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sabato 24 dicembre 2011
Il corpo umano: Il cervello
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venerdì 16 dicembre 2011
Per smaltire le calorie di una bibita gassata...50 minuti di corsa
lunedì 12 dicembre 2011
DIMAGRIRE SENZA SFORZO SI PUO' : EVITANDO I CARBOIDRATI 2 GIORNI ALLA SETTIMANA
Harvie e colleghi hanno assegnato a 115 volontarie tre diversi regimi alimentari. Una prima dieta prevedeva di limitare l'alimentazione a 650 calorie per 2 giorni mettendo al bando pasta, pane, patate e tutti i cibi grassi, e mangiando solo cibi salutari per i restanti 5 giorni. La seconda non imponeva una restrizione calorica, ma di evitare i carboidrati per 2 giorni e mangiare poi liberamente per il resto della settimana. La terza, invece, consisteva in una dieta tradizionale, con un limite di circa 1.500 calorie al giorno e l'eliminazione degli alcolici e dei cibi ricchi di grasso.
Dopo tre mesi i ricercatori hanno rilevato che le donne che si erano limitate a “tagliare” i carboidrati per due giorni a settimana erano dimagrite in media 4 kg, alla pari delle volontarie del primo gruppo, mentre quelle del terzo gruppo, costantemente a dieta, erano riuscite a perdere 2,4 chili.
Secondo Harvie le prime due diete funzionerebbero meglio perché insegnerebbero alle donne a limitare spontaneamente il consumo calorico e a scegliere cibi salutari anche quando non sono obbligate a farlo.
martedì 6 dicembre 2011
Comunicazione e Media: la fucina dei nostri schemi di credenze...
Roma, 2 dicembre 2011 – Palinsesti «fai da te» nell’era della personalizzazione dei media. Nel 2011 l’utenza complessiva della televisione – che resta sempre il mezzo più diffuso nel panorama mediatico italiano – rimane sostanzialmente invariata: il 97,4% della popolazione. Ma è avvenuto un ampio rimescolamento al suo interno, dipendente in larga misura dalla progressiva diffusione sul territorio nazionale del segnale digitale terrestre, responsabile di un nuovo impulso impresso ai canali e ai programmi tv. L’utenza della tv digitale terrestre è aumentata di oltre 48 punti percentuali tra il 2009 e il 2011 arrivando al 76,4% della popolazione, ovviamente a scapito della tv analogica (-27,1%). La tv satellitare mantiene costante la quota dei suoi telespettatori (il 35,2% degli italiani), dopo il significativo incremento registrato tra il 2007 e il 2009. La web tv aumenta la sua utenza di ulteriori 2,6 punti percentuali nell’ultimo biennio (l’utenza complessiva sale al 17,8%), mentre la mobile tv rimane a livelli bassi, relegata a un pubblico saltuario e di nicchia (0,9%). Soprattutto i giovani (14-29 anni) diversificano ampiamente le possibilità attraverso le quali seguire le trasmissioni televisive: il 95% utilizza la televisione tradizionale (analogica o digitale terrestre), il 40,7% la web tv, il 39,6% la tv satellitare, il 2,8% l’iptv, l’1,7% la mobile tv. Anche l’ascolto della radio in generale rimane complessivamente stabile, sempre a livelli molto alti di utenza (otto italiani su dieci). Si rafforza l’autoradio, con il 65,2% di ascoltatori, incrementando nell’ultimo biennio di 1,4 punti percentuali la sua utenza. Rimane costante l’ascolto della radio via Internet (8,4%) o tramite il cellulare (7,8%), ed è in lieve flessione l’uso del lettore mp3 come radio (14,8%), soppiantato in molti casi dall’utilizzo degli smartphone. Si conferma il periodo di grave crisi attraversato dalla carta stampata. I quotidiani a pagamento (47,8% di utenza) perdono il 7% di lettori tra il 2009 e il 2011 (complessivamente -19,2% rispetto al 2007). La free press cresce di poco (+1,8%, salendo al 37,5% di utenza). I periodici resistono, specie i settimanali (28,5% di utenza), grazie agli sforzi di innovazione e di marketing, a cominciare dagli allegati venduti unitamente ai rotocalchi. Si tratta di media soprattutto per donne: più di una su tre legge i settimanali, mentre solo un uomo su cinque fa altrettanto. Tengono anche i libri, con il 56,2% di utenza, ma il dato si spacca tra il 69,5% dei soggetti più istruiti (diplomati e laureati) che hanno letto almeno un libro nel corso dell’ultimo anno, contro il 45,4% delle persone meno scolarizzate. Gli e-book ancora non decollano: 1,7% di utenza. Stabile la lettura delle testate giornalistiche on line (+0,5%, con un’utenza del 18,2%), che però non si possono più considerare le versioni esclusive del giornalismo sul web, perché i diversi portali d’informazione on line contano oggi un’utenza pari al 36,6% degli italiani. Per l’uso del telefono cellulare si rileva in generale una flessione (-5,5% complessivamente tra il 2009 e il 2011), complici gli effetti della crisi. Ed è in atto una migrazione dell’utenza dagli apparecchi basic (-8%), con funzioni limitate alle sole telefonate e all’invio e ricezione degli sms, agli apparecchi smartphone (+3,3%, con un’utenza che sale complessivamente al 17,6% e al 39,5% tra i giovani). È bene qui rimarcare che questi dati non rilevano il possesso dell’apparecchio, bensì ne misurano l’utilizzo effettivo. Infine, va sottolineato il dato di crescita proprio dell’utenza del web, che nel 2011 supera finalmente la fatidica soglia del 50% della popolazione italiana, attestandosi per l’esattezza al 53,1% (+6,1% rispetto al 2009). Il dato complessivo si fraziona tra l’87,4% dei giovani e il 15,1% degli anziani (65-80 anni), tra il 72,2% dei soggetti più istruiti e il 37,7% di quelli meno scolarizzati. Tutti i dati confermano l’affermazione progressiva di percorsi individuali di fruizione dei contenuti e di acquisizione delle informazioni da parte dei singoli, con processi orizzontali di utilizzo dei media in base a palinsesti multimediali personali e autogestiti, basati sulla integrazione di vecchi e nuovi media. È l’utente a spostarsi all’interno dell’ampio e variegato sistema dei mezzi di comunicazione per scegliere il contenuto che più gli interessa secondo le modalità e i tempi che più gli sono consoni: ognuno si costruisce una nicchia di consumi mediatici e palinsesti «fatti su misura».
Internet contro la marginalità informativa. Nel mondo dell’informazione la centralità dei telegiornali è ancora fuori discussione, visto che l’80,9% degli italiani li utilizza come fonte principale. Tra i giovani, però, il dato scende al 69,2%, avvicinandosi molto al 65,7% riferito ai motori di ricerca su Internet e al 61,5% di Facebook. Per la popolazione complessiva, al secondo posto si collocano i giornali radio (56,4%), poi la carta stampata con i quotidiani (47,7%) e i periodici (46,5%). Dopo ci sono il televideo (45%), i motori di ricerca come Google (41,4%), i siti web d’informazione (29,5%), Facebook (26,8%), i quotidiani on line (21,8%). Nel caso delle tv all news (16,3% complessivamente) risultano discriminanti l’età (il dato sale al 20,1% tra gli adulti) e il titolo di studio (il 21,7% tra i diplomati e laureati). Le app per smartphone o tablet arrivano al 7,3% di utenza e Twitter al 2,5%. A fronte della parte di popolazione che usa molte fonti informative, ci sono poi quelli che non si informano affatto (il 10,2% dell’intera popolazione), oppure ricorrono solo ai telegiornali o a un mix di media tutto affidato alla ricezione audiovisiva passiva (telegiornale, giornale radio, televideo) (10,1%). La situazione complessiva del nostro Paese può essere riassunta in questo modo: ogni dieci italiani, ce n’è uno che non si informa, uno che accede solo a tg e gr, tre che hanno un ventaglio più ampio di fonti da cui sono escluse però quelle che hanno a che fare con Internet, infine cinque che usano più o meno tutte le fonti intrecciandole in vari modi.
La politica, star della tv. Quando va in onda un talk show politico, davanti alla televisione si siede il 49,8% degli italiani. L’altra metà (esattamente il 50,2%) cambia canale o spegne il televisore. L’utente tipo dei talk show politici è di sesso maschile (52,9%), ultrasessantacinquenne (56,7%), residente in un Comune di medio-grandi dimensioni (57,1%), del Centro Italia (60,2%). Il livello d’istruzione non sembra una discriminante fortemente significativa, in questo caso: tra i meno scolarizzati prevalgono i no con il 51,5% delle risposte, mentre tra i più istruiti s’impongono i sì con il 51,3%. Quasi il 70% dei giovani tra i 14 e i 29 anni non li segue affatto.
I ritardi della rivoluzione digitale. L’Italia continua a rimanere indietro rispetto a molti Paesi dell’Unione europea, sia per quel che riguarda la diffusione dell’accesso a Internet, sia per la qualità della connessione. Il nostro Paese si colloca al ventunesimo posto in entrambi i casi: per quanto riguarda l’accesso a Internet da casa, tra le famiglie che hanno almeno un componente tra i 16 e i 64 anni si raggiunge il 59% (rispetto alla media europea del 70%). L’accesso mediante banda larga registra invece un tasso di penetrazione del 49% rispetto alla media europea del 61%.
sabato 26 novembre 2011
UN CHEWIN GUM ALL'ORMONE PER RITROVARE IL PESO FORMA
giovedì 17 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
lunedì 7 novembre 2011
LA LINGUA DEI DELFINI
Se si fossero scontrati avrebbero perso piu' energia di quanta ne potevano guadagnare dal cibo.
domenica 6 novembre 2011
lunedì 17 ottobre 2011
Sui 'dolori del cuore', quelli drammatici e quelli passeggeri
tratto da: http://www.lalungavitaterapie.it
La tradizione medica cinese raggruppa i dolori di ogni tipo, localizzati nelle regioni precordiale, intercostale e sottoclaveare nella sindrome nota come "ostruzione dolorosa del torace"/ xiong bi 1.
Il dolore toracico/xiong tong é presente ogni volta che, per qualsiasi ragione, risulta disturbata la libera circolazione dell'energia e del sangue in questa area del corpo.
Per quanto concerne la patologia propriamente cardiaca, il carattere e la sede del dolore, oltre che i sintomi di accompagnamento porteranno a differenziare tre quadri clinici distinti:
Dolore precordiale
Vero dolore cardiaco
Collasso da dolore cardiaco
Note
1. "La sindrome è dovuta all'accumulo di fattori patogeni yin (umidità-mucosità, stasi di sangue, freddo, etc.), causa di ipofunzione dello yang del torace, ristagno di energia vitale e ostruzione dei collaterali; si manifesta con sensazione di oppressione al torace, dolore talora irradiato al dorso , dispnea, difficoltà a rimanere sdraiati": definizione del Chinese-English Dictionary of TCM. Guandong Science & Tecnology Publishing House, 1988.
2. da spasmo esofageo, ernia iatale con esofagite, colecistite acuta e ulcerazione peptica (il dolore é retrosternale basso, in genere accompagnato da eruttazioni, rigurgiti acidi, singhiozzo)
3. È il tipo di dolore che si osserva in caso di pericardite acuta (il dolore toracico peggiora con il movimento, la respirazione profonda e la tosse(il dolore e la sensazione di distensione sono continui e peggiorano con i movimenti di rotazione del corpo; sono interessati gli ipocondri
sabato 15 ottobre 2011
martedì 11 ottobre 2011
martedì 4 ottobre 2011
giovedì 29 settembre 2011
lunedì 29 agosto 2011
sabato 27 agosto 2011
domenica 21 agosto 2011
Alzheimer: il fegato genera le amiloidi che danneggiano il cervello
Fonte: www.gaianews.it
Si stima che circa 450 mila italiani, 6 milioni di europei e 5 milioni di americani siano affetti dal morbo di Alzheimer, di cui quasi la metà è costituita da anziani con 85 anni o più.
Entro il 2050, il numero di persone di età superiore ai 65 anni con questa malattia potrebbero passare a numeri stratosferici, a meno che la scienza non trovi un modo per prevenire o trattare efficacemente questa malattia. In aggiunta alla condizione debilitante che la malattia causa, c’è il problema dei costi sanitari. Un nuovo rapporto dell’Alzheimer’s Association americana, ad esempio, dimostra che, in assenza di trattamenti modificanti la malattia, i costi complessivi di cura per malati di Alzheimer 2010-2050 supererà in America i 20 miliardi dollari.
I risultati emersi da uno studio recente potrebbero completamente cambiare l’idea finora prevalente tra gli scienziati secondo cui l’Alzheimer originerebbe nel cervello.
Sarebbe piuttosto il fegato il luogo in cui le proteine amiloidi, che danneggiano i neuroni dei malati del morbo di Alzheimer, verrebbero generate, per poi accumularsi in placche cerebrali associate a questa condizione devastante per il cervello e per la vita dei pazienti.
I risultati potrebbero offrire un approccio relativamente semplice per la prevenzione e il trattamento dell’Alzheimer.
Lo studio, svolto nei laboratori Scripps Research Institute e ModGene, è stato pubblicato il 3 marzo scorso online sul Journal of Neuroscience Research.
Nello studio, gli scienziati hanno usato delle cavie affette da una malattia analoga all’Alzheimer umano, per identificare i geni che influenzano la quantità di amiloide che si accumula nel cervello. I ricercatori hanno scoperto tre geni che proteggevano i topi dall’accumulo cerebrale di amiloide.
Per ogni gene, l’espressione più bassa nel fegato ha protetto il cervello del topo.
Uno dei geni codifica per la presenilina, una proteina della membrana cellulare sospettata di contribuire allo sviluppo dell’Alzheimer umano.
mercoledì 10 agosto 2011
sabato 6 agosto 2011
mercoledì 3 agosto 2011
domenica 31 luglio 2011
sabato 30 luglio 2011
lunedì 18 luglio 2011
venerdì 17 giugno 2011
Monogamia e poligamia...una questione di geni
mercoledì 8 giugno 2011
LA CRISI ANTROPOLOGICA DEGLI ITALIANI: NARCISISTI, AGGRESSIVI E DEPRESSI
Il presidente del Censis, Giuseppe De Rita - presentando oggi l'indagine ha messo in risalto l'affermarsi dell'individualismo accompagnato ad una crescente sregolazione delle pulsioni.:
Tra il 2004 e il 2009, le minacce e le ingiurie sono aumentate del 35,3%, le lesioni e le percosse del 26,5%, i reati sessuali del 26,3%.
Gli italiani sono pronti anche ad accettare compromessi per raggiungere i loro obiettivi (46,4%) e il 16,9% pensa che sia legittimo che una bella donna usi anche il suo corpo per avere successo.
lunedì 30 maggio 2011
UNO SPAY NASALE PER L''EMICRANIA
sabato 14 maggio 2011
SALE e RISCHI PER LA SALUTE
I rischi di una alimentazione troppo salata sarebbero infatti maggiori addirittura di quello legati al fumo e al sovrappeso.
Secondo le raccomandazioni dell'Oms il consumo di sale quotidiano non dovrebbe superare i 5 grammi ma gli italiani ne introducono in media il doppio: solo il 14 % delle donne e appena il 4 % degli uomini non oltrepassano tali limiti.
martedì 26 aprile 2011
PIOGLITAZONE:IL FARMACO PER IL DIABETE CHE CURA L'ALCOLISMO
Lo studio e' stato pubblicato da 'Biological psychiatry'.
martedì 12 aprile 2011
Toscana better life:agli uomini toscani il record mondiale di LONGEVITA'
E la forbice si amplia sempre di più. E’ un problema che riguarda tutti il mondo occidentale, ma noi vogliamo affrontarlo. E il PSSIR è fondamentale per vincere questa sfida”.
Le prime causa di morte, ci dice l’Organizzazione mondiale della sanità, sono ipertensione arteriosa (21,7%), fumo di tabacco (18,8%), ipercolesterolemia (11,1%), sovrappeso/obesità (10%).
“Sono problemi che in gran parte derivano dai nostri stili di vita – sottolinea Simona Dei – Dobbiamo avere la consapevolezza che scegliamo di vivere in salute o in malattia con le nostre scelte di vita quotidiana”. Uno studio canadese ci dice che a costruire salute e benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari; per il 10-20% la genetica; e per il 50-60% ambiente, cultura, economia.
domenica 10 aprile 2011
Sindrome di Penelope...aspettando colui che non ritorna
domenica 6 marzo 2011
Bunga bunga italian family
E' quanto risulta all' Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami), secondo la quale la famiglia italiana, intesa come coppia di sposati o conviventi, sta attraversando un momento di crisi non soltanto per colpa delle suocere o delle infedeltà quanto per una crescente abulia sessuale di coppia.
"L'attività sessuale degli italiani non è diminuita affatto, è semmai scemata all'interno della coppia - spiega il presidente dell'Ami Gian Ettore Gassani - fino a determinare i cosiddetti 'matrimoni bianchi', cioé quelle unioni coniugali caratterizzate da mancanza, assoluta o relativa, di attività sessuale sia dall'inizio del matrimonio, sia dopo i primi 7 anni dalla sua celebrazione".
Secondo recenti studi del Censis, della Società Italiana di Andrologia e una ricerca dei sessuologi americani (con riscontri in Italia a cura del centro Studi Ami), "nel nostro Paese - ricorda - il 20% delle separazioni deriva dalla mancanza o dall'insufficienza di sesso nella vita coniugale della coppia.
Anche molte coniugi infedeli però, sempre più appagate sessualmente al di fuori del matrimonio, rifiutano con alta frequenza la pratica del sesso con i mariti: vi sono casi in cui mogli apparentemente insensibili al sesso nell'ambito matrimoniale si siano dimostrate poi particolarmente attive e fantasiose fuori dalle mura domestiche".
Si tratta quindi di un fenomeno particolarmente diffuso che non riguarda affatto coppie della terza età ma soprattutto quelle dei 'freschi sposi'.
venerdì 25 febbraio 2011
Amore e caramelle.... al vardenafil
Approfondimenti:
http://www.dica33.it/argomenti/andrologia/sessoforte12.asp
http://www.xapedia.it/medicina/find.php?l=v&w=Vardenafil
mercoledì 23 febbraio 2011
USO DEL CELLULARE MODIFICA L'ATTIVITA' CELEBRARE
La possibilità che i telefonini facciano male alla salute e aumentino il rischio di cancro al cervello è oggetto di indagine ormai da molti anni e vari studi hanno smentito o avvalorato a più riprese tale ipotesi.
Più precisamente gli esperti hanno usato come indicatore dell'attività cerebrale il metabolismo dello zucchero (glucosio); più glucosio viene consumato più il cervello è attivo.
lunedì 24 gennaio 2011
Italia...un paese anziano
In Italia siamo sempre di più e sempre più vecchi.
I bambini non nascono più e, quando nascono, sono figli di persone di nazionalità estera residenti nel nostro paese.
Gli unici ad alimentare la popolazione nel nostro paese da dove, in molti, se ne vanno.
Nel corso dell'ultimo anno la popolazione in Italia ha continuato a crescere superando i 60 milioni 600 mila residenti al 1° gennaio 2011, con un tasso d'incremento del 4,3 per mille.
Cresce anche la vita media, rispetto al 2009.
L'anno che si è appena concluso farebbe così riscontrare un incremento di 261 mila unità, determinando una popolazione totale di 60 milioni 601 mila residenti a fine 2010.
La vita media compie ulteriori progressi: 79,1 anni per gli uomini, 84,3 anni per le donne con, rispettivamente, un guadagno di tre e due decimi di anno sul 2009.
La gran parte dei flussi in ingresso nel Paese (92 %) e' costituita da cittadini stranieri.