giovedì 29 ottobre 2009

OMS: L'USO CONTINUATO DEL CELLULARE AUMENTA INCIDENZA DI TUMORE CELEBRALE

Dopo anni di ricerche e studi clinici contrastanti, un dettagliato rapporto dell'Oms sembra finalmente sfatare ogni dubbio: l'uso prolungato dei telefoni cellulari comporta un "significativo aumento del rischio di tumore al cervello".
L'indagine dell' Organizzazione Mondiale della Sanita' ha analizzato studi compiuto su 12.800 persone in 13 paesi, e ha scoperto che il rischio di cancro, in particolare di glioma, il piu' frequente tumore cerebrale, aumenta notevolmente dopo un uso del telefonino di oltre dieci anni.
Un dato confermato da 6 degli 8 studi vagliati, promossi da Interphone.
La coordinatrice dell'indagine Oms, Elisabeth Cardis, specifica che alla luce di questi studi si dovrebbero varare delle norme piu' restrittive per l'uso dei cellulari da parte dei bambini e degli adolescenti.
"E' un messaggio di salute pubblica - sottolinea Cardis - perche' anche se ancora gli studi non sono definitivi le precauzioni sono molto importanti".
I consigli per limitare l'effetto nefasto delle radiazioni emesse dal telefonino sul cervello sono principalmente tre:
  • inviare sms piuttosto che telefonare;
  • utilizzare l'auricolare tenendo il telefono piu' lontano possibile;
  • evitare di telefonare se il segnale e' debole.
Lo studio, costato oltre 20 milioni di sterline, verra' pubblicato nei prossimi mesi da un giornale scientifico, anche se, riporta il Daily Telegraph, l'uscita e' ritardata perche' non ci sarebbe stato accordo tra i ricercatori su quale chiave dare ai risultati dell'indagine:
se si prova con discreta certezza la nocivita' del cellulare dopo dieci anni, infatti, alcuni studiosi leggono in positivo il fatto che un uso non eccessivo e non troppo prolungato nel tempo non sembra comportare rischi per la salute.

BABBO E MAMMA ADDIO!LA RIPRODUZIONE UMANA AFFIDATA ALLE STAMINALI

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha trovato il modo di obbligare alcune cellule staminali embrionali, derivate da embrioni in sovrannumero ottenuti con la fecondazione assistita, a mutare in cellule germinali umane, cioe' i precursori di ovociti e spermatozoi.
Questo il risultato cui sono giunti alla Stanford University School of Medicine.
Lo studio, pubblicato su Nature, spiega che le cellule ottenute dai ricercatori funzionano abbastanza bene per generare cellule spermatiche. "Finora - ha spiegato Reijo Pera - avevamo studiato solo i topi per comprendere i passaggi necessari alla differenziazione delle cellule germinali umane.
Ma non e' lo stesso.
Questa e' la prima prova che si possono creare in laboratorio cellule germinali umane funzionanti".
Nello studio i ricercatori hanno trattato le staminali embrionali umane con proteine note per stimolare la formazione germinale e hanno poi isolato quelle che iniziavano a esprimere i geni specifici germinali, pari al 5% del totale, identificandole perche' producevano anche una proteina di segnalazione verde fluorescente.
Poi gli esperti hanno iniziato ad 'accendere' e 'spegnere' vari geni nel mirino, per capire che ruolo avessero nella formazione delle cellule riproduttive.
In questo modo ne hanno individuato tre: DAZL, che agisce precocemente, DAZ1 e BOULE, che regolano le fasi piu' avanzate dello sviluppo.

IL CORDONE OMBELICALE DEL NOSTRO SISTEMA SOLARE

La sonda IBEX della NASA ha scoperto l'esistenza di una serie misteriosa di emissioni di particelle energetiche nella regione esterna dell' eliosfera.
Da molti anni i ricercatori sanno che il sistema solare è circondato da una bolla di magnetismo.
La chiamano "eliosfera", viene dal Sole e si estende ben oltre l'orbita di Plutone, fornendo così una prima linea di difesa contro i raggi cosmici e nubi interstellari che tentano di penetrare il nostro spazio locale. Anche se l'eliosfera è enorme e letteralmente riempie il cielo, non emette alcuna luce e nessuno l'ha mai vista.
Fino ad ora.
La sonda Ibex (acronimo in lingua inglese: Interstellar Boundary Explorer) ha integrato le prime mappe (che riguardano la sfera celeste completa) dell' eliosfera ed i risultati hanno sorpreso i ricercatori.
Le mappe sono divise in due da un pizzo ondulato e brillante di origine sconosciuta.

"Questo nuovo risultato è scioccante", spiega Dave McComas, che è il principale ricercatore del progetto IBEX al Southwest Research Institute. "Non avevamo idea dell'esistenza di questo cordone nè come si potesse essere creato, certamente le nostre idee precedenti sull' eliosfera esterna dovranno essere riviste.
Anche se il cordone appare luminoso sulla mappa disegnata da IBEX, non brilla in modo convenzionale.
Il cordone non è una fonte di luce, ma una fonte di energia di particelle ad atomi neutri (in inglese:energetic neutral atoms o ENAs ).
I sensori della sonda IBEX in grado di rilevare queste particelle, che si producono nell' eliosfera esterna, dove il vento solare comincia a rallentare e si mescola con il materiale interstellare che viene dall'esterno del sistema solare.
"Questo cordone corre tra le due sonde Voyager, e non era stato osservato da nessuna di esse", osserva Eric Christian, uno scienziato della missione IBEX al Goddard Space Flight Center della NASA.
"È come avere due stazioni metereologiche e una tempesta che vi passa in mezzo senza essere notata.
A differenza delle sonde Voyager, che hanno viaggiato per decenni al confine del sistema solare per raccogliere campioni in situ, la sonda IBEX è rimasta vicino casa. E 'in orbita intorno alla Terra, girando continuamente per raccogliere ENAs da tutte le direzioni. Questo dà alla sonda IBEX un punto di vista globale, che è unico e necessario per scoprire qualcosa di grande come il cordone.
Ancora più interessante l'osservazione che il cordone si estende verso il centro magnetico della nostra galassia.
E' il cordone ombelicale del sistema solare?
per saperne di più, continua ..... rubrica scientifica NASA

mercoledì 28 ottobre 2009

Il vescovo di Firenze sospende Don Alessandro Santoro per aver celebrato in chiesa il matrimonio tra Sandra e Fortunato, perchè Sandra era nata uomo

Firenze, 28 ottobre - Cominicato stampa della Comunità di base delle Piagge-
«Scandalo e indignazione» per l’allontanamento di Alessandro Santoro, prete alle Piagge, deciso lunedì scorso dal vescovo Giuseppe Betori.
E’ il sentimento espresso dalla Comunità di base delle Piagge riunita in assemblea ieri sera al centro sociale Il Pozzo nella periferia ovest di Firenze. L’incontro era stato organizzato per conoscere la decisione presa nei confronti di Santoro, anticipata invece dalla curia alla stampa prima ancora che lo stesso sacerdote potesse comunicarla alla sua gente. L’assemblea ha prodotto un documento in cui si afferma: «In quanto parte della comunità cristiana non ci sentiamo né “sconcertati” né “confusi”, come dichiarato da Betori in merito alla celebrazione del sacramento del matrimonio di Sandra e Fortunato. Eravamo invece partecipi della scelta presa. Siamo, al contrario, estremamente “sconcertati”, “confusi”, oltreché scandalizzati, che la decisione di allontanare Alessandro dalle Piagge sia arrivata senza che il vescovo, ad un anno dalla nomina a Firenze, abbia sentito la necessità di incontrare e conoscere da vicino la nostra realtà.»
«Il vescovo ha inoltre affermato che il matrimonio tra Sandra è Fortunato “genera inganno” nei loro riguardi. Vorremmo chiarire invece - dice il documento - che i due sposi erano pienamente consapevoli che il matrimonio sarebbe stato purtroppo invalidato dalla Chiesa. E anche noi lo eravamo. Nonostante questa consapevolezza è stato comunque deciso di celebrarlo.»
«Vogliamo dire altrettanto chiaramente a tutte e a tutti, anche al vescovo, che il nostro lavoro sul territorio, condiviso e costruito quotidianamente con gli abitanti del quartiere, e non solo, va avanti» – continua la nota.
«E’ per noi inconcepibile fermare anche solo per un’ora quel laboratorio di innovazione sociale, quel mosaico di attività che ogni giorno si ricrea lungo la via Pistoiese: dal doposcuola per i bambini alla scuola di alfabetizzazione per adulti e stranieri; dal recupero e riciclaggio dei rifiuti all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; dal commercio equo e solidale al fondo di microcredito; dal giornale l’Altracittà alla casa editrice Edizioni Piagge. Quel luogo di aggregazione e di sostegno rappresentato dal centro sociale Il Pozzo è la spina dorsale della Comunità e non sarà piegato da nessuna volontà esterna».
«Ci chiediamo quindi - continua il documento - perché queste attività debbano essere colpite, invocando il diritto canonico, sollevando Alessandro anche dagli incarichi sociali rivestiti all’interno dell’associazione Il Muretto e delle cooperative Il Cerro e Il Pozzo».
«Vorremmo che da oggi, ancor più che nel passato - conclude la Comunità delle Piagge - tutto il nostro impegno possa diventare sempre più patrimonio condiviso e partecipato di chi vive la città di Firenze, di coloro che credono in una Chiesa capace di sporcarsi le mani con gli ultimi, di tutti quelli che difendono la dignità umana.»

IL SOGNO SEGRETO DELL'ITALIANO MEDIO: UNA DONNA CON IL PENE

Il tema è di stretta, strettissima attualità: uomini, benestanti e con famiglia, che per sfizio fanno sesso con i transessuali, pagando a caro prezzo le loro prestazioni .
Tutte le donne che in questi giorni hanno sfogliato un giornale si sono fatte la stessa domanda: cosa ricercano gli uomini in un rapporto mercenario con un trans?
Il quesito è più che lecito.
I trans che si prostituiscono sono richiestissimi (e l'offerta segue la domanda, quindi fatevi due conti) e guadagnano molto di più delle prostitute femmine.
La loro clientela è costituita maggioritariamente da maschi eterosessuali, benestanti, spesso sposati e con prole, con un lavoro soddisfacente e una carriera ben avviata.
La loro passione segreta è andare con un uomo che si veste da donna, che ha seni enormi e labbra gonfie, ma soprattutto sotto le slip ha un bel pacco.
Perché?
Perché - si chiedono in molte - un uomo belloccio e con moglie belloccia dovrebbe desiderare l'amore a pagamento di un trans?
Chi scrive si è occupata del tema già dal 1986 coinvolgendo direttamente il Movimento Italiano Transessuali in una serie di incontri-dibattito su amore, erotismo e sessualità.
Secondo la nostra indagine gli uomini si trovano a loro agio con un transessuale all'interno di un rapporto sessuale a pagamento. Diversamente se incontra lo stesso transessuale al mattino al bar fanno finta di non conoscerlo, o addirittura si accodano ai sorrisetti e battute sprezzanti dei machos presenti.
I clienti con un transessuale possono dar sfogo alle loro fantasie erotiche ed alla loro omosessualità repressa. Normalmente con le donne sofrono di ansia da prestazione, si sentono giudicati, soppesati, criticati, ma con i transessuali questo non avviene, i transessuali sono vissuti come complici attivi e partecipi del gioco erotico.
Nella fantasia comune degli uomini il transessuale ha una marcia in più, conosce da uomo qual è, il corpo dell'altro e sa dare piacere nel modo che un uomo desidera.
Del maschio condivide la sensorialità fisica e in primis il culto del fallo.
Una delle prestazioni più richieste infatti non è la penetrazione ma la fellatio a volte reciproca.
Fanno più affari i transessuali non operati che quelli operati e pertanto con organi femminili.
Inoltre la penetrazione anale è certamente più stimolante per un uomo che quella vaginale, ed è la fantasia erotica più diffusa tra i maschi italiani. Se alla penetrazione anale si aggiunge la possibilità di accarezzare grossi seni e non raramente grossi falli in erezione, non c'è davvero da stupirsi se gli uomini preferiscono le trans.
A questo aggiungerei che le persone transessuali sono molto materne e comprensive con i loro clienti, tendono a personalizzare il rapporto, fidelizzando i clienti con un tratto amichevole e confidenziale.
Gli uomini che preferiscono il trans-sex accusano le donne di non essere tenere, affettuose, di non saper far godere, di fingere piacere e di non essere altruiste nel rapporto sessuale, cioè di non consentire a pratiche gratificanti per l'uomo e meno per la donna, come ad esempio la penetrazione anale o la fellatio.
Insomma donne se volete mantenere vivo il vostro rapporto e tenerlo lontano da attrazioni virili...andate a scuola di sesso da una transessuale.
Non entriamo in competizione, sono ottime amiche e sanno tutti i segreti per apparire delle dee, scoprirete come è intrigante parlare di trucco e di ceretta con un uomo "ben messo" con le tette e i modi da regina .
L'alleanza tra il genere femminile e transgenders è auspicabile, d'altronde siamo entrambe vittime di una società sessista e sessuofoba, le donne per sopravvivervi hanno dovuto metterersi gli attributi maschili ( le così dette donne con le palle), mentre gli uomini per coltivare le qualità femminili dell'accoglienza, tenerezza, affettuosità, bellezza e gentilezza, hanno dovuto mettersi le tette e i tacchi a spillo.
Nel mondo che vorrei, mi piacerebbe che le transessuali non avessero la prostituzione come unica chance per essere se stesse e guadagnarsi da vivere.
Mi piacerebbe incontrarle in un ufficio pubblico, all'Università o al cinema fiere delle loro parrucche e ciglia finte, porterebbero una ventata di poesia là dove poesia non c'è.
In Indonesia i transgenders sono considerati messaggeri degli Dei, figli dell'arcobaleno, discesi sulla terra per insegnare agli umani l'antica bellezza ed armonia del divino.

martedì 27 ottobre 2009

ALZHEIMER: CURCUMINA E VITAMINA D3 AIUTANO A RIDURRE LE PLACCHE CELEBRALI

Uno studio dall' Universita' della California, Los Angeles (UCLA), pubblicato a luglio 2009 sulla rivista Journal of Alzheimer's Disease, ha rivelato che la vitamina D3 e la curcumina, una sostanza che si trova nella Curcuma, una pianta usata nella cucina indiana, possono stimolare il sistema immunitario a eliminare le placche-beta amiloidi che si sviluppano a causa dell'Alzheimer.

I ricercatori ritengono che sia la D3 che la curcumina, entrambi ingredienti naturali, possano essere usati per nuovi trattamenti preventivi per l'Alzheimer.

La vitamina D3 e' essenziale per la salute delle ossa e del sistema immunitario. La sua prima fonte e' la luce del sole, e i pazienti di Alzheimer spesso passano troppo tempo in casa.

La curcumina, invece, si trova nella Curcuma longa, chiamata anche zafferano delle Indie o Turmeric. Si e' dimostrata utile nell'eliminare le placche perche' stimolava i legami tra i macrofagi del sistema immunitario e i beta-amiloidi.

Tuttavia la curcumina naturale, non era molto potente dal momento che dopo l'ingestione non era assorbita velocemente e si disgregava prima di poter essere utilizzata con efficienza.

I curcuminoidi artificiali che si possono sviluppare in laboratorio non presenterebbero questi problemi: un curcuminoide appositamente progettato potrebbe superare i limiti di quelli naturali.

Dallo studio non è emerso quale dose di vitamina D3 e di curcumina sia piu' efficace, quindi è ancora da scoprire quale sia combinazione ottimale delle due sostanze perchè si abbiano risultati evidenti.

La percezione del dolore viene modulata dall'osservazione della parte del corpo dolorante

Uno studio della Fondazione Santa Lucia e dell' Universita' La Sapienza di Roma ha dimostrato che guardare una parte del nostro corpo sottoposta a stimolazione dolorosa induce una riduzione del dolore stesso, sia come intensita' che come percezione della sua spiacevolezza.
La ricerca e' stata pubblicata su The Journal of Neuroscience, rivista ufficiale della Societa' Americana di Neuroscienze.
La prima linea di difesa del nostro corpo contro stimoli esterni potenzialmente dolorosi e' costituita dall'attivazione di appositi recettori, particolari fibre dette nocicettori: tramite la loro attivazione selettiva e' possibile studiare le possibili modulazioni del sistema dedicato all'elaborazione degli stimoli dolorosi.
Cio' si ottiene avvalendosi di uno stimolo laser, con la tecnica neurofisiologica dei potenziali evocati laser o LEPs. Ricorrendo ai LEPs, nello studio e' stata osservata una riduzione di ampiezza del potenziale doloroso evocato quando il campione di soggetti osservava (tramite uno specchio) la propria mano sinistra mentre la destra veniva sottoposta a stimolazione laser.
Tale procedura definita mirror-box illusion creava efficacemente l'illusione di guardare direttamente la mano destra.
I risultati ottenuti hanno indicato che una modulazione del dolore viene innescata dalla semplice osservazione del punto corporeo sottoposto a stimolazione nocicettiva.
Sorprendentemente, tale effetto e' risultato specifico soltanto per il proprio corpo: nessuna riduzione dei LEPs, quindi della sensazione di dolore, si e' invece registrata quando i soggetti studiati osservavano la mano di un'altra persona contemporaneamente alla stimolazione dolorosa che avveniva sulla propria.
Tutto cio' ha suggerito ai ricercatori che le terapie del dolore potrebbero avvalersi di interventi basati anche sulla modulazione cognitiva del dolore stesso e messi in atto dalla persona sofferente.
In sostanza, guardare il proprio corpo in uno stato di dolore potrebbe avere importanti e strategiche applicazioni terapeutiche, attualmente basate quasi esclusivamente su interventi esterni come il trattamento farmacologico.
Il lavoro scientifico si e' avvalso dei finanziamenti del Ministero dell'Universita' e Ricerca e del Ministero della Sanita'.
Ci domandiamo se sarà possibile un giorno trattare in modo integrale ed olistico i pazienti anche nei nostri ospedali ed ancor prima nella tutela della salute, oppure come avviene purtroppo troppo spesso nel nostro paese la ricerca su queste tematiche (nelle rarissime occasioni che ottenga un finanziamento) non ha ricadute sociali; e le istituzioni dello Stato si comportano come se la mano destra non sapesse cosa fa la sinistra, evdenziando un grave problema cognitivo comportamentale...

domenica 25 ottobre 2009

LE ETA' DELLA FERTILITA' FEMMINILE

Nella donna, così come nell’uomo, l’età della massima fertilità è tra i 20 e i 25 anni.
Però mentre la fertilità maschile è stabile e si conserva inalterata con il passare degli anni, nella donna, fertilità ed età sono inversamente proporzionali; dai 30 anni in poi diminuisce progressivamente, arriva ad un primo calo netto dopo i 35 anni e a una riduzione ancora più drastica dopo i 40 anni.

Possiamo individuare come età media della menopausa i 50 anni, ma dal punto di vista della reale fertilità, una donna dai 44 anni in su, anche se non è in menopausa, ha probabilità concepire quasi pari a zero.
Anche se dopo i 40 le probabilità di rimanere incinta per una donna sono molto basse, oggi le puerpere “over 40” non sono più così rare e soprattutto, molte di più rispetto ad un tempo sono le donne che a 40 anni partoriscono il primo figlio.
Quindi se è vero che una donna over 40 ha poche speranze di concepire è anche vero che oggi l’età biologica femminile si è abbassata; non è raro constatare che una donna di 40 anni di oggi è biologicamente più giovane sia rispetto alla sua età anagrafica sia rispetto ad una sua coetanea di un paio di generazioni fa.
Quindi esistono donne che continuano ad essere fertili anche dopo i 43-44 anni, ma sono eccezioni.
Se volessimo riassumere in modo schematico il tasso di fertilità di una donna in base alla sua età possiamo sintetizzare con la seguente tabella.
Età della donna 20-25 Tasso di fertilità 100%
età della donna 26-29 fertilità 80-100%
età della donna 30-35 fertilità 50-55%
età della donna 36-39 fertilità 18-25%
età della donna 40-44 fertilità 5-7%
età della donna 45-59 fertilità 0

Il motivo del calo della fertilità femminile in relazione all’età è dovuto all’invecchiamento ovocitario.
Infatti, come accennato in precedenza, mentre nell’uomo la produzione di spermatozoi è un processo continuo che avviene per tutta la vita (un uomo di 80 anni può essere ancora fertile), una donna alla nascita è dotata del suo “patrimonio” ovocitario completo: ha nelle ovaie tutti gli ovociti della sua vita, che dal primo giorno di vita sono destinati a diminuire.
Attenzione però: la natura fa le cose per bene!
Al momento della nascita una donna ha circa 1-2 milioni di ovociti, un numero altissimo!
Quando raggiunge la pubertà il patrimonio ovocitario varierà dai 200 ai 500 mila ovociti.
Comunque enorme, ma la natura “sa” che la maggior parte degli ovociti è destinata a degenerare.
Dall’età sessualmente matura, nella donna ogni mese maturano moltissimi follicoli, di questi però solo uno o due si svilupperanno completamente mentre gli altri andranno incontro a degenerazione spontanea attraverso il ciclo mestruale.

Nella donna, in conclusione, possiamo dire che la riserva di ovociti è immensa, ma invecchia.
E tale invecchiamento è responsabile della diminuzione progressiva della sua fertilità.
Oggi in commercio è possibile trovare strumenti molto semplici (Test di Ovulazione: Clearplan; Clearblue per citarne alcuni tra i più utilizzati) che aiutano le donne, soprattutto quelle over 35 che hanno maggiori difficoltà a rimanere incinta, a identificare i giorni di massima fertilità.


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giovedì 22 ottobre 2009

ROSSETTO TESTA LA PRESENZA DI SOSTANZE PSICOTROPE

Dalla Gran Bretagna giunge l'ultima novità: il gloss antisturpo.

Si chiama 2 Love My Lips ed è la nuova arma delle donne contro i malintenzionati che mettono SOSTANZE PSICOTROPE nelle bevande delle ragazze per far loro perdere il controllo e costringerle a subire un atto sessuale.

Basta leggere le ultime statistiche relative alle violenze sessuali, tentate o andate disgraziatamente a segno per comprendere quanto le donne siano divenute sensibili al tema della sicurezza: le vendite degli spray per allontanare eventuali molestatori sono più che raddoppiate.

L'idea di creare un prodotto che venisse in aiuto alle donne è venuto alla società 2LoveMyLips dopo aver letto i dati preoccupanti forniti dalla Fondazione Roofie, nota per il suo impegno sul fronte della violenza sessuale di cui le donne sono troppo spesso vittime.

Secondo studi dell'associazione sarebbero circa 9.887 le inglesi vittime di stupro.

Inoltre la violenza prende spesso la solita strada.

Si va in discoteca per divertirsi, per fare nuove conoscenze, per ballare e si beve un po' più del dovuto.

Ed è proprio nelle bibite che si annida il pericolo.

Spesso i molestatori usano proprio le bevande come mezzo per circuire le inconsapevoli vittime. Capita purtroppo che al cocktail preferito vengano aggiunte sostanze stupefacenti (drink spiking) cha fanno perdere il controllo alla futura vittima.

Ed è proprio in questa fase che entra in gioco il nuovo lipstick antistupro.

Basta metterselo come un normale rossetto e appoggiare le labbra sul bordo del bicchiere.

Se diventa blu vuol dire che la bibita è sospetta.

Il rossetto contiene particolari reagenti che al contatto con l'alcol e sostanze quali ketamina, GHB, polvere degli angeli (PCP) etc.. ne fanno cambiare il colore.

SOSTANZE RILEVATE SU VITTIME DI VIOLENZA CARNALE

La Ketamina (RS)-2-(2-clorofenil)-2-metilammino-cicloesan-1-one) è un anestetico dissociativo per uso veterinario ed umano.

Per l'assunzione cronica a scopo stupefacente che nell’uomo induce dipendenza, è stata invece evidenziata una riduzione delle capacità mnestiche, in particolare della memoria a breve termine e intensi sintomi psichiatrici.

Il PCP appartiene al gruppo delle fenciclidine, un gruppo di anestetici psichedelici ancor oggi utilizzati in medicina veterinaria.

Sul GHB (Gamma-idrossibutirato) c'è una vasta letteratura che lo indica anche nel nostro paese come la sostanza più usata (disciolta nei drinks) nei casi di violenza carnale.

Il GBH è un componente presente naturalmente nel nostro metabolismo come in quello di tutti i mammiferi viventi concentrato, soprattutto, nell’ipotalamo, nei gangli basali, nei reni, nel cuore, nei muscoli e nelle masse grasse.

Si trova, solitamente, in forma di liquido incolore e inodore, denso e con un sapore leggermente salato, contenuto in bottigliette di plastica o sotto forma di polvere bianca (da bere disciolta in un liquido) o in pastiglie.

In campo medico è usato come anestetico chirurgico, per la cura della alcool-dipendenza e della dipendenza da oppiacei. Viene usato come stimolante anche nel mondo dello sport e ricade sotto la categoria Doping.

Il GHB è una sostanza con effetti molto differenti da persona a persona. Estremamente difficile è, inoltre, la sua “gestione” poiché, anche piccoli aumenti della dose possono condurre ad effetti completamente inaspettati e differenti da quelli preventivati. Gli effetti cominciano generalmente a distanza di 5-10 minuti dall’ingestione e durano da una a 3 ore circa.

A basse dosi (circa 1-2 gr equivalenti ad un cucchiaino di polvere) presenta effetti molto simili a quelli degli alcolici: i consumatori riportano sensazioni di disinibizione, piacere diffuso, rilassamento e tranquillità, sensualità, euforia e tendenza a verbalizzare; ma alla fine dell'effetto si ha ricordi confusi e scarsi delle ore precedenti.

Quindi donne attente ....non accettate bicchierini dagli sconosciuti e non lasciate il vostro bicchiere incustudito in discoteca.

mercoledì 21 ottobre 2009

INVESTIRE IN GIOVINEZZA: LA BANCA DEI PEZZI DI RICAMBIO

FAUST ed il MITO DELL'ETERNA GIOVINEZZA:
E' IMPORTANTE ESSERE QUI SE NON SAPPIAMO PERCHE' SIAMO QUI?
Gli uomini del futuro (un futuro prossimo, forse gia' i nostri figli) arriveranno senza difficolta' a superare i cento anni, e soprattutto avranno un corpo di splendidi cinquantenni. Trapianti, ricambi di parti del corpo, nuovi tessuti, protesi anti-rigetto potranno mantenerci giovani anche da vecchissimi: ne sono convinti gli scienziati, secondo i quali dopo il traguardo dell'allungamento della vita media fino al secolo ora l'obiettivo futuribile della scienza e' quello di farci arrivare in piena forma alla vecchiaia.
Su questo obiettivo gli esperti dell' Universita' di Leeds stanno investendo seriamente, in tutti i sensi: 50 milioni di sterline in cinque anni per il progetto "50 anni attivi dopo i 50".
Il piano e' semplice: fornire i pensionati, in un prossimo futuro, di tessuti propri, coltivati in vitro e ancora "giovani" per sostituire quelli usurati, e "ricambi" di fianchi, ginocchia, valvole cardiache e altro ancora.
L' Istituto universitario di ingegneria medica e biologica di Leeds ha gia' fatto un trapianto di anca che dovrebbe durare per tutta la vita, anziche' i 20 anni al massimo delle attuali anche artificiali.
La combinazione di una lega di metallo cromato al cobalto con una sfera di ceramica dovrebbe facilmente sopportare, sono convinti gli scienziati, gli oltre cento milioni di passi che la gamba compie dai 50 ai 100 anni.
Il concetto e' quello di creare tessuti trapiantabili, e in futuro anche organi, che il corpo puo' far propri, per aggirare il problema del rigetto.
Finora le nuove tecniche hanno prodotto valvole cardiache perfettamente funzionanti.
Si tratta di prendere una valvola cardiaca da donatori sani - da un essere umano o un animale adatto, come un maiale - e delicatamente estrarne le cellule con un cocktail di enzimi e detergenti.
Ne rimane una sorta di impalcatura inerte trapiantabile nel paziente senza rischio di rigetto.
E' il corpo del trapiantato a ripopolare la struttura di cellule.
Il metodo viene studiato in Gran Bretagna anche per la pelle, nel campo dei trapianti in pazienti con gravi ustioni.
Tuttavia per raggiungere il traguardo della sostituzione di tutti i tessuti ci vorranno dai 30 ai 50 anni.

martedì 20 ottobre 2009

Come funziona e come si utlilizza la Pillola Ru486, il primo farmaco per l'aborto farmacologico

Il mifepristone e' uno steroide sintetico utilizzato come farmaco per l'aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza.
Attualmente e' in uso in tutti i paesi della Comunita' Europea ad eccezione di Italia (fino ad oggi) e Irlanda.
COME FUNZIONA
Il farmaco blocca l'azione progestinica sui recettori inibendo lo sviluppo embrionale e causando il distacco e l'eliminazione della mucosa uterina, con un processo simile a cio' che accade durante le mestruazioni.
Accertato con una ecografia che la gravidanza sia all'interno dell'utero e di epoca inferiore a 49 giorni (sette settimane di gestazione), il medico somministra da una a tre compresse da 200 mg di mifepristone.
Due giorni dopo, se non si e' verificata l'espulsione della mucosa e dell'embrione, viene somministrata una prostaglandina (di solito il misoprostol) che provoca delle contrazioni uterine la induce nel giro di pochissime ore.
EFFICACIA
Il metodo che prevede le due somministrazioni e' efficace tra il 92 e il 99 per cento dei casi, mentre l'Ru486 da solo ha un'efficacia pari a circa l'80 %.
STORIA
Nel 1980 Etienne-Emile Baulieu, lavorando per i laboratori Roussel Uclaf su derivati del progesterone scopri' un potente anti-progestinico, inizialmente chiamato Ru-38486 (secondo le iniziali del laboratorio dove fu messo a punto, e un numero di serie).
Il mifepristone venne posto sul mercato in Francia nel 1988, per l'uso in combinazione con prostaglandine. Attualmente e' utilizzato nel 30% delle interruzioni di gravidanza.
Il mifepristone fu approvato in altri paesi Europei negli anni novanta, e negli Stati Uniti nel settembre 2000.
EFFETTI COLLATERALI
Sulla questione dei decessi non c'e' una letteratura attendibile. Si parla di 14 o 16 morti dal 1988, anche se un documento inviato dalla ditta produttrice al ministero parla di 29 vittime. Nel luglio 2005 la Food and Drug Administration statunitense ha comunicato la morte di 4 donne negli Usa (su 460 mila, lo 0,00087 per cento) successiva al trattamento con Ru486 nei cinque anni precedenti, e successivamente, nel marzo 2006, di altre 2; per tutte la causa e' stata una sepsi con sintomatologia atipica, causata per le prime 4 da un'infezione batterica da 'Clostridium sordellii', un batterio normalmente non pericoloso presente nella flora batterica intestinale.
In ogni caso, tra gli effetti collaterali si registrano emorragie (sanguinamento di origine uterina) talvolta abbondanti per un periodo dai 7 ai 15 giorni, dolori addominali, nausea, vomito, febbre.
IN ITALIA
Finora solo alcune regioni hanno sperimentato l'utilizzo della pillola abortiva.
Nel 2007 si contano 1.010 casi di aborto farmacologico nel nostro paese (lo 0,8 per cento di tutte le IVG).

lunedì 19 ottobre 2009

In Italia sono circa 3 milioni e mezzo gli uomini tra i 18 e i 65 anni che soffrono di eiaculazione precoce

La Siams (Societa' italiana di andrologia e medicina della sessualita') e la Siu (Societa' Italiana di urologia) stimano che il 20% degli uomini italiani di età compresa tra i 18 ed i 65 anni soffrano di EIACULAZIONE PRECOCE.
La stima si basa su questionari distribuiti ai pazienti da andrologi e urologi e comprende sia gli episodi occasionali che patologici.
E' importante distinguere il tipo di problema vissuto dal paziente.
La forma patologica, detta anche primitiva, si ha quando l'eiaculazione precoce e' una costante della vita sessuale, si presenta gia' prima del rapporto sessuale e interessa anche la masturbazione.
Prendendo in considerazione questa forma di eiaculazione precoce, la percentuale di incidenza si abbassa notevolmente ma, in parallelo, si tratta di casi piu' difficili da seguire e risolvere perche' alla base c'e' anche una componente genetica. Ad oggi, in questi, la terapia e' farmacologica con l'eliminazione transitoria dei sintomi che determinano l'eiaculazione precoce e il conseguente prolungamento delle prestazioni.
La maggior parte dei casi e' comunque situazionale, avviene cioe' solo in determinate occasioni e non si protrae nel tempo. Di solito la durata media di un rapporto oscilla tra i tre e i sette minuti, quindi si puo' parlare di eiaculazione precoce quando si scende sotto il minuto o, appunto, quando l'eiaculazione arriva prima della penetrazione.
Il problema, com'e' comprensibile, non riguarda solo il singolo, che si sente inadeguato, ma si estende anche alla vita di coppia. Se escludiamo i casi in cui la patologia e' dovuta a disfunzioni fisiche, come infiammazioni o accentuata sensibilita', in 8 casi su 10 le cause sono di tipo psicologico pertanto la persona può trarre beneficio da terapie psico-comportamentali, ma nei casi più persistenti, a queste si consiglia associare l'uso del farmaco, che aiuta ad avere una prestazione considerata standard. Da Da sottolineare l'importanza di un costante contatto tra pazienti e specialisti, non solo per valutare l'efficacia del trattamento, ma anche perche' è opinione comune tra gli specialisti che la patologia sia sottostimata.
Per questo, anche alle minime avvisaglie, e' importante rivolgersi all'andrologo o all'urologo.
Talvolta basta veramente poco per fa tornare la serenità e l'armonia nel rapporto di coppia.

domenica 18 ottobre 2009

RAPPORTO DI COPPIA: OCCORRE UN DECODIFICATORE PER COMUNICARE CON IL PARTNER

Abbiamo trovato questo interessante vademecum al femminile dedicato all'arte di vivere un rapporto di coppia.
Pensiamo sia un modo per riflettere con molta ironia sui nostri vizi e difetti, con l'intento di cambiare atteggiamento nei confronti del nostro partner e migliorarci come persone.
Ecco la versione integrale:
- Che le donne vengano da Venere e gli uomini da Marte ormai è un fatto accertato. Ma visto che, seppure come alieni, devono vivere sullo stesso pianeta, spesso pure in coppia, sarebbe il caso che trovassero una lingua comune.
Impossibile? Forse.
Ma per fortuna interpretare certe "assurdità" del vostro lui si può: basta un decodificatore per maschi.
Argomento per argomento vi aiuterà a comprenderne certi gesti e magari a correggerli.
IL SESSO
Non fa mai la prima mossa a letto
Non tutti gli uomini amano essere i conquistatori.
Tanti vogliono sentirsi belli e desiderati, quindi aspettano che siate voi a "provarci".
Magari però spiegate loro che si potrebbe fare la preda un po' per ciascuno.
Preferisce il porno online a quello reale
Tra le tante cose che internet offre c'è anche una carrettata di hard sempre a disposizione.
Usarlo per tenere vivo il rapporto va bene, ma se lui guarda e non combina niente, il decodificatore non basta: urge l'intervento di un terapista.
Dopo il sesso sparisce
Esaurita la sua "grandiosa" prestazione va a controllare la mail o a vedere il calcio in tv?
Succede ma non vuol dire che vada bene.
Sicure di voler stare con qualcuno che rifugge dall'intimità e trascura i vostri bisogni?
Vi chiede di fare sesso a tre
L'uomo è cacciatore.
Ma per bagnargli le polveri provate a rispondere: "Fantastico caro, chiamo subito Franco!".
L'IMPEGNO
"Cara, ho bisogno di spazio"
A un certo punto del rapporto molti uomini sentono l'esigenza di verificare se sono ancora piacenti o hanno ancora una vita tutta loro.
A patto che non prenoti un volo per la Thailandia, di solito è uno sfizio di breve intensità e durata.
Vuole vedere altre persone o rompere perché "ci tiene troppo"
La fantasia proprio non è nelle corde dei maschi. Se nella loro vita compare una tentazione a portata di mano queste sono le scuse classiche per liberarsi. Aiutateli con una bella pedata.
"Non stiamo già bene così?"
Raramente gli uomini corrono felici verso l'altare.
Più spesso accampano scuse su finanze scarse, lavoro in fase delicata, parenti difficili da sistemare ai tavoli del ricevimento. Aspettare aiuta, ma non è consigliabile farlo all'infinito.
"Restiamo amici"
Per quante giustificazioni siate disposte a trovare, semplicemente non vuole stare con voi (ma non disdegnerebbe continuare a fare sesso): regolatevi.
LE BUONE MANIERE
Lascia tutto in giro
Le cose sono tre: voi lo seguite e sistemate tutto (chi è causa del suo mal...);
proprio non ci fa caso (lasciate che i cassetti si svuotino e allora se ne accorgerà, anche se in questo caso correte il rischio di una campagna simil-militare di lavaggio e stiratura a tappe forzate);
lo fa apposta (abbandonatelo al suo sudicio destino).
Non vi fa mai un complimento.
È più facile che un uomo dica "bravo" a un atleta in tv che "come sei bella" a voi.
Fategli capire che vi fa sentire sexy, magari ci arriva.
Fa organizzare a voi tutte le uscite
Non prendetelo come una mancanza d'interesse (come probabilmente è), ma come un'opportunità: decidete di fare esattamente quello che vi piace, lui non potrà lamentarsi.
Parla sempre di altre donne e flirta con le cameriere lo fa apposta.
Come un bambino, vi fa notare che se voi non ci foste farebbe faville.
Ma in fondo nemmeno lui ci crede.
L'INCOMUNICABILITÀ
Se state zitte si preoccupa.
Molti uomini temono la calma perché si aspettano una tempesta (anche se non sanno cosa l'abbia scatenata). Approfittatene per dirgli quel che sentite o qualcosa che volete che senta: è uno dei pochi momenti in cui vi ascolta.
Dopo che vi siete confessate vi guarda inebetito.
Intanto rallegratevi che sia ancora lì davanti a voi e non sul divano.
Con il tempo, poi, imparerà anche a interagire.
"Cara, ti sono forse arrivate?"
La classica interpretazione per ogni forma di nervosismo femminile: contenete la voglia di dargli una padellata e spiegategli cosa veramente vi inquieta.
Non vi fa mai il regalo giusto
Gli unici in grado di farne sono Babbo Natale e Rockefeller. Imparate a suggerirgli quel che vorreste (ma fatelo ripetutamente e a voce alta).-

TRA SCIENZA E COSCIENZA, I PRINCIPI DEL MEDICO NUOVO

In un mondo in continua e vorticosa evoluzione, il medico e' chiamato a dipanare questioni scientifiche, organizzative, economiche, etiche, persino antropologiche.
In che modo?
Con quale apparato culturale affronta queste variabili dalle quali dipende il funzionamento del sistema medico e sanitario? A Padova, durante il Convegno "Pensare per la professione", medici, bioeticisti, sociologi, filosofi, docenti hanno cercato, tutti insieme, di delineare la fisionomia del "Medico nuovo", individuando, uno dopo l'altro, quegli "snodi cruciali" che determinano oggi le scelte in medicina e sanita'.
Dopo tre giorni, ecco, nero su bianco, i cinque principi fondamentali che sono emersi dal dibattito: Societa', Salute e Sanita' evolvono in scenari e contesti complessi e adattativi in modo sincrono e correlato e il modello di erogazione delle cure si presenta sempre piu' integrato e articolato. La medicina non puo' e non deve operare come controparte della sanita', avendo entrambe scopi interdipendenti, interconnessi e circolari. In un mondo in cui il ruolo del contesto e' sempre piu' importante, la medicina non puo' costituire una variabile indipendente, cosi' come non puo' esserlo il mondo della malattia. E' matura l'idea che gli scopi della medicina vadano definiti attraverso la coscienza: una coscienza bioetica che dovrebbe imporre limiti alla medicina nel suo contesto sociale e culturale.
La medicina, cui viene continuamente rimproverato di essere sempre piu' una disciplina ingegneristico - riparativa, non puo' disgiungere l'obiettivo di efficienza da quello di efficacia e di equita' nella tutela della salute.
"La parola d'ordine e' integrazione - sintetizza il vicepresidente della FNOMCeO, Maurizio Benato, che e' anche il presidente dell'Ordine di Padova.
"Integrazione tra scienza, coscienza e sapienza, tra medicina e sanita', tra autonomia ed esigenze del paziente e scelte del medico, tra nuovi saperi e contesti sociali e culturali. Persino accettazione del rischio di errore come parte del procedimento medico, per una sua gestione e prevenzione concrete".
Quindi, la dichiarazione conclusiva del presidente della Federazione, Amedeo Bianco: "Accogliamo tutte le suggestioni di questo importante incontro, per costruire quel 'Medico nuovo' capace di interpretare i grandi cambiamenti della Medicina, della Sanita' e della Societa', per riproporre, in questo rinnovato contesto, la missione di sempre: la tutela della salute".
Riferendosi al concetto di salute scaturito dalla Dichiarazione di Alma Ata (OMS, 1978)
...noi aggiungiamo "la tutela della salute bio-psico-sociale e spirituale del singolo e della comunità".

venerdì 16 ottobre 2009

Placebo e schema di credenze

Nella risposta della colonna spinale al dolore potrebbe trovarsi il segreto dell'efficacia dell'effetto placebo.
Nei volontari a cui vengono somministrate consapevolmente queste sostanze, infatti, le risposte della colonna spinale alle sensazioni dolorose vengono ridotte.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell' University Medical Center Hamburg-Eppendorf di Amburgo, Germania, che hanno pubblicato la loro scoperta sulla rivista Science.
"Quando riceviamo un placebo, il nostro cervello rilascia delle sostanze chiamate endorfine", ha spiegato Falk Eippert del Department of Systems Neuroscience a capo della ricerca. "Tuttavia, non sappiamo ancora come queste sostanze - ha conitnuato - riducano le sensazioni di dolore. Abbiamo allora pensato che le endorfine permettessero al cervello di comunicare con altre parti del corpo inibendo l'attivita' della colonna spinale".
Per testare la loro ipotesi, Eippert e colleghi hanno sottoposto 15 volontari a dolore fisico prima di fornire loro due creme: una inattiva e un'altra alla lidocaina presentata come in grado di ridurre le sensazioni di dolore. "In realta', entrambe le creme erano del tutto inefficaci e non progettate per ridurre il dolore", ha detto Eippert.
"Tuttavia, chi usava la 'crema alla lidocaina' - ha proseguito - percepiva meno dolore. Grazie a delle immagini a scansione computerizzate, abbiamo visto che in queste persone l'attivita' della colonna spinale era ridotta. C'era una minore reazione al dolore".
Un risultato confermato anche dall'analisi dell'ossigenazione del sangue, un segnale indiretto dell'attivita' della colonna spinale.
"Possiamo dire che il cervello inibisce le reazioni al dolore, in base alle aspettative che il placebo offre. Non si tratta di una semplice alterazione mentale del comportamento, ma di un vero e proprio sistema complesso", ha concluso Eippert.
Appare evidente che lo schema di credenze risulta basilare nei processi percettivi, in questo caso del dolore.
I volontari credendo che la lidocaina (anestetico locale largamente utilizzato in odontoiatria) avesse un effetto inibitore del dolore, hanno interferito nell'attivazione dei nocirecettori proprio come se la sostanza avesse un effetto anti-dolorifico.
Mente e corpo sono strettamente collegati, la mente impartisce istruzioni alla parte somatica, ma la mente da chi prende istruzioni?

giovedì 15 ottobre 2009

Artificial Virginity Hymen

Il business della verginità non sembra conoscere crisi, anzi sta attraversando un momento davvero promettente.
Dopo il successo planetario della Virginity Soap, la ormai famosa saponetta all'allume che garantisce una penetrazione difficoltosa da pre-deflorazione, adesso made in China è arrivato sul mercato nella categoria degli adult toys (giocattoli per adulti) l' Artificial Virgynity Hymen: una trasparente guaina vaginale che lacerata durante la copula sprigiona addirittura un liquido rosso, molto simile per colore e consistenza al sangue.
Un effetto scenografico e sembra anche sensoriale (per l'uomo)del tutto identico alla deflorazione reale.
La verginità è tornata di moda, ma non come valore di dono esclusivo all'amato, ma come gadget erotico per recitare la scena della prima volta con l'amante di turno, come sex toy appunto.
La notizia sarebbe anche potuta passare inosservata se in Egitto non si fosse scatenato un acceso dibattito per impedirne la commercializzazione nel paese, definendo l'imene artificiale uno strumento che mina le basi etiche e morali delle giovani.
Ci piacerebbe davvero conoscere le opinioni dei lettori di questo blog sull'argomento.
Chi e perchè ne farebbe uso?
Piace alle donne il gioco della vergine ghermita o della vestale che immola l'imene sull'altare dell'eterno amore?
Piace agli uomini per fare esperienza dell'estatica ebrezza che riserva l'infrangere la castità...altrui?
Lasciateci i vostri commenti, serviranno a capire un po' di più il comportamento sessuale degli umani del XXI secolo.
Grazie a tutti per i commenti che vorrete inviarci e comunque ...buon divertimento.

mercoledì 14 ottobre 2009

La caída de los mayas: "Ellos mismos la ocasionaron"

La caída de los mayas: "Ellos mismos la ocasionaron"

CEFALEA: ATTENZIONE A COSA MANGIAMO

Premesso che le cause possono essere molteplici - comunque da accertare con uno specialista - esistono anche cibi e sostanze dagli effetti cefalgici.
È bene quindi non confondere il mal di testa alimentare, che non necessita di cure o rimedi urgenti, con altri disturbi come allergie o intolleranze.
Attenzione agli additivi:
- conservanti, il più comune è il gluttamato o sodio monoglutammato (MSG): salse e concentrati di pomodoro, salse di soia, lavorazione del formaggio parmigiano, dadi da brodo, estratti in polvere per brodo o arrosti e nei prodotti a sapore salato (ad esempio i saporitori per arrosti o per pesce).
- solfiti (diossido di zolfo, acido solforoso, tutti i sali che possono liberare zolfo): alimenti fermentati (dai formaggi ai vini)
- nitrati (E251, E252) e nitriti (E249, E250): presenti in natura, vengono usati nelle preparazioni di salumi, carni in scatola e pesci marinati
Occhio alle sostanze attive che si trovano negli alimenti o vengono prodotte durante la digestione:
- Amine come la tiramina (formaggi fermentati e stagionati, estratto di lievito, conserve di pesce come sardine, tonno e aringhe, vini e birra, banane, semi di soia, nocciole, avocado, oli di semi vari), l'istamina (pesci, crostacei, maiale, salumi, albume, pomodori, cavoli, fragole, vini e birra) la dopamina, la serotonina e la feniletilenamina (carne, pesce, uova e formaggi)
- Metilxantine, come la caffeina (le bevande a base di caffè e negli alimenti insaporiti all'aroma di caffè), la teofillina (nelle bevande a base di tè) e la teobromina (nelle bevande e negli alimenti a base e all'aroma di cacao)
Dicevamo che molte di queste sostenze possono provocare anche altre reazioni oltre alla cefalea, quali:
Orticaria (amine), ipotensione (amine), arrossamento del volto (amine), acidità di stomaco (amine e metilxantine), tachicardia (amine e metilxantine), ipotensione (amine), contrazioni della muscolatura liscia vasale (amine), vasospasmo (metilxantine). Tra gli additivi, il sodio monoglutammato può causare la cosiddetta sindrome del ristorante cinese - alterazioni della sensibilità e dolori del capo e del collo, del torace e degli arti superiori, palpitazioni e senso di debolezza - mentre i solfiti che si trovano negli alimenti fermentati possono dare talvolta lievi accessi asmatici, orticaria e arrossamento del volto.

Che fare quindi?
Oltre a consultare il medico, tanto per cominciare si può provare a identificare la sostanza incriminata, magari tenendo un diario in cui si indicano i cibi assunti, la quantità, l'orario. Dopo di che si può provare a scartare l'indiziato dalla dieta e come per ogni cosa, vale la regola del buon senso: un'alimentazione sana e equilibrata, fatta soprattutto di frutta e verdure fresche, mentiene non solo in forma, ma anche in salute.

Il 70% degli italiani muore per malattie causate da stress

E' il dato preoccupante contenuto in uno studio del Dipartimento di Studi Clinici dell'Universita' La Sapienza di Roma.
Lo stress cronico e' tra i fattori piu' rilevanti nella genesi delle patologie piu' diffuse nei paesi industrializzati: malattie cronico-degenerative, che includono le patologie cardiovascolari, tumori, broncopneumopatie croniche ostruttive, cirrosi epatica, le malattie intestinali che nell'insieme costituiscono piu' del 70% delle cause di morte. Un allarme lanciato anche dall'OMS, secondo cui entro il 2020 tumori e bronco pneumopatie cronico ostruttive costituiranno la terza causa di morte.
Tra i disturbi causati dallo stress anche l'ipertensione che, oltre alle patologie cardiovascolari, puo' essere causa di diabete e infarto. Colpisce il 25% degli italiani, circa 15 milioni di persone, percentuale che raggiunge l' 80% se si considerano gli ULTRA SESSANTACINQUENNI.
Ansia, depressione, alcolismo, disadattamento sociale, abuso di farmaci, sono tutte possibili complicazioni dell'ansia da stress.
Particolare attenzione merita la depressione, che colpisce nell'arco della vita il 15-20% della popolazione.
Tuttavia 6 depressi su 10 non vengono diagnosticati come tali dai medici e quel 40% che vengono identificati come depressi, al 51% viene prescritta una cura farmacologica.
Di conseguenza solo il 18% di coloro che soffrono di depressione riceve una terapia, per lo più solo farmacologica.
Gli esseri umani sono possono tollerare solo un certo grado di stress, cioe' quello che consente di sopravvivere anche in circostanze eccezionali e che viene definito stress positivo.
Esiste pero' lo stress cronico, che deriva dal persistere nel tempo di piu' stressors - cioe' eventi traumatici, condizioni ambientali, cognitivi, stili di vita - che fanno superare la cosiddetta soglia critica oltre la quale l'organismo non riesce piu' a difendersi e la naturale capacita' di adattarsi viene a mancare.
Di conseguenza il sistema immunitario si indebolisce, l'organismo diventa piu' vulnerabile alle infezioni, alle malattie e allo sviluppo di patologie autoimmuni: e' evidente che ognuno reagisce in base alle caratteristiche e predisposizioni costituzionali.
Causa di stress fattori ambientali come (inquinanti domestici, inquinamento acustico ed elettromagnetico, ecc.) e responsabili di malattie ad esso correlate.
Se inoltre si considera che 12 milioni e mezzo di italiani fa uso di ansiolitici, aumenta la depressione tra i piu' giovani, i disturbi del sonno riguardano il 14% della popolazione, aumenta l'ipertensione da stress, si comprende, oltre al disagio generalizzato della popolazione, anche l'aumento dei costi.
E' stato infatti calcolato che solo nello scorso anno, l'importo per terapie da malattie causate da stress ha rappresentato piu' della meta' della spesa sanitaria nazionale.
L'OMS ha calcolato che in Italia, il solo costo di giornate di lavoro perse a causa della depressione, e delle sue conseguenze sulle relazioni interpersonali, delle sofferenze dei nuclei familiari e degli atti auto-lesivi incide per 5 mld di euro all'anno.
Per questo e' necessario mettere la persona nel suo complesso al centro dell'attenzione nel rapporto medico-paziente.
Solo cosi' possono essere identificate in tempo tulle le possibili cause di stress (personale, lavorativo, ambientale, relazionale).
In riferimento al quadro epidemiologico descritto emerge la necessità improrogabile da parte del Servizio Sanitario Nazionale di avviare strategie comunitarie di promozione ed autotutela della salute bio-psico-sociale, con un approccio multidisciplinare e non solo medico-sanitario.
In questo contesto le discipline psicopedagogiche e bionaturali potranno dare un grande e fattivo contributo.
Investire in prevenzione è l'unico modo per limitare i costi umani e sociali derivanti dalla perdita dello stato di salute, purtroppo nel nostro paese gli investimenti in tal senso sono assenti: la diagnosi precoce non è prevenzione di morbilità, ma solo (purtoppo non sempre) di mortalità.

domenica 11 ottobre 2009

Il 36% dei giovani italiani sono in sovrappeso

Dalla Giornata mondiale dell'Obesita' emerge un quadro critico sul benessere psicofisico dell'infanzia ed adolescenza nel nostro paese: il 36 per cento dei giovani fino a 18 anni, con una prevalenza per il sud, sono in sovrappeso.
La media più alta in Europa.
Le conseguenze del sovrappeso sono note malattie cardiovascolari, diabete, disturbi della sfera sessuale e riproduttiva, etc..
Che dire?
Che la responsabilita' primaria e' delle famiglie, cioe' dei genitori.
Pensare di fare il bene dei propri figli ingozzandoli di cibo, spesso ad alto contenuto calorico. Trasferire questo compito alla scuola e' sbagliato.
La scuola insegna, la famiglia educa.
Una corretta educazione alimentare nasce nelle cucine delle nostre case, prima ancora che la scuola trasferisca le 'informazioni' alimentari nelle aule.
Se questo non e' chiaro ai genitori avremo una prossima generazione di malati, o di aspiranti tali, dal momento che a nostro parere i disturbi legati all'alimentazione e nutrizione sono già un campanello di allarme di un disagio più profondo con se stessi e con gli altri.
Certo le responsabilità non sono solo attribuibili alla famiglia o alla scuola, impotenti verso un bombardamento mediatico cui i bambini sono esposti: merendine, biscotti, bibite, gelati etc... Proponiamo una moratoria sugli spot pubblicitari di prodotti alimentari destinati al consumo voluttuario, come quelli appena citati, così come avviene per il tabacco. Perchè il cibo, come l'alcol (di cui ancora il telespettatore deve subire la propaganda più o meno occulta), ingrassa e quasi mai nutre; quindi è pericoloso per la salute tanto quanto le sostanze di abuso, così severamente sanzionate dalla legge.

sabato 10 ottobre 2009

L'obesita' produce una scarsa autostima o e' la bassa autostima a produrre l'obesita'?

Uno studio britannico avvalora la seconda ipotesi, affermando che i bambini con problemi di autostima con piu' probabilita' saranno obesi da adulti.
Lo studio ha coinvolto 6.500 partecipanti al British Birth Cohort Study del 1970 e ha scoperto che i bambini di 10 anni che avevano scarsa stima di se' tendevano a essere piu' grassi da adulti.
L'equazione era particolarmente vera per le ragazze, riferiscono i ricercatori del King's College London sulla rivista BMC Medicine.
Per lo studio, e' stato misurato il peso e l'altezza, e valutato lo stato psicologico, dei soggetti a 10 anni e poi a 30 anni.
I bambini con una bassa autostima, che si sentivano poco padroni delle proprie vite e spesso preoccupati, con piu' probabilita' erano in sovrappeso 20 anni dopo.
Il professor David Collier, coordinatore della ricerca, dichiara: "La novita' di questo studio e' che finora l'obesita' e' stata considerata solo come disordine metabolico, mentre noi abbiamo dimostrato che anche i problemi psicologici costituiscono un fattore di rischio. E non si tratta di problemi psicologici gravi, ma di ansia e scarsa autostima a livelli normali".
Un altro ricercatore che ha lavorato allo studio, Andrew Ternouth, aggiunge:
"Non possiamo dire che i problemi psicologici da bambini causano l'obesita' da adulti, ma certamente possiamo affermare che giocano un ruolo insieme ad altri fattori, come il peso dei genitori, l'alimentazione e l'attivita' fisica.
Le strategie per la lotta all'obesita' dovrebbero includere anche gli aspetti emozionali come la promozione dell'autostima agendo nelle scuole, in modo da aiutare i bambini a risolvere le loro ansie e eliminare almeno parte dei fattori di rischio del sovrappeso da adulti".

mercoledì 7 ottobre 2009

Contraccezione maschile: vasectomia per una paternità consapevole

Se un uomo decide di non avere figli è il metodo contraccetivo migliore e uno dei pochi a non pesare sulla donna.
Oggi è reversibile basta un intervento di microchirurgia per tornare fertili. Entro i 5 anni c'è il 97% di possibilità di recupero della fertilità, entro 10 anni il 90% e entro 15 intorno all'85%.
Allora perché in Italia se ne parla così poco?
Fino al 1978 vigeva in Italia il divieto di sterilizzazione volontaria per mezzo della vasectomia nei maschi italiani.
Con la legge 194 sono stati eliminati dal Codice penale i passi che interferivano con la fertilità dell'uomo o della donna.
Era infatti un reato l'incitamento a pratiche contro la procreazione.
Se un medico prima del 1978 vasectomizzava un paziente c'era il rischio di denuncia per procurate lesioni gravi all'individuo. Una fase di vero oscurantismo in campo medico: quando si praticava una vasectomia su un paziente, bisognava inventarsi come escamotage delle orchiti, delle infiammazioni ripetute dei testicoli e si usava questa tesi. Spesso in cartella clinica risultava un'orchite e non una vasectomia a fini anticoncezionali.
Poi si è arrivati a un'altra fase: si sosteneva che la vasectomia fosse necessaria per evitare delle infezioni ai testicoli.
Invece successivamente una sentenza della Corte di Cassazione ha sostenuto che la contraccezione può dare quel benessere che fa parte della salute psicofisica.
Oggi in Italia la vasectomia è riconosciuta come metodo anticoncezionale efficace, ma è ancora una pratica poco in uso. Secondo la banca dati online del Ministero della Salute tra il 1999 e il 2005, i ricoveri per sterilizzazione maschile sono stati soltanto 653.
Gli interventi classificati come vasectomia sono 1.717, ma di questi solo 397 sono stati classificati come "sterilizzazione dell'uomo".
Nel mondo ci sono alcune aree dove la vasectomia è molto diffusa, come in Cina.
In Italia non tutti i centri sanitari offrono questa opzione contraccettiva, salvo alcuni consultori.
E tra l'altro solo ed esclusivamente su responsabilità dei direttori sanitari.
I grossi ospedali poi non la fanno.
Restano delle problematiche legate al consenso.
Sono pochi gli urologi che si fanno carico di un intervento del genere.
In ambiente pubblico non risulta sia stato fatto un ricovero per controllo delle nascite e vasectomie e l'intervento chirurgico non è a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Nella sanità privata un intervento di vasectomia ha un costo complessivo dai 1500 ai 3000 euro.

Cuocere le cellule tumorali con le nanotecnologie

Una nuova tecnologia sviluppata da un gruppo di ricercatori inglesi che potrebbe essere pronta per i test clinici in meno di tre anni.
La nuova terapia usa delle nanoparticelle che si posizionano all'interno del tumore. Queste nanoparticelle ferromagnetiche vengono poi riscaldate al passaggio di un apposito bastoncino, che agisce cambiando rapidamente il loro campo magnetico è coordinata dal Prof. Quentin Pankhurst, fisico dell' University College di Londra e direttore dei Davy-Faraday Research Laboratories .
Riscaldare le cellule di 5-6 gradi centigradi manda in shock le cellule del cancro annientandole.
Il trattamento da shock termico, infatti, si e' dimostrato utile per sconfiggere il cancro, ma e' problematico da usare senza danneggiare anche i tessuti sani e potrebbe uccidere il paziente, quindi e' necessario bersagliare solo le cellule tumorali.
Due tipi di intervento:
- usare delle cellule staminali per produrre le nanoparticelle magnetiche,
- usare degli anticorpi per trasportarle e farle legare ai tumori
Entrambi le metodiche sono state sperimentate con successo, per adesso su cavie di laboratorio ottenendo una riduzione del cancro ai polmoni del 40 %.
Nel futuro, secondo i ricercatori, anche i medici di base potrebbero avere un bastoncino magnetico che fa aumentare la temperatura delle cellule tumorali, per poter curare i pazienti con sessioni settimanali di mezz'ora.
I primi pazienti a testare la metodica saranno gli ammalati di cancro ai polmoni, testa e collo, tumori che non rispondono efficacemente alle terapie standard.

martedì 6 ottobre 2009

UN VACCINO PER RISOLVERE LA DIPENDENZA DA COCAINA

Funziona il vaccino terapeutico anti-coca in fase di sperimentazione su pazienti: riduce il consumo della droga (anche della meta').
Gli effetti durano due mesi.
Il preparato fa innalzare la concentrazione di anticorpi specifici contro la cocaina.
Lo dimostra uno studio clinico su 115 cocainomani dalla Yale University School of Medicine a New Haven e del Veterans Affairs Connecticut Healthcare System di West Haven, guidati dalla ricercatrice Bridget Martell e pubblicato nella rivista scientifica Archives of General Psychiatry. All'esperimento e' stato sottoposto un gruppo di 115 soggetti dipendenti da cocaina.
Divisi in due gruppi, 58 soggetti sono stati sottoposti a 5 vaccinazioni, mentre ad altri 57 individui e' stato somministrato il placebo: tra coloro che hanno portato a termine il ciclo di vaccinazione il 38% ha prodotto livelli di anticorpi sufficienti a resistere alla tentazione per due mesi.
''Il trattamento ottimale - scrivono gli autori - richiedera' probabilmente ripetute vaccinazioni di richiamo per mantenere adeguati i livelli di anticorpi anti-cocaina''. .
La cocaina così non raggiunge il cervello e non si innescano le sensazioni di piacere che instaurano la dipendenza.
Per approfondimenti:

IL LATTE MATERNO CONTIENE NEURO-MODULATORI

Fonte: (ANSA)
Il latte materno contiene ingredienti diversi in base all'ora della poppata: lo rileva uno studio dell' Universita' dell'Estremadura in Spagna.
Quando la mamma si sveglia di notte per saziare il bebe' il latte contiene sostanze che rilassano il cervello e favoriscono il sonno del piccolo; viceversa di giorno il latte e' ricco di neurostimolanti.
L'allattamento al seno previene malattie a breve e a lungo termine per il piccolo, favorisce il dimagrimento della neomamma dopo il parto.

venerdì 2 ottobre 2009

Bambini abituati a mangiare molti dolci...da adulti sviluppano comportamenti violenti

I bambini che mangiano ogni giorno dolcetti, caramelle o cioccolato, hanno un rischio piu' alto degli altri di sviluppare - una volta cresciuti - comportamenti violenti.
Lo dimostrano i risultati di uno studio realizzato da un gruppo di psichiatri inglesi su un campione di circa 17.500 ragazzi.
Si tratta dello studio piu' vasto mai realizzato in questo settore ed e' stato pubblicato sulla rivista British Journal of Psychiatry.
Lo studio ha analizzato gli effetti a lungo termine della dieta sui comportamenti sociali dei bambini.
I ricercatori hanno scoperto che il 69% dei ragazzi che a 34 anni avevano problemi di natura violenta, all'eta' di dieci anni mangiava quotidianamente dei dolcetti confezionati.
"Secondo noi una spiegazione possibile di questo fenomeno - ha detto il principale autore della ricerca Simon Moore - e' che dare ai bambini i dolcetti ogni volta che li chiedono impedisce loro di imparare ad aspettare per ottenere cio' che vogliono.
E questo li porta ad assumere comportamenti compulsivi quando non attengono cio' che vogliono".
A nostro parere l'indagine andrebbe correlata alle sostanze additive presenti nei dolciumi e che sappiamo già avere un effetto psicotropico allo scopo di fidelizzare il cliente.
Inoltre è chiaro che il sistema di ricompensa neuronale è eccessivamente stimolato dall'ingestione di sostanze dal sapore dolce, a questo si aggiunga il valore simbolico che il cibo ha sempre avuto a livello relazionale ed il cibo dolce in particolare.
Dopotutto non è un caso se il viaggio di nozze è detto luna di miele....