sabato 5 gennaio 2008

Pornografia e erotismo

di: Alessio Mannucci
La pornografia non è una forma di sessualità, è una forma di rappresentazione della sessualità. L'oggetto della pornografia è la prostituzione prima che la sessualità. La pornografia è una forma di “favoreggiamento della prostituzione”, e come tale andrebbe perseguitata, mentre invece è legale.
Pornografia = trattazione e/o la raffigurazione di soggetti erotico-sessuali in maniera esplicita. Viene definita in senso lato come Descrizione e rappresentazione di cose oscene (ovvero inerenti al sesso). Letteralmente: scrivere su o disegnare prostitute, ovvero rappresentazione di prostitute/i (fonte: wikipedia).
È importante sottolineare la differenza tra pornografia ed erotismo, che sono inconciliabili: la pornografia è tipicamente cruda, esplicita, oscena, “in your face”, non lascia nulla all'immaginazione; l'erotismo invece gioca sul classico vedo non vedo, e non rappresenta solo prostitute/i, ma l'umanità intera.
In generale, l'erotismo, a differenza della pornografia, tratta il rapporto sessuale in relazione al sentimento. Inoltre, la rappresentazione erotica dei corpi maschili e femminili è rispettosa, nobile, dolce, artistica, mentre quella pornografica fa leva sugli istinti più bassi e tende a ridurre i corpi a merce, trattando di prostitute/i, cioè di soggetti mossi prima di tutto dalla ricerca di un profitto piuttosto che di un piacere o dell'appagazione di un desiderio amoroso. Infine, mentre l'erotismo si rivolge in genere ad entrambi i sessi, la maggior parte della pornografia è “fallogocentrica” cioè è prodotta da maschi (maschilisti) e rivolta ad un pubblico maschile.
Quindi, per riassumere, affinché una rappresentazione di un rapporto sessuale possa dirsi pornografica:
1) deve avere come soggetto una o più prostitute e/o prostituti, cioè delle persone maschio o femmina che accettano di fornire una qualsiasi prestazione sessuale in cambio di denaro, quindi promuovere una mercificazione dell'atto sessuale;
2) deve essere cruda, esplicita, oscena, violenta, “in your face”, non deve lasciare nulla all'immaginazione;
3) deve disinteressarsi dell'aspetto estetico ed essere finalizzata alla masturbazione dello spettatore.
Poi, ovviamente, ci sono i casi particolari, come ad esempio i tentativi di pornografia d'autore, alla “Gola Profonda”, di pornografia femminista, fatta da donne con un maggior riguardo per il ruolo della donna, o altri casi, come la pornografia underground, e tutti i porno sottogeneri che rientrano comunque nella pornografia.

Wikipedia porta poi l'esempio dei calendari, che raffigurano personaggi più o meno famosi nudi, come qualcosa che stà in mezzo tra l'erotismo e la pornografia, perché da una parte tendono a valorizzare la bellezza dei corpi, quindi evidenziano una ricerca estetica, dall'altra però costituiscono pur sempre una forma di mercificazione del corpo.

Penso possiamo essere tutti d'accordo che di artistico in questi calendari non c'è proprio niente, non c'è alcuna ricerca estetica se non quella finalizzata alla mercificazione. Li si può classificare tranquillamente come “pornografia soft di massa”, con l'aggravante che vengono promossi come erotismo e dati in pasto ad un pubblico eterogeneo senza avvertire dei rischi di “assuefazione”.

Sono dosi leggere che vengono distribuite allegramente all'intera popolazione e che preludono a quelle più pesanti. Possiamo annoverare i calendari nella categoria “porno-pop”, e considerarli a tutti gli effetti tra le armi del porno-impero e della porno-globalizzazione.

Nessun commento: