sabato 7 dicembre 2013
sabato 23 novembre 2013
Come il cervello filtra le informazioni determina il QI
Le persone con alti punteggi nei test per il quoziente d'intelligenza (QI) elaborano le informazioni sensoriali in modo diverso da chi ottiene punteggi più bassi. A dimostrarlo è una ricerca - la prima in assoluto a stabilire una correlazione fra un test di tipo puramente sensoriale e il QI – condotta da un gruppo di psicologi dell'Università di Rochester che firma un articolo pubblicato su “Science”.
I ricercatori hanno messo a punto un test visivo i cui risultati mostrano che nella percezione di oggetti in movimento il cervello delle persone con alto quoziente intellettivo sono più selettive, riuscendo a sopprimere automaticamente eventuali movimenti meno rilevanti presenti in quello che è lo sfondo del centro di attenzione.
I ricercatori hanno messo a punto un test visivo i cui risultati mostrano che nella percezione di oggetti in movimento il cervello delle persone con alto quoziente intellettivo sono più selettive, riuscendo a sopprimere automaticamente eventuali movimenti meno rilevanti presenti in quello che è lo sfondo del centro di attenzione.
giovedì 7 novembre 2013
martedì 1 ottobre 2013
Alzheimer: donne attente allo stress!
Fonte:http://salute.agi.it
Eventi traumatici o situazioni abbondanti di stress quotidiano durante la fase media dell'esistenza possono innescare cambiamenti fisiologici duraturi nel cervello e aumentare il rischio di demenza e di Alzheimer nelle donne, secondo un nuovo studio condotto dalla Sahlgrenscka Academy della Goteborg University e pubblicato su Bmj.
Subire notevoli quantita' di stress in mezza eta' incrementa la vulnerabilita' all'insorgenza di demenza in tarda eta', sostiene la ricerca che ha coinvolto ottocento donne svedesi. Lo stato di salute mentale e fisica delle partecipanti e' stato monitorato per un periodo di quasi quarant'anni attraverso il Prospective Population Study of Women di Goteborg iniziato nel 1968.
Lo studio ha valutato l'impatto psicologico di 18 fattori di stress comuni come divorzio, vedovanza, grave malattia o morte di un figlio, malattie mentali o alcolismo di un membro della famiglia, disoccupazione personale o del partner, scarso supporto sociale. E l'incidenza di sintomi come disagio, irritabilita', paura e disturbi del sonno. I dati suggeriscono che lo stress durante la mezza eta' puo' causare danni strutturali e funzionali al cervello e promuovere l'infiammazione nel tempo associata allo sviluppo di demenza.
Eventi traumatici o situazioni abbondanti di stress quotidiano durante la fase media dell'esistenza possono innescare cambiamenti fisiologici duraturi nel cervello e aumentare il rischio di demenza e di Alzheimer nelle donne, secondo un nuovo studio condotto dalla Sahlgrenscka Academy della Goteborg University e pubblicato su Bmj.
Subire notevoli quantita' di stress in mezza eta' incrementa la vulnerabilita' all'insorgenza di demenza in tarda eta', sostiene la ricerca che ha coinvolto ottocento donne svedesi. Lo stato di salute mentale e fisica delle partecipanti e' stato monitorato per un periodo di quasi quarant'anni attraverso il Prospective Population Study of Women di Goteborg iniziato nel 1968.
Lo studio ha valutato l'impatto psicologico di 18 fattori di stress comuni come divorzio, vedovanza, grave malattia o morte di un figlio, malattie mentali o alcolismo di un membro della famiglia, disoccupazione personale o del partner, scarso supporto sociale. E l'incidenza di sintomi come disagio, irritabilita', paura e disturbi del sonno. I dati suggeriscono che lo stress durante la mezza eta' puo' causare danni strutturali e funzionali al cervello e promuovere l'infiammazione nel tempo associata allo sviluppo di demenza.
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giovedì 22 agosto 2013
martedì 16 luglio 2013
sabato 13 luglio 2013
Denti _organi _muscoli
Tutti conoscono l'importanza di una corretta salute dentale ai fini masticatori e digestivi, ma spesso si ignora la stretta relazione che esiste tra bocca - mento/mandibola ed il resto del corpo.
In questa mappa ci sono le correlazioni tra denti ,organi e muscoli.
tratto da Dentosofia
MAL DI VITA
La colonna vertebrale è la sede primaria delle nostre memorie poiché ogni blocco, ogni crisi, ogni emotività si è prima mostrata come tensione che poi magari si è riversata su qualche organo correlato, per poi cronicizzarsi e spesso diventare patologia.
Popolarmente il mal di schiena veniva chiamato mal di vita, forse già intuendo l'intima connessione tra il nostro assetto posturale ed esistenziale.
Attraverso l'esercizio consapevole ascoltando il proprio corpo, le tensioni, le leve fisiologiche che concorrono alla catena dei movimenti, possiamo rendere flessibile la nostra colonna; curarne i blocchi e prevenire le contratture muscolari, a qualunque età.
Popolarmente il mal di schiena veniva chiamato mal di vita, forse già intuendo l'intima connessione tra il nostro assetto posturale ed esistenziale.
Attraverso l'esercizio consapevole ascoltando il proprio corpo, le tensioni, le leve fisiologiche che concorrono alla catena dei movimenti, possiamo rendere flessibile la nostra colonna; curarne i blocchi e prevenire le contratture muscolari, a qualunque età.
Leggere un sintomo non significa cambiare la propria esistenza, significa prenderne atto e dunque scegliere, utilizzare il messaggio per capire se siamo pronti e disposti a cambiare oppure no.
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sabato 6 luglio 2013
Il computer che legge il cervello sulle tracce dell'etica neuronale
Se perdoniamo, alla fine facciamo innanzi tutto un favore a noi stessi.
Insomma, si può dire che il perdono è una sorta di analgesico naturale, un rimedio auto-curativo che aiuta a star meglio e permette all’organismo di recuperare un sano equilibrio psicofisico.
Questo è solo uno dei tanti sorprendenti risultati del lavoro condotto dall'Unità operativa di psicologia clinica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e dal Laboratorio di biochimica clinica e biologia molecolare dell’Università di Pisa entrambi diretti dal professor Pietro Pietrini.
Grazie alla risonanza magnetica cerebrale funzionale si può osservare cosa avviene nella testa di una persona ogni volta che deve decidere tra bene o male.
Studiando le basi cerebrali delle emozioni e del giudizio morale, la ricerca getta nuova luce sul 'funzionamento morale' della mente umana.
L’ approccio neuroscientifico tenta in questo modo di dare risposte a quelli che per millenni sono stati i grandi enigmi della filosofia: come nasce il pensiero, cos’è la coscienza, da cosa è dettato il libero arbitrio e come sono regolati i rapporti mente-corpo.
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domenica 17 marzo 2013
domenica 10 marzo 2013
Tante fibre e pochi zuccheri per proteggere il fegato dai tumori
Per proteggere il fegato, anche dall'insorgenza di tumori, è importante mangiare cibi ricchi di fibre ed evitare invece quelli che contengono zucchero. È quanto emerge da una ricerca realizzata dall'European prospective investigation into cancer and nutrition (Epic).
La ricerca condotta da un team di ricercatori internazionali ha coinvolto un campione di 470.000 persone ed è stata pubblicata su Annals of oncology.
continua...Tante fibre e pochi zuccheri per proteggere il fegato dai tumori
La ricerca condotta da un team di ricercatori internazionali ha coinvolto un campione di 470.000 persone ed è stata pubblicata su Annals of oncology.
continua...Tante fibre e pochi zuccheri per proteggere il fegato dai tumori
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giovedì 28 febbraio 2013
I virus rubano i sistemi immunitari
Lo rivela un lavoro pubblicato su Nature: un batteriofago parassita è in grado di sottrarre il sistema immunitario dei batteri, modificarlo e utilizzarlo contro il suo ospite
Anche i virus si difendono, e per farlo ricorrono ad armi che hanno rubato dai loro ospiti, ritorcendole contro di loro. Un'équipe di scienziati dell' Howard Hughes Medical Institute, coordinati da Andrew Camilli, ha infatti dimostrato che un particolare virus, detto batteriofago o più sbrigativamente fago, è in grado di “rubare” il sistema immunitario dei batteri e riadattarlo alle proprie esigenze per sopraffare il batterio ospite e riprodursi. La scoperta, che rappresenta la prima evidenza sperimentale di questo meccanismo, è stata pubblicata su Nature.
Finora, gli scienziati pensavano ai fagi come una sorta di particelle primitive di dna o rna, e che mancassero completamente di un sistema immunitario adattativo, cioè in grado di rispondere a una varietà infinita di attacchi esterni. Mentre non è lo stesso per i batteri. Sebbene infatti con sistema immunitario di solito si intenda il complesso insieme di cellule e molecole che difendono l’essere umano da qualsiasi cosa che sia estranea agli organismi, anche i batteri, nel loro piccolo, hanno qualcosa che gli si avvicina abbastanza. È l’apparato molecolare Crispr/Cas, un sistema immunitario con cui si difendono da materiale genomico estraneo, soprattutto da quello dei fagi.
Ogni tipo di fago, da buon parassita, è accoppiato a una classe specifica di batteri: l'équipe di Camilli si è concentrata sul fago del Vibrio Cholerae, il responsabile delle epidemie di colera negli esseri umani. Analizzando sequenze di dna di fagi prelevati da feci di pazienti affetti da colera, gli scienziati hanno identificato dei geni associati a un sistema immunitario adattativo (quelli Crispr, appunto), finora mai individuati in altri virus, e invece presenti in alcuni batteri e nella maggior parte degli organismi della classe Archaea. Ma si trattava di un apparato funzionale?
Per verificarlo, gli scienziati hanno usato un fago privo di sistema immunitario per infettare un ceppo di batteri del colera resistente al virus. In questo caso i virus non riuscivano a infettare e uccidere i batteri, ma ripetendo la stessa operazione con il fago immunizzato - che portava in sé i geni associati al sistema di difesa batterico - i ricercatori hanno osservato il suo rapido adattamento e l'uccisione totale dei batteri del colera. In pratica il virus si è mostrato capace di requisire il sistema immunitario per superare le difese montate contro di lui.
Secondo gli autori della scoperta, il lavoro è particolarmente importante per lo sviluppo delle terapie basate sui fagi per il trattamento delle infezioni batteriche. “Il nostro studio dà credito alla controversa idea che i virus siano creature viventi”, sostiene Camilli, “e rafforza la possibilità di usare trattamenti basati sui batteriofagi per trattare le infezioni batteriche. Soprattutto quelle resistenti alle attuali terapie antibiotiche”.
Fonte: http://daily.wired.it/
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sabato 9 febbraio 2013
Il cervello è una macchina per la felicità
"L'essere umano è biologicamente strutturato per essere felice: il cervello è un vero e proprio calcolatore alla ricerca di 'premi'
Neurologia, Shimon Edelman: “Il cervello è una macchina per la felicità” - Il Fatto Quotidiano
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domenica 27 gennaio 2013
FORME FRATTALI
Tutti conoscono il cerchio: provate a disegnarne uno e osservatelo da una ragionevole distanza. Sì, quello che state vedendo è effettivame...
Gravità Zero: FORME FRATTALI: IL PARADOSSO DELLA CONVIVENZA FRA ...:
Gravità Zero: FORME FRATTALI: IL PARADOSSO DELLA CONVIVENZA FRA ...:
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