domenica 3 giugno 2007

Coscienza collettiva


di: Alessio Mannucci



Il termine sanscrito “Mantra” può essere inteso anche come meditazione, come invito a riflettere sul divenire e sulla cessazione del divenire, a mettere completamente da parte ogni egoismo.

Grazyna Gosar e Franz Bludorf nel libro “Vernetzte Intelligenz” riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini, quando erano come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, per sviluppare il senso dell'Io, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l'ipercomunicazione.

Ora i tempi sarebbero maturi per creare una nuova forma di coscienza collettiva.

In questa visione olistica e “tecno-magica” della genetica, il DNA può essere visto come una rete, proprio come Internet, in grado di stabilire un collegamento con tutti gli utenti connessi. Arrivando a spiegare fenomeni ritenuti soprannaturali quali la telepatia, le sincronicità o le guarigioni a distanza.

Questo non vuol dire dover rinunciare alla individualità, perché senza individualità distinte si tornerebbe ad uno stato primitivo dominato solo da istinti primordiali (un assaggio ce lo stà fornendo la globalizzazione).

L'ipercomunicazione a questo stadio dell'evoluzione significa una cosa ben diversa.

Si tratta cioè di mettere coscienze individuali creative ed evolute al servizio di una coscienza collettiva che così avrebbe la possibilità di apportare un radicale cambiamento all'esistenza.

Ad esempio, il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l'impresa potrebbe riuscire ad una coscienza di gruppo (niente di nuovo per molte società tribali in cui la comunicazione aveva luogo tramite l'oralità, tramite piccoli gruppi e tramite il linguaggio del corpo).

Il tempo d'altronde è fortemente influenzato dalla frequenza di risonanza della Terra (frequenza di Schumann).

E le stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello.

Per cui può accadere che quando molte persone, particolarmente dotate e allenate, concentrano e sincronizzano i loro pensieri su di esse, possono anche influenzare il tempo.

Usando il potere della coscienza collettiva si potrebbe arrivare, in teoria, a interagire in modo naturale e consapevole con gli eventi e con l'energia del pianeta.

La Parola, il Linguaggio (creazione mentale coordinata e voluta), attraverso tutti i canali raggiungibili e disponibili, formeranno la Nuova Coscienza.

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