mercoledì 28 novembre 2007

CAMBIARE PARADIGMA:MIND FITNESS

Come avrete avuto modo di leggere dai nostri post, la realtà che noi percepiamo come oggettiva è in verità la risultanza soggettiva, passata attraverso il nostro filtro psicosensoriale, costruito negli anni nel contesto socio-culturale ed affettivo, che ha generato un paradigma interpretativo.
Se davanti ai nostri occhi di Europei apparisse un fiore indonesiano di 1 metro di diametro, il nostro cervello stenterebbe a riconoscerlo come tale, cioè un fiore. Allo stesso modo per gli abitanti delle Americhe che non avevano mai visto un cavallo, quando lo videro per la prima volta non sapevano descriverlo, non lo vedevano, perchè non avevano creato circuiti interpretativi.
Creare nuovi circuiti celebrali richiede un certo periodo di tempo, quello che si chiama tempo di apprendimento. Tutti abbiamo imparato a camminare, poi a parlare, poi a leggere ed a scrivere....
Come abbiamo imparato: provando e riprovando!
Arrivati a questa fase del nostro sviluppo procediamo con l'imparare a pensare, ed a pensare che se imparo a pensare imparo a costruire gli eventi della mia vita.
Non più il caso, il destino insondabile, ma la libertà di decidere, di creare, di essere quello per cui siamo qui su questo bellissimo pianeta azzurro.
Vi sembra impossibile?
Provare e riprovare,stare attenti ai sassi ed alle buche, ma rialzandosi sempre con la gioia di intraprendere qualcosa di importante.
Come bambini che apprendono un nuovo gioco.
Vogliamo giocare insieme?

Altered states of consciousness

J Altern Complement Med. 2002 Apr;8(2):153-65.

Altered states of consciousness: review of experimental data obtained with a multiple techniques approach.Bundzen PV, Korotkov KG, Unestahl LE.
Research Institute of Physical Culture, St. Petersburg, Russia.

OBJECTIVES: To investigate the psychophysiologic mechanisms of an altered state of consciousness (ASC) produced via systematic mental training by correlating the results of multiple computerized bioelectrographic measurements. DESIGN: All subjects were tested, using a set of modern computerized techniques comprising digital electroencephalography, measurement of the low-frequency bilateral activity of the brain, evoked bioelectrographic signals measured by computerized Kirlian photography (otherwise called gas discharge visualization [GDV]), self-reporting by subjects, linguistic testing, and profiling of mood states. LOCATION: Sweden and Russia from 1996 to 1999. SUBJECTS: Young volunteers (61) who underwent systematic mental training for not less than 7 weeks. Members of the control group (56) were not engaged in mental training. RESULTS: All participants involved in the systematic mental training showed significant positive changes in their psychoemotional status after 7 weeks of mental training. All of the techniques showed specific changes that might be associated with an ASC in the subjects. The Kirlian (GDV) patterns showed a form of "explosive activation," which was stable, reproducible, and correlated with an ASC. This led the authors to introduce the concept of short-term activation of the induced bioelectrographic processes and enabled the properties of this ACS to be determined for the first time. There were practically no changes in the control group.
CONCLUSIONS: ASC activation took place with harmonization of the biopotential field of the brain, the psychic state, and the bioenergy fields. This is attributed to changes in both the psychosomatic and psychoenergetic autoregulation. This conclusion is of vital importance for understanding what happens in systematic mental training and understanding the fundamentals of bioenergetic and psychosomatic medicine.

Brain wave

Da Publimed
Neurosci Lett. 2007 Aug 31;424(1):55-60. Epub 2007 Aug 6

Brain wave synchronization and entrainment to periodic acoustic stimuli.
Will U, Berg E.
School of Music, Cognitive Ethnomusicology, Ohio State University, 110 Weigel Hall, 1866 College Road, Columbus, OH 43210, USA.

As known, different brainwave frequencies show synchronies related to different perceptual, motor or cognitive states. Brainwaves have also been shown to synchronize with external stimuli with repetition rates of ca. 10-40 Hz. However, not much is known about responses to periodic auditory stimuli with periodicities found in human rhythmic behavior (i.e. 0.5-5 Hz). In an EEG study we compared responses to periodic stimulations (drum sounds and clicks with repetition rates of 1-8 Hz), silence, and random noise. Here we report inter-trial coherence measures taken at the Cz-electrode that show a significant increase in brainwave synchronization following periodic stimulation. Specifically, we found (1) a tonic synchronization response in the delta range with a maximum response at 2 Hz, (2) a phasic response covering the theta range, and (3) an augmented phase synchronization throughout the beta/gamma range (13-44 Hz) produced through increased activity in the lower gamma range and modulated by the stimulus periodicity. Periodic auditory stimulation produces a mixture of evoked and induced, rate-specific and rate-independent increases in stimulus related brainwave synchronization that are likely to affect various cognitive functions. The synchronization responses in the delta range may form part of the neurophysiological processes underlying time coupling between rhythmic sensory input and motor output; the tonic 2 Hz maximum corresponds to the optimal tempo identified in listening, tapping synchronization, and event-interval discrimination experiments.
In addition, synchronization effects in the beta and gamma range may contribute to the reported influences of rhythmic entrainment on cognitive functions involved in learning and memory tasks.

martedì 27 novembre 2007

MIND FITNESS

Per iniziare bene la giornata;per fare una pausa corroborante, oppure alla sera per conciliare un sonno rigenerante...
...venite a visitare la nostra palestra psicosensoriale:
RELAXINGROOM

20 MINUTI AL GIORNO E DOPO APPENA DUE SETTIMANE, MI SCRIVERETE PER COMUNICARMI LA VOSTRA ESPERIENZA.

Alcune informazioni per l'emisfero celebrale sinistro prima di iniziare:


e per l'emisfero destro


GRAZIE PER PARTECIPARE AL PRIMO ESPERIMENTO ITALIANO DI SINCRONIZZAZIONE MENTALE TRAMITE WEB!
Creiamo insieme un grande campo psicoenergetico:
dove va il pensiero, l'energia fluisce, i risultati appaiono

PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA

Una parola lunga e complicata, anche un pò difficile da pronunciare, che esprime un concetto già espresso da Ippocrate (460 ca- 370 ca. a.C); " II più grande errore dei nostri tempi è separare la psiche dal soma" . In sintesi possiamo dire che i processi psicologici, il sistema nervoso, l'apparato endocrino e quello immunitario, non sono parti disgiunte ma funzionano come un tutto unitario. Uno squilibrio in uno di questi componenti avrà come conseguenza una alterazione di quella che Cannon chiamava omeostasi, con conseguente squilibrio degli altri e con tutta probabilità si avrà la comparsa di una qualche malattia. Al centro di tutto possiamo porre l'IPOTALAMO," struttura limite tra somatico e psichico"; è attraverso di esso, infatti, che sia stati emotivi che mentali così come funzioni istintuali, possono trovare una loro espressione nel soma attraverso il controllo che l'ipotalamo stesso esercita sul sistema vegetativo ed endocrino.

Negli ultimi anni numerosi studi riguardo le relazioni tra processi neuroendocrìni, comportamento e fenomeni immunitari hanno evidenziato la presenza di un flusso bidirezionale di informazioni tra il sistema neuro-endocrino ed il sistema immunitario, responsabile della mutua regolazione delle loro rispettive funzioni. Come abbiamo detto, lo stress a lungo termine può essere nocivo alla salute e può persino causare danni cerebrali. La causa principale è rappresentata dai livelli elevati di Cortisolo (un glucocorticoide), sebbene anche l'ipertensione indotta da Adrenalina e Noradrenalina possa contribuire. La risposta di stress può ridurre le difese immunitarie, che ci proteggono da virus, microbi, funghi e altri tipi di parassiti. Lo studio dell'interazione tra sistema immunitario e comportamento (mediato dal sistema nervoso) è detto psiconeuroendocrinoimmunologia e costituisce l’argomento di questa pagina

continua sul sito:
http://www.psicos.org/psiconeuroendocrinoimmunologia_old.html

La pelle è uno zoo

La pelle umana, l'organo più esteso del nostro corpo, è una specie di zoo, che ospita microrganismi finora sconosciuti. Per l'esattezza, sono 182 le specie batteriche che colonizzano la cute.
Circa l'8 per cento non sono mai identificate prima. Così risulta da uno studio durato tre anni, appena pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences da un gruppo di ricercatori della New York University School of Medicine. La composizione della "flora" batterica cutanea non era mai stata definita con esattezza perché non tutte le specie batteriche crescono nei terreni di coltura. L'innovativo metodo molecolare utilizzato dai ricercatori ha permesso di scoprire che solo il 54,4 per cento dei batteri appartiene ai generi da tempo noti come abitanti della cute umana (Propionibatteri, Corinebatteri, Stafilococco, Streptococco).
La composizione microbiologica è stata studiata su un campione di cute proveniente dall'avambraccio di sei individui sani, tre uomini e tre donne. I soggetti avevano solo quattro specie di batteri in comune. Il 71,4 per cento delle specie batteriche totali era unico per ciascun soggetto.
Il 94,6 per cento dei batteri identificati, inoltre, apparteneva ai tipi Actinobatteri, Firmicuti e Proteobatteri, predominanti anche nell'esofago e nello stomaco.
Il corpo umano è colonizzato dai batteri sin dalla nascita, se ne contano 10 per ogni cellula umana.
Negli individui sani questi batteri non sono patogeni. Differenze nella composizione batterica tra cute sana e cute affetta da malattie, come psoriasi o eczema, potranno essere sfruttate per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento di queste malattie.

Nei microroganismi intestinali una concausa dell’obesita'

Negli stati occidentali, la percentuale di persone affette da disturbi alimentari è in costante aumento. Le cattive abitudini alimentari sono tra le prime cause delle malattie cronico-degenerative, come i tumori, ma anche di infarti e sclerosi. Una dieta priva di calcio nell’età della della crescita è il fattore scatenante dell’osteoporosi nell’anzianità; l’assunzione di quantità elevate di zuccheri di semplice assorbimento sfasa il metabolismo di glucagone ed insulina, e porta il diabete.

Pochi esempi giustificano appieno la quantità di studi connessi all’alimentazione, non ultimo quello svolto presso la Washington University School of Medicine di St. Louis, presso la quale un team di specialisti microbiologi guidata dal professor Jeffrey Gordon ha svolto due studi paralleli che sembrano dimostrare un forte legame tra obesità e flora intestinale.

Il punto di partenza è l’ormai comprovata presenza di un’enorme quantità di microrganismi nell’apparato digerente umano. L’attività di ricerca, date le caratteristiche particolari della flora intestinale e dell’habitat gastroenterico, si è finora orientata sulla identificazione delle specie residenti nel nostro organismo e sul loro metabolismo.
Queste specie, in particolare batteroidi e firmicuti, vivono in simbiosi con l’ospite, si cibano di ciò che non riusciamo a digerire e cedono sostanze nutritive più semplici ed assorbibili, acidi grassi a corta catena e vitamine, ad esempio.

I ricercatori della Washington Universtity, studiando la flora intestinale di topi da laboratorio, hanno scoperto una differenza sostanziale e conservata tra topolini obesi e magri; pare che negli animali sovrappeso predominasse il genere dei firmicuti e che, in seguito alla perdita di peso, il rapporto torni a valori favorevoli a becteroidi, come trovato nei topolini magri.
Una seconda prova ha previsto invece il trasferimento dei microrganismi dei soggetti obesi in quelli magri, nei quali si è registrato un aumento di peso pur mantenendo invariata la dieta.
La scoperta ha tutti i caratteri di una rivoluzione in campo medico e di produzione alimentare.
I dati mostrano come la microflora intestinale possa influenzare notevolemente l’assunzione calorica giornaliera...ora si dovrebbe trovare il batterio che, piuttosto che ingrassare, faccia dimagrire.
Già dal 2004 i ricercatori ritengono che la flora intestinale, che conta circa 3 miliardi di batteri, abbia un ruolo nel controllo del peso. I dati ora pubblicati su Nature mostrano che le popolazioni microbiche di 12 soggetti obesi presentano lo stesso tipo di batteri delle persone normopeso, ma in proporzione differente. Gli obesi possiedono infatti il 20% in più di batteri Firmicuti e quasi il 90% in meno di Bacteroideti. Sottoposti a una dieta a basso tenore di grassi e carboidrati per un anno, gli individui grassi non solo hanno ridotto del 25% il loro peso, ma mostravano valori quasi normali di Bacteroideti e Firmicuti.
Sui topi invece è stato effettuato un esperimento di altro tipo: da topi geneticamente modificati per diventare obesi è stato prelevato un campione di flora batterica, che è stata successivamente impiantata in topi normali. Dopo solo due settimane essi presentavano il doppio di massa grassa rispetto ai topi controllo. Inoltre la loro flora batterica era composta prevalentemente da Firmicuti e l'analisi genetica dei batteri mostrava un'elevata presenza di geni che consentono la degradazione delle fibre alimentari.
Ciò suggerisce che tali batteri possano effettivamente estrarre maggiori calorie dai cibi.

Per approfondire l'argomento:
www.nature.com

lunedì 26 novembre 2007

Hemi-Sync / Brain Sync - Alpha Waves w/ Fractals

Rilassatevi, guardate le immagini e ascoltate la musica
possibilmente usate le cuffie.
Adesso l'emisfero destro e sinistro comunicano armoniosamente.
Visitate la relaxingroom ed esplorate attraverso le 6 lezioni,appositamente create seguendo un ordine progressivo per sperimentare Stati Modificati di Coscienza affinchè la vostra/nostra consapevolezza ne risulti potenziata, attivata.
Attraverso l'ascolto e la visione di immagini frattali come queste, il cervello comunica attraverso specifiche frequenze, passando dalle onde alpha, alle onde gamma e theta.
Bentornati a casa!


Le onde cerebrali sono dei tracciati grafici che evidenziano l'attività elettrica del cervello ottenute tramite la registrazione poligrafica dell'elettroencefalogramma.

A seconda della frequenza, si dividono in:

Onde Alfa: sono caratterizzate da una frequenza che va dagli 8 ai 12 Hertz, sono tipiche della veglia ad occhi chiusi e degli istanti precedenti l'addormentamento. Una delle caratteristiche delle onde alfa è la loro configurazione regolare e sincronizzata.
Onde Beta: vanno dai 14 ai 40 Hertz, si registrano in un soggetto cosciente.
Onde Delta: sono caratterizzate da una frequenza che va da 0,5 a 4 Hertz. Sono le onde che caratterizzano gli stadi di sonno profondo.
Onde Theta: vanno dai 5 agli 8 Hertz, caratterizzano gli stadi 1 e 2 del sonno NRem.
Onde Gamma: vanno dai 30 ai 42 Hertz, particolarmente evidenti durante pratiche quali la meditazione.

La Terra si sta allargando

Secondo Christopher Cox e Benjamin Chao del Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, negli ultimi quattro anni la Terra ha cambiato forma come dimostrano i dati sul suo campo gravitazionale raccolti dai satelliti a partire dal 1998, questi dati mostrano un rigonfiamento nella regione equatoriale. Nel corso dei loro rilevamenti, effettuati analizzando al computer le immagini che vengono captate e trasmesse dai satelliti geostazionari, è stato registrato un incremento costante di 1 mm. all'anno.


La Terra si sta allargando - ecplanet.ch - Lunedì 26.11.2007 - Index

Comunicazione quantistica

La Università di Yale (USA) e il National Institute of Standards and Technology (NIST) hanno pubblicato su Nature del 27 settembre scorso i rispettivi studi, complementari, sulla possibilità di scambi di informazione tra atomi “entangled”, non vicini tra loro.

Comunicazione quantistica - ecplanet.ch - Lunedì 26.11.2007 - Index

sabato 24 novembre 2007

Come evolvono le reti

Come evolvono le reti

a cura del CNR-Istituto Nazionale per la Fisica della Materia

Presentato su “Nature” Physics un semplice modello in grado di simulare il comportamento di una rete complessa. Dagli ecosistemi ai consigli di amministrazione, dalle interazioni sociali alle collaborazioni scientifiche, il meccanismo proposto descrive le dinamiche di auto-organizzazione.
In questi sistemi esistono differenze sostanziali tra le componenti della rete, chiamate vertici: alcuni sono collegati a moltissimi elementi, mentre altri sono pressoché isolati. In queste reti, inoltre, le regole del gioco cambiano progressivamente perché le interazioni tra un vertice e gli altri elementi ad esso più vicini finiscono con il modificare anche il vertice di partenza.

Nella ricerca pubblicata su “Nature” gli elementi della rete sono contraddistinti da una proprietà, chiamata fitness, che rappresenta, per esempio, l'abilità di una specie di sopravvivere in un ecosistema.
Il modello simula l'evoluzione della rete sostituendo ai vertici con minore fitness nuovi vertici con fitness estratta a caso perché nell'evoluzione naturale le mutazioni sono cieche: il risultato che così si ottiene non dipende dalla configurazione iniziale e corrisponde a quanto si osserva nelle reti naturali.

continua ...

Epidemiologia:morbilità e mortalità

IL PARADOSSO DEL NOSTRO TEMPO
Un ristretto numero di fattori di rischio è responsabile secondo le statistiche ufficiali di più di un terzo della mortalità del pianeta: circa il 40% dei 56 milioni di decessi mondiali annui.
Essi non solo causano un numero così elevato di morti premature ma sono anche l'origine di una quota considerevole di patologie.
Parliamo di malattie non contagiose, quindi dovute principalmente allo stile di vita.
Ma mentre fumo, alcol, ipertensione, elevati livelli di colesterolo e obesità sono imputati di almeno un terzo delle malattie nei paesi più industrializzati del nord America e dell'Europa, il basso peso alla nascita, ad esempio, è responsabile di più di tre milioni di morti all'anno tra i bambini dei paesi in via di sviluppo.
I numeri sono eloquenti: mentre nei paesi in via di sviluppo 170 milioni di bambini sono sottopeso, in gran parte per mancanza di cibo, nelle aree più sviluppate circa un miliardo di adulti sono sovrappeso.
Si valuta che in Europa occidentale e negli USA circa mezzo milione di persone l'anno muore per malattie correlate all'obesità mentre nel resto del mondo tra le cause principali c'è la denutrizione (la quale oltretutto indebolisce anche il sistema immunitario per far fronte a infezioni ed epidemie).

martedì 20 novembre 2007

Timewave 2012

Secondo l' “Onda Temporale Zero” elaborata da McKenna (ricercatore etnobotanico, sperimentatore di droghe allucinogene, scrittore, scomparso nel 2000, ndr), il percorso frattale dell'evoluzione umana giungerà al termine nel dicembre del 2012, quando si esaurirà la coscienza polare.
Quando sperimenteremo il Tutto come Uno e non più come una serie di conflitti e opposizioni.
(...) Ritengo che siamo alle prese con un fenomeno che non può essere arrestato né accelerato, e che quello che noi chiamiamo il caos del XX secolo è difatto l'andamento vorticoso di questo processo temporale, la cui intensità è tale da apparire evidente nel giro di una sola vita umana. Siamo come farfalle che nascono e muoiono in un paio di giorni.
Negli ultimi dodici mesi sono occorse più trasformazioni che nei precedenti vent'anni, e in quei vent'anni sono accadute più cose che nei precedenti cento anni, così come questi hanno conosciuto più cambiamenti rispetto ai mille anni prima, e via di seguito (...)
Ora, il risultato cui sono pervenuto dopo 25 anni di messa a punto della situazione non è solo l'idea dell'auto-responsabilità individuale e della necessità di sottrarsi alle istituzioni dominanti.
Tutto ciò è piuttosto scontato.
C'è qualcos'altro di cui vale la pena parlare, ed è il fatto che il mondo umano sta risentendo dell'influenza di una forza attrattiva, una forza ignorata dai laici perché le uniche parole per descriverla provengono dal dizionario di religioni fallimentari e sgradevoli (...) Sono veramente convinto che la storia si approssimi alla sua fine. È una sorta di fede trascendentale il fatto che stia accelerando; il tasso di ingresso della novità nello spazio tridimensionale cresce in maniera asintotica e il paziente lavoro di tessitura di energie un tempo disperse prepara il terreno per la comparsa di nuove forme organizzative e di nuovi modi di essere. Credo che ci stiamo avvicinando a una rottura simmetrica simile a quella avvenuta quando le prime forme viventi uscirono dal mare e strisciarono sulla terra. A mano a mano che ci avviciniamo a questo punto di rottura sempre più la storia diventa allucinatoria, surreale, simile al sogno.
Ci stiamo muovendo letteralmente verso il regno dell'immaginazione dove risiede il futuro dell'umanità (...)
Noi siamo creature la cui embriogenesi è stata interrotta: a metà strada dalla dimensione angelica, la parte peggiore di noi ha preso il sopravvento, con il monoteismo, il razzismo, il sessismo, il materialismo.
Abbiamo tradito l'intelligenza primitiva, che per centinaia di migliaia di anni ci ha fatto dono del coraggio, dell'altruismo, del senso del sacrificio. Ciò di cui abbiamo bisogno è un'esperienza che trasformi radicalmente la nostra compresnione del mondo, dobbiamo recuperare l'autentica esperienza del trascendentale, cioè la fusione con la Natura, per entrare in contatto con la mente planetaria, la mente di Gaia (...) Alfred Whitehead, filosofo e matematico inglese ha parlato di concrescenza, che in biologia significa unione o fusione di parti originariamente separate, che avviene durante l'accrescimento, e affermava che il mondo si approssima ad essa. Io lo chiamo “l'oggetto trascendentale alla fine del tempo” (...) Grazie a internet, il sistema nervoso umano si sta globalizzando, sta costruendo un modello di pensiero consapevole su scala planetaria.
Chiunque, collegandosi in rete può osservare direttamente questa sorta di ampio progetto auto-dispiegantesi, e credo che quella che ho chiamato “onda temporale zero” rappresenta graficamente l'evoluzione del flusso e riflusso storico. Ho anche elaborato dei programmi su computer che riproducono quelle che io chiamo “onde di novità”, praticamente si tratta di una rappresentazione grafica su scala temporale del flusso e riflusso delle novità. Inserendo in queste onde i dati storici, paleontologici e geologici sono pervenuto alla fine ad un risultato davvero sorprendente: questa novità definitiva che ho chiamato oggetto trascendentale alla fine del tempo coincide con la fine dell'anno 2012. Quando ho calcolato questa data non ero ancora a conoscenza della profezia maya. Per arrivarci sono partito dall'I-Ching, il noto oracolo cinese basato sulle combinazioni di esagrammi formati da elementi binari, associati ad un ampio commentario letterario.
Sono giunto alla scoperta che gli esagrammi corrispondono ad un calendario di 384 giorni, pari a 13 cicli lunari. Ho scoperto poi che questo calendario è un sottoinsieme di uno schema frattale di misurazione del tempo più accurato e sofisticato. In pratica, l'antica sapienza cinese ha nascosto la sua minuziosa analisi del tempo in uno schema divinatorio che altro non è se non una vera e propria scienza combinatoria. C'è un solo punto nell'intero ciclo dove il livello di abitudine scende fino allo zero e dove di conseguenza la novità raggiunge l'infinito. Coincide con il solstizio del 2012. Ne ho dedotto che l'universo stà dispiegando un processo di auto-metamorfosi che porterà gli esseri umani ad un processo di auto-rivelazione in cui la religione cristiana troverà il suo compimento (...) Più ci avviciniamo all'oggetto trascendentale alla fine del tempo più eclatante sarà il crollo della realtà ordinaria e maggiore la distorsione degli scenari attuali (...).

domenica 18 novembre 2007

Neuroteologia

di: Alessio Mannucci

Gli stati di coscienza mistici possono essere visualizzati ?
Secondo la “neuro-teologia”, a produrre tali stati sarebbero niente altro che determinate configurazioni bio-chimiche neuro-sinaptiche.
Il primo ad esplorare le basi neurologiche dell'esperienza mistica è stato il neurologo James Austin con il libro “Lo Zen e il Cervello”, pubblicato dalla Mit Press nel 1998.

La teoria basilare di Austin è che quegli occasionali momenti di chiarezza intuitiva che sono detti nello Zen “kensho” o “satori” corrispondano a una sorta di ‘riavvio’ (re-boot) del cervello che dissolve strutture mentali abituali (centrate sul senso dell'io e del mio) e ne ricostruisce altre più elastiche, più ricettive, inter-individuali, fino a raggiungere quello stato (“samadhi”) di perfetta trascendenza estatica, non duale, che permette di fare l'esperienza del Brahman.
Quando tiene conferenze sulle tematiche di Zen e cervello, Austin a volte proietta delle diapositive di antiche statue di Buddha. Molte di queste statue hanno sulla testa una strana protuberanza, che solitamente è vista come uno “chignon”, ma che per Austin rappresenta un simbolo di accresciuti poteri cerebrali. “Io la leggo come metafora di un'espansione delle facoltà mentali”, dice. “Il cervello dell'Homo sapiens è più grande, più convoluto e più efficiente di quello dell'uomo di Neanderthal. L'evoluzione biologica del cervello è un fatto, spero che fra altri 200.000 anni avremo un Homo sapiens sapiens”.

In seguito, Andrew Newberg, dell'Università della Pennsylvania, ha condotto alcuni esperimenti in tal senso su un monaco tibetano. Durante le sedute di meditazione del monaco, gli ha iniettato nel sangue una particolare sostanza e con l'ausilio di una macchina chiamata Spect, che consente di visualizzare immagini del cervello, ha provato a ridurre la “neuro-mistica”, quel senso di tutt'uno con l'universo o con Dio a seconda dei punti di vista, ad una serie di dati sul monitor. Che indicherebbero come la regione dell'encefalo posteriore, durante questi stati di super-coscienza, rimanga vittima di un black out. Privata degli input sensori, questa “zona di orientamento” smette di svolgere il compito di marcare il confine tra l'io e il mondo: “Il cervello non ha scelta”, spiega Newberg. “Percepisce l'io come infinito, un tutt'uno con il creato.
È una sensazione del tutto reale”.
I primi a studiare l'esperienza “neuro-religiosa” avevano scoperto un collegamento con l'epilessia del lobo temporale (una abnorme di attività elettrica). Newberg insieme a Eugene d'Aquili, ha chiamato questo campo “neuro-teologia”, pubblicando un libro (“Dio nel Cervello”, D'Aquili, Eugene - Newberg, Andrew - Rause, Vince, Mondadori, Collana: Uomini e religioni, 2002) in cui conclude che le esperienze spirituali sono l'inevitabile conseguenza di una certa configurazione cerebrale. “Il cervello umano è stato geneticamente configurato per incoraggiare la fede religiosa”.

Anche la semplice preghiera ha un effetto particolare a livello cerebrale. Nelle immagini cerebrali registrate dalla Spect, riferite a suore francescane in preghiera, Newberg ha notato un rallentamento dell'attività nell'area deputata all'orientamento, che dava alle suore un senso tangibile di unione con Dio. “L'assorbimento dell'io all'interno di qualcosa di più vasto, non deriva da una costruzione emotiva o da un pensiero pio”, scrivono Newberg e d'Aquili in “Perché Dio non se ne andrà”, “scaturisce invece da eventi neurologici”.
Attenzione a non cadere nel facile riduzionismo, tentazione a cui gli scienziati indulgono troppo spesso. Non è che si possa considerare il cervello come organo a sè, al suo funzionamento contribuisce tutto il corpo con tutti i suoi apparati sensoriali, partecipano l'esperienza, la memoria, il pensiero, l'emotività, l'unicità di ogni essere umano. Ogni cervello è unico, ricordiamocelo.

Ciò che di notevole si può ricavare dall'indagine neuro-teologica, è la nostra predisposizione, come specie, alla religiosità e al sentire mistico. La neuroteologia spiega ad es. come il comportamento rituale susciti stati cerebrali da cui deriva una vasta gamma di sensazioni, dal sentirsi parte di una comunità, all'avvertire un'unione spirituale profonda. Dalle nenie liturgiche, capaci di infondere un senso di quiete estatico, alle vorticose danze Sufi, capaci di indurre stati di trance, si può intervenire con le più diverse ritualità in modo da facilitare il sopraggiungere di questi stati mistici. Anche le immagini simboliche religiose, come una croce o una torah rivestita d'argento, hanno lo stesso scopo: attivare la modalità “neuro-teologica”.

Lo studioso di religioni Mircea Eliade, che ha studiato a fondo lo sciamanesimo, le chiamava “tecniche arcaiche dell'estasi”. Questi rituali riescono a mettere in moto i meccanismi cerebrali neuro-teologici focalizzando l'attenzione sulla mente, arrestando il flusso di coscienza ordinario, intervenendo sulla zona deputata all'orientamento che stabilisce i confini dell'io, della coscienza individuale. Per dirla alla Nietzsche, sono dei mezzi per passare dalla “modalità apollinea” a quella “dionisiaca”. “Finché il nostro cervello avrà questa struttura”, dice Newberg, “Dio non andrà via”.
L'esperto di bioetica nonché vice-presidente della Pontificia Accademia per la vita, monsignor Elio Sgreccia, da parte sua non nega il possibile legame fra religione e neurologia: “Non contrasta con la fede affermare che in una parte del cervello c'è traccia dei momenti di preghiera. Il che però non significa che è il cervello a creare la fede”.

“Non tutti coloro che meditano provano esperienze religiose forti”, dice Robert K.C. Forman, studioso di religione dell'Hunter College di New York, “pensiamo che alcuni individui possano essere predisposti geneticamente o caratterialmente ad avere esperienze mistiche”. Le persone più aperte a queste esperienze tendono anche ad essere aperte a nuove esperienze di natura più generale. Sono di solito creative e innovative, con molti interessi e una certa tolleranza per l'ambiguità. Sono inclini alla fantasia, il chè suggerisce una particolare capacità di sospendere il processo di discernimento che permette di distinguere tra fatti reali e immaginari. Chi invece tende più alla razionalità, avrà più difficoltà a fare questo tipo di esperienze.

I TRANSUMANI

Una ricercatrice del SETI riesce a decodificare un messaggio proveniente da Alpha Centauri. Sono le istruzioni per costruire un manufatto alieno che spalanca le porte della supermente quadrimensionale, una sorta di pisco-astronave per navigare nell'inconscio collettivo dell'universo, l'accesso ad una nuova dimensione che prelude ad un nuovo stadio dell'evoluzione umana.

(Robert Sawyer, "Factoring Humanity", 1998)

giovedì 15 novembre 2007

CAMBIARE PARADIGMA 5

La quantistica

Il perceptron

di: Oscar Bettelli

Esiste una classe di reti neurali nota come perceptron, anche se forse è meglio parlare di nodo di tipo perceptron. Tale nodo fu inventato dallo psicologo Rosenblatt verso la fine degli anni '50 e rappresenta il suo tentativo di illustrare alcune delle proprietà fondamentali dei sistemi intelligenti in generale, senza andare particolarmente a fondo relativamente alle speciali (e fondamentalmente sconosciute) condizioni reali di organismi biologici particolari.

La rete di Rosemblatt, il "photoperceptron", doveva essere in grado di classificare pattern in ingresso distinti, simulando quello che avviene nella retina dell'occhio. Si trattava quindi di un problema di separabilità: il risultato che ottenne si può riassumere dicendo che è possibile costruire un perceptron che distingue con successo tra differenti classi di patterns in ingresso, anche se bisogna dire che debbono essere soddisfatte certe condizioni di base.

Il perceptron

Il perceptron è un dispositivo che apprende. Inizialmente incapace di distinguere alcunché, dopo un adatto tempo di apprendimento diviene in grado di distinguere le classi di appartenenza dei patterns in ingresso. Il lavoro di Rosemblatt ha portato alla dimostrazione di un importante risultato, noto come "Teorema della convergenza del perceptron", che è dimostrato per un perceptron con una sola unità di output, che apprende a classificare patterns di due distinte classi. Esso afferma che, se una classificazione può essere appresa da un perceptron, allora la procedura di addestramento della rete garantisce che il processo di apprendimento termina in un numero finito di cicli di apprendimento.

Il perceptron

Elemento costitutivo di una rete tipo perceptron è il PE (processing element), che non è altro che un neurodo con le seguenti caratteristiche:

- gli ingressi sono binari (0 o 1)
- i pesi sono tutti nell'intervallo [0,1] e tali che la loro somma dà 1 (sono normalizzati a 1)
- il net è la somma pesata degli ingressi
- la funzione di attivazione è la funzione identica
- la funzione di uscita è il gradino binario centrato in una soglia s:
Xi = 1 se ai >=s
Xi = 0 se ai

lunedì 12 novembre 2007

Umanità mutante

di: Paolo Cortesi/Nexusitalia
Una umanità mutante non è fatta di persone con la pelle verde o dalle orecchie a tromba. Non è questa la mutazione più profonda, anche se sarebbe la più vistosa.
L'autentica mutazione, quella terribile e senza ritorno, quella che muta letteralmente, cambia e stravolge l'essenza dell'uomo agisce nel suo pensiero di sé e della realtà, nella sua percezione del proprio esistere nel mondo e con i simili, nella sua mappa ideale che guida le sue azioni e le sue speranze, nella sua facoltà di pensare l'umanità nel tempo: in una parola, la vera mutazione è una mutazione della cultura umana. E non parlo della cultura di un dato paese in un dato periodo; ma della radice universale della cultura, archetipi della mente umana che disegnano il reale, il senso profondo e originario del sentirsi essere pensante. Questo patrimonio plurimillenario sta cedendo alla furia devastante della sospensione di pensiero che non è più una occasionale tragedia nel percorso spirituale dell'umanità, ma una condizione sistematicamente elaborata e proposta (fra poco, forse, imposta) dai gruppi di potere economico-politico. Il piano (consapevole o no) delle oligarchie capitalistiche è tutto sommato semplice nella sua evidenza sempre più scoperta: trasformare l'umanità in una massa omogenea amorfa di macchine biologiche la cui funzione primaria sia il consenso: consenso politico (in questo caso l'uomo mutante viene definito elettore), consenso economico (e si ha il consumatore), consenso religioso (ottenendo il fedele). Una umanità di semideficienti, privi di ogni facoltà critica, senza l'autentica dimensione esistenziale che può dare solo una cultura liberamente elaborata, una folla di cervelli opacizzati da luoghi comuni, falsità, banalità, una umanità insomma di animali docili è il sogno di ogni dittatore e di ogni élite di potere, perché rappresenta l'ideale di ogni società repressiva: il sottomesso che collabora alla propria sottomissione. Per realizzare questo grandioso piano di mutazione indotta, le lobbies dispongono di strumenti non troppo sofisticati, ma onnipresenti, pervasivi, capillari, continuamente in funzione (e, colmo di ironia, fatti funzionare proprio dai soggetti che ne subiscono gli effetti!): i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa, primo dei quali è ancora – e sempre più – la televisione.
Con rapidità inaudita, è stata cambiata significativamente la nostra facoltà di strutturare la rappresentazione della realtà, sono stati scardinati fondamenti morali che funzionavano da decine di migliaia di anni.
Prendo ad esempio la recente serie di suicidi collettivi in Giappone organizzati tramite internet.
Non riesco ad immaginare nulla di più tragicamente privato di un suicidio.
È il momento in cui si fa l'estrema contabilità della propria vita, si rende conto a tutta la propria storia e si decide che non ha più senso continuarla.
Non riesco a trovare nessun motivo che possa spingere al suicidio, che per me è sempre e soltanto un mostruoso errore di valutazione; ma rispetto la scelta terribile di chi decide di non poter decidere più.
È il momento supremo in cui il pensiero si misura con l'eternità e l'invisibile.
Si è di fronte a noi stessi, giudici e carnefici della nostra esistenza. Può esistere un momento della vita più solennemente segreto? Esiste un istante più personale di quello in cui si decide di negare tutta la propria storia? Certo che no. La terribile grandezza dell'atto di negarsi la vita ha sbalordito filosofi in tutti i secoli, e sareste stupiti dalla mole di studi che riguardano il suicidio. Eppure, l'azzeramento sistematico delle coscienze ha violato anche questo estremo, tragico pudore. La rancida marmellata di pseudo-pensiero si è sostituita alle dolenti riflessioni di Seneca, di Epicuro, di Cicerone ed ha fatto del suicidio una moda… Una nuova moda, e non a caso è il Giappone (paese imitativo per eccellenza) in cui questa orrenda moda ha avuto la sua maggiore diffusione.
Quale male ha gettato nell'abisso di disperazione, nel 2003, 34.427 giapponesi che hanno preferito la morte alla vita di una delle più ricche nazioni industrializzate?
Quella che si chiamava “la società del benessere” ha creato persone soddisfatte o condannati alla morte volontaria? Possiamo cercare di spiegarci perché il Giappone ha il più alto tasso di suicidi tra i paesi industrializzati; con 24,1 per 100.000 abitanti?
E cosa ha potuto far trasformare il suicidio in un happening da organizzare on line? Persone sconosciute fino ad un’ora prima si riuniscono per morire assieme: è un ripugnante rituale che mescola il talk show col reality show.
Abituati ad ostentare ogni momento della propria vita, i suicidi “alla moda” consegnano anche la propria follia di autodistruzione alla spettacolarizzazione, perché è innegabile che ciascuno di loro abbia ben previsto di finire così sui giornali, sulla tv, su internet…
Il proposito più inconfessabile diventa un banale argomento di chat; si fissa un appuntamento come se si andasse a prendere tutti assieme l'aperitivo, mentre sono gli ultimi istanti di vite folgorate.
L'ultimo messaggio lasciato a chi resta si confonde nella nebbia elettromagnetica del girone infernale dell'internet selvaggio: anche la filosofia della vita e della morte diventa virtuale e non dura più del tempo di un collegamento alla rete. E i mass media che gridano all'orrore e all'assurdo sono proprio loro gli artefici di questa tragedia; non che ne siano responsabili – è chiaro – ma sono certamente coloro che più di ogni altro hanno creato e alimentano il clima che pure denunciano.
Ma non farò l'ingenuo, e non fingerò di ignorare che i mass media sono oggi docili strumenti di propaganda delle lobbies di potere che dominano il pianeta.
Il cerchio si chiude.
Si chiude perfettamente.
Come un nodo scorsoio.

domenica 11 novembre 2007

Rassegnati o plagiati?

di: Paolo Cortesi/Nexusitalia

Credo che almeno due saranno gli elementi caratteristici del nostro tempo che colpiranno l'attenzione del futuro storico: la totale sottomissione della gente e la sfrenata impunità dei potenti. Oggi assistiamo alla sistematica manipolazione della realtà, che viene presentata al pubblico secondo le versioni utili ai fini di chi detiene il potere. Abbiamo visto, ad esempio, che la guerra d’invasione dell'Iraq è stata motivata da un pretesto (armi di distruzione di massa) che si è rivelato inconsistente.

Chi ha una pur modesta pratica del mondo dell'informazione, nota con sgomento che le notizie vengono regolarmente filtrate; alcune sono semplicemente ignorate. Quando la notizia non la si può proprio tacere, la si “distilla” in modo che ne esca un prodotto innocuo al potere, anzi addirittura ad esso benefico: la formazione artificiale (non storica) di un mastodontico impero come l'Europa Unita viene dipinto come la più sublime realizzazione della fratellanza dei popoli, e la colonizzazione dell’Iraq è una missione di pace.



I mass media inventano e alimentano una mitologia fantastica, ma che viene ripetuta così spesso, secondo una ritualità decennale, tale da creare la versione ufficiale della realtà. Non importa se poi, ad un esame più profondo, questa realtà si rivela falsa. Il potere sta assumendo caratteristiche metafisiche, ultraumane: è così onnipresente e onnipotente che si può pensare –senza ironia o provocazione- che abbia preso il posto di Dio il quale, se non è morto come taluni vogliono, oggi di certo non vive momenti di gloria.

La quantità di leggi e regolamenti cui siamo sottoposti è forse la più alta nella storia dell'umanità. Mai, neppure sotto Attila o Nerone, la vita pubblica e privata era così minuziosamente, così nevroticamente codificata. Sotto Napoleone (che pure fu un dittatore sanguinario) i francesi godevano di alcune libertà che oggi ci sembrano addirittura impensabili: si potevano vendere alimenti e bevande purché se ne avessero; si apriva un negozio, un caffè, un ristorante, un albergo purché si disponesse delle stanze in cui farlo e del personale da impiegare.

Provate a farlo adesso!…

Laurence Sterne compì il suo celebre viaggio senza avere passaporto e attraversando senza problemi nazioni in guerra fra di loro: provate a farlo adesso! Oggi, periodo in cui a scuola insegnano che lo stato siamo noi e godiamo della più ampia libertà possibile, le leggi e i regolamenti ci sovrastano e ci guidano, come fili invisibili delle marionette che siamo diventati. Tutto ciò che riguarda l'esistenza umana, dalla culla alla tomba, è stabilito da leggi, le quali sono ovviamente ben corredate da minacce, sanzioni, punizioni, ammende eccetera. (Tutto ciò, beninteso, vale solo per coloro che non hanno santi in paradiso, che non godono di efficaci coperture, che non esercitano professioni particolari, che insomma non riescono a mettere neppure un dito nella torta del potere).

Restano davvero poche attività in cui possiamo esercitare liberamente e completamente la nostra volontà. Non solo, ma l'estensione del potere coercitivo è continua, inarrestabile. Appena si trova una residua attività non regolamentata, il potere provvede a ricoprirla, a cristallizzarla con la sua legge astratta, generica, ferrea. La vita, insomma, l'intera vita umana viene fagocitata dal Leviatano, e ci viene sputata fuori come un astruso, gelido elenco di “si può”, “non si può”.



Arriveremo a leggi che determineranno le forme delle crostate e vieteranno, con la medesima intransigenza, di sbucciare le mele in senso antiorario. Ecco: la parossistica mania legiferante del potere stupirà lo storico del 2200, il quale si chiederà come abbiamo fatto a vivere come le disciplinate, sottomesse formiche operaie. Egli si chiederà, ancora più angosciato, come abbiamo fatto a tollerare che, mentre noi eravamo addestrati a bastone e carota, una oligarchia di onnipotenti faceva quello che voleva, vivendo sopra le leggi che, troppo spesso, imponeva alla gente e violava impunemente.

Egli si sbalordirà, non meno, per la docilità con cui la gente subisce tutto ciò: tasse, miseria, sperequazioni, ingiustizie, corruzione, militarizzazione della società, mass media inquinati, condizionamento occulto… Forse troverà inquietante la mansuetudine con cui milioni di uomini e donne hanno permesso che poche centinaia di infami figuri disponessero delle loro vite, dei loro destini e del futuro del pianeta. Se mi soffermo sulla storia dei secoli scorsi, noto con stupore che le rivoluzioni – in quei tempi – scoppiavano per molto meno!

La gloriose Giornate di Luglio 1830, che detronizzarono Carlo X di Francia, furono scatenate dal tentativo del re di imbrigliare la stampa. Enrico conte di Chambord perse il trono per aver preteso di sostituire il tricolore con il vessillo bianco col giglio dei Borbone! La Rivoluzione Americana fu, in buona sostanza, una sommossa organizzata dai borghesi e dai mercanti delle colonie americane contro il Regno Unito al quale non intendevano più versare le tasse previste dalla legge britannica.

Quando penso alla mansuetudine bovina con cui le folle subiscono leggi, decreti, ordini, imposizioni non posso fare a mano di chiedermi se certe ipotizzate forme di controllo psichico di massa siano già attive… Mi domando: l'inerzia con cui accogliamo tutto ciò che dispone delle nostre vite è rassegnazione o siamo tutti vittime del più colossale plagio della storia umana?

Non è inquietante la rigorosa repressione del dissenso organizzato che è invece molto misurato, pacato, quasi folcloristico più che sovvertitore? Esiste qualche segreta forma di dominio a distanza? (Oltre, beninteso, alla televisione, che sta svolgendo egregiamente la sua missione di ottundimento e disumanizzazione).

Abbiamo perso il nobile senso dello sdegno morale, della grandezza della dignità umana?

Siamo esseri umani diversi da coloro che proclamarono i diritti fondamentali dell'uomo?

Siamo tutti plagiati o rassegnati?

sabato 10 novembre 2007

DENGUE-Repubblica Domenicana 2

Epistheme
epistheme es un conjunto de medios multiples de comunicacion orientados hacia la gestion del conocimiento y del cambio sociocultural. Estos medios sirven de voz a una serie de comunidades epistemicas dominicanas y caribenas polisinteticas aglutinantes, interconexas y crecientes.


epistheme: Noticias del Frente Ecologico 020

mercoledì 7 novembre 2007

Porno di massa e porno-dipendenza

di: Alessio Mannucci
Che ci piaccia o no, la porno-dipendenza riguarda tutti, dal momento in cui il porno è diventato di massa: dalle veline di striscia la notizia ai cartelloni pubblicitari, dalla pornografia via internet al porno mobile, ecc. ecc. Siamo sottoposti continuamente ad un diluvio di porno-informazione, a dosi quotidiane di porno-realtà virtuale, che agisce sia a livello conscio che inconscio, e ci trasforma inesorabilmente in “porno-zombies”.
Una volta trasformati in “porno-addicted”, le dosi di porno-realtà virtuale non sono più sufficienti.
Si passa allora alla porno-realtà reale.
Non è un caso che la percentuale di stupri sia così in crescita. Non è un caso che aumentino gli episodi di violenza sessuale in famiglia. Non è un caso che dilaghi la pedofilia. Ultimamente si è aggiunta anche l' “infantofilia”, la preferenza per bambini molto piccoli, neonati addirittura.
E non sono invenzioni dei mass-media, è tutto vero.
Piuttosto, sono creazioni dei mass-media, in quanto strumento del porno-impero.
Il porno di massa alimenta la “porno-dipendenza” e le “psicopatologie sessuali”, la violenza e i crimini sessuali. Eppure è legale.
PORNOCOPIA

“Pornocopia”, di Laurence O'Toole, tratta di porno, sesso, tecnologia e desiderio.
Parte dal fallimento del movimento femminista anti-porno, rappresentato da Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon, che negli anni Settanta sostenevano che la pornografia alimentava la violenza contro le donne (ed era ed è vero), ricostruendo il percorso che ha portato la pornografia ad essere legale, addirittura difesa in nome del primo emendamento (vedi Larry Flint), largamente accettata da un pubblico di massa.
Come questo ha modificato la percezione della sessualità, e ha ridirezionato i flussi del desiderio.
Facendo scoperte molto interessanti, come ad esempio che il governo degli Stati Uniti sia stato per molto tempo uno dei principali produttori di materiale pedofilo attraverso il magazine “Wonderland”.

LA CORSA DEL TOPO

Fonte: http://freenfo.blogspot.com/
Trentacinque anni da scontare

a cura di freenfo

Migliaia di lavoratori ogni giorno compiono il proprio dovere. Escono di casa e si recano al posto di lavoro, a volte impiegano diversi minuti, qualcuno anche più di un'ora per raggiungere la sede lavorativa. In media lavorano otto ore al giorno, un'ora di pausa pranzo e poi tutti di nuovo imbottigliati nel traffico per il rientro a casa. Mi chiedo quale sia il metro per giudicare una civiltà. Leggo il primo articolo della costituzione italiana e resto qualche istante a pensare.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Analizzando la prima frase aggiornata ai nostri giorni, il significato sembra dire: L'Italia è uno Stato governato dalle banche, le quali in modo non democratico esercitano la loro repressione e controllo sulla popolazione attraverso il lavoro. La sovranità non appartiene al popolo, in quanto i partiti politici decidono chi candidare e chi eleggere, il popolo è chiamato solo a svolgere un compito privo di significato, come l'elezione di un candidato. I partiti politici sono in una scala gerarchica inferiore rispetto alle banche e ai poteri occulti. Questo significa che ogni candidato, se pur con maglia di colore diverso, gioca nella stessa identica squadra, gestita da un sistema elitario di potere.

A questo punto andare a lavorare non ha più il compito di far progredire la società ridistribuendo i beni prodotti, è diventato un modo per reprimere il pensiero e la vita delle persone. Otto ore al giorno con “un'ora d'aria” per il pranzo, assomiglia molto di più alla vita in un carcere, piuttosto che una vita sociale libera. L'uomo nasce libero e parte integrante di un sistema che lo vuole artefice e libero di esercitare le sue abilità nel pieno rispetto dell'ambiente circostante. Viviamo in un sistema che non ci permette di sognare e di realizzare quello che è più adatto a noi stessi. Il dover lavorare per produrre beni senza un reale valore aggiunto, non contribuisce a soddisfare i bisogni dell'uomo. La privazione di affetti, di vita sociale e di spazi aperti, impoverisce lo spirito e la mente umana.
Stiamo pian piano diventando cyborg privi di cuore, che svolgono un compito che a ben pochi sembra essere chiaro.
Il nostro compito è arricchire un numero ristretto di persone che a loro volte investono i profitti per controllarci e annientarci.
La medicina, la tecnologia, l'inquinamento e l'iperproduzione servono per lobotomizzare l'uomo e renderlo innocuo.

Un uomo libero di pensare, di esprimere proprie opinioni, è pericoloso. Pericoloso perché può coinvolgere altre persone, può innescare meccanismi di risveglio in altri uomini che sono “addormentati”. Le onde elettromagnetiche che bombardano le nostre menti attraverso telefonini, televisione e tutto quello che ci circonda, ci rendono deboli e immuni a quello che succede intorno a noi. Aumentano programmi televisivi che riempiono i vuoti generati dalle nostre misere vite, passatempi privi di significato che colmano la mente di colori e suoni adatti a non farci pensare. Questo sistema non può avere futuro, è ora di ritrovare la giusta collocazione dell'uomo sul pianeta, è ora di distruggere le false credenze, i sistemi precostituiti da altri, per far posto a menti aperte al nuovo, all'Armonia e all'Amore.

Data articolo: novembre 2007

sabato 3 novembre 2007

THE SECRET

POSSIAMO CAMBIARE LA NOSTRA REALTA' PERSONALE E COLLETTIVA
LEGGETE ATTENTAMENTE E INIZIATE A SPERIMENTARE

I PENSIERI COME MAGNETI ATTIRANO GLI EVENTI

LE NOSTRE CREDENZE SONO UNA CHIAVE DI LETTURA DELLA REALTA'
CAMBIANDO PARADIGMA INTERPRETATIVO CAMBIAMO LA REALTA'
SPERIMENTAIAMO, FACCIAMO PRATICA, ALLENIAMOCI...
SIAMO PRONTI PER EVOLVERCI

giovedì 1 novembre 2007

PADRE RICCO / PADRE POVERO

Robert Kiyosaki
LAVORARE PER IL DENARO O FAR LAVORARE IL DENARO PER NOI?


UN NUOVO PARADIGMA FINANZIARIO
NUOVI PENSIERI, NUOVA REALTA'

La quinta dimensione

La quinta dimensione -

L'esistenza della realtà

di: Oscar Bettelli
Fino a che punto i nostri sensi sono affidabili? Per un organismo biologico i sensi sono gli unici canali di comunicazione con il mondo esterno. In un essere umano ci troviamo di fronte al fenomeno della auto-consapevolezza ed è possibile costruire congetture intorno al mondo astraendo dai dati percepiti dai sensi in modo tale che "concetti" astratti divengano "oggetti" su cui la ragione può speculare.
L`uomo può quindi, a differenza delle altre creature viventi, dubitare dei propri sensi e costruire le proprie certezze su intuizioni provenienti dal mondo interiore percepito soggettivamente.
La nozione, derivante dall`analisi del fenomeno "percepire", di una realtà che trascende l`esperienza sensibile dà origine ad un moto dello spirito di ricerca di una verità che sfugge al dominio dei sensi e porta a congetture raggiungibili solo con l`intelletto ed il pensiero astratto. La distruzione del concetto di tempo operata dalla teoria fisica della relatività (esiste un tempo per ogni osservatore) è un esempio significativo di queste potenzialità della speculazione matematica e, in generale, filosofica. Ogni osservatore è però isolato nella propria personale, unica ed irripetibile concezione del mondo, nella propria esperienza vissuta costituita da una molteplicità di percezioni individuali. Il mondo diviene pertanto una mera possibilità di cui è possibile affermare un`esistenza solamente probabile ovvero, in ultima istanza, basata sulla verosimile credenza od ipotesi di esistenza. Fortunatamente gli uomini possono comunicare tramite il linguaggio che pur essendo esso stesso pura convenzione soggettiva consente di confortare le proprie credenze sul mondo confrontandole con il pensiero di altri. Se un uomo fosse completamente isolato come potrebbe distinguere tra sogno e realtà? Il divenire continuo del percepito rende problematico persino il sussistere di entità oggettive: l`albero che era qui ieri oggi non c`è più. La memoria vacilla quando lo stimolo non gode della proprietà di ripetibilità: un evento singolare ed irripetibile si perde nella memoria confondendosi con le fantasie soggettive e diviene incomunicabile, non esteriorizzabile. La possibilità di mettere in dubbio l`esistenza dell`essere costituisce la massima potenzialità dell`intelletto umano ed anche la fonte dello struggimento più acuto. Il nulla fagocita l`esistente riconducendolo di nuovo al nulla. Quello che rimane è solo il processo continuo del divenire che dal nulla crea l`esistente e nel nulla ritorna perdendosi così agli occhi umani ogni senso di assoluto.
Dal momento che l`uomo dubita dei propri sensi l`intelletto si perde in una ricerca di assoluto che sfugge a qualsiasi definizione. Solo il qui ed ora esiste ed in esso si cela l`eternità.
Ma la speculazione intellettuale continua oltre i limiti del tempo e dello spazio, oltre l`infinitamente grande e l`infinitamente piccolo, in una dimensione in cui solo la coscienza può spaziare.
È in questo campo che maestri di verità trovano la propria linfa vitale, gli spunti più elevati di esperienza trascendente.
Ma l`essere ci riporta alla concreta dimensione esistenziale.
Terminato il volo fantastico nel mondo delle idee i sensi operano efficacemente per riproporci il contingente il particolare a cui volenti o nolenti dobbiamo sottostare almeno prendendone atto.
L`attimo fuggente si ripropone con tutti i vincoli insiti in un disegno governato da leggi naturali.
Ed è per questo che non possiamo far altro che meravigliarci ad ogni istante che effettivamente l`esistente esista.

Viaggiare nello spazio-tempo

Fonte:www.ecplanet.com
di: Massimo Ortelli
Matt Visser e il collega David Hochberg, fisici teorici della Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda, asseriscono che viaggiare nel tempo rappresenta una concreta realtà piuttosto che una fantasia. Una nuova loro ricerca infatti, suggerisce che la costruzione di un cunicolo, una galleria che attraversa lo spazio-tempo, potrebbe risultare molto più economica del previsto visto che la quantità di “materia esotica” (un tipo di materia con qualità energetiche negative che viene respinta anziché attratta dalla gravità) occorrente sarebbe estremamente esigua.
Tuttavia, il problema fondamentale è dove poter reperire la “materia esotica”.
Matt Visser e David Hochberg hanno per ora solo dimostrato che basta disporre di una quantità infinitesimale di “materia esotica” per poter viaggiare nel tempo.
I due fisici dimostrarono già sei anni fa che la “materia esotica” era indispensabile per permettere a un cunicolo spaziotemporale di rimanere aperto. Secondo i due fisici, la soluzione per poter concretizzare la “materia esotica” è inclusa nel complesso teorema delle fluttuazioni quantistiche, dove le particelle subatomiche e le corrispondenti antiparticelle, fluttuanti ambedue nel vuoto, entrano ed escono dall'esistenza.
Con ogni probabilità la “materia esotica” potrebbe nascere con la violazione della condizione di energia media nulla.
In tal caso, basterebbe solo una infinitesimale quantità di materia che viola tale principio, a patto che il cunicolo venga progettato con la massima parsimonia.

Istituzione scientifica citata nell'articolo:
http://www.vuw.ac.nz/