di: Paolo Manzelli/
University of Florence
Al giorno d'oggi con l'accrescersi della società della informazione il cervello si abitua a svolgere più compiti simultaneamente (multitasking work) senza provocare interferenze. Come il nel computer si ha la possibilità di aprire varie finestre ed elaborare in parallelo le informazioni anche il nostro cervello e capace di elaborare più compiti contemporaneamente. La formazione cerebrale diviene in tal modo più flessibile e capace di suddividere l'attenzione in molteplici attività di elaborazione delle memorie e breve termine.
L'utilizzare le molteplici capacità di integrazione cerebrale dell'informazione, come si fa con lo “zapping in TV”, va però a discapito della concentrazione attenzionale e percettiva.
Pertanto, come si può osservare dagli studi di Risonanza Magnetica Funzionale del Cervello ( RMf-Brain -Imagin), l'elaborazione parallela dell'informazione va ad attivare ben poco le zone centrali del cervello responsabili del confronto con i processi mnemonici a lungo termine (Talamo ed Ipotalamo). Pertanto il passaggio da una formazione di tipo logico-seriale, ad una più propria dell'e.learning mediata dalla utilizzazione del computer, comporta una maggior capacità di elaborazione immediata e flessibile delle informazione, ma sostanzialmente deprime i processi di formazione delle memoria a lungo termine.
In conclusione l'abitudine a saltare da un processo di integrazione cerebrale della informazione ad un altro con una elevata frequenza, certamente cambia la forma di intelligenza poiché cambiano le modalità di articolare il pensiero, aumentando contemporaneamente lo stress e diminuendo il controllo della percezione cosciente, determinato in precedenza dal confronto costante con ma memoria a lungo termine. Infine e stato notato che i modelli modulari e flessibili della attenzione sono più appropriati al cervello femminile che è mediamente più capace di passare da un compito all'altro favorendo lo sviluppo delle proprie capacità intuitive.
Al giorno d'oggi con l'accrescersi della società della informazione il cervello si abitua a svolgere più compiti simultaneamente (multitasking work) senza provocare interferenze. Come il nel computer si ha la possibilità di aprire varie finestre ed elaborare in parallelo le informazioni anche il nostro cervello e capace di elaborare più compiti contemporaneamente. La formazione cerebrale diviene in tal modo più flessibile e capace di suddividere l'attenzione in molteplici attività di elaborazione delle memorie e breve termine.
L'utilizzare le molteplici capacità di integrazione cerebrale dell'informazione, come si fa con lo “zapping in TV”, va però a discapito della concentrazione attenzionale e percettiva.
Pertanto, come si può osservare dagli studi di Risonanza Magnetica Funzionale del Cervello ( RMf-Brain -Imagin), l'elaborazione parallela dell'informazione va ad attivare ben poco le zone centrali del cervello responsabili del confronto con i processi mnemonici a lungo termine (Talamo ed Ipotalamo). Pertanto il passaggio da una formazione di tipo logico-seriale, ad una più propria dell'e.learning mediata dalla utilizzazione del computer, comporta una maggior capacità di elaborazione immediata e flessibile delle informazione, ma sostanzialmente deprime i processi di formazione delle memoria a lungo termine.
In conclusione l'abitudine a saltare da un processo di integrazione cerebrale della informazione ad un altro con una elevata frequenza, certamente cambia la forma di intelligenza poiché cambiano le modalità di articolare il pensiero, aumentando contemporaneamente lo stress e diminuendo il controllo della percezione cosciente, determinato in precedenza dal confronto costante con ma memoria a lungo termine. Infine e stato notato che i modelli modulari e flessibili della attenzione sono più appropriati al cervello femminile che è mediamente più capace di passare da un compito all'altro favorendo lo sviluppo delle proprie capacità intuitive.
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