Risolto il paradosso dei gemelli di Einstein
16 Feb 2007
Uno dei più famosi paradossi di Einstein è quello che riguarda i gemelli: si suppone che vi siano due gemelli, uno dei quali resti sul pianeta Terra e l’altro navighi nello spazio ad una velocità che si approssima sempre più a quella della luce; se la velocità dell’astronave aumenta, il valore del tempo sull’astronave deve diminuire, ovvero, l’orologio biologico del gemello nello spazio rispetto a quello rimasto sulla Terra, gira più lentamente.
Se così fosse il gemello che ritorna dal viaggio spaziale trova il fratello molto più invecchiato rispetto lui. Finora questo paradosso è stato una vera e propria sfida alla ricerca per individuare un modello concettuale che, pur sembrando per molti aspetti logico, se applicato rigorosamente diviene irrazionale. Il paradosso consiste nel fatto che visto dalla Terra è il tempo del gemello nello spazio ad essere rallentato e quindi al suo rientro sulla Terra dovrebbe trovare il gemello più invecchiato.
Dal punto di vista dell’astronave, invece, è la Terra che si sta muovendo e quindi il gemello sulla Terra dovrebbe essere più giovane.
I due gemelli, quindi, possono essere più giovani o più vecchi l’uno rispetto all’altro a seconda del punto di osservazione.
Da qui nasce l’appellativo di paradosso, almeno fino ad oggi. E’ infatti di questi giorni la notizia che il professore Subhash Kak, dell’Università della Lousiana, ha finalmente risolto il paradosso. ”Se il gemello a bordo della nave spaziale si recasse sulla stella più vicina al nostro pianeta, distante 4.45 anni luce viaggiando all’86% della velocità della luce, rientrando sul pianeta Terra sarebbe invecchiato di 5 anni mentre il gemello rimasto a terra sarebbe invecchiato più di 10 anni!”, ha dichiarato il professore Kak. I risultati della ricerca di Kak sono stati pubblicati online sull’International Journal of Theoretical Science.
Kak ha commentato: “Ho risolto il paradosso studiando un nuovo principio del relativismo, secondo il quale un corpo in movimento non è da relazionarsi rispetto ad un altro corpo uguale (così come nel caso dei gemelli) ma rispetto alle stelle più vicine ad esso”.
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