martedì 27 aprile 2010

STIMOLAZIONE MAGNETICA per CURARE LA DEPRESSIONE

Fonte: AGI
Primo studio scientifico condotto in Europa sugli effetti della stimolazione magnetica come metodo di cura della depressione che non risponde a cure farmacologiche preesistenti.
E' stato pubblicato on line sulla rivista internazionale 'Neuroscience', a cura di un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze neurologiche e psichiatriche dell'Universita' di Firenze, guidati da Stefano Pallanti, direttore dell'Agenzia di Psicologia Clinica e Psicoterapia dell'Azienda ospedaliero-universitaria Careggi.
60 pazienti per 3 settimane sono stati trattati con la stimolazione magnetica transcranica - metodologia recentemente approvata per la depressione farmaco-resistente dall'Autorita' sanitaria degli Stati Uniti (FDA-Food and Drug Administration). I soggetti hanno ricevuto sia la stimolazione di ambedue gli emisferi del cranio (a bassa frequenza sull'emisfero destro e ad alta frequenza su quello sinistro) sia la stimolazione a bassa frequenza sul solo emisfero destro.
Lo studio ha dimostrato che la stimolazione unilaterale a bassa frequenza sull'emisfero destro e' piu' efficace e potrebbe essere la prima linea di trattamento in questo tipo di depressione: ad essa va attribuito un maggior numero di guarigioni (30%), rispetto a quelle osservate con la stimolazione bilaterale (10%).
"Si tratta di uno studio molto importante - ha commentato Stefano Pallanti - che sottolinea l'eccellenza in Italia della ricerca fiorentina in questo campo e promuove una metodologia semplice nel trattamento della depressione farmaco-resistente: ulteriori studi dovranno confermare questi risultati su cui ci siamo anche confrontati a livello internazionale con il direttore del Centro per la Brain Stimulation della Columbia University di New York, Sarah H. Lisanby". -

domenica 25 aprile 2010

ALCOL:L'abuso unisce giovani e over 65 anni

Il 29 aprile a Roma avrà luogo la IX edizione dell'Alcohol Prevention Day.
Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità italiano i consumatori a rischio sono in totale circa 9 milioni e di questi, 3 milioni sono individui sopra i 65 anni d'età.
L'alcol costituisce nel mondo il terzo fattore di rischio per morte, disabilità e malattie.
Le ricadute sul piano economico sono importanti arrivando ad assorbire il 2 %del Pil nei Paesi a reddito più elevato.
L'Italia, secondo i dati della Società Italiana di Alcologia è la nazione in cui i bambini si avvicinano all'alcol prima di quelli del resto d'Europa, diventando consumatori già verso gli 11-12 anni.
E le conseguenze sono rilevabili dai dati forniti dai Servizi di Alcologia e dai Sert che tra i circa 59mila alcolisti in carico hanno 1600-1800 pazienti con un'età inferiore ai 19 anni.
L'alcol è la prima causa di morte tra i ragazzi, a causa dell'incidentalità stradale legata al bere. Dei 4700 decessi all'anno, circa 2200 interessano gli under 24, che nel 40-50 per cento dei casi erano alla guida in stato di ebbrezza o di vigilanza ridotta a causa dell'alcol.
Di tutte le intossicazioni alcoliche registrate in Italia il 17% è relativo a ragazzi e ragazze al di sotto dei 14 anni.
Per gli over 65 il dato preoccupante è quello dei 3 milioni di consumatori a rischio, perché con l'avanzare dell'età si riduce progressivamente la capacità di metabolizzazione dell'alcol per la riduzione dell'attività dell'alcol-deidrogenasi - un enzima localizzato nel fegato e nello stomaco - che consente la digestione e trasformazione dell'alcol. Con questo enzima depotenziato, l'alcol circola immodificato incrementando il rischio di conseguenze tossiche e cancerogene.
A ciò si aggiunge anche la possibilità di reazioni allergiche scatenate dall'interazione tra sostanze presenti in alcune bevande (come i bisolfiti del vino), con i più comuni farmaci, di cui gli anziani sono forti consumatori.
CHE FARE
La prevenzione è l'arma principale per educare e per questo l'edizione 2010 del mese della prevenzione ha previsto iniziative sull'identificazione precoce del livello di rischio e sulla formazione.
Accanto alla prevenzione, alcuni esperti auspicano che si faccia una legge, recependo le indicazioni europee, per portare a ZERO il tasso alcolemico consentito per i più giovani e ridurre 0,2 il tasso alcolemico consentito per gli anziani.
NOI CI DOMANDIAMO PERCHE' GIOVANI E ANZIANI SONO UNITI NELL'ASSUNZIONE ed ABUSO DI SOSTANZE PSICOTROPICHE e ci siamo fatti un'idea.
EFFETTO DELLA PRECARIZZAZIONE DELL'ESISTENZA PER ENTRAMBI: I GIOVANI SENZA OCCUPAZIONE NON VEDONO FUTURO, GLI ANZIANI HANNO LAVORATO UNA VITA SENZA COSTRUIRSELO.
PRECARI DELLA VITA CHE VORREBBERO FUGGIRE DAL LORO DESTINO, MA SI RITROVANO A FISSARE IL BORDO DI UN BICCHIERE
Cosa ne pensano i lettori di questo blog?

venerdì 23 aprile 2010

TRAMEZZINO CON SUICIDIO

Il cadavere a terra, coperto da un lenzuolo bianco, dopo un volo dal terzo piano.
Attorno gli agenti della questura e della polizia locale, a pochi metri di distanza la gente che continua a mangiare ai tavolini dei bar e dei ristoranti, scaldati dal sole primaverile.
E' accaduto ieri pomeriggio nel centro storico di Lecco, dove e' morto un pensionato di 70 che ultimamente soffriva di depressione, preoccupato per problemi di natura economica.
FA RIFLETTERE l'atteggiamento di coloro che stazionavano nella piazza.
Fonti giornalistiche riportano che nell'indifferenza generale verso l'accaduto qualcuno si e' spinto addirittura a dare un'occhiata tra un boccone e l'altro, mentre altri hanno seguito i primi accertamenti della polizia scientifica sbocconcellando un panino e infine alcuni giovani turisti giapponesi hanno cercato di scattare una foto.
La maggior parte degli astanti comunque sono rimasti seduti tranquillamente ai tavolini continuando a mangiare e bere, poco distante dal cadavere.
Nella società-reality anche un tramezzino con suicida puo' essere apprezzato come anteprima della cena con delitto (falso) della sera.
Cinismo o vacuità incolmabile dell'essere e del divenire?

mercoledì 21 aprile 2010

ARRIVA LA SIGARETTA ELETTRONICA SENZA NICOTINA: SE FARE FUMO TI RENDE FELICE

Sta iniziando anche in Italia la moda della Sigaretta Elettronica che si compra in farmacia per smettere di fumare tabacco, per ridurne il consumo, per poter fumare dovunque.
Un'idea geniale soprattutto per quei fumatori che non resistono al contatto fisico con la sigaretta e alla gestualità che vi si associa (prenderla dal pacchetto, tenerla tra le dita, giocherellarci, portarla alla bocca...) che venne ad Hon Link, un ingegnere cinese, nel 2004 quando ne depositò il brevetto.
La sigaretta elettronica è formata da un filtro che contiene acqua distillata ed aromi, un atomizzatore e la sigaretta.
Sull'estremità della sigaretta vi è un diodo elettronico che si illumina durante l'aspirazione.
Quando si aspira si chiude il contatto e viene generata aria calda che, con l'acqua distillata, genera vapore che sembra il fumo di una normale sigaretta.
Il fumatore quindi ha la sensazione di fumare, ma non aspira le sostanze cancerogene delle sigarette tradizionali e non assimila nicotina.
Se invece non si vuole smettere di assumere nicotina, sul mercato e sul web sono disponibili filtri con nicotina, da utilizzare sia per scalare la quantità giornaliera di nicotina assunta, sia per assumere nicotina evitando gli effetti nocivi della combustione di carta e tabacco.
Oggi che l'uso della sigaretta elettronica si sta diffondendo in tutto il mondo, i consumatori e i medici si interrogano non solo sull'efficacia di questo dispositivo per far smettere di fumare ma anche sulla sua sicurezza.
Se ne è occupato in febbraio 2009 anche New Scientist con un articolo che riassume quello che sappiamo sull'argomento.
In sintesi, per quanto riguarda l'efficacia, l' Organizzazione Mondiale per la Sanità ha rilasciato una nota ufficiale nel settembre del 2008 nella quale dichiara che la sigaretta elettronica non è considerato uno strumento terapeutico per coloro che vogliano smettere di fumare, mentre per quanto riguarda la sicurezza, sempre dall'OMS ha specificato in un nuovo rapporto, presentato nel novembre del 2008, che la sigaretta elettronica con filtri alla nicotina espone alla stessa quantità di prodotto contenuta nel cerotto e quindi, se quest'ultimo non è considerato pericoloso non si può considerare tale neppure la sigaretta.
Inoltre è accertato che il dispositivo non produce danni da fumo passivo, ma questo non può cambiare le leggi sul divieto di fumare in locali pubblici perché viene applicato il principio di precauzione.
L'OMS, propone quindi che la sigaretta elettronica venga venduta solo in farmacia ma senza considerarla almeno per il momento un'indicazione terapeutica.

I vulcani all'origine della vita sulla Terra

Dopo 50 anni un allievo dello scienziato Stanley Miller ha riprodotto l'esperimento del brodo primordiale confermando che i vulcani hanno avuto una funzione essenziale.

A distanza di cinquant'anni, infatti, Jeffrey Bada, un allievo del celebre scienziato ha replicato l'alchimia che ha spiegato il mistero dell'origine del mondo.
La scienza è sempre accusata di essere asettica, priva di sentimenti.
Questa storia si mostra anche un barlume di umanità e riconoscenza.
Bada, ricercatore alla Scripps Institutions of Oceanography a San Diego (California) conserva ancora le undici provette del celebre esperimento.
Anzi da un'analisi più approfondita dei vecchi campioni, associata alla consultazione delle carte lasciate da Miller, sono venuti fuori molti particolari, raccontati doviziosamente dalla rivista Science.

martedì 20 aprile 2010

L'UNIVERSITA' DI DISOCCUPATI E LECCA TERGA

A piu' di 10 anni dall'introduzione de sistema a doppio ciclo -laurea breve e laurea specialistica- la Corte dei Conti ne constata il flop.
La riforma, per la Corte, non ha prodotto i risultati attesi ne' in termini di aumento dei laureati ne' in termini di miglioramento della qualita' dell'offerta formativa.
Non solo: ha pure generato un esagerato incremento di offerta con una eccessiva frammentazione e una moltiplicazione, spesso non motivata, dei corsi di studio.
EVIDENTEMENTE l'obiettivo non era quello di elevare il grado di istruzione della popolazione e introdurre corsi di laurea più attinenti alle esigenze socio-culturali ed economiche del paese.
L'Università italiana è andata inaridendosi anche grazie ai continui ridimensionamenti di badget, la precarizzazione selvaggia dei ricercatori, degli assistenti e degli stessi docenti costretti ad inventarsi quasi ogni anno masters, seminari, workshop per aumentare le proprie quotazioni professionali e poter avere la cattedra assicurata per qualche anno, sempre che ci fossero iscrizioni.
L'Università è diventata solo un'area di parcheggio per futuri disoccupati intellettuali di ceto medio, il ceto medio alto sceglie per i propri figli le università private e specializzazioni post laurea all'estero.
Quindi l'istruzione non serve come volano di mobilità sociale, anzi è proprio all'Università che si impara l'importanza di essere figlio di o conoscente di, pertanto l'Università continua a sfornare disoccupati e/o grandi, instancabili lecca terga.

lunedì 19 aprile 2010

Riscaldamento globale o inizio di una nuova era glaciale?

Il modo migliore per restare informati e tentare di capire ciò che succede nel nostro pianeta:

Seguiamo il vulcano Eyjafjallajökull, bellissimo giovane cuore ardente coperto di ghiaccio antico
Institute of Earth Sciences

http://www.earthice.hi.is/page/ies_Eyjafjallajokull_eruption

GLI UOMINI SONO DEI GRANDI PENSATORI...SESSUALI

Un'indagine di www.onepoll.com, una societa' che fa ricerche di mercato, ha fatto emergere un dato popolarmente diffuso, ma che adesso ha anche un riscontro: sì, gli uomini hanno sempre quella cosa in testa...se mediamente pensano al sesso almeno 13 volte al giorno per un totale di 4.745 volte ogni anno, mentre la media dei rapporti e' di appena due a settimana per un totale di 104 all'anno.
Il 30% circa degli uomini intervistati ha anche ammesso che la prima cosa che viene loro in mente al mattino e' proprio il sesso.
Al contrario degli uomini, le donne pensano al sesso solo cinque volte al giorno per un totale di 1.825 volte all'anno.
La ricerca ha coinvolto 3000 persone che, oltre a indicare la quantita' dei pensieri sessuali, quasi tre quarti ha affermato di essere soddisfatto di quante volte hanno rapporti nella realta'. Ma solo il 58 % delle donne si è detta soddisfatta della sua vita sessuale.
E il 43 % delle coppie ha anche ammesso di discutere su chi prende l'iniziativa, e gli uomini sarebbero quelli che si sbilanciano di piu'.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che un uomo su tre e' convinto che per portare a letto una donna il modo migliore e' quello di organizzare una cena a lume di candela seguita da un massaggio rilassante.
Mentre la strategia della maggior parte delle donne consiste nel cucinare il piatto preferito del partner e mettere in sottofondo della musica romantica.

DONNE: RICERCA DELLA FORMA FISICA PERFETTA DIVENTA UN' OSSESSIONE

Le donne hanno la paura inconscia di ingrassare, anche se la loro linea e' perfetta.
Quando infatti vedono una donna in sovrappeso, il loro cervello reagisce negativamente, facendo crescere sentimenti di infelicita' e persino di disgusto per se' stesse.
Lo rileva uno studio dell' America's Brigham Young University pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences.
In genere questi sentmenti negativi di fronte alla vista di una persona in sovrappeso sono tipici delle donne che soffrono di anoressia o di altri disturbi alimentari.
Ma, secondo i ricercatori, capita anche alle donne sane e in forma.
Al contrario, negli uomini non e' stata riscontrata alcuna reazione.
In pratica, lo studio suggerisce che le donne si sentono continuamente sotto pressione per conformarsi a una certa linea anche quando sono magre e felici.
Per arrivare a questi risultati i ricercatori americani hanno utilizzato la risonanza magnetica mentre ai soggetti sono state fatte vedere immagini di persone sconosciute.
Quando le donne hanno visto sconosciute in sovrappeso, si e' innescata una reazione nella parte del cervello legata ai processi di identita' e alla riflessione sul se'.
Non e' stata invece registrata alcuna reazione negli uomini sottoposti allo stesso test.
"Queste donne non hanno mai sofferto di disturbi alimentari", ha assicurato Mark Allen, neuroscienziato che ha coordinato lo studio. "Eppure, sono risultate preoccupate di ingrassare", ha aggiunto.
Ora i ricercatori stanno conducendo uno studio psicologico a lungo termine per migliorare i trattamenti per i disturbi alimentari. .

domenica 18 aprile 2010

ALZHEIMER: 600 MILA ITALIANI NE SONO AFFETTI

Sono ormai oltre 600.000 gli italiani colpiti da Alzheimer.
Le terapie scarseggiano, ma un aiuto puo' arrivare da strategie alternative come l' ascolto della musica, la presenza di un animale, la compagnia di una bambola.
I buoni risultati possibili con le cure non farmacologiche dell'Alzheimer sono stati discussi dagli esperti riuniti per il X Congresso dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria (AIP), a Gardone Riviera (BS) dal 15 al 17 aprile.

mercoledì 14 aprile 2010

Il codice etico di una persona modificato attraverso stimoli magnetici

E’ possibile modificare o addirittura annientare il codice morale ed etico di un individuo?
Secondo alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology è possibile.
Gli scienziati del MIT, sotto la supervisione di Liane Young, hanno arruolato 20 volontari ai quali è stato chiesto di assegnare un punteggio a una serie di affermazioni o circostanze che secondo loro erano giuste o sbagliate dal punto di vista morale.
Il questionario è stato loro riproposto immediatamente dopo che i giovani erano stati esposti a una piccola scarica magnetica che aveva colpito una precisa area cerebrale.
Così i ricercatori hanno osservato che il giudizio su cosa era giusto e cosa sbagliato si modificava temporaneamente in maniera significativa.

La zona del cervello coinvolta nell’esperimento si chiama giunzione temporo-parietale destra e, secondo gli scienziati, è il luogo dove risiede il codice di etica morale di una persona.
Un codice che, a quanto pare, può essere modificato con stimoli magnetici.

martedì 13 aprile 2010

Pene di dimensioni ridotte? Colpa dell'inquinamento.

Nel recente convegno di Abano Terme sulla Medicina della Riproduzione. è stato presentato uno studio condotto dall' Università di Padova, secondo il quale negli ultimi 60 anni le misure dell'organo sessuale maschile a riposo sono diminuite di circa 1 centimetro a causa dell'inquinamento ambientale che ha prodotto e produce alterazioni dell'equilibrio ormonale.
La ricerca è stata condotta prendendo in considerazione la media di 9,7 cm di lunghezza riportata dal rapporto Kinsey del 1948 e relativa a oltre 2.700 maschi (che va precisato, a onor del vero, erano americani e quindi forse non confrontabili al 100 per cento con quelli italiani) e quella di 8,9 cm rilevata in oltre 2000 diciottenni veneti dall'equipe del Centro regionale di crioconservazione dei gameti.
Diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di plastiche, vernici e detergenti possono agire in due modi:
riducendo l'attività degli ormoni maschili androgeni o mimando l'attività degli estrogeni femminili.

L'inquinamento ambientale inizia a creare danni all'apparato riproduttivo già nell'utero materno proprio perché altera l'equilibrio ormonale, riducendo, per l'appunto, l'attività degli androgeni che determinano la dimensione di pene e testicoli e dell'aspetto morfologico del corpo maschile. L'armonia e le proporzioni del corpo, infatti, sono determinate dagli ormoni.
I giovani del terzo millennio diventano più alti perché hanno le gambe sempre più lunghe. Questo sarebbe un altro effetto dello squilibrio ormonale da inquinamento.

lunedì 12 aprile 2010

APPRENDIMENTO CONSCIO ED INCONSCIO

Fonte: AGI
Un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet (Svezia) e del National Institute of Neurological Disorders and Stroke (Usa) in uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, sostiene che le regioni del cervello antiche sono coinvolte nella nostra capacita' di apprendimento inconscio .
I risultati, riportati anche dal notiziario europeo Cordis, potrebbero essere utilizzati per lo sviluppo di nuovi trattamenti per le patologie come il morbo di Parkinson e la malattia di Huntington, che coinvolgono queste aree del cervello.
Molte attivitai' quotidiane, come ad esempio abbottonarsi una camicia, ci impongono di effettuare una sequenza di movimenti semplici nel giusto ordine.
Gli scienziati sanno da tempo che ci basiamo su due sistemi di apprendimento per eseguire questo tipo di schemi di movimento: seguendo quello di apprendimento esplicito facciamo uno sforzo cosciente per 'addestrare' il cervello e siamo consapevoli di cio' che stiamo imparando; al contrario l' apprendimento implicito non avviene intenzionalmente, si imparano cose senza pensarci, per esempio attraverso la ripetizione semplice.
In pratica, la distinzione tra queste due forme di apprendimento e' difficile perche', come sottolineano i ricercatori nel loro documento, "la maggior parte dell'apprendimento puo' essere influenzato sia dalla conoscenza implicita sia da quella esplicita a livelli finora sconosciuti".
I gangli basali si trovano in profondita' all'interno del cervello e sono fortemente coinvolti sia nell'apprendimento sia nel controllo motorio.
La dopamina, sostanza che trasmette i segnali tra i neuroni, e' fondamentale per la plasticita' dei gangli basali e per la capacita' di imparare.
In questo studio, i ricercatori hanno indagato il ruolo delle diverse parti dei gangli basali nell'apprendimento implicito ed esplicito di sequenze motorie, osservando il numero dei recettori D2 della dopamina in 15 adulti sani che si sono prestati alla prova.
Per distinguere tra apprendimento implicito ed esplicito, il gruppo di ricerca ha utilizzato una procedura di processo di dissociazione (PDP), nella quale sono stati confrontati i risultati ottenuti dai soggetti in due compiti diversi.
Nel primo compito, sia la conoscenza esplicita sia quella implicita hanno migliorato le prestazioni, mentre nel secondo compito la conoscenza esplicita ha agevolato le prestazioni, mentre quella implicita le ha compromesse.
I risultati hanno rivelato una correlazione tra la densita' dei recettori dopaminergici D2 e entrambe le forme di apprendimento.
Fondamentalmente, lo studio ha dimostrato che il corpo striato ventrale, una parte dei gangli basali, e' coinvolto soltanto nell' apprendimento implicito.
Da un punto di vista evolutivo, lo striato ventrale e' la parte piu' antica dei gangli basali, essendo presente nei vertebrati relativamente primitivi come le lamprede, i rettili e gli anfibi.
Le conclusioni dello studio vanno a corroborare le teorie secondo cui i sistemi cerebrali di apprendimento impliciti, ovvero non consci, sono piu' semplici e evolutivamente anteriori", ha spiegato Fredrik Ullen del Karolinska Institutet, che ha guidato la ricerca.
"In altre parole -ha aggiunto l'esperto- abbiamo probabilmente alcuni sistemi fondamentali dell'apprendimento in comune non solo con i ratti, i topi e con altri mammiferi, ma anche con i vertebrati piu' primitivi, che hanno anch'essi un corpo striato ventrale".
Una maggiore comprensione dei due sistemi di apprendimento potra' eventualmente essere utile a spiegare la validità nella prevenzione e riabilitazione di pratiche psicomotorie, come il qi gong, che attiva contemporaneamente entrambi i circuiti neuronali dell'apprendimento implicito ed esplicito.

giovedì 8 aprile 2010

EMPATIA E NEURONI SPECCHIO: la struttura neuronale della socialità

E' stata dimostrata l'esistenza nell'uomo dei neuroni specchio, che si attivano in risposta all'esposizione di scene, fatti o persone dal forte impatto emotivo, consentendoci di riconoscere e condividere la gioia o il dolore degli altri.
La loro presenza era stata scoperta nelle scimmie ma, grazie al team dell'italiano Marco Iacoboni, dell'Universita' di Los Angeles, arriva la prova definitiva che esistono anche negli umani.
Lo studio, pubblicato su Current Biology, ha registrato l'attivita' di queste cellule nel cervello di pazienti cui erano stati impiantati elettrodi per alleviarne i disturbi neuromotori causati dal Morbo di Parkinson.

mercoledì 7 aprile 2010

CON UNA PILLOLA AL GIORNO....GIUSTO PESO PER SEMPRE

Fonte: ANSA-6 aprile 2010
Scienziati italiani coordinati da Uberto Pagotto, endocrinologo dell'Università di Bologna, hanno trovato il segreto per creare un farmaco anti-obesità che non agisce sul cervello ma solo sul metabolismo.
Pubblicata sulla rivista Cell metabolism, la ricerca dimostra che per dimagrire non serve un farmaco che riduca l'appetito ma basta uno che agisca sul metabolismo energetico, inducendo a bruciare più calorie.
Un farmaco selettivo che faccia questo non interferendo con i recettori CB1 del cervello, quindi, potrebbe essere promettente e sicuro contro l'obesità e le patologie associate (diabete per esempio).
La storia della molecola rimonabant è travagliata: il farmaco infatti, che agisce sia sul cervello spegnendo i recettori dei cannabinoidi CB1 diminuendo l'appetito, sia sul metabolismo corporeo, è troppo pericoloso.
Uno studio su Lancet ne dimostrò la capacità di triplicare il rischio di ansia e depressione; inoltre la Food and Drug Administration (FDA), ha scoperto un aumento del rischio suicidio tra i pazienti cui è stato somministrato.
Ciò ha indotto le autorità regolatorie Usa e Europee (FDA ed EMEA), a ritirarlo dal commercio, lui e tutti i farmaci affini.
Ma i ricercatori italiani si sono chiesti se una molecola selettiva che spenga solo i recettori CB1 del tessuto adiposo, del fegato e dei muscoli, ma non quelli del cervello, potesse funzionare senza rischi.
La risposta è sì e i ricercatori l'hanno dimostrato con un esperimento molto ingegnoso: hanno 'arruolato' dei topolini e il hanno divisi in due gruppi, entrambi messi all'ingrasso.
Per prevenire l'aumento di peso i ricercatori hanno bloccato i loro recettori CB1.
Nel primo gruppo ad essere disattivati sono stati tutti i recettori CB1, anche quelli del cervello, simulando quindi l'azione - pericolosa - del rimonabant.
Nel secondo gruppo sono stati bloccati solo i CB1 degli organi periferici lasciando accesi quelli del cervello; ciò simula quindi l'azione di un ipotetico farmaco simile al rimonabant ma selettivo e quindi sicuro per il cervello.
Ebbene entrambi i topi non sono ingrassati nonostante la dieta ipercalorica.
Lo studio dà evidenza che non serve agire sul cervello e spegnere l'appetito per indurre il dimagrimento: basta agire sul metabolismo energetico, inducendo a bruciare più calorie spegnendo solo i recettori CB1 degli organi periferici.
Il che non deve indurre a ragionamenti altrettanto pericolosi: mangiare tutte le schifezze che si vuole tanto con la pillola non si ingrassa.

sabato 3 aprile 2010

EFSA: valori alimentari per tutelare la nostra salute

(ANSA) - ROMA, 1 APR - L'Efsa, l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare, ha elaborato i nuovi valori dietetici di riferimento per mantenersi in salute.
L'alimentazione quotidiana dovrebbe prevedere nutrienti cosi' distribuiti:
45-60% di carboidrati,
20-35% di grassi,
25 grammi al giorno di fibre alimentari,
250 mg al giorno di acidi grassi omega-3 a catena lunga
(che negli adulti possono ridurre il rischio di cardiopatie),
2 litri di acqua per le donne e 2,5 litri per gli uomini.