giovedì 2 novembre 2006

medicinaintegrale





Lo Studio di Medicina Integrale nasce dall’esigenza di costituire un punto di incontro scientifico ed olistico tra metodiche terapeutiche antiche e moderne, convinti che la loro integrazione possa contribuire alla prevenzione e cura di molte patologie croniche, che affliggono gran parte della popolazione adulta.
L’Organizzazione Mondiale della Salute già con la Dichiarazione di Alma Ata ha stabilito che la salute non è solo assenza di malattia, ma un complesso equilibrio di fattori bio-psico-sociali.
Per questo l’OMS parla di Medicina Integrale: l’intervento terapeutico efficace dovrà tenere necessariamente conto di tutti e tre i fattori, così come il Sistema Sanitario efficiente dovrà integrare le metodiche tradizionali con quelle moderne, investire in programmi di orientamento e sensibilizzazione della popolazione verso stili di vita salubri, per prevenire l’insorgere della malattia, migliorare la qualità della vita della popolazione sia sana che malata e ridurre i costi umani, economici e sociali derivanti dalla perdita dello stato di salute.
Malgrado la nostra epoca veda il tripudio dell’estetica del corpo, pochi se non stanno proprio male, si preoccupano del proprio stato psicofisico.
Il cuscinetto adiposo è un problema che deve essere eliminato al più presto, ma l’emicrania ricorrente, la stipsi, la dismenorrea, l’insonnia, il cattivo umore, i disturbi dell’attenzione, sono invece fardelli che la maggior parte delle persone accettano rassegnati .
In molti casi ci si affida al farmaco sia naturale che di sintesi per riequilibrare qualsiasi funzione vitale: una pillola per dormire, una per essere svegli ed attivi, un’altra per regolare l’appetito, un’altra ancora per digerire, un’altra per regolare l’umore.
A questo schema consumistico della salute non è sfuggita nemmeno la Medicina non Convenzionale.
Quante persone si rivolgono al medico agopuntore e contemporaneamente all’osteopata, all’omeopata e all’erborista e per lo più senza consultarsi né con il proprio medico di famiglia, né con i terapisti stessi.
D’altronde la domanda crescente verso metodiche e rimedi naturali, ci segnala che vi è un bisogno di salute crescente nella popolazione che le vecchie strategie sanitarie non riescono a intercettare e soddisfare.
Un altro dato su cui riflettere è l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana, con relativo aumento delle malattie cardiovascolari, osteo-articolari e degenerative .
Inoltre la nostra società sta divenendo multietnica quindi anche il Sistema Sanitario Nazionale deve organizzarsi tenendo conto del retaggio medico e culturale dei cittadini stranieri residenti.
L’attenzione primaria diventa quindi luogo d’elezione dove integrare le risorse terapeutiche della medicina naturale e tradizionale, con le metodiche scientifiche moderne.

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