sabato 6 luglio 2013

Il computer che legge il cervello sulle tracce dell'etica neuronale

Se perdoniamo, alla fine facciamo innanzi tutto un favore a noi stessi. 
Insomma, si può dire che il perdono è una sorta di analgesico naturale, un rimedio auto-curativo che aiuta a star meglio e permette all’organismo di recuperare un sano equilibrio psicofisico.
Questo è solo uno dei tanti sorprendenti risultati del lavoro condotto dall'Unità operativa di psicologia clinica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e dal Laboratorio di biochimica clinica e biologia molecolare dell’Università di Pisa entrambi diretti dal professor Pietro Pietrini.
Grazie alla risonanza magnetica cerebrale funzionale si può  osservare cosa avviene nella testa di una persona ogni volta che deve decidere tra bene o male. 
Studiando le basi cerebrali delle emozioni e del giudizio morale, la ricerca getta nuova luce sul 'funzionamento morale' della mente umana.
L’ approccio neuroscientifico tenta in questo modo di dare risposte a quelli che per millenni sono stati i grandi enigmi della filosofia: come nasce il pensiero, cos’è la coscienza, da cosa è dettato il libero arbitrio e come sono regolati i rapporti mente-corpo.

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