giovedì 8 gennaio 2009

Menopausa: i rischi non calcolati della Terapia ormonale sostitutiva

Sinceramente è sconcertante partecipare ogni anno a convegni con il patrocinio di eminenti istituzioni scientifiche come l'Istituto Superiore di Sanità o accreditate Facoltà di Medicina, in cui si dibatte l'annoso problema se le medicine non convenzionali sono o meno prive di rischi per la salute, con esposizione di aneddoti di reazioni avverse insignificanti, quando sono milioni in Italia le donne che assumono, con prescrizione medica, la terapia ormonale sostitutiva.
Con quale sicurezza, se i test preliminari sono nella maggior parte dei casi non scientificamente completi se non addirittura "taroccati"?
L'articolo che segue non può lasciarci indifferenti...in scienza e coscienza
di: Donata Allegri
Fino a poco tempo fa si vantavano gli enormi benefici della terapia ormonale che veniva considerata perfetta nella sostituzione del ciclo mestruale in età di menopausa in quanto costituisce un buon aiuto nella prevenzione dell'osteoporosi. Ora invece siamo all'inversione di tendenza. Sembra che questa terapia non sia poi così innocua e benefica in quanto la terapia associata di estrogeni e progesterone sembra che aumenti in maniera significativa la possibilità di procurare il cancro al seno, rispetto a quella che impiega i soli estrogeni. In un articolo pubblicato sulla rivista “British Medical Journal” un team di ricercatori della Women's Health Initiative sostengono che molte donne sono state esposte, inutilmente, a rischio di tumore al seno e di malattie cardiovascolari. Klim McPherson e la collega Elina Hemminki del Churchill Hospital di Oxford dopo aver analizzato 23 trial di terapia di sostituzione ormonale avevano scoperto che non offrivano la protezione sostenuta dai dati delle osservazioni perché molti di questi trial erano stati effettuati da compagnie farmaceutiche per ottenere brevetti e autorizzazioni di farmaci, ed i dati non erano accessibili al pubblico.
Nel 1997 questi dati sono stati pubblicati ma sono stati ignorati. Anche se gli ormoni in questione sono utili a prevenire malattie come l'osteoporosi, bisogna fare un'intelligente valutazione costi-benefici. E il cuore? Anche per quest'organo si erano prospettati risultati positivi, ma alla luce delle ultime ricerche non sembra poi così vero: un'importante studio ha in effetti escluso una relazione utile tra terapia ormonale e malattie cardiovascolari.
Se i trial effettuati dalle compagnie farmaceutiche per ottenere i brevetti avessero incluso dati adeguati, tutti gli effetti collaterali dei nuovi farmaci sarebbero venuti subito alla luce.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
NHLBI Women's Health Initiative (WHI)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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ciau