venerdì 13 giugno 2008

Proprietà dell'artemisia annua

di: Cristina Bassi

Una pillola atossica potrebbe essere presa dai pazienti e dalle paziente per combattere il cancro al seno e la leucemia. Suona come una fantasia, ma questo trattamento sta diventando realtà grazie ad un team della University of Washington, che ha condotto ricerche su un antico rimedio cinese per la malaria.

Il prof. Henry Lai e il suo assistente prof. Narendra Singh hanno sondato le proprietà chimiche di un derivato dell'artemisia per la cura al cancro al seno. E i risultati sono stati sorprendenti. “Non appare solo efficace, ma anche molto selettivo,” ha detto Lai. “È altamente tossico per le cellule cancerose ma ha un impatto marginale sulle normali cellule del seno.”

L'uso dell'amara artemisia, non è nulla di nuovo. Usata per secoli per liberare il corpo dai vermi, è anche un ingrediente dell'assenzio, una bevanda alcolica, vietata in molti Paesi. Anche l'Artemisinina, il composto trovato da Lai e Singh per combattere il cancro, non è nulla di nuovo. Era estratto dalla Artemisia annua L., millenni fa, dai Cinesi che la usavano per combattere la malaria. Questo trattamento si perse poi nel tempo ma riscoperto negli scavi archeologici del 1970 che portarono alla luce ricette di antichi rimedi medici. Ampiamente usato ora in Asia e Africa per combattere la malaria, l'artemisinina reagisce alle alte concentrazioni di ferro contenute nel parassita della malaria. Quando l'artemisinina entra in contatto con il ferro, ne deriva una reazione chimica che depone atomi caricati, ciò che i chimici chiamano radicali liberi, che attaccano le membrane cellulari, smembrandole e ammazzando il parassita della singola cellula.

Intorno al 1994, Lai iniziò ad ipotizzare che il processo potesse funzionare anche con il cancro. “Le cellule cancerose hanno bisogno di molto ferro per replicare il DNA quando si dividono” Ha spiegato Lai. “Come risultato, le cellule cancerogene hanno una maggior concentrazione di ferro, delle cellule normali. Quando cominciammo a comprendere come funzionava l'artemisinina, cominciai a chiedermi se potevamo usare quella conoscenza per intervenire sulle cellule cancerose”. Lai inventò un metodo potenziale per iniziare a cercare finanziamenti, ottenendo una sovvenzione dal Breast Cancer Fund in San Francisco. Nel frattempo L'università di Washington brevettò la sua idea.

L'idea fondamentale - affermano Lai e Singh- era di “gonfiare” le cellule cancerogene con il massimo di concentrazione di ferro, quindi introdurre artemisinina per uccidere, in modo selezionato, il cancro. Nello studio in questione, dopo 8 ore erano rimaste solo il 25% di cellule cancerogene. Ma dopo 16 ore quasi tutte le cellule erano morte. Uno studio precedente, che riguardava la leucemia produsse risultati ancora più impressionanti: le cellule cancerogene furono eliminate in 8 ore. Una spiegazione potrebbe essere quella del livello di ferro nelle cellule della leucemia, che “hanno la concentrazione più alta di ferro di tutte le cellule cancerogene”, spiegò Lai. “Le cellule di leucemia hanno più di 1000 volte la concentrazione di ferro delle cellule normali. Il passaggio successivo, secondo Lai, è quello di testare sugli animali malati. Uno studio precedente fu fatto su un cane con un cancro alle ossa, così grave che non poteva nemmeno camminare: guarì in 5 giorni dal trattamento. Ma certo serve una campionatura più rigorosa.”

Altre note interessanti sul tema:

- molti tipi di cancro, anche se non causati da infezioni parassitarie, possono generarsi in persone che sono piene di parassiti, questa è una teoria resa famosa dalla dr.sa Hulda Clark.

- nella comunità olistica, i tumori sono spesso considerati come magazzini di deposito di materiali trovati in eccesso nel corpo, ossia residui metabolici, oppure tossine, organismi infetti e sostanze inorganiche che il corpo non può usare. Sebbene alcune di queste teorie non siano state esaminate in profondità dalla scienza convenzionale, c'è un considerevole accordo sul fatto che i pazienti malati di cancro non lo combatteranno finché non avranno risolto le infezioni.

Questo fatto rende l'artemisia ancora più interessante per le sue proprietà antibiotiche e la rende ancor più specifica per i cancri che hanno una componente infettiva o parassitaria.

Data articolo: aprile 2008
Fonte: Environmental News Network

Link correlato all'articolo:
http://www.cancerplants.com/medicinal_plants/artemesia_annua_2.html

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