giovedì 30 aprile 2009

HYBRICELL: VACCINO BRASILIANO PER ATTACCARE ED ELIMINARE LE CELLULE TUMORALI

Fonte:http://www.dsalud.com/numero89_3.htm
Il ricercatore brasiliano Josè Alexandre Barbuto, dell'Istituto di Scienze Biomediche dell'Università di Sao Paulo (Brasile) ha sviluppato un vaccino contro il cancro che arresta la crescita dei tumori. Il vaccino già utilizzato con successo nei casi di cancro ai reni ed alla pelle, utilizza come antigeni cellule dendritiche coltivate in vitro partendo da cellule comuni estratte dal sangue di un donatore sano e successivamente infuse in quelle tumorali del paziente.
Questo processo permette al sistema immunitario di riconoscere le cellule tumorali e combatterle.
Si tratta di vaccini individualizzati che hanno permesso sino ad oggi di arrestare la crescita tumorale nell'80% dei casi.
Per reperire le cellule tumorali dal paziente, i tumori devono essere accessibili.
Il dato interessante che ha dato impulso a questo filone di ricerca è stato verificare che i tumori sviluppano un micro-ambiente in cui le cellule dendritiche non compiono la loro funzione adeguatamente.
HybriCell ha ottenuto l'autorizzazione dell'Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria del Ministero della Salute brasiliano, dal momento che non è un farmaco e che non si sono verificati nel periodo della sperimentazione reazioni avverse.
I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati nella Rivista internazionale Immunology and Immunotherapy .
(Tratto da Wikipedia: Le cellule dendritiche (DC) sono cellule APC specializzate nella cattura e nella processazione di antigeni (Ag) in frammenti peptidici.
I peptidi ottenuti sono poi complessati con le molecole del sistema MHC e quindi presentati alle cellule T che avvieranno la risposta immunitaria specifica.)

mercoledì 29 aprile 2009

Cl-TMPM: TINTEGGIARE LE PARETI PER ELIMINARE I GERMI

Presto potremo dipingere le pareti di casa con una vernice in grado di eliminare batteri, funghi, virus e altri organismi dannosi per la salute.
Un'equipe di scienziati della University of South Dakota, Stati Uniti, ha inventato una nuova molecola, il Cl-TMPM, che elimina i germi e puo' essere aggiunta alle marche commerciali di pittura per conferire proprieta' antimicrobiche di lunga durata a questi prodotti.
A temperatura ambiente, il Cl-TMPM e' un olio incolore. Quando delle gocce di Cl-TMPM sono sospese in un'emulsione di lattice a base di acqua, l'emulsione puo' essere mescolata alla vernice.
Gli esperimenti condotti con la vernice cosi' ottenuta sono pubblicati sulla rivista dell' American Chemical Society, 'Applied Materials & Interfaces'.
Lo stafilococco aureo e' stato ELIMINATO in 10 minuti dal contatto con la nuova miscela, mentre per l' E. coli ne sono stati sufficienti 5.
La pittura trattata con il Cl-TMPM si e' mostrata efficace persino con i super-batteri come l'Mrsa.
Gli scienziati hanno anche provato ad attaccare la vernice con la muffa, ma la Cl-TMPM e' risultata repellente.
Secondo gli scienziati il potenziale di questa molecola e' enorme perche' le vernici anti-microbiche attualmente in commercio sono efficaci solo contro una piccola gamma di organismi, mentre il Cl-TMPM e' risultato inattaccabile simultaneamente da batteri, virus, muffa e funghi.
Inoltre, l'effetto anti-microbico della nuova vernice e' durato per piu' di un anno.
Importanti le future applicazioni in ambito ospedaliero e negli edifici pubblici, oltre che privati.

IL PRAMIPEXOLO E' EFFICACE NELLA CURA DEL MORBO DI PARKINSON

Nuovi dati sul farmaco impiegato per il trattamento della malattia di Parkinson: si confermano efficacia, sicurezza e tollerabilita' del pramipexolo a rilascio prolungato in un'unica somministrazione giornaliera con risultati che sono paragonabili all'attuale formulazione a rilascio immediato. Sono i primi dati presentati al Meeting Annuale dell'American Academy of Neurology (AAN) di Seattle (USA) e illustrano i risultati di due studi in doppio cieco che hanno valutato l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilita' di pramipexolo a rilascio prolungato, in unica sominnistrazione giornaliera, nel trattamento della malattia di Parkinson.
In particolare, il primo studio ha confrontato l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilita' di pramipexolo a rilascio prolungato rispetto a pramipexolo a rilascio immediato e placebo, in pazienti in fase iniziale della malattia, per un periodo di oltre 33 settimane.

lunedì 27 aprile 2009

UN'OCCASIONE DA NON PERDERE:NELLA CITTA' DI LEONARDO UN PERCORSO DI SCIENZA E COSCIENZA

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Venerdì 29 - Sabato 30
Maggio 2009

Ore 9.30/18.30
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La Legge di Attrazione e
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Relatore: Dott. Gaetano Conforto
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Programma e Ricettività

domenica 26 aprile 2009

Nel genoma un universo nascosto: Svelato il “lato oscuro” del Dna

Il nostro genoma ha un lato oscuro, costituito da alcune sequenze ripetute che non contengono geni.
A quest’ampia porzione di Dna finora non era attribuito alcun ruolo specifico, ed era anzi considerato un Dna morto, inutile, non più funzionale.
Il suo significato è stato finalmente portato alla luce e queste sequenze hanno rivelato di possedere una loro importante funzione, che alcuni studiosi sospettavano da tempo, nella regolazione dell'attività dei geni.
La scoperta, annunciata sulla rivista Nature Genetics, è frutto di una collaborazione internazionale tra il gruppo del Laboratorio di Epigenetica del Dulbecco Telethon Institute, guidato da Valerio Orlando e ospitato dall'IRCCS Fondazione Santa Lucia e EBRI di Roma, il team di Piero Carninci dell'OMICS Centre del RIKEN di Yokohama in Giappone, l'Università di Queensland in Australia. '
'La scoperta - spiega Orlando - rappresenta una tappa storica nella ricerca genetica in quanto dimostra che questi elementi ripetuti, apparentemente morti o silenti, sono in realtà fortemente integrati nel programma genetico di una cellula e di certo sono anche implicati in alcune malattie genetiche e nel cancro in cui il programma cellulare è alterato. Rappresentano dunque nuovi potenziali target farmacologici o potrebbero essi stessi divenire strumenti per terapie mirate”.
Il genoma è costituito da una porzione, minoritaria, di geni che costituiscono il codice di lettura per produrre proteine, e da una grande quantità di sequenze ripetute, che fino a poco tempo fa erano considerate inutili e chiamate erroneamente Dna spazzatura. Si riteneva che queste sequenze fossero vestigia dell'evoluzione e non più funzionanti.
Questo “maxi-studio” dimostra invece che le sequenze ripetute, che costituiscono in totale ben il 45% dell'intero genoma, hanno un ruolo importantissimo nel programma genetico della cellula, tanto quanto i geni.
Gli studiosi sono arrivati a queste conclusioni utilizzando una nuova tecnologia di analisi del genoma, la “deep sequencing” (sequenziamento profondo). Spiega Orlando : “Abbiamo scoperto non solo che questi elementi ripetuti sono espressi (quindi funzionanti) al pari dei geni, ma anche localizzato con precisione dove si vanno a collocare fisicamente e quindi dove vanno ad agire i prodotti (Rna) dell'espressione di queste sequenze ripetute”.
Gli esperti hanno scoperto inoltre che queste sequenze funzionano seguendo certe regole, per cui mentre alcune sono accese in un certo tessuto, altre lo sono in un altro, esattamente come avviene per i geni.
Le sequenze ripetute, di antichissima origine “parassitaria”, sono ormai entrate in simbiosi con il Dna cellulare e partecipano al programma genetico della cellula.
Infatti sono molto diffuse a ridosso degli interruttori dei geni o di altre regioni cruciali per accendere e spegnere geni; sono attive, per cui vengono trascritte in Rna (espresse) come normalissimi geni, e esattamente come per i geni, ogni tessuto esprime le sue sequenze ripetute caratteristiche.
La scoperta potrà contribuire all'analisi di tutti quei meccanismi che agiscono al di sopra dei geni (detti epigenetici) e che potrebbero influenzare, tra l'altro, la diversa manifestazione delle malattie tra singoli individui, la risposta individuale ai farmaci o, in casi particolari, l'applicabilità della terapia genica.

sabato 25 aprile 2009

LA NICOTINA MODULA LE REAZIONI EMOTIVE COLLERICHE

Per smettere di fumare occorre seguire 'lezioni' per imparare a gestire la rabbia: lo sostiene uno studio della University of California.
I test condotti su 20 fumatori hanno scoperto che la nicotina aiutava a calmare l'aggressivita' e che nella maggior parte dei casi gli amanti delle 'bionde' erano persone portate a reazioni rabbiose.
Affrontare tali tendenze si rivela indispensabile per smettere di fumare.
I ricercatori hanno chiesto ai volontari di partecipare a un gioco al computer, la prima volta indossando un cerotto 'vero' alla nicotina, la seconda uno 'fasullo', senza nicotina.
Dopo ciascuna partita, i giocatori potevano colpire l'avversario con una sorta di 'clacson': un rumore acuto e sgradevole la cui durata e il cui volume erano decisi dal giocatore stesso.
Come riportato dalla rivista 'Behavioural and Brain Functions', quando i giocatori indossavano il cerotto senza nicotina sceglievano durata e volume del 'clacson' molto maggiori, segno di alta propensione all'aggressivita'.
Secondo i ricercatori, la nicotina influisce sulla parte del cervello che regola l'emotivita'.
I fumatori che non riescono a smettere probabilmente hanno difficolta' a mantenersi calmi e per evitare reazioni troppo rabbiose finiscono per accendersi una sigaretta, che svolge l'effetto di un tranquillante. "Le terapie per smettere di fumare", ha commentato la coordinatrice della ricerca, Jean Gehricke, "dovrebbero contemplare anche un allenamento a gestire la rabbia nelle situazioni che mettono a dura prova i nervi e scatenano un forte desiderio di tabacco".

mercoledì 22 aprile 2009

Infertilità maschile ed inquinamento delle acque da anti-androgeni

L'aumento dell'infertilita' maschile e il declino nel conteggio degli spermatozoi che si riscontrano da trent'anni a questa parte potrebbero essere collegati alla presenza nell'ambiente di pesticidi e ormoni antiandrogeni (soprattutto quelli impiegati per la terapia del carcro alla prostata), che bloccano l'azione del testosterone.
E' quanto indica uno studio britannico, secondo il quale l'aumento di antiandrogeni nell'acqua dei fiumi (provenienti dagli impianti di depurazione) sarebbe collegato al fenomeno della femminilizzazione dei pesci.
E' la prima volta che viene ipotizzato un collegamento diretto tra azione degli antiandrogeni ed ermafroditismo nei pesci.
Nell'ambito della ricerca, pubblicata sulla rivista "Environmental Health Perspectives", gli scienziati hanno analizzato l'attivita' antiandrogenica di campioni di acqua prelevati nei pressi di 30 sbocchi fognari, dimostrando che esiste un collegamento statistico con l'ermafroditismo dei pesci.
Non e' ancora accertato, pero', se la contaminazione provenga soprattutto dalle terre coltivate, per effetto dei fertilizzanti.

Il magnesio e la sua importanza per la salute

A cura:
Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Il magnesio è un oligoelemento essenziale, d’importanza fondamentale per la salute.
All’interno dell’organismo di un adulto ce ne sono all’incirca 25 grammi, concentrati per la maggior parte nelle ossa e all’interno delle cellule e in percentuale esigua nel sangue: il magnesio contenuto nelle cellule è fondamentale per modulare l’attività di oltre 360 enzimi e favorire la normale produzione delle proteine.

In quali situazioni può mancare il magnesio e come si manifesta questa carenza?
La quantità maggiore di magnesio viene introdotta nell’organismo attraverso l’alimentazione, tuttavia, il processo di cottura e lavorazione dei cibi (bollitura, trattamento con conservanti, inscatolamento) ne provoca spesso una perdita. Inoltre, stress, sport, febbre e sudorazione profusa sono situazioni ulteriori che comportano deficit di magnesio.
Anche le diete sbilanciate rientrano tra le cause di dispendio di magnesio: l’eccesso di fibre, un ridotto consumo proteico, l’assunzione di alcol, ad esempio, comportano un minore assorbimento dell’oligoelemento nell’organismo.
Da non sottovalutare inoltre i lassativi e i diuretici di cui spesso le donne fanno uso.
Il rapporto tra introiezione di magnesio e perdita per varie cause risulta spesso alterato: il 20% della popolazione, di fatto, assume meno dei 2/3 della dose raccomandata di magnesio che mediamente è di 6 milligrammi per chilo, al giorno.
La carenza di magnesio si manifesta a quattro livelli con specifici sintomi:
1-
livello del sistema neurovegetativo: astenia, ipertensione, tachicardia, disturbi del sonno;
2- livello motorio-muscolare: alterazione della contrattilità muscolare, crampi, parestesia;
3- livello emozionale: eccessiva emotività, irritabilità, ansia;
4- livello cognitivo: difficoltà nella concentrazione e conseguente diminuzione delle performance.
Nelle donne, tali sintomi si accentuano aggravando la sindrome premestruale.
Inoltre, se la carenza di magnesio si associa a deficit e a ridotto deposito di calcio nelle ossa, nelle donne in menopausa, aumenta il rischio di osteoporosi.
Esistono soluzioni per reintegrare il magnesio e limitare i disagi nel caso di carenza o aumentato fabbisogno?
Per reintegrare il magnesio è indispensabile seguire una dieta equilibrata, evitando l’uso-abuso di lassativi, alcol e diuretici.
Per difendere il prezioso magnesio si parte dalla tavola:
spazio a cereali, legumi, verdura e frutta secca;
latte, yogurt e cioccolato non possono mancare durante la prima colazione e, soprattutto per gli anziani, gli integratori alimentari possono essere la soluzione ideale per migliorare la qualità della vita e ad attenuare i disturbi della sindrome premestruale e della menopausa.

martedì 21 aprile 2009

Come fa il cervello a dare l'impulso dei movimenti corporei?

Come un esperto burattinaio sa che a ogni filo corrisponde un movimento della sua marionetta, allo stesso modo il cervello sa quale 'filo tirare' per far muovere il corpo in cui e' ospitato.
Ma quanto sa veramente il cervello del corpo?
E quali sono le aree celebrali coinvolte?
La risposta e' stata data in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Neuroscience, che ha come prima firma quella di Corrado Corradi-Dell'Acqua, neuroscienziato della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa).
Lo studio, nato dalla collaborazione tra la Scuola di eccellenza di Trieste, l' Institute of Neuroscience and Medicine di Julich (Germania) e l'Istituto Di Ricovero e Cura a carattere scientifico 'E. Medea' di San Vito al Tagliamento (Pn), si e' avvalso di tecniche di neuro-immagine per identificare quali aree del cervello si attivano nella percezione spaziale del corpo, ossia quelle aree che ci permettono di collocare nello spazio sia il nostro corpo che quello delle altre persone. Ebbene, dai risultati e' emerso che ad attivarsi e' la 'corteccia somatosensoriale secondaria' e il 'solco intraparietale posteriore', due aree di cui si conosce ancora molto poco.
Ma mentre il 'solco intraparietale e' risultato piu' volte essere coinvolto in diverse attivita' celebrali, per la 'corteccia somatosensoriale secondaria' si tratta di una novita' assoluta. '
'Tutte le informazioni finora a disposizione su questa regione celebrale - ha spiegato Corrado - la vedevano coinvolta nell'elaborazione di stimolazioni tattili complesse, come quelle ottenute attraverso la manipolazione di oggetti e che coinvolgono piu' parti del corpo, come ad esempio le due mani o dita diverse della stessa mano.
E' evidente che, per mettere insieme queste informazioni in modo sensato, la corteccia somatosensoriale secondaria deve conoscere la posizione che le varie parti del corpo hanno l'una rispetto all'altra.
Nessuno, pero', era ancora riuscito ancora a legare tale conoscenza a quest'area''.
Utilizzando la risonanza magnetica, i neuroscienziati hanno cosi' osservato che la corteccia somatosensoriale secondaria si attivava anche in assenza di stimoli tattili, ma cio' quando i soggetti testati compievano giudizi legati sulla posizione spaziale del proprio corpo, una dimensione spaziale intrinseca che permette al nostro cervello di capire la collocazione di un parte del corpo rispetto al resto.
''Abbiamo preso in prestito dalla psicologia sperimentale dei paradigmi di rotazione mentale e li abbiamo usati in un esperimento, che ha visto coinvolte 20 persone di sesso maschile e destrimani - ha spiegato Corrado - abbiamo chiesto loro, dopo avergli mostrato la foto di una mano, di dirci se la mano fosse destra o sinistra e ne abbiamo poi misurato la risposta celebrale. In questo modo siamo riusciti a individuare le due aree coinvolte''. La scoperta e' importante perche' puo' avere implicazioni in numerosi ambiti: dalla riabilitazione alla robotica.

sabato 18 aprile 2009

Eiaculazione precoce:allo studio lo spray PSD502, assicura il ritorno della serenità e appagamento nella coppia

Il British Journal of Urology International ha pubblicato uno studio coordinato da Wallace Dinsmore, che al Royal Victoria Hospital di Belfast ha messo a punto uno spray per uso topico contro l’eiaculazione precoce: PSD502 che promette “un ritardo” fino a sei volte superiore alla normalità.
La particolare sostanza contenuta nello spray provoca una riduzione della sensibilità e dunque il prolungamento dei tempi.
Prima di tutto, però, cerchiamo di capire quando si può parlare di eiaculazione precoce.
Ecco un semplice test, il Pedt (Premature ejaculation diagnostic tool), approvato dagli specialisti della Società italiana di andrologia.
Ecco le 5 domande:
1. Quanto ti è difficile ritardare l’eiaculazione?
per niente 0
un pò difficile 1
moderatamente difficile 2
molto difficile 3
estremamente difficile 4
2. Ti capita di eiaculare prima di quando tu vorresti?
quasi mai o mai 0
meno della metà delle volte 1
circa il 50% delle volte 2
più della metà delle volte (circa il 75% delle volte) 3
quasi sempre o sempre 4
3. Ti capita di eiaculare con una minima stimolazione?
quasi mai o mai 0
meno della metà delle volte 1
circa il 50% delle volte 2
più del 75% delle volte 3
quasi sempre o sempre 4
4. Ti senti frustrato perchè eiaculi prima di quando vorresti?per niente 0
un pò 1
moderatamente 2
molto 3
estremamente 4
5. quanto sei preoccupato che il tempo per eiaculare lasci insoddisfatta la tua partner?
per niente 0
un pò 1
moderatamente 2
molto 3
estremamente 4
Fate la somma dei vari punteggi che avete totalizzato e scoprire se effettivamente per voi l’eiaculazione precoce è un problema.
Meno di 8 punti: non soffrite di eiaculazione precoce
9 o 10 punti: probabilmente soffrite di eiaculazione precoce. Consultate il vostro medico di fiducia per un consiglio
oltre 11 punti: sicuramente soffrite di eiaculazione precoce.
Consigliando di rivolgersi ad uno specialista in andrologia per decidere qual è la soluzione più idonea per risolvere il vostro caso, ricordiamo che la felicità sessuale della coppia si costruisce soprattutto nella relazione;nel condividere un progetto di vita; nella conoscenza del proprio corpo e di quello del partner ... non solo sotto le lenzuola.

giovedì 16 aprile 2009

GAS RADON e TERREMOTI: RICERCA ACCADEMICA CONFERMA POSSIBILE CORRELAZIONE

Allo scopo di fornire una corretta informazione riportiamo integralmente l'articolo inerente studi accademici sulla possibile correlazione tra aumento di emissioni di gas radon e fenomeni tellurici. Esprimiamo anche la nostra solidarietà al ricercatore Giuliani che si è visto recapitare un avviso di garanzia solo per averlo fatto presente alle così dette autorità competenti.
Potremmo aggiungere ad un vecchio proverbio in uso nell'ambiente medico:
Gli errori dei medici vengono coperti dalla terra....quelli dei geologi dalle macerie.
Fonte:http://www.fis.unical.it/ambientale/Radon.htm
Il gas Radon-222 rappresenta un caso particolare in natura, in quanto è l’unico gas radioattivo prodotto in una lunga catena di decadimenti radioattivi aventi come capostipite l’Uranio (318U).
La presenza del Radon sulla Terra è piuttosto limitata, eppure si trova più o meno ovunque.
Il Radon è prodotto all’interno dei granelli di rocce che contengono Uranio e suoi discendenti in equilibrio secolare.
In particolare il Radon è prodotto dal decadimento a del suo diretto nuclide genitore, il Radio-226.
Come tutte le sostanze radioattive, il Radon decade in altri elementi.
Nel processo di decadimento, il Radon emette radiazione principalmente sotto forma di particelle a.
I discendenti del Radon si diffondono e possono attaccarsi alle superfici proprio come fanno la polvere o gli aerosols.
Sono molteplici le cause che rendono lo studio del Radon così interessante.
(....)
L’altro motivo per il quale il Radon ha attratto su di sé l’attenzione di diversi ricercatori è di origine geologica.
Da numerosi studi compiuti in zone soggette a rischio sismico è emerso che anomalie nella concentrazione di Radon nel sottosuolo o nelle acque provenienti da circolazione profonda (o comunque da sorgenti) sono correlate a variazioni della tensione della crosta terrestre, e quindi ad eventi di natura sismica.
Negli ultimi anni la ricerca sulla predizione dei terremoti è basata principalmente sull’osservazione di fenomeni precursori.
In ogni caso la correlazione tra terremoti e fenomeni precursori è ancora di difficile comprensione perché le cause e le condizioni che li governano sono complesse.
Un fenomeno precursore avviene prima che abbia luogo un terremoto.
Negli ultimi venti anni sono stati individuati diversi precursori, tra i quali la variazione anomala di Radon nel suolo o in sorgenti situate presso le faglie attive.
Il problema più importante che si presenta nel momento in cui si decide di eseguire una campagna di monitoraggio del Radon è quello di distinguere il segnale anomalo dall’emissione caratteristica del luogo o addirittura dal rumore.
Esistono diversi esempi in letteratura dove si evidenzia che la correlazione tra evento sismico e variazione di concentrazione di Radon non è biunivoca, dal momento che molti terremoti, anche forti, avvengono senza che si registrino anomalie presso siti di monitoraggio situati presso il futuro epicentro, così come si osservano anomalie che non possono essere connesse a nessun terremoto.
Infatti le fluttuazioni di Radon sono dovute a diverse cause tra le quali rivestono un’importanza principale la morfologia e/o l’idrologia del territorio, l’insediamento umano che spesso altera il delicato equilibrio del sottosuolo; ma il fattore più influente è quello dovuto alle variazioni cicliche stagionali.
Nel nostro dipartimento è in corso una campagna di monitoraggio di Radon presso sorgenti site presso faglie attive.
Il nostro scopo è quello di verificare che le sorgenti a concentrazione di Radon maggiore sono proprio quelle a cavallo delle faglie attive. Tra tutte le sorgenti a concentrazione più elevata si esegue un monitoraggio giornaliero nel tempo per seguire le variazioni di concentrazione di Radon nell’acqua ed eventualmente metterle in correlazione con eventi di natura microsismica. È da tempo in corso una collaborazione con il CNR di Cosenza, che ha portato diversi risultati. È stata eseguita una campagna di mappatura d concentrazione di Radon nei suoli, e attualmente si sta portando a termine una campagna di monitoraggio nel tempo presso sorgenti situate presso grosse anomalie di concentrazione di Radon nel suolo. Queste sorgenti si trovano presso faglie attive, e il nostro scopo è quello di seguire le variazioni di concentrazione di Radon.
Si sta ampliando inoltre il lavoro di mappatura delle sorgenti presso il territorio di Cosenza.
La strumentazione utilizzata per effettuare la campagna di monitoraggio è stata fornita dalla Pylon, ditta canadese all’avanguardia nel campo della dosimetria.

Staminali per ritardare la menopausa

Fonte:(Adnkronos Salute)
Ritardare la menopausa un giorno potrebbe essere possibile. Uno studio su modello animale ha infatti dimostrato come si possa prolungare l'attività delle ovaie trapiantando cellule staminali femminili della linea germinale, che si trasformano in ovociti maturi.
I risultati della ricerca, condotta da un team di scienziati della Shanghai Jiao Tong University (Cina) e pubblicata su 'Nature Cell Biology', aprono la strada anche a possibili trattamenti contro l'infertilità femminile.
Gli scienziati cinesi hanno dimostrato che è possibile isolare cellule staminali da ovaie di topi, conservarle in laboratorio e trapiantarle in esemplari sterili, donandogli la possibilità di procreare: i roditori trattati sono infatti riusciti a dare alla luce figli sani.
Le cellule della linea germinale hanno inoltre il potenziale di dividersi in maniera infinita: potranno dunque essere coltivate in larga quantità, conservate e trapiantate anche molto tempo dopo che sono state ottenute.

Riflessologia

Riflessologia

martedì 14 aprile 2009

Aiuti per l'Abruzzo: Croce Rossa Italiana invita a non inviare aiuti senza coordinamento con Protezione Civile

La Croce Rossa Italiana ringrazia tutto il popolo italiano per la grande risposta di solidarieta' che ha riempito di materiale i magazzini, gestiti in zona unitamente alla Protezione Civile, ma chiede che venga interrotto l'arrivo senza autorizzazione e coordinamento di aiuti portati direttamente dai cittadini.
In una nota la Croce Rossa italiana informa che "nonostante le buone intenzioni, gli aiuti spontanei stanno congestionando il sistema di soccorso" e invita i cittadini a coordinarsi con i suoi comitati locali. "L'emergenza purtroppo durera' ancora nel tempo e quindi ci sara' il modo di continuare sulla strada della generosita', nei confronti dei cittadini abruzzesi.
Per il momento pero' proprio per evitare inutili sprechi - conclude la Cri - chiediamo a tutti di fermare temporaneamente invio di aiuti fino a nuova comunicazione ufficiale".

venerdì 10 aprile 2009

CORDOGLIO PER LE VITTIME DEL TERREMOTO IN ABRUZZO


PER LE VITTIME E PER I CITTADINI ABRUZZESI
NON BASTA UNA GIORNATA DI LUTTO NAZIONALE, OCCORRE SOSTEGNO MORALE, RISORSE ECONOMICHE, E SOPRATTUTTO CAMBIARE PARADIGMA CIVILE.
QUANTE DI QUESTE MORTI POTEVANO ESSERE EVITATE SE SI OPERAVA CON SCIENZA E COSCIENZA ?

giovedì 9 aprile 2009

Virginity Soap e Adonia legtone: per imeni intatti e per gambe da ammirare

Povere donne ci sarebbe da commentare, sempre valutate e apprezzate per un pezzo del proprio corpo.
Se in Occidente è scoppiato il caso della crema anti-cellulite che promette di eliminare in 9 minuti l'anti-estetica pelle a buccia di arancia e quindi poter allietare lo sguardo altrui con gambe toniche e levigate, da qui il nome della crema Adonia Legtone.
In Medio-Oriente ed in Africa centrale invece le gambe devono essere nascoste sotto pantaloni, lunghe tuniche o gonne, ma l'imene deve essere mostrato intatto al futuro sposo.
Che fare quando le donne abbiano malauguratamente o felicemente perduto la così detta VERGINITA'.
Virginity Soap il nome è già una garanzia, promette miracoli.
Il prodotto, rintracciabile sugli scaffali di un qualsiasi supermercato, pare vada per la maggiore: segno di quanto sia avvertita l'esigenza di presentarsi intatte come bambine davanti al futuro consorte.
E non è improbabile che all'articolo non siano interessate solo le promesse spose, particolarmente in apprensione, ma anche, perché no, donne più mature desiderose di regalare a se stesse e al marito una seconda prima-volta: con una semplice lavata, infatti, l'effetto molto astringente della Virginity Soap può effettivamente ricompattare la membrana come se non fosse mai stata deflorata.
In Kenya, invece, e nei Paesi africani il successo della saponetta è legato all'infausta e vasta diffusione dell'Hiv: un'adolescente che possa dirsi vergine (in modo più o meno fraudolento) è una candidata al matrimonio che garantisce anche della propria salute.
Del resto l'unica alternativa praticabile è l'imenoplastica (ossia la ricostruzione chirurgica dell'imene), come d'altronde per la cellulite è la liposuzione . Medici compiacenti e discreti non mancano certo, ma la loro opera e il loro silenzio vanno generosamente pagati.
Una saponetta, invece, è alla portata della tasca di chiunque: basta, passata la cassa, farla scivolare in borsa e il gioco è fatto.
Un compromesso, certo, con l'oscurantismo culturale maschilista: tuttavia se le condizioni sociali sono proibitive e il rischio è quello di essere abbandonate dai padri, ripudiate dai mariti o addirittura uccise, il femminismo può attendere. Almeno fino a che non sia finita la saponetta dei miracoli.

mercoledì 8 aprile 2009

TERREMOTO:E' UN'OCCASIONE PER CAMBIARE PARADIGMA

PASSARE DALLE LACRIME DI COCCODRILLO ALL'OPERATIVITA' E SOLIDARIETA' SOCIALE ATTIVA
SI DEVE, SI PUO'

VEDIAMO SE LE BUONE IDEE ARRIVANO IN PARLAMENTO GRAZIE AD INTERNET:
ANNULLIAMO IL MONTEPREMI DEL SUPERENALOTTO, CHE è QUASI DI 40 MILIONI DI EURO,E DONIAMOLO A CHI NE HA BISOGNO IN ABRUZZO
SE CONDIVIDETE LA PROPOSTA
COPIATE, INCOLLATE E DIFFONDETE!

martedì 7 aprile 2009

TERREMOTO: IMPORTANZA DELLA TASK-FORCE ANTISTRESS

Subito una task-force neuropsichiatrica dell'emergenza da affiancare alla protezione civile per aiutare fin dalle prime fasi chi, travolto da quelle immagini, potra' avere effetti invalidanti sul proprio comportamento ed equilibrio psicofisico.
La proposta arriva da Rosario Sorrentino, neurologo e direttore dell'Ircap (Istituto di ricerca e cura degli attacchi di panico).
"E' un trauma da forte stress in chi vede polverizzato in pochi secondi una vita fino ad allora normale", ha spiegato l'esperto, "un trauma che si insedia in quella scatola nera del nostro cervello, l'ippocampo dove depositiamo le nostre esperienze piu' belle e piu' brutte: soprattutto per gli anziani, bambini e donne, saranno immagini da choc indimenticabili".
Secondo Sorrentino, "le emergenze sempre piu' diffuse nella nostra epoca e la globalizzazione delle immagini diffuse in tempo reale sui circuiti internazionali suggeriscono di ragionare e agire in termini preventivi perche' tutti noi siamo candidati a essere dei 'potenziali pazienti per caso'.
E, questo, crea le premesse culturali per un secolo di paure e incertezze".

sabato 4 aprile 2009

USCIRE DALLA LIMITATEZZA DI MEZZI E DI PROSPETTIVE

CENTRO STUDI EDUCARE ALLA SALUTE
Via Della Repubblica, 75
Empoli
SCUOLA DI SCIENZE QUANTISTICHE
VII UNITA' DIDATTICA
venerdì 17 sabato 18 aprile 2009
orario: 9-18
SUCCESSO ECONOMICO
relatore: dott. Gaetano Conforto

USCIRE DEFINITIVAMENTE DALLA NECESSITA'
COSTRUENDO ABBONDANZA E PROSPERITA'

Come il tuo condizionamento infantile
sta influendo oggi sulle tue finanze
Come identificare e cambiare per sempre la tua programmazione personale sui soldi e sul successo
Come riconoscere la tua " personalità relativa ai soldi " ed imparare a costruire sulle tue forze e superare le tue debolezze
LA TUA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA
PUO' ESSERE CAMBIATA!
Utilizzando le " leggi spirituali "
per creare il successo nel " mondo reale "
Apprendendo le conoscenze delle persone
che hanno successo economico adottando
il loro metodo consolidato
per ottenere abbondanza
Riprogrammando la tua mente per avere
il successo "automatico "
OGNUNO DI NOI PUO' AVERE
ABBONDANZA E PROSPERITA'

“Il tuo guadagno può aumentare soltanto
nella misura in cui programmi di farlo crescere !"
T. Harv Eker

giovedì 2 aprile 2009

Insonnia e obesità

Diversi studi hanno rilevato una relazione tra la mancanza di sonno, l'obesita', il diabete e malattie cardiovascolari.
Uno studio osservazionale si e' concentrato sulle fluttuazioni negli ormoni leptina e grelina.
L'osservazione su 38 uomini - 24 sani e 14 sofferenti di insonnia cronica - ha rilevato che i soggetti insonni avevano livelli notturni il 30 per cento piu' bassi dell'ormone grelina, responsabile del controllo della fame.
"Abbiamo cominciato a capire come gli ormoni specificamente connessi con il metabolismo e l'appetito siano influenzati dalla mancanza di sonno", ha detto il coordinatore della ricerca Sarosh J. Motivala della University of California Los Angeles, in una commento pubblicato dalla rivista 'Psychoneuroendocrinology'.
"Il nostro studio suggerisce che un'alterata regolazione ormonale determina sul lungo termine l'aumento di peso nelle persone che dormono troppo poco".
La leptina, che aiuta a regolare il peso corporeo, e' prodotta dalle cellule grasse: livelli troppo bassi di questo ormone fanno aumentare l'appetito, mentre livelli piu' alti innescano il senso di sazieta' e aiutano a bruciare calorie.
La grelina e' prodotta dallo stomaco per aumentare l'appetito.

Contrastare la cellulite con il Viagra

Karmela Altabas e un gruppo di colleghi della University Hospital "Sisters of Charity" di Zagabria stanno studiando un modo per incorporare il Viagra a una crema idratante contro la cellulite.
A darne notizia e' stata la rivista Medical Hypotheses, il cui articolo e' stato ripreso anche dal New Scientist.
Secondo i ricercatori, il Viagra avrebbe due elementi che potrebbero trasformarlo in un trattamento anti-cellulite.
In primo luogo, la 'pillola blu' contiene inibitori di enzimi come il 'sildenafil', il cui potere di distruggere il grasso in provetta e' stato gia' dimostrato.
I ricercatori pensano quindi che la stessa capacita' di questo inibitore possa entrare in gioco anche contro il grasso depositato sotto la pelle.
E poiche' il Viagra e' noto per stimolare il flusso sanguigno, mescolarlo con una crema idratante potrebbe renderlo un trattamento molto efficace.
I ricercatori hanno precistato che quest'idea sarebbe soltanto un'ipotesi e che vorrebbero fare una ricerca per valutare se qualche casa farmaceutica fosse interessata all'eventuale sviluppo del prodotto.

SESSUALITA':3 MILIONI DI ITALIANI SOFFRONO DI DISFUNZIONE ERETTILE

Un italiano su otto, cioe' circa tre milioni di maschi adulti, soffre di disfunzione erettile, dovuta spesso a stili di vita sbagliati ma non di rado campanello d'allarme per patologie piu' importanti.
Per informare e sensibilizzare sul tema riparte sabato 18 aprile la Campagna informativa "Torna ad amare senza pensieri", realizzata anche quest'anno dalla Societa' Italiana di Andrologia, con l'obiettivo di diffondere una corretta cultura della prevenzione, diagnosi e trattamento della disfunzione erettile, ribadendo l'importanza di consultare il medico e lo specialista andrologo gia' al primo esordio del sintomo.
La portata della disfunzione erettile, in Italia, non e' infatti da sottovalutare: ne soffrono oltre 3 milioni di uomini, tanti quanti sono i malati di diabete.
Ma grazie alla Campagna "Torna ad amare senza pensieri", gia' 300.000 uomini hanno affrontato questa patologia.
"Un risultato molto positivo - dichiara il professor Vincenzo Gentile, presidente Sia - che ci conferma l'importanza di lavorare sul 'sommerso' di questa malattia che, e' bene ricordare, interessa un maschio adulto su 8 e che puo' essere dovuta a stili e abitudini di vita scorretti, ma anche diventare, come accade nel 77% dei casi, il primo 'campanello d'allarme' per una possibile insorgenza di altre patologie, prime tra tutte le malattie cardiovascolari o il diabete.
Altra evenienza da considerare e' che l'obesita' puo' compromettere nell'uomo la funzionalita' sessuale, per cui la stessa condotta alimentare e' importante.
Ecco perche' pensare di sottovalutare la disfunzione erettile e' sbagliato e, soprattutto, dannoso per la salute maschile".
Per questo, anche quest'anno, l'obiettivo della campagna e' quello di far entrare tempestivamente in contatto i potenziali pazienti con un medico.
"Spesso, pero', questi pazienti sono 'bloccati' - spiega il professor Bruno Giammusso, coordinatore scientifico della campagna - tanto da non riuscire a parlare del proprio problema, ne' al medico di famiglia, ne' allo specialista andrologo. E questo succede perche' il potenziale paziente non e' informato sull'evoluzione della disfunzione erettile.
In presenza di un deficit dell'erezione, l'uomo tende infatti a rinchiudersi in se' stesso, o a cercare soluzioni alternative alla visita medica, perdendo cosi' decisamente del tempo prezioso per arrivare alla soluzione.
Si calcola che ogni potenziale paziente impieghi circa 2 anni a rivolgersi a un medico.
Ecco perche' come Societa' Italiana di Andrologia, anche quest'anno, vogliamo mettere a disposizione di tutti i pazienti la nostra esperienza professionale attraverso strumenti pensati appositamente per loro come il Numero Verde dedicato (800.36.36.77) e il sito Internet della campagna (www.amaresenzapensieri.it).
Strumenti a cui rivolgersi con fiducia, e in forma del tutto anonima, che - come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno - aiutano gli uomini ad abbattere il muro di imbarazzo e di ansie ingiustificate, favorendo il primo, importante, contatto con lo specialista e segnando un primo importante risultato per ritrovare la fiducia in se' stessi e la gioia di tornare a vivere la propria vita sessuale".
Proprio dall'analisi dei dati di accesso al sito della campagna, emerge il profilo del potenziale paziente con disfunzione erettile: di eta' compresa tra i 50 e 60 anni, diplomato, abitante nelle grandi citta' del Lazio, della Sicilia, della Campania e della Lombardia, con una stabile relazione di coppia, ma che non si e' ancora sottoposto a una visita andrologica.
In questi anni hanno contattato il servizio di consulenza in numero crescente anche molti giovani, la cui nota caratteristica e' una sensazione di disorientamento nei confronti del prorpio corpo e della propria sessualità.

mercoledì 1 aprile 2009

Proteine immunitarie e Apprendimento

Le molecole che appartengono a una vasta classe di proteine immunitarie - che nei topi sono indicate come molecole 'MHC' e nell'uomo come 'HLA' - hanno un ruolo di rilievo nei meccanismi di apprendimento.
Questo e' quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine in uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Per molto tempo si e' ritenuto che le molecole 'MHC' fossero presenti sulla superficie delle cellule cerebrali solamente quando il cervello era in sofferenza a causa di una lesione o di un'infezione, fino quando alcuni anni fa il gruppo di ricerca e' riuscito a dimostrare che bloccando l'espressione di buona parte delle molecole 'MHC' in una regione del cervello che elabora gli stimoli visivi si avevano anomalie nei circuiti visivi del topo.
Ora i ricercatori hanno dimostrato che nei topi in cui viene silenziata l'espressione di due specifiche molecole del complesso 'MHC', indicate con le lettere 'K' e 'D', l'apprendimento di nuovi compiti motori avviene in modo molto piu' efficiente.
''Cio' implica che normalmente queste molecole fanno da freno alla capacita' del sistema nervoso del cervelletto, che presiede appunto alla capacita' di acquisire abilita' motorie, di rispondere a esperienze di cambiamento'', ha detto Carla Shatz, che ha coordinato lo studio.
Tuttavia, molte altre forme di apprendimento, come quello cognitivo, spaziale, di riconoscimento, non avvengono nel cervelletto.
''E' possibile - ha detto la ricercatrice - che ci sia uno 'scambio' fra una forma di apprendimento e l'altra: si puo' essere piu' abili a scappare, ma poi magari non sapere bene che cosa fare nel nuovo ambiente in cui ci si trova una volta fuggiti. E puo' esserci anche uno scambio fra capacita' di apprendimento e stabilita' dei circuiti. I circuiti piu' facilmente alterabili possono anche essere piu' suscettibili all'epilessia''.
I ricercatori hanno identificato anche altre molecole 'MHC' espresse in altre parti del cervello.
''Queste molecole - ha detto Shatz - sembrano essere importanti nel limitare il possibile cambiamento verso un rafforzamento o un indebolimento dei collegamenti fra le cellule nervose. Riteniamo che possano essere attori importanti in diversi disturbi neurologici''.