martedì 29 dicembre 2009

Carbossiterapia: ridurre il grasso in eccesso attraverso iniezioni locali di CO2

Iniettare anidride carbonica potrebbe aiutarci a perdere peso, ingannando il corpo e portando a una riduzione dei tessuti corporei.
La nuova tecnica, che si e' dimostrata efficace, e' frutto di un piccolo studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani dell'Universita' di Siena.
La notizia e' riportata sul quotidiano inglese Daily Mail.
La CO2 e' prodotta naturalmente dalle cellule del nostro corpo. E' assorbita rapidamente attraverso il flusso sanguigno ed espulsa tramite il fiato e i polmoni, quindi iniettarne piccole quantita' nel corpo non rappresenta un pericolo.
Il trattamento, denominato carbossiterapia, consiste nell'iniettare tramite aghi sottili della CO2 nelle aree grasse del corpo umano, come cosce, ginocchia e addome.
Il gas si diffonde nel circuito circostante, causando una dilatazione dei vasi sanguinei. Questa dilatazione aumenta il flusso sanguigno, che porta ossigeno e altri nutrienti alle cellule; la CO2 uccide le cellule grasse, mentre l'ossigeno elimina il fluido presente tra le cellule.
Questo inganna il corpo umano, che riduce cosi' il grasso in eccesso.
I primi risultati, ottenuti su 48 donne italiane, sono promettenti: mediamente una riduzione di 2 cm delle cosce, 1 centimetro dalle ginocchia e 3 centimetri della circonferenza dello stomaco. Un secondo trial clinico della tecnica sara' condotto su pazienti sovrappeso alla Northwestern University negli Stati Uniti.

lunedì 28 dicembre 2009

Fruitflow: dai semi del pomodoro l'alternativa naturale all'aspirina

Scoperto nei semi di pomodoro un nuovo ingrediente, importante per la salute del sistema circolatorio e ottimo come alternativa all'aspirina.
Si tratta di un gel naturale, incolore ed insapore, che puo' essere aggiunto come additivo agli alimenti senza cambiarne le caratteristiche.
Il gel, ribattezzato Fruitflow, e' stato scoperto dai ricercatori del Rowett Institute di Aberdeen, in Scozia.
E' gia' stato utilizzato in un succo di frutta in commercio, e potrebbe essere presto aggiunto anche ad altri alimenti.
Come risulta da test clinici, Fruitflow e' capace di mantenere in buona salute la circolazione impedendo al sangue di coagularsi nelle vene e arterie.
Gli effetti del miglioramento del flusso sanguineo sono evidenti a partire da tre ore dopo l'assunzione del gel e permangono fino a 18 ore, rendendo il prodotto ottimo per l'assunzione giornaliera.
Gli ufficiali sanitari dell'Unione Europea hanno ora certificato che l'ingrediente migliora effettivamente il flusso sanguineo, e hanno autorizzato i produttori ad inserire questa caratteristica nelle etichette di prodotti che contengono Fruitflow.
Finora non e' stato dimostrato alcun effetto collaterale durante lo sviluppo di questo gel, che infatti è presentato come un'ottima alternativa naturale all'aspirina.

domenica 27 dicembre 2009

Ti serve un hard disk esterno...del tuo cervello?

Fonte: (ANSA) - ROMA, 27 DIC
Per la prima volta sono stati immagazzinati ricordi in frammenti di tessuto prelevati dal cervello e mantenuti attivi.
Si tratta della prima memoria in provetta, descritta nell'edizione online di Nature Neuroscience e osservata in azione in cellule di ratto.
La ricerca, condotta alla Case Western Reserve University di Cleveland, ha fatto individuare i circuiti che controllano la memoria a breve termine, capace di conservare informazioni semplici per 20 secondi al massimo.

lunedì 21 dicembre 2009

UN MENU PER LE FESTE

Quest'anno il nostro Natale non vedrà sulla tavola nessun alimento che abbia causato dolore e morte di un animale.
QUESTO E' IL MENU
Cruditè in pinzimonio, con l'olio nuovo di Vinci
Insalata di rinforzo
Torta pasqualina ricotta e spinaci
Crocchette di miglio
Lasagne al forno con i funghi
Gratin di verdure miste
Carciofi ripieni con caprino
Melanzane ripiene
Insalata invernale
Millefoglie
Vino: Vernaccia di San Gimignano - Gewurz Traminer
Spumanti: Prosecco - Brachetto
I vostri suggerimenti sono garditissimi, mettiamo in gioco la nostra creatività e la sapienza antica dei nostri 5 sensi e facciamo qualcosa di speciale ...quest'anno si cambia....in meglio!

PERCHE' E' FESTA SOLO SE SI MANGIA TANTO, TROPPO

I bambini assimilano fino a 6.000 calorie durante il giorno di Natale, una quantita' quattro volte superiore a quella consigliata.
E' quanto risulta da una nuova ricerca, condotta dagli esperti di obesita' giovanile della Leeds Metropolitan University (Gran Bretagna).
Lo riporta il quotidiano inglese Daily Telegraph.
"Un pasto natalizio in media contiene 956 calorie e 48 grammi di grasso", ha detto Paul Gately, direttore del programma Carnegie Weight Management e ricercatore a capo dello studio. "Questo totale include calorie provenienti da cibi come tacchino arrosto, patate, salsicce, salse e altri condimenti vari. Aggiungete i classici dessert di Natale, colazione e altre merende, e raggiungerete un livello calorico estremamente superiore al livello raccomandato per ragazzi e bambini".
Seimila calorie sono piu' di due volte la razione giornaliera raccomandata per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni, e addirittura quattro volte quella raccomandata per le bambine fino ai 5 anni.
Anche gli adulti dovrebbero rimanere in guardia: il massimo consigliato per un uomo adulto, infatti, ammonta a 2.775 calorie.
"I pranzi pantagruelici sono tipici di Natale, ma non sono seguiti da un corretto smaltimento delle calorie in eccesso. Chi ingrassa durante le feste potrebbe metterci settimane o mesi a smaltire il grasso in eccesso, oppure non potrebbe liberarsene mai", ha detto Gately.
"Bisogna mettere in guardia i genitori dell'obesita' giovanile: il 40 per cento di loro non riconosce i problemi dell'eccessiva alimentazione. Molti di loro, inoltre, danno la colpa dell'obesita' dei loro figli a problemi di metabolismo o di geni. In realta', meta' dei bambini di 5 che sono sovrappeso diventera' obesa raggiunta l'eta' adulta", ha concluso Gately. .

domenica 20 dicembre 2009

FATTI UN REGALO: QUEST'ANNO CAMBIA IN MEGLIO LA TUA VITA

Dedichiamo questo post a tutti coloro che si stanno domandando cosa possono cucinare di buono e sfizioso per la Vigilia, il pranzo di Natale , il Capodanno, la Befana e per le occasioni conviviali di tutto l'anno.
Finiamo ed iniziamio l'anno apportando dei cambiamenti positivi
alla nostra vita ed al pianeta.
La cosa più semplice da fare se vogliamo cambiare il mondo
è iniziare a cambiare noi stessi.
NON INIZIARE L'ANNO NUTRENDOTI
CON LE TOSSINE DELLA MORTE E DELLA PAURA
PER I LETTORI DI QUESTO BLOG
il nostro regalo
è dare a tutti un'opportunità
di cambiare
RICETTE E CONSIGLI GASTRONOMICI RISPETTOSI DELLA NOSTRA SALUTE, DEGLI ANIMALI E DELL'AMBIENTE
VEGANO: MENU VEGA
VEGETARIANO: MENU VEGE
SE VUOI CAMBIARE, PUOI!

FESTE: attenzione alla scorpacciata di additivi

Fonte: www.aduc.it - Gennaio 2009
Negli ultimi dieci anni sono aumentati al ritmo del 4% all'anno.
Sono i coloranti, i conservanti, gli antimicrobici e gli antiossidanti, gli esaltatori di sapore, gli agenti di rivestimento, gli aromi naturali e artificiali, gli stabilizzanti, i gelificanti, i lievitanti, gli emulsionanti gli acidificanti, insomma gli additivi alimentari, che in occasione delle abbuffate natalizie i consumatori ingurgitano in quantita' notevoli.
Aumentano con il processo di industrializzazione dei prodotti alimentari e creano qualche preoccupazione perche' sommati tra loro diventano responsabili dell'aumento del 5% delle allergie alimentari.
Comunque un uso eccessivo degli additivi puo' causare danni alla salute, poiche' il potenziale effetto dannoso e' in rapporto alla dose e al peso del consumatore e i primi a soffrirne sono i bambini, per l'uso di prodotti contenenti additivi e per il minor peso corporeo.
Qualche esempio serve a dare la dimensione del fenomeno:
i nitrati e nitriti di sodio e potassio, contenuti nelle carni preparate (salumi, prosciutti, ecc), interferiscono con la presenza di vitamina A e B1 e possono modificare il funzionamento della tiroide; in particolare i nitriti possono trasformarsi in nitrosammine, composti cancerogeni.
I solfiti, contenuti nei crostacei, nel vino, nella frutta secca e candita, funghi secchi, ecc., possono dar luogo a reazioni allergiche come le asme bronchiali e l'orticaria.
I fosfati, contenuti in budini, gelati, latte concentrato, prosciutto cotto, possono determinare una insufficiente calcificazione delle ossa.
Si potrebbe continuare per un bel po' e il consiglio che possiamo dare ai consumatori e' sempre lo stesso: consumare prodotti freschi (siamo il giardino d'Europa, perche' dobbiamo mangiare le fragole a dicembre?), congelati o trattati con il calore (pastorizzazione), o che comunque non contengano additivi (meno la lista e' lunga meglio e').

sabato 19 dicembre 2009

ALIMENTAZIONE: PREVENZIONE E MALATTIE ONCOLOGICHE

Un minor consumo di glucosio, lo zucchero comune , nella dieta puo' estendere la vita delle cellule polmonari sane e aumentare la velocita' con cui le cellule polmonari pre-cancerose muoiono, riducendo la diffusione e la crescita del cancro.
Questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Alabama a Birmingham (UAB) e pubblicato sulla rivista Faseb Journal.
Secondo questo studio questi risultati dimostrano ulteriormente i benefici potenziali per la salute di controllare l'apporto calorico.
La nostra ricerca indica che una riduzione delle calorie estende la durata della vita in buona salute delle cellule umane e aiuta la capacita' naturale del corpo di uccidere le cellule che formano il cancro.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato gli effetti del glucosio su cellule umane polmonari sane e pre-cancerose in provetta.
Ad alcune sono stati dati livelli normali di glucosio e ad altre livelli molto bassi.
Le cellule sono state poi lasciate crescere per diverse settimane.
In questo periodo di tempo, si è monitorato la capacita' delle cellule a dividersi e a sopravvivere. E' emerso che i livelli bassi di glucosio guidano le cellule sane a crescere piu' di quanto non facciano in genere e provocano la morte di un gran numero di cellule pre-cancerose.
In particolare, i ricercatori hanno scoperto che due geni chiave sono colpiti nella risposta cellulare al basso consumo di glucosio.
Il primo gene, attraverso la telomerasi (espressa nelle cellule della linea germinale, generalmente non è attiva nelle cellule somatiche ma è stato osservato che in diversi tumori può essere attivata) codifica un enzima importante che permette alle cellule di dividersi indefinitamente.
Il secondo gene, 'p16', codifica una proteina anti-cancro.

giovedì 17 dicembre 2009

VACCINI CONTRO LE DIPENDENZE DA SOSTANZE PSICOTROPE

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanita', il tabagismo e' la prima causa di morte prevenibile al mondo, e i numeri, al riguardo, parlano chiaro.
Uccide, infatti, 5,4 milioni di persone l'anno, mentre cresce progressivamente la quota di vittime che popola i Paesi poveri.
La nicotina viene esaltata da una proteina presente nel cervello e che funziona come le tossine presenti nel veleno dei serpenti.
Questa scoperta è frutto delle ricerche condotte presso la Rockfeller University di New York, dove un'équipe ha studiato una proteina (lynx1) dotata di un'azione simile a quella del veleno dei serpenti. Le tossine che i cobra rilasciano con il loro morso si legano ai recettori ACh della nicotina, presenti nel muscolo, e li inibiscono.
Intanto da alcuni anni gruppi importanti di ricerca stanno tentando la strada del vaccino, cioè di un farmaco capace di inibire gli effetti piacevoli della nicotina.
Il 16 novembre scorso GlaxoSmithKline Biologicals SA (GSK) and Nabi Biopharmaceuticals (Nabi) hanno annunciato il l'entrata nella III fase di due studi sperimentali del farmaco NicVAX®, primo vaccino contro la dipendenza da nicotina.
Intanto in Svezia hanno dato il via libera a uno studio di fase II su un nuovo vaccino contro il tabagismo.
Il farmaco, che prende il nome di Niccine, verra' sperimentato su larga scala in tutti i Paesi scandinavi. Dovrebbe eliminare nei fumatori la dipendenza da nicotina, ed e' il risultato di studi compiuti in Svezia negli ultimi 10 anni al Karolinska Institute di Stoccolma.
Nei prossimi giorni verra' avviato un test su 400 persone in Svezia, in Danimarca e in Norvegia. Il campione e' composto da ex fumatori sui quali i ricercatori testeranno il siero per verificare l'incidenza di eventuali ricadute.
Verranno suddivisi in due gruppi: al primo verra' iniettato il Niccine, al secondo sara' somministrato un placebo.
Gli effetti verranno verificati nell'arco di un anno, e i ricercatori sperano che questo siero possa un giorno essere utilizzato anche per dare una mano ai fumatori attivi.

Naturalmente, il farmaco non può nulla contro la dipendenza in quanto tale, perché non si tratta di un virus, ma sceglie una strada diversa: stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi che si legano alle proteine della nicotina, costringendole ad un aumento di dimensioni fatale che impedisce loro l'ingresso nella barriera emato-encefalica e quindi nel cervello.
La nicotina entra così in circolo nell'organismo, ma le viene impedito l'accesso al cervello e pertanto non riesce a stimolare la produzione di dopamina, ovvero la fonte del piacere e di conseguenza la causa che crea dipendenza .

Scperto un pianeta extra sistema solare a 40 anni luce dalla Terra

A 40 anni luce da noi c'e' un pianeta piu' grande della Terra, con una debole atmosfera e ricco di ghiaccio.
Il pianeta, che comunque e' molto piu' piccolo rispetto ai numerosi pianeti giganti finora scoperti all'esterno del Sistema Solare, e' descritto su Nature dal gruppo di astronomi guidati dall'americano David Charbonneau, dell' Universita' di Harvard, che lo hanno scoperto con un telescopio simile a quelli amatoriali.
La notizia ha dell'incredibile: con tutti gli investimenti, le sonde e i telescopi sempre più sofisticati della NASA si doveva scoprire quello che molti annunciavano intuitivamente già da tempo, con un telescopio da ragazzi...
Il gioco di specchi creato dal campo elettromagnetico potrebbe riservare altre sorprese, teniamoci pronti ad accettare manifestazioni su questo piano di realtà, con la mente aperta, ma anche con il cuore.
Se vi interessa essere informati su ciò che accade nel nostro universo, non perdetevi questo video dell'astrofisica Giuliana Conforto. Buona visione .

Spray alla cannabis nella terapia analgesica

Da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' Universita' di Edimburgo, pubblicato sulla rivista Journal of Pain and Symptom Management, su 177 pazienti cui era stato somministrato uno spray alla cannabis , si è scoperto che i livelli di dolore erano scesi del 30 per cento rispetto ai malati di cancro che non avevano usato lo spray, nonostante non avessero assunto altri farmaci come la morfina.
Lo spray e' stato sviluppato in modo da non influenzare lo stato mentale dei pazienti .
I ricercatori ci hanno tenuto a evidenziare che altri studi confermerebbero che fumare cannabis puo' aumentare il rischio di cancro.
Lo spray invece agisce attivando le molecole nel corpo, chiamate recettori dei cannabinoidi, che possono fermare i segnali nervosi inviati al cervello dal sito del dolore.
Lo spray alla cannabis chiamato Savitex e' gia' stato prescritto per dare sollievo ai pazienti con sclerosi multipla.
Questi primi risultati sono molto promettenti e dimostrano che i farmaci a base di cannabis possono fornire un trattamento efficace nella terapia contro il dolore debilitante, ma e' ancora aperto il dibattito sulla differenza tra l'uso medico e quello ricreativo.
Certo non occorreva fare uno spray per testare l'efficacia dei cannabinoidi, visto che il consumo di cannabis nella popolazione mondiale data qualche migliaio di anni e con alterne vicende questa pianta, ben conosciuta per le sue proprietà medicinali oltre che per gli effetti psicotropi è viene utilizzata da vastissime aree della popolazione mondiale (dal bacino del Mediterraneo, all'estremo oriente ed al continente americano) pur con alterne fortune: elevata agli onori degli altari , come pianta sacra e gettata nei bassifondi come droga illegale.
In Italia da venti anni si trascina uno sterile ed improduttivo dibattito tra repressione e legalizzazione della coltivazione e consumo ad uso personale della cannabis, mentre le organizzazioni criminali autoctone hanno fatto cartello con quelle straniere e si sono accaparrate lo spaccio nelle grandi città, aumentando il proprio fatturato ed agganciando il giovane consumatore al mercato illegale di sostanze psicotrope.
Solo questo ci porterebbe razionalmente a valutare la necessità di liberalizzarne la coltivazione, applicando l'attuale normativa riservata alla coltivazione del tabacco.
Fra il 1919 ed il 1933 negli Stati Uniti tramite il XVIII Emendamento e il Volstead Act venne sancito il bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di Alcol per il consumo umano. Il Proibizionismo servì solo a far nascere come funghi le bande criminali che costruirono immense fortune e a radicare nella popolazione il consumo di alcol (di pessima qualità e contraffatto), con danni ingenti sia per l' ordine pubblico che per la salute dei cittadini.

martedì 15 dicembre 2009

FESTE NATALIZIE: UN MENU CHE RISPETTA AMBIENTE, ANIMALI E SALUTE UMANA

Ogni anno ci prepariamo per le feste e ci "conciamo per le feste" in quanto a scorpacciate di carne, pesce, contorni, pastasciutte o brodi, dolciumi, vino, spumante.
Sull'altare del Natale vengono sacrificate le vite di milioni di animali, con costi ambientali e sociali enormi.
Allora senza la pretesa di essere anime belle, sensibili ed immacolate, ma solo esseri umani consapevoli, intelligenti e sufficientemente evoluti da non essere dipendenti dalle abitudini...
invitiamo tutti coloro che si stracciano le vesti per l'insulso summit di Copenhagen sulle cure paliative per il pianeta a dare il buon esempio e conseguentemente a cambiare menu.
Proviamoci, ed allora sarà davvero un Buon Natale per tutti.

Math1:il gene che apre la comunicazione cervello-funzioni biologiche del corpo

Fonte: ANSA- ROMA, 14 DIC 2009
E' stato scoperto un gene nel cervello umano che funziona da sensore dei bisogni del nostro corpo e da guida nell'ambiente: e' il gene Math1.
Gia' noto per il suo ruolo nell'equilibrio e nell'udito, ora da una ricerca Usa si dimostra anche essere un gene importante per ascoltare e capire le sensazioni provenienti dai vari organi del corpo, per esempio sente se abbiamo la vescica o l'intestino pieni e se cio' si presenta nel sonno ci sveglia indicandoci la strada per il bagno.

lunedì 14 dicembre 2009

BRAIN OVER: TROPPI INPUT RISCHIANO DI BLOCCARE IL SISTEMA

Il nostro cervello sta cambiando e la nostra capacita' di concentrazione e' sempre piu' scarsa.
Ogni giorno veniamo bombardati in media da 100.500 parole: da Internet, ai giornali, al cinema, alla televisione, alla radio, al telefono, ai videogiochi.
Troppi input potrebbero affaticare il nostro cervello o per usare il linguaggio degli internauti, avviene un default di sistema quando sono aperte più finestre e girano più programmi contemporaneamente, con un hardware non in grado di supportare determinati software.
E' quanto afferma una ricerca dell' Universita' della California riportata sul quotidiano britannico Daily Mail.
Stando allo studio, un adulto medio e' esposto ogni giorno a piu' di 100 mila parole e 34 gigabyte di informazioni.
Questo, secondo i ricercatori, avrebbe gia' modificato la struttura del nostro cervello.
Susan Greenfield, una dei piu' importanti scienziati britannici, ha piu' volte avvertito che i siti di social network possono danneggiare il cervello dei bambini, riducendo ad esempio la concentrazione e incoraggiando i sentimenti di gratificazione immediata.
L'uso del computer potrebbe addirittura 'infantilizzare' il cervello, rendendo difficile l'apprendimento: la nostra attenzione viene divisa a intervalli piu' brevi e questo probabilmente non e' buono per pensare a cose piu' profonde.
Di opposto parere Colin Blakemore, neuroscienziato della Oxford University secondo il quale"il cervello puo' crescere e aumentare di dimensione a seconda di come viene utilizzato, quindi "l'occuparsi di queste nuove informazioni provochera' forse la nascita di nuove cellule nervose".

sabato 12 dicembre 2009

L'OBESITA' SI PREVIENE IN FAMIGLIA: AIUTIAMO I GENITORI

È ora di una merenda sana e gustosa
Per fare in modo che la merenda sia veramente un momento di alimentazione sana, potete seguire questi consigli:
fate sempre in modo che i pasti della giornata siano cinque: colazione, merenda mattutina, pranzo, merenda pomeridiana, cena;
non proponete al bambino una merenda troppo ricca, altrimenti rischia di non mangiare durante il pasto principale;
se fa qualche sport nel pomeriggio, potete proporgli una merenda leggermente più ricca, se non è in sovrappeso;
lasciate che tra la merenda ed il pasto principale passino almeno due ore;
in questo modo, il bambino non arriverà affamatissimo al pasto successivo e mangerà senza problemi;
evitate che la merenda venga consumata mentre studia o guarda la TV o gioca;
fate in modo che la pausa sia veramente una pausa da tutto ciò che fa di pomeriggio;
invogliatelo a muoversi spesso per smaltire ciò che mangia durante la giornata
CAMBIARE ABITUDINI
Dopo il riposino pomeridiano ai bambini è raccomandato consumare una merenda, così come a metà mattinata, solitamente a scuola, si fa la pausa per la merenda mattutina.
La merenda di metà pomeriggio è un momento importante da sfruttare per non far arrivare il bambino troppo affamato a cena, ma anche un momento da valutare nella giusta luce alimentare per far crescere i ragazzi in tutta salute anche a tavola.
Al primo posto nel cuore delle mamme italiane c'è quasi sempre il panino, solitamente con un affettato o con il formaggio.
Non è sbagliato, purché si evitino salse ricche come ketchup e maionese, tanto amate dai bambini. Anche le merendine confezionate sono molto gettonate ed alcune di essere sono veramente l'ideale per spezzare la fame del pomeriggio.
L'importante è scegliere quelle con meno grassi e zuccheri.
Ad alcuni bambini può essere proposto un pacchetto di crackers; non sempre è una buona scelta, soprattutto se è l'abitudine. I crackers, infatti, non soltanto saziano poco, ma sono a base di farina, acqua e grassi vegetali, quindi sono leggeri soltanto a parole.
Una buona alternativa è la frutta di stagione, anche se pochi bambini sono veramente golosi di frutta.
Attenzione a non scegliere la frutta fuori stagione, perché costa troppo ma soprattutto non è genuina.
Se siete amanti dei dolci fatti in casa, potete proporre questo ai vostri figli; attenzione però a non esagerare con le dosi di zucchero e burro, perché altrimenti dovrete limitare le porzioni ed eventualmente integrare la merenda con qualcosa di meno calorico.
Assolutamente da evitare, invece, i cibi molto grassi, come le patatine, i popcorn, le palline di mais e via dicendo.
Eventualmente concedete al vostro bambino questo strappo soltanto una volta ogni due settimane, ma con sacchetti di quantità molto ridotte.

venerdì 11 dicembre 2009

Gli uomini ed il sesso: molti miti ancora da sfatare

Il pene piu' e' grande e piu' funziona? L'eiaculazione precoce e' incurabile? Se bevo faccio meglio l'amore? Se mi fermo prima dell'eiaculazione non provoco gravidanze?
Sono questi e altri, i dubbi che affliggono i giovani quando si rapportano al sesso.
Per sfatare i falsi miti e la "sindrome da spogliatoio" ci pensa il programma di informazione e prevenzione per gli studenti (18 anni di eta', frequentanti le classi quinte delle scuole superiori) del Centro nazionale prevenzione e controllo della malattie del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali.
"Prevenzione in Andrologia", da cui scaturisce la campagna "Amico Andrologo", in collaborazione con l'Universita' La Sapienza di Roma, il dipartimento di Fisiopatologia medica e la Societa' italiana di Andrologia e medicina della sessualita' (Siams), ha l'obiettivo di spiegare ai giovani maschi l'importanza di un corretto stile di vita sulla funzione dell'apparato riproduttivo e informare sui temi affettivo-relazionali della sfera sessuale maschile.
Sul sito "Amico Andrologo" (www.amicoandrologo.it) i ragazzi potranno conoscere meglio il proprio corpo ma anche avere risposte a dubbi e perplessita'.
Educare quindi anche all'autopalpazione per evitare patologie gravi in futuro e conoscere le minacce alla fertilita' e, di conseguenza, imparare a difendersi.
Sei gli opuscoli che saranno distribuiti nelle scuole di sei regioni: Lazio, Veneto, Campania, Toscana, Marche e Puglia, per coinvolgere circa 10 mila ragazzi. La campagna prevede anche incontri con esperti e visite di andrologia. .

giovedì 10 dicembre 2009

CONTRO IL TABAGISMO IL TERRORISMO NON PAGA

Secondo la ricerca della New York University e dell' Universita' di Basilea, pubblicata sul Journal of Experimental Social Psychology: il terrore della morte e dei rischi correlati al fumo, amplificati proprio dalle grandi scritte nere sui pacchetti di sigarette, sigari e tabacco, generano in molti uno stato d'ansia tale che l'unico, paradossale risultato e' proprio quello di accendersi una sigaretta per calmarsi.
L'effetto e' legato a una teoria psicologica nota come Terror Management, che sostiene che alcune persone di fronte alla paura della morte hanno bisogno di potenziare continuamente la loro autostima, e molti di questi la potenziano proprio con una sigaretta, che li fa sentire sexy e interessanti.
Secondo i ricercatori gli slogan piu' azzeccati non sono quelli del tipo "Il fumo uccide", ma dovrebbero essere quelli che collegano il fumare all'essere brutti e coatti, sfortunati e insignificanti.
STRUMENTI E METODI
Lo studio, che ha coinvolto 39 studenti di psicologia dai 17 ai 41 anni ha scoperto che questi messaggi effettivamente aiutano soprattutto i piu' giovani a smettere.
In generale quando i fumatori sono di fronte alla morte scritta sui pacchetti di sigarette hanno delle reazioni psicologiche di difesa che li portano a fumare".
I partecipanti hanno compilato un questionario per stabilire quanta parte del loro fumare e' collegato con la stima di se'.
Poi sono stati mostrati pacchetti di sigarette con messaggi diversi.
Dopo 15 minuti, agli studenti e' stato chiesto come avessero reagito a quei messaggi.
Il risultato e' che gli avvertimenti sul rischio di morte per fumo non hanno sortito effetti, mentre quelli che collegavano esplicitamente il fumo all'autostima ("diventerai piu' brutto, sei uno 'sfigato' ecc.") hanno effettivamente colpito di piu' i soggetti coinvolti nello studio.
Insomma, e' "Il fumo ti rende meno attraente", secondo i ricercatori, la frase-chiave da stampare a caratteri cubitali sui pacchetti di sigarette.
CONCORDIAMO CON I RISULTATI EMERSI IN QUESTO STUDIO, NOI PROPONIAMO UNA FRASE :
NON ACCENDERE LA SIGARETTA, BACIAMI!

2010. Anno di lotta all'obesità

Si chiama così la campagna di formazione e informazione contro l'obesita' lunga un intero anno.
Il progetto, presentato stamattina a Roma in una conferenza stampa, si articolera' in piu' fasi: ad un'attivita' di formazione specifica rivolta ai medici di famiglia, seguira' una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, che grazie all'impegno dei medici di medicina generale aspira a raggiungere milioni di italiani.
Una campagna non basta a sensibilizzare se non si cambiano gli schemi mentali e comportamentali dei cittadini, esposti come non mai al battage pubblicitario martellante di dolci, cioccolatini, gelati, merendine, bibite ed alcolici.
Incominciamo dalle mense scolastiche con quegli orribili ed insipidi menu pieni di carboidrati, polifosfati e conservanti.
Passiamo a sensibilizzare i genitori dal non comprare abitualmente dolciumi al posto di una sana merenda a base di frutta o anche di pane integrale e marmellata.
Invece di una bibita dolce e gassata meglio preparare una sana spremuta con i succulenti agrumi nostrani.
I nostri figli non sanno masticare, non sanno gustare il cibo, non sono educati ai sapori, agli odori, al tatto alla vista, mentre la nostra specie proprio attraverso i 5 sensi è in grado di riconoscere, tra le risorse della natura, quelle che sono commestibili ed utile all'organismo.
Siamo diventati degli analfabeti della sopravvivenza.
Pur con un'istruzione superiore e l'aumento dell'informazione, non siamo più capaci di vivere senza surrogati, trascinando una vita magari più lunga, ma malaticcia, a tutto vantaggio dell'industria del farmaco.
Quindi una società veramente sviluppata, chiamerebbe all'appello tutti i soggetti da quelli economici a quelli sociali e sanitari per dare una svolta netta.
Chi produce alimenti deve attenersi a delle regole di concerto con le linee guida nutrizionali, che attraverso questa importante campagna vengono esposte.
Aboliamo la pubblicità di alimenti nocivi per la salute, come abbiamo fatto per il tabacco, ed indichiamo le dosi consigliabili, i componenti nutrizionali e le calorie.
Iniziamo già dalla scuola ad educare al gusto del cibo, a saper riconoscerne le fragranze, gli odori, le proprietà organolettiche: saperi e sapori sono un binomio di civiltà.

ZUCCHERI: RIDURNE IL CONSUMO AIUTA LA NOSTRA SALUTE

FONTE:in Un post a tavola

Di fronte alla scelta tra un piatto di broccoli e sogliola e una fetta di torta pochi avrebbero dubbi.
Eppure se sapessero quanto può essere dannoso il cibo zuccheroso nessuno avrebbe la minima esitazione.
E non si parla di un po' di cioccolato o di un dolce ogni tanto.
Lo zucchero in sé non è dannoso se consumato nella giusta quantità (pari al 5-7% delle calorie giornaliere, ossia tra i 25 e i 45 grammi) ma una dieta ricca di zuccheri - come quelli contenuti nella maggior parte dei prodotti industriali (merendine o bibite gassate, tra gli altri) - è capace di mettere a dura prova il nostro corpo come hanno dimostrato molti studi scientifici.
Ma cosa accade di preciso, ad esempio, quando beviamo una tazza di tè o del caffè?

L'energia e il crollo
Una festa non è una festa come si deve se non c'è una torta: ogni singolo boccone che mandiamo giù ha un sapore meraviglioso ma gli effetti su di noi non lo sono altrettanto.
La digeriamo molto in fretta perché è fatta di zuccheri semplici: quando sono molti il livello di glucosio nel sangue si impenna e il pancreas è costretto a produrre una quantità maggiore di insulina per poter convertire il glucosio in glicogeno, così come il fegato che lo immagazzina nei muscoli. Come lo zucchero precipita compare una sensazione di stanchezza e intontimento oltre al desiderio di altri zuccheri. Ormoni come l'adrenalina e il cortisolo agiscono sulle scorte di zucchero già immagazzinate, alzano il rischio di infarto e danno al nostro cervello un segnale sbagliato di pericolo.

L'abbassamento delle risorse immunitarie
Due tazze di zucchero dovrebbero essere sufficienti ad aumentare il rischio di suscettibilità.
Questo dato è in accordo con uno studio pubblicato sull' American Journal of Clinical Nutrition, in cui i ricercatori hanno rilevato che il conteggio dei leucociti si riduce a cinque ore dall'assunzione di 100 grammi di zucchero.

Conversione in grasso
Il glicogeno in eccesso viene trasformato in grasso.
Alcune persone credono, erroneamente, che mangiare cibi senza grassi o poveri di grasso serva a non mettere su peso: in realtà anche i cibi che contengono troppi zuccheri possono far ingrassare.

Il danneggiamento del sistema cardiovascolare
Uno studio condotto nel 2007 all' Università di Calgary e pubblicato sulla rivista American Society for Nutrition ha rilevato che ingerire un pasto con elevate quantità di grassi aumenta la pressione del sangue e rende più difficile il lavoro del cuore.

Perdita di memoria
Le persone con il diabete di tipo 2 devono fare attenzione a mangiare dolci soprattutto per colpa dello zucchero, sebbene uno studio indichi che ci possano essere problemi anche per il burro e l'olio.
Al Baycare Centre for Geriatric Care nel 2008, i ricercatori hanno testato la memoria di alcuni volontari dopo che questi avevano assunto un pasto con molti grassi, pochi grassi o acqua. Coloro che avevano mangiato più pesante hanno mostrato una maggiore perdita di memoria dopo di chiunque altro.

Testosterone ed aggressività: solo una credenza

Riportiamo questo studio non tanto per "riabilitare" il testosterone, ma soprattutto per far comprendere come lo schema di credenze influenzino le nostre reazioni fisiologiche ed il comportamento umano.
Siamo ciò che crediamo di essere.
Se una quercia pensasse come un essere umano sarebbe alta solo 1 metro e 70 cm al massimo...
Il testosterone e' sempre stato ritenuto responsabile dell'aggressivita' e degli scatti d'ira, ma una nuova ricerca condotta dall'Universita' di Zurigo sembrerebbe sfatare questa concezione. L'ormone sessuale potrebbe infatti essere alla base di atti umani molto vari come gentilezza, atteggiamento amichevole e correttezza. "Abbiamo condotto un esperimento, avente come partecipanti delle donne che dovevano condurre un gioco di societa' consistente in scambi e baratti", ha spiegato Christoph Eisenegger, ricercatore a capo dello studio pubblicato sulla rivista Nature.
"Ad alcune donne e' stata somministrata una pillola contenente testosterone, mentre ad altre e' stato dato un banale placebo".
Le partecipanti non erano a conoscenza del contenuto della pillola, ma ad alcune era stato detto che avevano assunto del testosterone. "Chi aveva assunto una pillola al testosterone (ma non lo sapeva) si comportava in maniera piu' corretta, aveva meno conflitti e piu' interazioni sociali", ha detto Eisenegger.
"Chi invece credeva di aver preso del testosterone (anche se non era vero), invece, si comportava in maniera aggressiva e meno corretta".
Per i ricercatori, le connotazioni negative di questo ormone sono sufficienti a scatenare un comportamento scorretto e aggressivo, anche se l'effetto biologico effettivo della sostanza e' esattamente l'opposto.
"Che il testosterone causi solo aggressivita' o egoismo negli umani e' solo un mito, che e' stato completamente sfatato", ha detto Eisenegger. "Si tratta di preconcetti non validi, causati da studi su questo ormone condotti su topi o primati non umani".

mercoledì 9 dicembre 2009

PEPE NERO E CURCUMA IN ONCOLOGIA

I composti contenuti nelle spezie potrebbero aiutare a prevenire il cancro al seno.

Nel pepe e nella curcuma, infatti, sono presenti sostanze capaci di limitare la riproduzione delle cellule staminali, che alimentano la crescita del tumore. E' quanto hanno scoperto i ricercatori dell' University of Michigan Comprehensive Cancer Center, che hanno posizionato la piperina e la curcumina, rispettivamente derivate dalla pianta del pepe nero e da quella quella della curcuma, in una coltura di cellule del seno.

"Abbiamo osservato una diminuzione del numero di cellule staminali nella coltura. Le cellule normali non hanno invece subito alcun effetto", ha detto Madhuri Kakarala, primo autore dello studio pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research and Treatment.

"Si tratta della prima volta che un componente della dieta potrebbe dimostrarsi capace di prevenire potenzialmente il cancro al seno limitando il numero di cellule maligne.

Si tratta di una alternativa valida agli attuali farmaci".

Per prevenire il cancro al seno, vengono infatti di solito somministrati il tamoxifene o il raloxifene; tuttavia non tutte le donne scelgono di assumere questi farmaci a causa dei costi o dell'alta tossicita'. "Inoltre, questi farmaci sono progettati per intervenire sugli estrogeni, fattori implicati in molti, ma non tutti, i tipi di cancro al seno", ha spiegato Kakarala.

"Limitando invece il numero di cellule potenzialmente in grado di alimentare il cancro al seno, possiamo ridurre il rischio di insorgenza senza disturbare il normale processo di differenziazione cellulare. La piperina e la curcumina - ha continuato - sono una valida alternativa a bassissima tossicita', e il fatto che si possa cucinare con esse li rende dei trattamenti molto appetibili". .

martedì 8 dicembre 2009

Un luogo di lavoro equo e salubre allunga la vita

Potrebbe essere questo lo slogan del convegno organizzato giovedi' prossimo a Roma da un gruppo di medici dell' Universita' Cattolica del Sacro Cuore in cui verrà presentato un nuovo studio nordeuropeo eseguito su 60.000 lavoratori nordeuropei durante gli ultimi dieci anni.

Cifre alla mano, se si e' impiegati in un'azienda con bassa giustizia lavorativa e' piu' probabile avere un infarto e soffrire di malattie cardiovascolari, di ulcera, di colite.

In poche parole: se ci sentiamo vittime di un capo male-organizzato, arrogante e che ce l'ha sempre con noi andiamo incontro a disturbi fisici anche gravi, mentre se abbiamo la percezione di lavorare in un posto in cui siamo rispettati, sappiamo quali sono gli obiettivi dei vertici aziendali e siamo circondati da colleghi corretti e sereni, ne guadagneremo anche in salute.

"Occorre insistere sul concetto di 'lavoro umano'", ha spiegato Nicola Magnavita, esperto di medicina del lavoro e tra gli organizzatori del convegno, "e abbandonare lo stereotipo tipicamente italiano di un modello di lavoro che ci fa sentire, sempre e comunque, sottomessi e precari.

Lo stress da lavoro ha un peso non indifferente sulla nostra vita, ci rende meno produttivi e ci fa ammalare di piu'.

Ma e' tutta una questione di percezione dell'ambiente e del clima lavorativo: lavorare sereni in un posto che percepiamo equo e giusto non solo ci aiuta a stare bene in salute, ma ci sostiene nel superare le disgrazie e gli eventi sfavorevoli che la vita puo' riservarci".

Tre i livelli di 'ingiustizia lavorativa' analizzati dagli esperti del nord Europa:

procedurale (le procedure non sono chiare e non seguono criteri di merito),

interpersonale (si e' trattati senza riguardo e rispetto sia dal punto di vita professionale sia umano)

informativa (si ricevono informazioni parziali o distorte sugli obiettivi lavorativi).

lunedì 7 dicembre 2009

Holiday depression: quando le feste natalizie diventano un inferno

Come un raffreddore, come un’influenza anche la solitudine è contagiosa
E le donne sono le più infettate e infettabili, molto più degli uomini.
La notizia arriva da un gruppo di ricercatori dell’ Università di Chicago, dell’ Università di San Diego-California e dell’Università di Harvard, che hanno pubblicato un servizio sul numero di dicembre del Journal of Personality and Social Psychology.
Le persone sole tendono a trasmettere i loro sentimenti di tristezza alle persone con cui convivono o che frequentano – proprio come si trasmette un'infezione virale-, cosa che alla fine le fa rimanere isolate dalla società.
Lo schema di contagio porta gli individui a essere emarginati e ad isolarsi.
E di solitudine si parla tanto soprattutto adesso, a ridosso degli imminenti giorni di feste, come le prossime“maratone” natalizie.
Perché sono numerose le donne – ma non solo loro – che ne soffrono e gli appuntamenti forzati del Natale, Capodanno e dintorni, con tutto il loro bagaglio di pranzi, cenoni e raduni familiari, non fanno che esasperare quel senso di malinconia e angoscia provato da chi sola si sente o lo è davvero.
Vivere quelle giornate con profonda frustrazione, il più delle volte dando forfait e augurandosi che arrivi in fretta l’Epifania (che tutte le feste porta via…).
Lo studio americano analizza dettagliatamente il tema della solitudine.
Prima di perdere gli amici, secondo la ricerca, le persone sole trasmettono sentimenti di solitudine ai pochi amici rimasti che a loro volta tendono a diventare soli. Quando vivendo ai margini, si hanno pochi amici, si perdono via via anche i pochi rimasti.
Si diventa infatti meno fiduciosi negli altri, e si cade in un circolo vizioso che rende sempre più difficile formare nuove relazioni.
Quello che serve in questi casi è una sola cosa: aiuto. Fondamentale saper riconoscere i sintomi della depressione nelle persone care che ne sono colpite e star loro vicino per affrontarla al meglio e il prima possibile.
Senza trascurare i piccoli campanelli d’allarme.
Prima di esserne contagiati.
Il segreto per combattere la solitudine è capire che non è nient’altro che un segnale biologico del nostro corpo.
Tutti gli esseri umani si sentono soli a un certo punto della loro vita, così come sentono di avere fame o sete.
Se si sperimenta il senso di isolamento, quindi, non bisogna sottovalutarlo, ma anzi occorre cercare di porvi rimedio.

venerdì 4 dicembre 2009

SP3649:la molecola che impedisce la riproduzione del virus HCV

Nel mondo sono 170 milioni le persone affette dal virus dell'epatite C (HCV) responsabile anche del progressivo aumento dei casi di cirrosi e di cancro epatico.
Secondo la rivista Science che ha pubblicato lo studio, negli Stati Uniti il 4 % della popolazione adulta ha un'infezione cronica da HCV.

L'unico protocollo approvato dalla US Food and Drug Administration è la terapia con interferone e ribavirina, che non è priva di effetti collaterali, prevede 48 settimane di trattamento ed è efficace in meno della metà dei pazienti.
La molecola SPC3649 è stata sviluppata dalla società biofarmaceutica Santaris Pharma A / S in Danimarca con la loro specialità chimica denominata locked nucleic acid o LNA.
SPC3649 è un piccolo frammento di acido nucleico (DNA-based drug), che cattura nel fegato una piccola molecola di RNA denominata micro RNA122, necessaria per la replicazione del HCV.
Lo studio è stato condotto dalla Southwest Foundation for Biomedical Research (SFBR) in San Antonio.
La molecola, e' stata testata con successo su scimpanze' ed e' in sperimentazione clinica di fase 1 su volontari sani.

martedì 1 dicembre 2009

CERN LHC: Sulla questione dei mini buchi neri

ALTRO GIORNALE - News - Cover-up - Informazione alternativa - Mistero: CERN (LHC): Sulla questione dei mini buchi neri

AIDS: accesso alle cure è un diritto umano

Il mondo celebra oggi, come ogni anno, la Giornata Mondiale di lotta all'Aids (data simbolica scelta nel 1998 perche' il primo caso di Aids fu diagnosticato il 1 dicembre del 1981).
La Giornata 2009 mette in evidenza in particolare lo stretto legame tra i diritti umani e l'accesso alla prevenzione, al trattamento e alla cura di Hiv e Aids.
In trent'anni, si sono contagiate 60 milioni di persone e 25 milioni sono morte per cause correlate al virus.
Dall'ultimo rapporto dell'Unaids, il programma delle Nazioni Unite contro Hiv/Aids, risulta che nel 2008 erano quasi 33,4 milioni le persone che nel mondo convivevano con il HIV (due terzi nell'Africa Subsahariana, 2,5 mln bambini), con 2,7 milioni di nuove infezioni e 2 milioni di morti collegate alla sindrome.
E' una strage che fa sempre meno notizia, oscurata da pandemie piu' mediatiche (l'ultima in ordine di tempo, l'influenza A) e dalla diffusa consapevolezza che ormai sia una malattia guaribile.
Ma l'Aids continua a mietere vittime.
I dati del rapporto 2008 di Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite su Hiv e Aids fotografano una pandemia tutt'altro che debellata e che necessita di nuove campagne informative e soprattutto piu' ingenti investimenti.
Negli ultimi anni, sono state spese notevoli quantita' di energia e denaro per ottenere l'accesso alle cure.
Questo impegno fa parte di un piu' ampio obiettivo di fornire l'accesso universale alle cure previsto per il 2010 dai Millennium Development Goals.
Un tema fondamentale: malgrado siano stati raggiunti importanti risultati nella lotta a questa sindrome (dati dell'Unaids rivelano che negli ultimi 8 anni gli sforzi internazionali hanno portato a una riduzione dei nuovi contagi di circa il 17%), nei Paesi a basso e medio reddito sono meno della meta' i malati che ricevono le terapie antiretrovirali di cui necessitano.
Ad oggi, infatti, si calcola che per ogni 5 nuovi casi di infezione solo 2 persone hanno accesso ai trattamenti necessari.
Perche' il rischio, specie nei Paesi piu' avanzati, e' la sottovalutazione del virus: il test si fa sempre meno, e dei 180.000 sieropositivi nel nostro Paese, si stima che il 25% non sappia di esserlo, ritardando cosi' le terapie e soprattutto diventando un veicolo inconsapevole di contagio.

Scoperto un nuovo "interruttore" ormonale capace di controllare e alterare la produzione di spermatozoi

Fonte: AGI
Un nuovo studio condotto da ricercatori scozzesi ha individuato il modo in cui gli androgeni agiscono nei testicoli per controllare la normale produzione di sperma e la fertilita' maschile.
Il loro lavoro, pubblicato sulla rivista FASEB, potrebbe portare alla creazione di una "pillola" maschile corrispondente a quella femminile usata fin dagli anni '60.
"Abbiamo scoperto che la mancanza di un certo gene provoca una carenza di recettori degli androgeni, carenza che provoca una drastica riduzione della produzione di spermatozoi", ha detto Michelle Welsh del Centre for Reproductive Biology al Queen's Medical Research Institute di Edimburgo.
"Lo abbiamo verificato in esperimenti condotti su topi di laboratorio (ma i cui risultati potrebbero essere applicabili anche all'uomo).
Un gene, attivo nelle cellule mioidi peritubulari dei testicoli, codifica per la produzione di recettori per gli androgeni.
Con una disattivazione di questo gene, i recettori si riducono provocando infertilita'".
Welsh e colleghi ritengono che sia possibile produrre farmaci mirati per la disattivazione di questo gene, una sorta di "pillolo" su cui da tempo si stanno concentrando gli sforzi di molti ricercatori.
"Tuttavia, questa scoperta potrebbe anche permetterci di aiutare chi ha problemi di fertilita'", ha detto Welsh. "Ad esempio, grazie alla produzione di nuovi agenti che stimolino la produzione di recettori e aumentino il numero di spermatozoi".