possiedono una ricca varietà di concetti anche prima di imparare a parlare, a seconda della lingua che apprendiamo sono favoriti alcuni concetti rispetto ad altri, però tutti preesistevano in noi prima che imparassimo a parlare. Secondo Hespos, i bambini sanno pensare prima ancora di imparare a parlare. La ricerca è stata recentemente pubblicata dalla rivista “Nature”. Uno studio condotto da Laura-Ann Petitto e colleghi del Dartmouth College rivela che i bambini cresciuti imparando due lingue risultano spesso più “svegli” dei loro compagni monolinguistici e questo perché la maggiore capacità di calcolo necessaria per elaborare due diversi sistemi linguistici aumenta le abilità cognitive dei bambini.
Istituzioni scientifiche citate nell'articolo:
Vanderbilt University Nashville, Tennessee Harvard University

Stress e inizio della scuola

r.s. a cura della redazione ECplanet

“Un bambino italiano su quattro soffre di emicranie e cefalee tensive, che si acutizzano con il rientro a scuola, periodo di stress per ogni studente”. Lo spiega all'Agi Davide Moscato, direttore del Centro Cefalee dell'ospedale San Carlo di Nancy di Roma: “Chiaramente i mal di testa infantili sono strettamente legati agli impegni scolastici, poiché aumenta la preoccupazione e lo stress”.

“La tensione aumenta in questo periodo e anche per chi non soffre di patologie croniche, il disturbo aumenta - sottolinea Moscato - mentre diminuisce con l'arrivo delle vacanze”. “Ne soffrono di più i piccoli della scuola dell'obbligo, che sentono molto la competizione - continua Moscato - e non sono abituati a queste fonti d'ansia”.

Ma i genitori come devono gestire il rientro nella routine ?: “I genitori devono vedere e proporre la scuola come un momento di gioia e vivere con serenità e tranquillità questo periodo investendo sull'incontro con l'altro- conclude il professore - senza sommergere i bambini con cento mila impegni da subito, come gli sport e altre attività, per questi è meglio aspettare a quando l'attività scolastica a ripreso i suoi ritmi”.

domenica 14 settembre 2008

Un buco nero nella Via Lattea..anzi due

In questo numero il sito: http://www.cieloblu.it/ spiega l'ipotesi del buco nero al centro della nostra galassia e del fatto che probabilmente non è solo.
E ancora: anche Marte è in compgnia, la spazzatura spaziale, il rinnovato interesse per la Luna

CERN esperimento: il GRID, come trasformare INTERNET in un potente SUPERCALCOLATORE

Il Large Hadron Collider (LHC) è un acceleratore di particelle, è stato collaudato[1] presso il CERN di Ginevra per collisioni tra protoni e ioni pesanti.

LHC è l'acceleratore di particelle più grande e potente mai realizzato dall'uomo, progettato per far collidere protoni ad un'energia nel centro di massa di 14 TeV, mai raggiunta fino ad ora in laboratorio. È costruito all'interno di un tunnel sotterraneo lungo 27 km situata al confine tra la Francia e la Svizzera, originariamente scavato per realizzare il Large Electron-Positron Collider (LEP).

I componenti più importanti del LHC sono gli oltre 1600 magneti superconduttori raffreddati alla temperatura di 1,9 K (-271,25 °C)[2] da elio liquido superfluido che realizzeranno un campo magnetico di circa 8 Tesla, necessario a mantenere in orbita i protoni all'energia prevista. Il sistema criogenico di LHC è il più grande che esista al mondo[3] oltre ad essere il luogo massivo più freddo dell'universo.

L'entrata in funzione del complesso[1], inizialmente prevista per la fine del 2007,[4] è stata spostata al 10 settembre 2008[5][6][7] alle ore 9:30, inizialmente ad un'energia inferiore a 1 TeV.
La macchina accelererà due fasci di particelle che circoleranno in direzioni opposte, ciascuno contenuto in un tubo a vuoto, che collideranno in quattro punti lungo l'orbita, in corrispondenza di caverne nelle quali il tunnel si allarga per lasciare spazio a grandi sale sperimentali. In queste stazioni vi sono i quattro principali esperimenti di fisica delle particelle: ATLAS (A Toroidal LHC ApparatuS), CMS (Compact Muon Solenoid), LHCb ed ALICE (A Large Ion Collider Experiment). Si tratta di enormi apparati costituiti da numerosi rivelatori che utilizzano tecnologie diverse e opereranno intorno al punto in cui i fasci collidono. Nelle collisioni saranno prodotte, grazie alla trasformazione di una parte dell'altissima energia in massa, numerosissime particelle che attraverseranno rivelatori e le cui proprietà saranno misurate dai rivelatori.

Tra gli scopi principali degli studi sarà cercare fra queste particelle tracce dell'esistenza del bosone di Higgs e di nuove particelle.

Il programma scientifico di LHC prevede anche la collisione tra ioni pesanti. Nuclei di piombo potranno essere accelerati all'energia di 2,7 TeV per nucleone, corrispondente a 575 TeV per nucleo.

I fisici di tutto il mondo si propongono di utilizzare LHC per avere risposte a varie questioni che reputano fondamentali per il proseguimento dell'indagine fisica.

Qual è l'origine della massa? In particolare, esiste il bosone di Higgs, particella prevista nel Modello Standard per dare origine alle masse delle particelle?
Qual è l'origine della massa dei barioni? Generando del plasma di quark e gluoni si verificherà l'origine non-perturbativa di una larga frazione della massa dell'universo?
Perché le particelle elementari presentano masse diverse? In altri termini, le particelle interagiscono con il campo di Higgs?
Sappiamo ora che il 95% della massa dell'universo è costituita da materia diversa da quella ordinaria. Di che si tratta? In altre parole, cosa sono la materia oscura e l'energia oscura?
Esistono le particelle supersimmetriche (SUSY)?
Esistono altre dimensioni oltre alle tre spaziali e quella temporale, come previste da vari modelli di teoria delle stringhe?
Quali sono le caratteristiche della violazione di CP che possono spiegare l'asimmetria tra materia e antimateria, cioè la quasi assenza di antimateria nell'universo?
Cosa si può conoscere con maggiori dettagli di oggetti già noti (come il quark top)?
VIDEO

A passo di gambero: il ritorno del nucleare

Fonte:
http://http://www.bloo.it/attualita/approvato_il_decreto_legge_sul_nucleare_ecco_tutti_i_dettagli.html
Probabilmente questa notizia, volontariamente o no, è passata nell'ombra senza essere stata riportata dai maggiori quotidiani e giornali italiani, ma sicuramente è una di quelle che desteranno ulteriori polemiche e dibattiti: è stato approvato infatti dal Governo in data 21 agosto 2008 un decreto legge che autorizza il possibile ritorno alla costruzione di centrali nucleari.
Entro 6 mesi infatti, il Consiglio dei Ministri dovrà definire nel dettaglio tutte le scelte e strategie atte a risolvere il problema dell'energia in Italia, con l'attuazione di normative e delibere che favoriranno lo sviluppo di fonti alternative al petrolio, tra cui proprio il nucleare.
Spulciando infatti tra i punti del decreto, troviamo 2 articoli che incentivano la costruzione, sul suolo italiano, di centrali nucleari di quarta generazione, e lo sviluppo di studi ed applicazioni scientifiche in merito.
Senza dare nell'occhio, quindi, sembra che il referendum che decise l'abbandono del nucleare, oltre 20 anni fa, sia stato scavalcato, in barba alle numerose polemiche e contestazioni che erano scoppiate nei mesi scorsi.
Certo, questo è solo un decreto legge, che stabilisce in modo generico i punti di partenza per il ritorno al nucleare, il quale dovrà sempre passare dal Parlamento per l'approvazione definitiva, ma, calcolando l'ampia maggioranza di Governo sia alla Camera che al Senato, sarà solo questione di tempo.
Qui sotto pubblichiamo i punti principali del Decreto Legge 133/08, lasciate pure i vostri commenti e giudizi in merito:
a) diversificazione delle fonti di energia e delle aree geografiche di approvvigionamento;b) miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo;c) promozione delle fonti rinnovabili di energia e dell’efficienza energetica;d) realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare;d-bis) promozione della ricerca sul nucleare di quarta generazione o da fusione;e) incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica;f) sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell’energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra;g) garanzia di adeguati livelli di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori

venerdì 12 settembre 2008

Diabete: come si manifesta

Fonte: takecareblog.libero.it
r.s. a cura della redazione ECplanet
I segnali inequivocabili di un diabete
Molto spesso si scopre di essere diabetici solamente quando si fanno le analisi del sangue di routine.
Ci sono invece dei segnali certi che anche senza analisi possono farci pensare a un diabete.
* Una continua sete molto forte tipo arsura
* Si va in continuazione in bagno a fare la pipì
* Un dimagrimento improvviso
* Continua sensazione di stanchezza
* La tendenza a soffrire spesso di infezioni, specie ai genitali

Se avete questi sintomi allora è meglio fare un controllo approfondito dal vostro medico di famiglia.

Menopausa:i rischi della terapia ormonale

di: Donata Allegri
Fino a poco tempo fa si vantavano gli enormi benefici della terapia ormonale che veniva considerata perfetta nella sostituzione del ciclo mestruale in età di menopausa in quanto costituisce un buon aiuto nella prevenzione dell'osteoporosi. Ora invece siamo all'inversione di tendenza.
Sembra che questa terapia non sia poi così innocua e benefica in quanto la terapia associata di estrogeni e progesterone sembra che aumenti in maniera significativa la possibilità di procurare il cancro al seno, rispetto a quella che impiega i soli estrogeni.
In un articolo pubblicato sulla rivista “British Medical Journal” un team di ricercatori della Women's Health Initiative sostengono che molte donne sono state esposte, inutilmente, a rischio di tumore al seno e di malattie cardiovascolari.
Klim McPherson e la collega Elina Hemminki del Churchill Hospital di Oxford dopo aver analizzato 23 trial di terapia di sostituzione ormonale avevano scoperto che non offrivano la protezione sostenuta dai dati delle osservazioni perché molti di questi trial erano stati effettuati da compagnie farmaceutiche per ottenere brevetti e autorizzazioni di farmaci, ed i dati non erano accessibili al pubblico.
Nel 1997 questi dati sono stati pubblicati ma sono stati ignorati. Anche se gli ormoni in questione sono utili a prevenire malattie come l'osteoporosi, bisogna fare un'intelligente valutazione costi-benefici.
E il cuore?
Anche per quest'organo si erano prospettati risultati positivi, ma alla luce delle ultime ricerche non sembra poi così vero: un'importante studio ha in effetti escluso una relazione utile tra terapia ormonale e malattie cardiovascolari.
Se i trial effettuati dalle compagnie farmaceutiche per ottenere i brevetti avessero incluso dati adeguati, tutti gli effetti collaterali dei nuovi farmaci sarebbero venuti subito alla luce.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
NHLBI Women's Health Initiative (WHI)

L’insonnia ha le ore contate

a cura della Redazione GT

Un gruppo di ricercatori australiani potrebbe aver trovato un sistema efficace contro l’insonnia. Si tratta di speciali occhiali a pile che proiettano una luce blu dentro l’occhio. Secondo gli scienziati la luce è in grado di riaggiustare quello che può essere considerato l'orologio del corpo umano riparandolo in caso di “guasto”.
L’équipe di ricercatori, tutti dell’Università di Adelaide, ha di recente concluso la fase di test del dispositivo e, visto gli incoraggianti risultati, ha deciso di lanciarlo sul mercato già nei prossimi mesi.
Il prezzo di ogni occhiale oscillerà fra i 55 e i 110 euro.

Cos’è l’insonnia
Si tratta di un disturbo del sonno estremamente comune. Secondo una ricerca effettuata sul territorio italiano, il 14% delle persone lamenta un qualche disturbo del sonno e dice di essere insoddisfatta del modo in cui dorme.
Tale percentuale aumenta con l'età, raggiungendo, dopo i 60-65 anni, addirittura il 33%.

Esistono 3 tipi di insonnia:
  1. "insonnia iniziale", questa si manifesta con una difficoltà ad addormentarsi seguita spesso da un sonno prolungato ma insoddisfacente;
  2. "insonnia centrale", la caratteristica principale di tale disturbo è rappresentato dai numerosi risvegli che spezzano il sonno facendo accumulare un senso di stanchezza nell’individuo;
  3. “insonnia terminale, deriva spesso dal secondo tipo di insonnia e rappresenta la tipologia peggiore… l’individuo che soffre di tale disturbo non sembra essere in grado di riprendere sonno una volta svegliatosi durante la notte.
    Tutte e tre le tipologie di insonnia possono essere sporadiche oppure croniche.
    L’insonnia sporadica, come si può comprendere dal nome, è un disturbo occasionale e solitamente è legata a situazioni di tipo ansioso.
    L’insonnia cronica, invece, è un disturbo continuo che a lungo andare riduce il benessere fisico e psicologico della persona.
    Fino ad oggi per curare o minimizzare gli effetti dell’insonnia i medici hanno sempre consigliato farmaci barbiturici.
    Queste sostanze però sono state progressivamente abbandonate in quanto tossiche e colpevoli di ridurre considerevolmente la fase REM del sonno provocando nelle persone conseguenze come difficoltà di memoria, confusione mentale e riduzione dell’attenzione.
    Al loro posto si sono utilizzati altri due tipi di farmaci: le benzodiazepine, che agiscono nella fase di addormentamento e gli antidepressivi triciclici, capaci di regolare il sonno.
    Queste due cure non sono però a loro volta perfette!
    Le due tipologie di farmaci devono essere per cui assunti soltanto se si è sotto stretto controllo medico.
    Paradossalmente, infatti, in modo particolare i triciclici possono portare il paziente a sviluppare un’insonnia secondaria.
    In alternativa ci si può comunque affidare a rimedi naturali come l’agopuntura, l’omeopatia e la terapia a base di erbe denominata fitoterapia.

    I consigli per evitare l’insonnia

    - Eliminare la carne dai pasti serali. Nella carne, infatti, è presente un aminoacido denominato tiroxina che ha potere stimolante dei processi mentali. E’ consigliabile mangiare vegetariano e comunque alimenti ricchi di amidi come la pasta e il riso.

    - Se per un qualsiasi motivo doveste svegliarvi nel cuore della notte non restare inutilmente a letto sforzandovi di riprendere sonno! E’ meglio alzarsi fare due passi per casa e magari prepararsi una camomilla oppure una tisana di lavanda, tiglio o passiflora.

    - Evitare di andare a letto quando non si ha sonno. Attività come leggere un libro o guardare la TV non devono essere fatte dal letto!

    - Attività fisiche o mentali troppo impegnative vanno evitate nelle ore precedenti il sonno.

    - Non bere troppi caffè durante la giornata. Abusarne significa accettare tacitamente di sacrificare preziose ore di sonno notturno.

    - Frequentare un corso di rilassamento come il training autogeno, yoga e distensione immaginativa. Oltre aiutare la mente fanno bene al corpo diminuendo le tensioni muscolari.

La cannbis contro i superbatteri

Fonte: MolecularLab.it
Data articolo: settembre 2008
È una ricerca, pubblicata sul Journal of Natural Products, è frutto del menage a trois fra il Cra-Cin di Rovigo, che ha coltivato le piante, l'Università del Piemonte Orientale di Novara, dove sono state isolati i composti e sintetizzati i loro analoghi, e la School of Pharmacy di Londra, che si è occupata dei saggi biologici, a puntare il dito verso la Cannabis, identificandola come possibile soluzione alla diffusione dei batteri iper-resistenti, i cosidetti superbugs, negli ospedali.

Secondo lo studio italo-inglese, da questa pianta non solo si possono ricavare olii, tessuti e sostanze psicotrope, ma anche alcuni fra i più potenti antibatterici, capace di sconfiggere anche i microorganismi resistenti agli antibiotici, come il famigerato stafilococco aureo penicillino-resistente (MRSA) che ogni anno provoca oltre 18 mila decessi ospedalieri, più delle morti per AIDS, che si selezionano negli ospedali dove in genere i batteri, a continuo contatto con sostanze antibiotiche, si scambiano il dna e si fortificano, diventando praticamente invincibili.

Questa situazione, grave in Italia, è ancor peggiore in Inghilterra, da qui la necessità di una sinergia ed uno studio congiunto tra i due paesi. Nei tre anni di studi, fra il 2005 e il 2008, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che i cannabinoidi di tipo THC, CBD, CBG, CBC, e CBN sono eccezionalmente attivi contro EMERSA-15 e EMERSA-16, due fra i ceppi più virulenti di stafilococco; tra questi i più efficaci si sono dimostrati i cannabinoidi CBD e il CBG, entrambi non psicotropi. Le proprietà medicinali e non della cannabis sono note da secoli; i suoi semi sono ricchi di proteine e carboidrati e regalano un olio cosmetico che può essere utilizzato anche come combustibile; le fibre fin dall'antichità vengono utilizzate per fabbricare tessili, corde e guarnizioni idrauliche.

Fumare o ingerire i fiori femminili e la resina, che hanno effetti psicotropi, è illegale in Italia ma per i seguaci di alcune religioni, come il Rastafarianesimo, rappresenta il presupposto di ogni preghiera.
Secondo i fedeli di questa religione di origine ebraico-cristiana, la marijuana è un'erba miracolosa e le sue proprietà medicinali, dalla cura delle allergie a quella della sclerosi multipla.
Infine si pensi che una miscela di cannabinoidi è stata messa in commercio nelle farmacie canadesi da GW Pharmaceutical per il trattamento di alcune malattie neurologiche gravi.

Quella antibatterica è solo l'ultima delle innumerevoli funzioni di questa pianta della quale la scienza sottolinea le proprietà terapeutiche da sempre.
I campi di applicazione sono numerosi ma è importante evitare semplificazioni, infatti fumare la Canapa, fra i tanti effetti dannosi, facilita anche le infezioni, dato che la somministrazione sistematica della pianta provoca immunosoppressione.

mercoledì 10 settembre 2008

CERN LHC:perchè ci piacciono tanto gli horror films?

Oggi è la fatidica data 10.09.2008 l'esperimento del CERN di Ginevra si farà e una parte della popolazione vivrà i successivi 50 mesi come in un horror film, aspettando da un momento all'altro di essere risucchiata nel tubo del lavandino mentre scola la pasta, o si lava il viso al mattino!
Perchè si è posta l'enfasi nel contestare l'esperimento solo per la possibilità di creare un buco nero che distruggerebbe il nostro modello di materia, invece che riflettere sulla ricerca scientifica come business mentre la popolazione viene allevata in una beata incoscienza fin dalla tenera età, inculcandole credenze spacciate per verità scientifiche.Che ne sa la gente di elettroni, protoni, neutrini etc?..,ma ripete a memoria la formazione del calendario delle partite di calcio o i nomi dei personaggi del Grande Fratello o di Amici.
Questo buco nero attivo nelle nostre coscienze non fa notizia, passa inosservato, mentre tutti gridano in preda al panico, senza sapere nemmeno perchè si grida...solo perchè si è sentito un urlo alcuni si sono associati, ma non sanno il perchè.
Questo è paradossale, ma esplicativo del buco nero in cui già stiamo vivendo.
Poi ci sono gli apprendisti stregoni della MATERIA, che chiedono ed ottengono miliardi su miliardi per investigare sull'acqua calda, mentre milioni di esseri umani muiono perchè l'acqua non ce l'hanno proprio o se ce l'hanno è la prima causa di morbilità e mortalità.
Ma nel nostro orizzonte degli eventi continuiamo a gridare al buco nero e ci siamo già ....
Come siamo teneri noi umani come piccoli infanti, capricciosi, piagnucolosi, ma ingenui pur nel nostro cinismo.
Ci piacciono i film dell'orrore come ai bambini, che dopo averli sbirciati in barba ai divieti dei genitori, si svegliano la notte in preda agli incubi. D'altronde ci hanno coltivato la paura dell'Uomo Nero...e adesso che siamo grandi abbiamo paura del Buco Nero...questioni da ragazzi!

CERN LHC e Buco Nero:tesi a confronto

Discussioni sull'LHC di Ginevra e implicazioni sugli esperimenti a cura dell'Ing. Paolo Brovia


martedì 9 settembre 2008

LHC:alla ricerca della particella di DIO

redazione ECplanet

Il “bosone di Higgs” è una ipotetica particella elementare, prevista dal modello standard della fisica delle particelle, che gioca un ruolo fondamentale: la teoria la indica come portatrice di forza del “campo di Higgs” che si ritiene permei l'universo e dia massa a tutte le particelle (anche se ancora non è stata trovata alcuna evidenza sperimentale dell'esistenza dei bosoni e del campo di Higgs, ndr).

Chiamata ironicamente “la particella di Dio” in un libro del direttore del Fermilab, il fisico Leon Lederman (“La Particella di Dio: se l'universo è la domanda, qual è la risposta ?” Milano, Mondadori, 1996), fu predetta per la prima volta negli anni Sessanta dal fisico scozzese Peter Higgs e sarebbe dotata di massa propria (la teoria dà un limite superiore per questa massa di circa 200 gigaelettronvolt, o GeV).
Nel 2002, gli acceleratori di particelle hanno raggiunto energie fino a 115 GeV. Si spera che il Large Hadron Collider, in via di ultimazioneo al CERN, possa confermare l'esistenza dei bosoni di Higgs.

Il fisico Vlatko Vedral ha avanzato la supposizione che l'origine della massa delle particelle sia dovuta all'entanglement quantistico tra i bosoni, analogamente a quanto espresso dalla sua teoria sull'effetto Meissner (quando un superconduttore immerso in un campo magnetico di intensità non eccessiva genera correnti superficiali che inducono, all'interno del superconduttore, un campo magnetico uguale e contrario a quello applicato), che prende il nome da Walter Meissner.
INFERNO SUBATOMICO
Nei sotterranei della pastorale Ginevra, tra non molto, i magneti superconduttori del Large Hadron Collider (LHC) cominceranno ad accelerare le particelle atomiche a velocità della luce, spingendole a collidere le une con le atre, nel tentativo di replicare le condizioni dei micrsecondi seguiti al Big Bang. Le esplosioni risultanti sprigioneranno un'incredibile ammontare di energia, L'esperimento ha come obiettivo la comprensione delle origini dell'universo. “Speriamo di trovare qualcosa che ci spalanchi le porte”, ha detto il fisico Nigel Lockyer della University of Pennsylvania.
L'esperimento, da 8 miliardi di dollari, coinvolgerà più della metà dei fisici delle particelle di tutto il mondo, impazienti di testare le proprie teorie. “Testeremo alcune nostre idee”, ha detto Tatsuya Nakada, un fisico del CERN impegnato ad esplorare le relazioni tra materia e anti-materia, “anche se non osserveremo nulla, impareremo qualcosa”. Se tutto andrà bene, nel Novembre del 2007, l'LHC risponderà ad alcune questioni fondamentali, tipo: Cos'è la massa? Di cosa è fatta la materia oscura ? Come è sopravvissuta al Big Bang la materia “ordinaria” di cui sono fatte le nostre cellule ?
La nota equazione di Einstein, E=mc2, descrive la relazione che intercorre tra massa, energia e velocità. I fisici del CERN sperano che le collisioni atomiche creino delle particelle “esotiche”, mai osservate prima ma solo teorizzate. Sarà come avere a disposizione un potente microscopio con cui osservare il “makeup” basico dell'universo. I rilevatori delle particelle - macchine mostruose formate da metallo, chips al silicio, camere a gas e magneti - sono stati costruiti, pezzo dopo pezzo, in caverne grandi quanto le navate delle cattedrali. Il più grande, chiamato “Atlas”, quando sarà completato sarà lungo 45 metri e alto 25, e peserà circa 7000 tonnellate. Il più pesante, il Compact Muon Solenoid, o CMS detector, lungo 21 metri e con diametro di 16 metri, peserà circa 12,500 tonnellate.

Nel complesso, l'LHC si servirà di un tunnel di 27 km e userà campi magnetici di circa 8 Tesla, sfruttando magneti superconduttori raffreddati ad elio liquido alla temperatura di 2 gradi Kelvin. I fasci collideranno ad una energia nel centro di massa, ancora mai raggiunta, di 14 TeV (Teraelettronvolt) - sette volte maggiore rispetto al Tevatron, la macchina del Fermi National Accelerator Laboratory di Batavia, nell’Illinois, che ha permesso la scoperta del quark “top” - la stessa energia sviluppatasi un milionesimo di milionesimo di secondi dopo il Big Bang.

Quello dellla “Terascala” (un trilione di volts) è un territorio ancora inesplorato: nessun modello della fisica standard è in grado di predire ciò che potrà accadere. Ogni 25 nanosecondi collideranno circa 20 particelle, Ogni secondo, avranno luogo tra 600 milioni e 1 miliardo di collisioni, e ogni collisione lascerà una traccia nei rilevatori, anche se la maggior parte sarà irrilevante per gli obiettivi degli scienziati. Si dovranno verificare delle condizioni particolari affinché l'informazione registrata potrà dirsi rilevante.

Si è calcolato che questi frammenti di informazione potrebbero riempire 100.000 DVD ogni anno. Per facilitare la registrazione e l'accesso ai dati, è stato preparato un sistema all'avanguardia di calcolo distribuito reticolare, ovvero una grid (LCG, Large Computing Grid), collegata, in parte, a tutte le istituzioni che parteciperanno all'evento da tutto il mondo. Dopodiché, occorrerà un laborioso processo di ordinamento dei dati, da cui si ricaverà l'informazione necessaria a confermare o meno le tante teorie esistenti, o, magari, a svilupparne di nuove. “Una nuova fisica sta per essere rivelata”, ha detto il fisico Lee Smolin, membro del Perimeter Institute for Theoretical Physics canadese

Il concetto di libero arbitrio è arbitrario ?

Fonte:www.echplanet.ch
Articolo a cura di: Zret

Libero arbitrio è, semplificando, la possibilità di optare tra A e B. Se consideriamo il codice genetico, l'influsso dell'ambiente e mille altri fattori anche invisibili ed ancestrali, che cosa resta del libero arbitrio ? Se valutiamo che, in alcuni casi, riusciamo a prevedere il futuro, se ricordiamo la non-causalità e l'atemporalità come elementi suscettibili di mettere in discussione la libertà, ci si chiede quali siano gli spazi per decisioni autonome.

Non aveva forse torto Nietzsche che considerava il libero arbitrio una bugia vitale. Il discorso è, in parte, ozioso poiché nel momento in cui la massa rivela totale incapacità di preservare un minimo di individualità e di dignità, che senso può avere disquisire di libertà ? Gli individui-involucri sono sballottati di qua e di là, incantati da ferali sirene: sono liberi? Sono liberi, però, i pochi consapevoli ?

Assistiamo ai soliti deja-vu talmente facili da preconizzare che se ne possono anticipare persino i particolari. L'unica libertà che ci resta è quella interiore, coincidente con la chiaroveggenza, una sonda interpretativa che va in profondità. È questo presumibilmente il vero senso della “volontà di potenza”, concetto tanto spesso frainteso e banalizzato.

Forse il pensiero concentrato su certe profezie e presagi ne determina, almeno in una certa misura, il loro adempimento. È possibile che, in un'altra dimensione, come suggerisce il paradosso del gatto di Schrodinger, si dipani un corso differente degli eventi. Del resto la fisica quantistica, con la sua logica non convenzionale, prospetta molteplici direzioni degli accadimenti, aprendosi verso un'ampia indeterminazione, ma, se consideriamo l'iter degli avvenimenti in questa sfera di realtà, siamo tentati di assimilare il libero arbitrio ad un'illusione ottica della coscienza.

Ogni risoluzione ci pone di fronte ad un bivio e noi crediamo di soppesare tutti i pro ed i contro sui piatti della bilancia: purtroppo, oltre ai pesi visibili che collochiamo noi, spesso con grande ponderazione, sui piatti sono posti pesi invisibili che fanno pendere la bilancia da una delle due parti.
Sono pesi invisibili, ma decisivi.

Non è un caso se le divinità del Destino, originariamente, non avevano volto.

venerdì 5 settembre 2008

Il Bosone di Higgs e i buoni Maestri

Giuliana Conforto - 5 settembre 2008
Il 10 settembre 2008, la Terra sta forse per essere inghiottita da un buco nero, creato dall’esperimento del CERN, a Ginevra?

Se non fosse una bufala, applaudirei.

Applaudirei, perché finalmente gli uomini potrebbero capire che siamo stati intrappolati nell’orizzonte visibile, illusorio, di un buco nero gigante, l'intero sistema solare, da millenni, per la precisione, da 11.500 anni, come spiego nell’ultimo libro, Baby Sun.

Credere che un buco nero, prodotto al CERN possa inghiottire la Terra è da incompetenti, mentre credere alla teoria del Big Bang è contribuire al classico gioco del potere. Ho scritto il perché in modo dilungato e, scusatemi, non posso riassumerlo in due parole. Tutte le particelle sono micro buchi neri, e i nostri stessi corpi sono composti di micro buchi neri. Non dovete credermi, ma abbiate almeno l’intelligenza di sospettare che NIENTE è come appare o come teorie, teologie e spiritualità varie fanno credere. Il buco nero che si dovrebbe creare al CERN, se ci sarà, sarà minuscolo e sarà l’ennesima prova che le teorie fisiche non dipingono affatto la Natura, ma riflettono le idee false che la mente umana Le attribuisce: una Natura meccanica, senza Vita e senza intelligenza...
Tuttavia nulla succede a caso.
Il costosissimo esperimento al CERN è circondato da grande interesse, i ricercatori sono divisi tra due partiti quasi pari, c’è chi vuole trovare i bosoni di Higgs e chi spera, invece, di non trovarli.
Il vero problema è che cosa significa esistenza: ciò che si trova in laboratorio? Tutto ciò che la mente umana inventa, esiste secondo me. Forse troveranno il bosone di Higgs o persino vari bosoni di Higgs, ma dovranno ammettere che non è “dio”, non l’ultima e totalizzante realtà, ma solo una piccola, misera, porzione, l'orizzonte apparente dove vigono leggi speciali...

Per tanti, superfluo, questo esprimento è cruciale per le teorie fisiche. Ci sono in ballo le teorie stesse e, soprattutto, l’idolo che queste hanno posto sull’altare: la massa, il cardine della fisica e di tutte le scienze che sulla fisica si basano. Potrebbe significare l’inizio del crollo di tutti gli idoli, chissà, forse anche di quello venerato da tutti: il denaro. Sarebbe il crollo quindi della conoscenza, un’occulta alleanza tra scienze e religioni che ha sempre nascosto la vera energia, l’energia vitale, la Vita, la Forza creatrice che tutti i viventi usano per vivere e riprodursi.
Non ci inghiottirà il buco nero al CERN, 10 settembre 2008, ma qualcosa ci inghiotte, da millenni, ogni giorno.
È la credulità negli idoli.
Dar loro credito li rende reali, ci rende impotenti e vittime del solito gioco del potere: bloccarci nella matrix, rimanere incantati sul solito, variegato, ma obsoleto orizzonte culturale che soffre, perché privo di verità, privo di vita ...

Usare le alte energie, come fanno al CERN, è il modo migliore per distruggere ogni organizzazione vitale, ignorare le abilità del cervello umano che sono anche e soprattutto emotive oltre che logiche. I vantaggi di questo esperimento potrebbero essere però notevoli, perhé la verità sta premendo in ogni campo ormai e finalmente il dubbio che già circola negli ambienti potrebbe venire alla luce: la fisica va rivista tutta da cima a fondo, inclusa quella quantica.
Secondo me è tutta la conoscenza che va rivista da cima a fondo e ciò spiega la profonda crisi di qualsiasi scuola e della società.

Il problema vero è l’esistenza…

Sei sicuro di esistere, agitandoti pro e/o contro i falsi dilemmi che questo mondo ti propone?
Scienze e spiritualità sono sempre state alleate; oggi se ne parla come di una novità. La santa alleanza tra buddismo e fisica quantica è l’ennesimo gioco del potere, una moda importata dagli USA, utile a nascondere il possente filone culturale al quale, per nascita, apparteniamo: quello che ha da sempre indicato la via per l'evoluzione, l’alchimia, possibile grazie alla Vita, la Forza portante del cristianesimo vero, non quello finto del Vaticano.

Intanto i maestri continuano a parlare di materia e di spirito. Un altro inganno.
Sono cattivi maestri?
No, sono buoni, ma offrono sempre e solo una conoscenza parziale, molto parziale. L’evoluzione riguarda la materia, l’alchimia del corpo, si manifesta nella percezione diretta degli infiniti mondi, nella coscienza che nessun maestro può donare.

L’inquietudine di questi giorni non a caso coincide con l’esperimento del CERN.
È un segnale per chi è sulla via, un invito ad attraversare la grande acqua, superare l'illusorio orizzonte, esterno, apparente per toccare l’orizzonte sensibile, interno, assaporare le emozioni, la vita, la realtà reale.

Una porta invisibile si è aperta in agosto: è un buco nero, una singolarità dello spazio tempo, nel tuo corpo: muove il tuo orizzonte sensibile e ti commuove… Oggi se vuoi, puoi tuffarti, abbandonarti alla corrente travolgente che porta verso il futuro, abbandonare scuole, teorie e/o teologie, maestri…

Oggi è tempo di scelte radicali che riguardano te, i tuoi intimi e veri bisogni, le tue stesse sensazioni … puoi muoverti verso la libertà vera… Nessun maestro può dirti come fare, perché la via è individuale e la tua è solo tua.

Invito a diffondere questo articolo.

Giuliana Conforto

giovedì 4 settembre 2008

Stop the LHC!

The consequences of collisions at the Large Hadron Collider were studied by the LHC Safety Study Group.

"The LHC reproduces in the laboratory, under controlled conditions, collisions at centre-of-mass energies less than those reached in the atmosphere by some of the cosmic rays, that have been bombarding the Earth for billions of years. We recall the rates for the collisions of cosmic rays with astronomical bodies at energies higher than the LHC. The stability of astronomical bodies indicates that such collisions cannot be dangerous."

http://lsag.web.cern.ch/lsag/LSAG-Rep...

Incorrect analogy. They compare two completely different types of conditions!

The First.
Natural cosmic rays in the atmosphere.
The Second.
Collisions inside the artificial device. Under the surface of the Earth.

Cosmic rays are balanced in such a way that probability of artificial anomaly is almost zero. In other words, cosmic rays represent natural conditions that existed during billions of years, and therefore they are safe.

Collisions inside the LHC can't be compared with natural cosmic rays.
Large Hadron Collider is an artificial device created by man. There's no similar devices in the sky or on astronomical bodies. So, we have no sufficient basis for correct analogy to tell whether the experiment is dangerous or not.

Collisions inside the artificial device under the surface of the Earth may be unbalanced. Probability of anomaly inside the LHC may be very high. And scientists do not know how such possible anomaly can be predicted or neutralized. Scientists have no enough knowledge to recreate all spectrum of complex interactions, exact or even similar conditions of naturally balanced cosmic rays, in order to achieve necessary level of stability to sufficiently decrease probability of big catastrophe in the center of Western Europe.

The study for the previous RHIC. Collider had concluded that no black holes will be created.
For the LHC the conclusion is very different:

"Black holes could be created!"

"Any microscopic black holes produced at the LHC are expected to decay by Hawking radiation before they reach the detector walls." http://lsag.web.cern.ch/lsag/LSAG-Rep...

Incorrect expectation. Hawking radiation is only abstract invention of Hawking's mind. Quantum theory is abstract dogma.

We need of a far larger study before the experiment. The CERN study presents risk as a choice between a 100% risk or a 0% risk. This is not a good evaluation of a risk percentage. It would be wise to consider that the more powerful the accelerator will be, the more unpredicted and dangerous the events that may occur.

Independent scientists estimate an overall risk between

11% and 25%!

The precautionary principle indicates not to experiment.


martedì 2 settembre 2008

CONTROLLO MENTALE

Siamo sicuri di essere padroni della propria mente o formuliamo pensieri manipolati, dopo la visione di questo video, almeno qualche dubbio dovrebbe insorgere. Soprattutto se riflettiamo che su questo argomento gli "esperti" tacciono o minimizzano tutti insieme appassionatamente.
Quando informazione equivale a disinformazione, le nostre libertà sono in pericolo...e se ce ne accorgiamo troppo tardi ci troviamo già l'esercito per strada ...a quando i carri armati?
Mind Control

CERN LHC e Buco Nero: Realtà o finzione?

SONO MOTIVATE LE PREOCCUPAZIONI O E' SOLO FRUTTO DI PARANOICI CATASTROFISTI, ANCHE SE CON PREPARAZIONE SCIENTIFICA E LIBERE DOCENZE NELLE PIU' ACCREDITATE UNIVERSITA'.
Il video, dopo l'articolo, ci spiega di cosa si tratta.
Lasciate un commento, ci aiuterà a capire meglio la situazione. Grazie

Per gli studiosi che si apprestano a spingere il pulsante d'accensione, si tratta di ricreare le condizioni che esistevano una frazione di secondo dopo il Big Bang: ovvero di riportarci indietro nel tempo sino al momento della creazione del nostro universo, all'inizio del mondo.

Ma per un gruppo di preoccupati ricercatori l'esperimento che dovrebbe cominciare tra dieci giorni in un immenso laboratorio sotterraneo, sepolto a un centinaio di metri sotto il confine tra Francia e Svizzera, comporta il rischio della fine del mondo, la distruzione e anzi la letterale scomparsa del nostro pianeta. Così, all'ultimo momento, gli oppositori del progetto hanno presentato un ricorso davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani, che in teoria potrebbe bloccare il più grande, ambizioso e costoso test scientifico di tutti i tempi.

Oggetto della contesa è il Large hadron collider, un acceleratore da 6 miliardi di euro che, facendo scontrare particelle atomiche ad alta velocità e generando temperature di più di un trilione di gradi Celsius, dovrebbe rivelare il segreto di come è cominciato l'universo. Venti paesi europei, più gli Stati Uniti, hanno finanziato il progetto, che dopo anni di preparativi dovrebbe prendere il via il 10 settembre al Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra.

Qualcuno, tuttavia, teme che l'esperimento andrà ben oltre le aspettative, creando effettivamente un mini buco nero, che crescerà di dimensioni e potenza fino a risucchiare dentro di sé la terra, divorandola completamente nel giro di quattro anni. Gli scienziati di Ginevra ribattono che non c'è assolutamente nulla da temere: ci sono scarse possibilità che l'acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta, dicono, perché la natura produce continuamente delle collisioni di energia più alte di quelle che saranno create artificialmente dall'acceleratore, per esempio quando i raggi cosmici colpiscono la terra. Esperimenti di questo tipo, inoltre, sono stati condotti per trent'anni, senza avere risucchiato nemmeno un pezzettino della terra né causato danni di qualsiasi genere.

Vero è che il nuovo acceleratore ha suscitato attenzioni e polemiche perché è il più grande mai costruito, con una circonferenza di 26 chilometri e la possibilità di lanciare particelle atomiche 11.245 volte al secondo prima di farle scontrare una contro l'altra a una temperatura 100mila volte più alta di quella che esiste al centro del sole. La speranza è individuare, così facendo, le teoriche particelle chiamate bosoni di Higgs, giudicate responsabili di avere dato massa, ovvero peso, a ogni altra particella esistente. Ma gli scienziati ammettono che ci vorranno anni prima di arrivare eventualmente a un risultato del genere, per le difficoltà nel trovare particelle così infinitesimamente piccole nel caos primordiale post-Big Bang creato dentro l'acceleratore.

Abbiamo ancora dieci giorni per salvare la terra?, si chiede, con leggera ironia, il Sunday Telegraph. "I miei calcoli indicano che il rischio che un buco nero mangi il pianeta a causa dell'esperimento è serio", afferma il professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard Karls University che ha presentato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani insieme ad alcuni colleghi. Replica James Gillies, portavoce del Centro Ricerche Nucleari di Ginevra: "Il ricorso non introduce nessun argomento che non sia già stato esaminato e respinto in passato, se questi esperimenti fossero rischiosi lo sapremmo già".

In ogni caso lo sapremo con certezza dopo il 10 settembre, se la Corte Europea, come sembra di capire, darà luce verde all'iniziativa: che non sarà la "fine del mondo", ma un po' di curiosità al di fuori dei confini della scienza, in questo modo, l'ha ottenuta.


CERN LHC and Black Holes : Fact or Fiction?