Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità italiano i consumatori a rischio sono in totale circa 9 milioni e di questi, 3 milioni sono individui sopra i 65 anni d'età.
L'alcol costituisce nel mondo il terzo fattore di rischio per morte, disabilità e malattie.
Le ricadute sul piano economico sono importanti arrivando ad assorbire il 2 %del Pil nei Paesi a reddito più elevato.L'Italia, secondo i dati della Società Italiana di Alcologia è la nazione in cui i bambini si avvicinano all'alcol prima di quelli del resto d'Europa, diventando consumatori già verso gli 11-12 anni.
E le conseguenze sono rilevabili dai dati forniti dai Servizi di Alcologia e dai Sert che tra i circa 59mila alcolisti in carico hanno 1600-1800 pazienti con un'età inferiore ai 19 anni.
L'alcol è la prima causa di morte tra i ragazzi, a causa dell'incidentalità stradale legata al bere. Dei 4700 decessi all'anno, circa 2200 interessano gli under 24, che nel 40-50 per cento dei casi erano alla guida in stato di ebbrezza o di vigilanza ridotta a causa dell'alcol.
Di tutte le intossicazioni alcoliche registrate in Italia il 17% è relativo a ragazzi e ragazze al di sotto dei 14 anni.
Di tutte le intossicazioni alcoliche registrate in Italia il 17% è relativo a ragazzi e ragazze al di sotto dei 14 anni.
Per gli over 65 il dato preoccupante è quello dei 3 milioni di consumatori a rischio, perché con l'avanzare dell'età si riduce progressivamente la capacità di metabolizzazione dell'alcol per la riduzione dell'attività dell'alcol-deidrogenasi - un enzima localizzato nel fegato e nello stomaco - che consente la digestione e trasformazione dell'alcol. Con questo enzima depotenziato, l'alcol circola immodificato incrementando il rischio di conseguenze tossiche e cancerogene.
A ciò si aggiunge anche la possibilità di reazioni allergiche scatenate dall'interazione tra sostanze presenti in alcune bevande (come i bisolfiti del vino), con i più comuni farmaci, di cui gli anziani sono forti consumatori.
A ciò si aggiunge anche la possibilità di reazioni allergiche scatenate dall'interazione tra sostanze presenti in alcune bevande (come i bisolfiti del vino), con i più comuni farmaci, di cui gli anziani sono forti consumatori.
CHE FARE
La prevenzione è l'arma principale per educare e per questo l'edizione 2010 del mese della prevenzione ha previsto iniziative sull'identificazione precoce del livello di rischio e sulla formazione.
Accanto alla prevenzione, alcuni esperti auspicano che si faccia una legge, recependo le indicazioni europee, per portare a ZERO il tasso alcolemico consentito per i più giovani e ridurre 0,2 il tasso alcolemico consentito per gli anziani.
NOI CI DOMANDIAMO PERCHE' GIOVANI E ANZIANI SONO UNITI NELL'ASSUNZIONE ed ABUSO DI SOSTANZE PSICOTROPICHE e ci siamo fatti un'idea.
EFFETTO DELLA PRECARIZZAZIONE DELL'ESISTENZA PER ENTRAMBI: I GIOVANI SENZA OCCUPAZIONE NON VEDONO FUTURO, GLI ANZIANI HANNO LAVORATO UNA VITA SENZA COSTRUIRSELO.
PRECARI DELLA VITA CHE VORREBBERO FUGGIRE DAL LORO DESTINO, MA SI RITROVANO A FISSARE IL BORDO DI UN BICCHIERE
Cosa ne pensano i lettori di questo blog?
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