giovedì 25 febbraio 2010

Chi ha incastrato Roger Rabbit?

Il maschio del sapiens non è molto dissimile dal cugino scimpanzè, ma il primate umano non rispetta l'estro della femmina, nè le stagioni degli amori e appena vede due semisfere di carne, vere o posticce, non capisce più niente come preso da una incapacità momentanea di intendere e di volere.
Secondo lo studio della Georgia Gwinnett College pubblicato sulla rivista Plos One, le curve di una donna possono avere sugli uomini lo stesso effetto di droga e alcol.
Le figure femminili procaci attiverebbero la parte del cervello associata alle sensazioni di ricompensa.
I ricercatori hanno analizzato un campione di 14 uomini con un'eta' media di 25 anni, invitati a osservare le immagini di 7 donne.
In seguito, sono state mostrate ai soggetti le stesse figure femminili dopo esser state sottoposte a un intervento di chirurgia estetica che consisteva in una ridistribuzione del grasso dalla vita alla parte posteriore, quindi senza mostrare alcun cambiamento sul peso complessivo.
Tramite scansioni cerebrali, i ricercatori hanno scoperto che guardare le immagini delle donne dopo l'intervento ha attivato negli uomini la parte del cervello legata alla ricompensa, comprese le regioni associate alle risposte a droga e alcol.
Questi risultati avrebbero importanti implicazioni sulla spiegazione di alcuni disturbi del comportamento sesuale, aiutandoci a comprendere la porno-dipendenza e i disturbi correlati, come la disfunzione erettile in assenza di pornografia o la compulsione nell'infedelta' sessuale. Gli scienziati hanno infatti scoperto che i cambiamenti nel corpo di una donna possono influenzare le aree del cervello legate alla valutazione visiva di forma e dimensione.
Secondo i ricercatori, la ridistribuzione del peso sul corpo femminile influenza l'idea di bellezza di una donna per via di standard imposti dalla cultura e non dal cervello.
Della serie...
prima di azionare la bocca per la fonazione siete pregati di controllare che il cervello sia attivato e quali programmi sta facendo girare.

lunedì 22 febbraio 2010

ALTI LIVELLI DI VITAMINA D PROTEGGONO DA DIABETE,SINDROME METABOLICA E PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

(AGI) - Londra, 22 feb. - Un alto livello di vitamina D negli anziani riduce della meta' il rischio di diabete e di problemi cardiaci. Lo ha scoperto uno studio dell' Universita' di Warwick, pubblicato dalla rivista Maturitas.
La ricerca ha esaminato 28 studi precedenti, per un totale di quasi 100.000 pazienti di ogni gruppo etnico, e ha rivelato una forte associazione tra un alto livello di vitamina D e un rischio basso per diverse patologie.
In particolare per le malattie cardiovascolari la probabilita' diminuisce del 33%, per il diabete di tipo 2 del 55% e per la sindrome metabolica del 50%.
'Colpire la deficienza di vitamina D negli anziani - spiega Oscar Franco, uno degli autori - potrebbe diminuire sensibilmente l'incidenza di queste patologie'.
INFORMAZIONI E CONSIDERAZIONI
La vitamina D è un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme nella quale la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo), entrambe le forme dall'attività biologica molto simile. Il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali, mentre l'ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale.
La vitamina D ottenuta dall'esposizione solare o attraverso la dieta è presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il calcitriolo.
VITAMINA D NEGLI ALIMENTI
Pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D.
Un alimento particolarmente ricco è l’olio di fegato di merluzzo.
Seguono, poi, i pesci grassi (come il salmoni e le aringhe), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure a foglia verde.
LIVELLI OTTIMALI DI VITAMINA D NELLE DIVERSE FASI DELLA VITA
I livelli di assunzione non sono perfettamente noti.
Il problema consiste nel fatto che in condizioni normali l’esposizione alla luce solare è sufficiente a garantire livelli di vitamina D accettabili.
Il problema nasce in individui che non si espongono alla luce o che presentano richieste maggiorate di vitamina.
Generalmente gli adulti, per le ragioni di cui sopra, non hanno bisogno di assumere vitamina D, a meno che debbano restare sempre al chiuso, purché mantengano un buon introito di calcio o fosfato.
In caso di necessità a causa di una sintesi endogena vitaminica ridotta, si può ricorrere all'assunzione giornaliera di 10 μg/die.
Nei neonati l'apporto non dovrebbe essere inferiore a 10 μg/die. Nei bambini di età compresa tra 1 e 3 anni dovrebbe essere introdotto lo stesso quantitativo, nel caso in cui non possano venir messi alla luce per un tempo adeguato.
Nei bambini più grandi e negli adolescenti l'esposizione alla luce permette di avere livelli vitaminici adeguati.
Nel caso in cui non sia possibile stare alla luce, si possono usare quantitativi di vitamina compresa tra 10 e 15 μg/die, in quanto il loro metabolismo osseo è aumentato.
Durante la gravidanza e l'allattamento le richieste di vitamina D aumentano per far fronte alla maturazione dello scheletro del feto e del neonato.
Generalmente l’esposizione alla luce dovrebbe mantenere dei livelli adeguati, ma nei mesi invernali questo non è possibile e si possono verificare stati carenziali sia per la mamma che per il piccino per cui si consiglia di assumere 10 μg/die di vitamina.
Gli anziani tendono a stare meno alla luce e la loro sintesi endogena di vitamina diminuisce per cui si può ricorrere ad una supplementazione di 10 μg/die.
In caso di prolungata assunzione di vitamina, superiore a 250-1250 μg/die si possono verificare fenomeni di tossicità acuta o cronica con comparsa di nausea, diarrea, ipercalciuria, ipercalcemia, poliuria, calcificazione dei tessuti molli. Generalmente ciò avviene allorché i livelli circolanti di vitamina D superano i 100 ng/ml.
Per evitare ciò, è consigliabile non superare un’assunzione giornaliera di 50 μg/die.

domenica 21 febbraio 2010

PANDEMIA:ULTIMI DATI OMS


(ANSA) - GINEVRA, 19 FEB -
I decessi causati nel mondo dalla pandemia di influenza A sono saliti a quasi 16.000, secondo l'ultimo bilancio reso noto dall'Oms.
In tutto i decessi confermati sono 'almeno 15.921', con un aumento di 629 morti rispetto ai dati della settimana scorsa (15.292, spiega l'Organizzazione Mondiale della Sanita').
Con 'almeno 7.433' decessi, il continente americano - da dove e' partita la pandemia in aprile - resta il piu' colpito.
In Europa i decessi segnalati sono 'almeno 4056'.
Adesso questi dati acclarano che la PANDEMIA INFLUENZA A ha fatto in Europa meno vittime dell'eccezionale ondata di calore che investì l'Europa nell'anno 2003 in cui si stimarono almeno 21.000 decessi correlati (7.000 nella sola Francia).
QUANTO SI E' INVESTITO AFFINCHE' SI PREVENISSERO DECESSI LEGATI A CONDIZIONI CLIMATICHE, O PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO?
E' un dato che non ci è al momento disponibile, è invece conosciuto il dato che l'Italia ha speso 370 milioni di euro, in un periodo economico a scartamento ridotto, per l'acquisto del vaccino che ci avrebbe difeso contro il temibile virus.
L'epidemiologia è una disciplina scientifica i numeri qui parlano da soli.
Come spiegare altrettanto scientificamente i dati che emergono:un errore nella diagnosi e nella prognosi ci sta, ma grossolano come questo ed in piu' condiviso dalle maggiori istituzioni sanitarie internazionali, è statisticamente poco probabile e anche se così fosse, chi ha teso una trappola rudimentale ai brillanti consulenti scientifici dell'OMS?
Sentiremo mai parlare di un PANDEMIAGATE?

sabato 13 febbraio 2010

COL BOTOX NIENTE RUGHE E NIENTE EMOZIONI


ANSA (ROMA) - Il botulino non cancella solo le rughe dal viso ma anche l'espressione visiva di emozioni negative come la tristezza e la rabbia a causa del suo effetto 'anti-contrazione' dei muscoli facciali. Ma c'é di più: cancella pure la capacità di comprendere le 'emozioni no' altrui.
E' come se, infatti, l'incapacità del proprio viso di esprimere tali emozioni ponesse un blocco alla comprensione di quelle 'in ingresso' manifestate da altri.
E' quanto dimostrato in uno studio in pubblicazione sulla rivista Psychological Science, anticipato al meeting della Society for Personal and Social Psychology a Las Vegas.
Condotto da psicologi della University of Wisconsin, il lavoro conferma l'ipotesi della 'retroazione facciale', cioé del fatto che se quando siamo felici ridiamo, il solo fatto di ridere ci renderà ancora più felici.
Al contrario, quindi, se non siamo in grado di esprimere emozioni negative, diveniamo anche meno capaci di capirle.

Obesità infantile correlata alla pubblicità televisiva di cibo spazzatura

Piu' che la quantita' di ore passate davanti alla tv e' il numero di spot sul cibo spazzatura a provocare l'obesita' nei bambini.
E' quanto emerge da uno studio dell' universita' californiana di Ucla, pubblicato dalla rivista scientifica American Journal of Public Health.
I ricercatori americani hanno studiato i dati relativi alle abitudini televisive nel 1997 di piu' di 3.500 bambini fino a 12 anni, controllando poi nel 2002 il loro indice di massa corporea.
I soggetti studiati sono stati divisi tra quelli che guardavano piu' programmi educativi, privi di spot, e quelli invece che preferivano trasmissioni commerciali farcite di pubblicita' di cibo spazzatura.
Il risultato e' stato che a parita' di ore passate di fronte alla tv, i piu' grassi erano i bambini del secondo gruppo.
Evitare che i bambini guardino gli spot puo' essere un ottimo metodo per evitare che diventino obesi - scrivono gli autori - soprattutto se si pensa che la maggioranza della pubblicita' riguarda cibo spazzatura, e che un bambino a 5 anni ha in media gia' visto almeno 4 mila spot .

ULIPRISTAL:LA PILLOLA DEI 5 GIORNI DOPO

Si chiama Ulipristal, può essere assunta fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale non protetto e garantisce la sua efficacia proprio come il tradizionale Levonorgestrel, noto come “pillola del giorno dopo”, che va assunto al massimo entro le 24 ore.
Uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sul Journal of Obstetrics and Ginecologics dà il via libera negli States a questa nuova pillola anticoncezionale d’emergenza: la sperimentazione su un campione di 1241 donne è andata a buon fine, mostrando una percentuale di successo pari al 97,9%, con il rischio di effetti collaterali già noti come emicranie, dolori addominale, nausea.
A questo punto la Food and Drug Administration americana approverà la messa in commercio della pillola di ultima generazione che sui banchi delle farmacie di Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania è già disponibile e arriverà presto anche in Italia.
In Gran Bretagna l’ ulipristal è utilizzata già da un anno e la studiosa Anna Glasier ha confrontato la sua efficacia con quella del levonorgestrel su 1700 donne.
Pubblicati su The Lancet, i risultati di questa analisi non hanno lasciato dubbi: le gravidanze che la pillola del giorno dopo non era riuscita a scongiurare erano 22 contro le 15 del gruppo che aveva assunto la nuova pillola.
Ma come agisce la nuova pillola?
Secondo i suoi creatori agisce esattamente come il levonorgestrel ritardando l’ovulazione e, quindi, prevendo la fecondazione.

Quel che è certo è che l’ulipristar non ha nulla a che vedere con la pillola abortiva Ru486 e che il problema davvero urgente riguarda l’informazione sulla contraccezione che deve raggiungere la popolazione di giovanissime.
Gli ultimi dati sulla contraccezione e il sesso tra i giovani italiani ci ricordano che le under 20 non usano metodi contraccettivi e chiedono il levonorgestrel anche quattro o cinque volte l’anno.
In pratica, lo utilizzano come un contraccettivo abituale e non come metodo da usare in caso di emergenza.

giovedì 11 febbraio 2010

QUANTO STOCCAFISSO SEI IN AMORE?

Il merluzzo, pesce considerato da secoli un po' "tonto" e, diciamolo, neanche cosi' accattivante a tavola, si prende la rivincita rivelando inaspettate proprieta' afrodisiache.
Addirittura piu' dei classici cioccolato, ostriche e peperoncino.
Le proprieta' del merluzzo come viagra naturale sono dimostrate da alcuni recenti studi: merluzzo e derivati sono ricchissimi di arginina, una sostanza naturale che migliora le proprieta' erettili dell'uomo perche' contribuisce a dilatare i vasi sanguigni e quindi facilita il riempimento dei corpi cavernosi.
Dall'arginina deriva infatti il Nitrossido: una sostanza gassosa, scoperta negli anni '80, vera responsabile dell'erezione maschile (la scoperta ha fruttato il Nobel ai tre ricercatori coinvolti). "Il merluzzo ne contiene circa 1,8 grammi per 100 grammi - conferma Andrea Poli, della Nutrition Foundation of Italy, che prosegue - la tecnica di essiccazione del merluzzo che serve per ottenere lo stoccafisso permette alla carne di questo pesce di conservare intatta non solo la sua ricca risorsa di arginina, ma anche le altre proprieta' benefiche del merluzzo appena pescato, ancor piu' che se il pesce venisse congelato".
Insomma, una specie di vero "viagra naturale" che si va ad aggiungere ad altri cibi di uso comune quali sedano, carciofi, avena, miele e barbabietole ed agli ormai ben consolidati (e inflazionati) cioccolato, ostriche, peperoncino e caffe'.
Inoltre, a dispetto del significato "popolare" attribuito alla parola stoccafisso, il merluzzo cosi' come i suoi derivati puo' essere considerato un vero e proprio "gentlefish": durante l'accoppiamento, mentre altre specie saltano i preliminari e vanno diritte al sodo, i futuri stoccafissi, come Casanova dei mari, inclinano delicatamente il capo l'uno verso l'altro, in un tenero gesto d'affetto prima che la passione e il desiderio prendano il sopravvento.
Sulla scia di questa rivincita del merluzzo il Norwegian Seafood Export Council (Commissione Norvegese per l'Esportazione del Pesce) ha promosso il sondaggio
"Quanto Stoccafisso sei in Amore".
Oltre 11.500 gli utenti coinvolti che hanno "svelato" il profilo dell'italiano innamorato.
Dai risultati raccolti e' emerso che a vincere sono gli 'stoccafisso al punto giusto', coloro che affrontano la vita di coppia in modo sereno ed equilibrato, con una percentuale del 65%, seguiti dai 'troppo stoccafisso', cioe' i duri in amore, con il 32%.
Infine, una minoranza assoluta, il 3%, si ritiene "troppo poco stoccafisso", cioe' troppo accondiscendente con il partner. -

venerdì 5 febbraio 2010

ANTABUSE PER GUARIRE DAL GIOCO D'AZZARDO

Un farmaco gia' utilizzato per trattare la dipendenza da alcol, l'Antabuse (disulfiram), potrebbe curare anche i dipendenti dal gioco d'azzardo.
Medici tedeschi e svizzeri hanno infatti segnalato sulla rivista Alcohol and Alcoholism il caso di un uomo che ha perso ogni intertesse per le scommesse dopo aver assunto un farmaco contro l'alcolismo. Il paziente non ha giocato per almeno un anno da quando ha iniziato ad assumere 'Antabuse' per combattere i propri problemi col GIOCO D'AZZARDO.
I ricercatori dell' Universita' di Heidelberg (Germania) e di quella di Zurigo (Svizzera) ritengono che il farmaco possa ridurre l'abitudine di giocare d'azzardo.
Antabuse affronta la dipendenza da alcol interferendo con il modo in cui il corpo metabolizza l'alcol.
Scoraggia a bere provocando problemi di respirazione, accelerazione cardiaca e nausea ogni volta che si assume alcol, anche in modestissime dosi.
Sembra che il farmaco agisca sui circuiti dopaminergici notoriamente implicati nella dipendenza. I medici hanno riferito che il paziente analizzato, dopo il trattamento, si è mantenuto astinente dal gioco per un anno.
Certo l'aleatorietà dello studio non conferma la validità dell'impiego del disulfiram nella mania compulsiva caratteristica del gioco d'azzardo.

mercoledì 3 febbraio 2010

EFFETTO AVATAR: PER SAN VALENTINO TI REGALO...UN INTERVENTINO DAL CHIRURGO PLASTICO

Sempre piu' coppie per San Valentino decidono di regalarsi un appuntamento dal chirurgo plastico: l'intervento piu' richiesto e' l'aumento del seno, una scelta che migliora l'aspetto fisico di lei e, perche' no, nello stesso tempo fa felice anche lui.
Il costo dell'intervento (che per alcune donne si dice sia stato un vero e proprio investimento) oscilla tra i 5.000 ed i 7.000 euro, tanto meglio comunque se vi è un fidanzato, amico, amante che condivide le gioie e gli oneri di avere il suo avatar femminile.
Cosa spinge gli uomini a finanziare questa impresa?
Il piacere di fare felice la propria compagna?
L'idea di poter giocare con un nuovo sex toy?
Ecco cosa dice un esperto del settore: Il dott.Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna socio dell'EAFPS (European Academy of Facial Plastic Surgery).
Di solito, e' lui che ha deciso di fare un regalo alla sua amata, nel periodo di San Valentino sono molte le richieste di aumento del seno.
All'appuntamento si presentano in coppia e lui e' attivamente partecipe alla scelta: insieme decidono la protesi piu' adatta per il nuovo seno e le dimensioni.
Si tratta di coppie tra i 30 e i 40 anni, sposate o conviventi. E' raro che si faccia un regalo cosi' impegnativo alla fidanzata".
Nella situazione piu' ricorrente, lei sogna da tempo di aumentare di qualche taglia il seno, ma non ha ancora trovato il coraggio per affrontare il bisturi.
"E' piu' facile decidersi a compiere il grande passo se il partner e' d'accordo e sostiene la decisione e lo e' di piu' ancora se lui decide di regalarglielo - afferma Gennai -.
Oggi chi entra nello studio del chirurgo plastico ormai ha gia' le idee ben precise su quello che vuole fare, o almeno pensa di averle.
Il piu' delle volte ci si documenta su internet: questo porta molte informazioni, ma la visita da uno specialista e' un'altra cosa.
Insieme si decidono il tipo di protesi da impiantare, la forma anatomica e le dimensioni piu' adatte per il soggetto".
Di solito il passaggio e' da una seconda scarsa a una terza abbondante, ma sul risultato finale spesso c'e' disaccordo:
"9 donne su 10 si raccomandano di non aumentare troppo il seno, mentre il partner insiste per aggiungere qualche centimetro di piu', ma lei per pudore preferisce che non si veda troppo. Bisogna anche dire che 8 pazienti su 10, dopo l'intervento si pentono di non avere scelto un de'collete' un po' piu' generoso.
Il tutto sempre rispettando la proporzione del proprio corpo: bellezza, per me, e' anzitutto armonia delle forme.
Oltre all'aumento del seno, sono molto richiesti anche gli interventi di medicina estetica, in particolare quelli di Macrolane, il gel riempitivo che consente di rimodellare tutto il corpo, dal seno ai glutei, senza bisturi".