lunedì 21 aprile 2008

La realtà ?

Un' interpretazione attraverso i nostri 5 sensi...
Ognuno di noi crea il proprio film e pensa che sia reale, ma è solo un film....

ECCO COSA CI SPIEGA IL PROF.Paolo Manzelli/University of Florence, NEL SUO ARTICOLO:
Cervello e Significazione

Il cervello è concepibile come un sistema “flessibile” di funzioni che opera su di un input (le afferenze sensoriali ), per elaborare un output, generatore di una “alfabetizzazione” del significato, che ha come referente il duplice versante della realtà esterna ed interiore. La “Teoria delle Funzioni di apprendimento significativo” del LRE/EGO-CreaNET, si fonda schematicamente su due funzioni di integrazione cerebrale “alfa”) che corrisponde alla evocazione della memoria e “beta”) al confronto ed alla elaborazione dei dati sensori e mnemonici attuata dall'intelletto.

La attività di tali funzioni cerebrali viene anticipata da un processo di allarme (bio-elettrico), che pre-configura l'attivazione della neuro-trasmissione nelle diverse aree cerebrali; ciò è conseguenza di una processazione di carattere essenzialmente intuitivo, che correla l'attenzione nonché le attese, che sono in relazione all'obiettivo di attuare una risposta cerebrale finalizzata, in ogni momento, alla ricerca della miglior risoluzione cognitiva e/o comportamentale. La “alfa-betizzazione” significativa delle informazioni in conoscenze apprese, avviene secondo un principio di economia, che tende a chiudere l'ampiezza della gestione della memoria ed accelerare il ritmo della contemporanea attività di elaborazione finalizzata attuata dall'intelletto, suddividendo l’ “alfabetizzazione” interpretativa in differenti tipologie di integrazione cerebrale. La suddivisione delle aree di integrazione il cervello persegue un principio di minimizzazione del dispendio energetico, che agisce sull'orientamento della distribuzione di flusso sanguigno, proprio in quanto, per rispondere a differenti scopi attesi è sufficiente selezionare i contorni di aree specifiche; infatti quanto più fosse potente l'integrazione, altrettanto maggiormente essa sarebbe dispersiva per l'eccesso di connessioni interneuronali (assoni e dendriti) da porre a convergenza.

La definizione delle aree cerebrali preferenzialmente attivate è esercitata dalle pulsioni provenienti dalle sezioni più ancestrali del nostro cervello (cioè le strutture sub-corticali come i Gangli Basali, Amigdala ed Ipotalamo), le quali vengono inizialmente indirizzate verso la zona cerebrale dell'Acumen, e successivamente distribuite per attivare particolari processi di integrazione funzionali, che, a livello di significazione cognitiva, trovano corrispondenza con diverse strutturazioni di “mappe mentali”, le quali infine si rivelano determinanti nella formazione di differenti modalità di intelligenza che convivono in modo più e meno esercitato in ciascuno di noi (intelligenze multiple).

Tra le forme di intelligenza che caratterizzano le modalità di significazione e comunicazione fondamentalmente sono da annoverare:

1) la capacità “intra-personale” di riconoscere i propri stati di coscienza e di utilizzali entro sistemi logici di analisi e sintesi cognitiva, necessaria per costruire conoscenze innovative e personalizzarle;

2) la capacità “inter-personale” di percepire interpretare ed agire in conseguenza agli atteggiamenti e motivazioni altrui, ciò è alla base della abilità di interpretare efficacemente delle attività sensoriali e tradurle con facilità nella risposta linguistica e comportamentale;

3) la capacità “cinestesica” di apprendere ad eseguire movimenti articolati con le membra ed il corpo e finalizzali ad una attività di espressione artistica ,musicale e sportiva.

Pertanto gli atteggiamenti mentali e i percorsi del ragionamento preferenziali risultano essere differenziati a seconda delle aree di integrazione cerebrale coinvolte, e ciò corrisponde ad una “alfa-betizzazione” settoriale delle funzioni cognitive, che assume differenti aspetti nelle abilità intellettuali personali adeguate a realizzare ed esprimere propriamente le relazioni tra pensiero ed azione.

Possiamo ora approfondire la interpretazione delle precedenti modalità integrative di “alfabetizzazione” cerebrale:

1) la costruzione “intra-personale” delle conoscenze, può essere evidenziata mediante lo studio delle “mappe concettuali” in quanto esse sono la conseguenza della primaria modalità di integrazione funzionale delle aree cerebrali che dà come risultato prevalente una cascata di associazioni cognitive. Lo studio delle mappe concettuali può essere utile per comprendere le fasi di assimilazione delle nuove conoscenze in modo da ottenere maggior consapevolezza delle proprie modalità di costruzione dei concetti e conoscenze. Si ottiene così un sistema per “imparare ad imparare”, mediante l'utilizzazione delle più appropriate caratteristiche “alfabetizzanti” della significazione cognitiva, esplicitando le associazioni preferite nel rielaborare e comunicare conoscenze ed evidenziando i concetti e le emozioni principali evocate ed i legami che tra essi si stabiliscono per creare percorsi alternativi di ragionamento.

2) l'intelligenza emotiva è invece alla base delle capacità di comprensione e comunicazione “inter-personali”. In particolare è normalmente l'Amigdala quella che inizia l'attivazione delle memorie emozionali; l'esercizio di questa seconda tipologia di integrazione si fonda sulla capacità di autocontrollo delle attività emotive che permettono di ottenere una maggior attenzione allo stile relazionale da assumere nei rapporti di comunicazione con gli altri. Nello specifico tale modalità di integrazione cerebrale conduce ad una miglior conoscenza delle possibilità di regolazione dei propri vissuti emotivi, che induce la capacità di sapersi motivare in quadro relazionale basato sulla attenzione ad entrare in ascolto, e riconoscere e valutare l'empatia, attuando dinamiche di comunicazione basate su strategie cognitive ed affettive adeguate a stemperare le barriere psicologiche, e gli atteggiamenti di difesa propri ed altrui nelle relazioni di comunicazione interpersonale.

La capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo è una dote istintiva essenziale, ma che può essere esercitata per concentrare l'attenzione, e per trovare motivazione e controllo di sé, anche ai fini di essere compresi nella propria creatività. Il controllo emozionale, corrisponde alla capacità di ritardare la gratificazione e di regolare gli impulsi, ed è centrale per qualunque tipo di realizzazione sia di crescita cognitiva “intra-personale”, che nell'appropriarsi coscientemente della successiva tipologia di integrazione cerebrale. “Cinestetica”. Per inciso notiamo che “motivazione ed emozione” hanno in comune la stessa matrice nella lingua latina “movere”, cioè entrambe determinano la spinta all'azione, consentendo all'individuo di riconsiderare e riorientare il suo pensiero e comportamento verso uno scopo e verso la soddisfazione di determinati bisogni.

3) Per evitare predisposizioni mentali stereotipate e correggere preconcetti o mis-conoscenze ed anche per migliorare le capacità cognitive, non e da sottovalutare la tipologia di integrazione cerebrale che include prevalentemente l'attività del “cervelletto”, in quanto essa permette di aumentare l'efficienza e le prestazioni mentali tramite un potenziamento della esperienza nell'esercizio delle relazioni tra memoria a breve e a lungo termine.

L'attività “Cinestetica” implica infatti notevoli interferenze neuronali tra sistema percettivo e sensoriale con il “cervelletto”, (posto alla base occipitale del cervello), generando una integrazione processuale tra memoria ed intelletto, che attraverso la spina dorsale provvede a segnalare al cervello indicazioni interattive di equilibrio e di direzione e di azione al corpo ed agli arti in movimento e viceversa da questi ultimi al cervello. Tale attività integrativa, pertanto conduce ad un “modus operandi” capace di rafforzamento dei potenziali cognitivi ed emozionali, amplificando la più completa formazione nella sperimentazione e nell'utilizzazione dell'intelligenze multiple che convivono in ciascuno di noi.

Le tecnologie della “intelligenza connettiva”

La diffusione globale delle reti telematiche ha iniziato ad agire profondamente su ogni aspetto della vita sociale, non ultima la relazione dell'uomo i processi di sviluppo delle conoscenze. Tale innovazione della tecnologia di comunicazione informatizzata tende a trasformare le relazioni di flessibilità tra i sistemi di integrazione cerebrale, modificando notevolmente le precedenti dinamiche di apprendimento, ciò in quanto la esternalizzazione delle memorie in rete tende a cambiare le strategie di costruzione delle mappe cognitive entro un sistema distribuito, andando di conseguenza ad agire anche su una differenziazione delle capacità empatiche e delle abilità cinestetiche del cervello umano. Il sistema educativo in rete va pertanto inteso letteralmente come “sistema “trasformativo” dei processi di “alfabetizzazione” dei significati, proprio in quanto gradualmente cambierà irreversibilmente, le relazioni di relativa flessibilità di interazione tra i processi di integrazione cerebrale sopra indicati, in seguito al modificarsi delle relazioni tra gli stimoli propriocettivi ed esterocettivi, sia nei processi di memorizzazione che di elaborazione cognitiva dell'intelletto.

Si acuisce pertanto la necessità di studi di “Neuroscienze dello sviluppo” delle relazioni tra “intelligenza artificiale e creatività umana”, capaci di interpretare e presagire le rinnovate modalità di integrazione cerebrale, che si rivelano necessarie per acquisire rinnovate funzioni cerebrali estese e condivise in rete internet, le quali saranno più proprie di una nuova modalità di “intelligenza connettiva”.

La trasformazione graduale delle modalità di integrazione cerebrale, sia rispetto alla gestione della memoria che all'elaborazione dell'intelletto, senza una opportuna teoria, potrà svolgersi soltanto attraverso modalità di rappresentazione confuse e indistinte, ritardando la nostra capacità di capire ed attuare una sperimentazione cosciente, adeguata ad indirizzare le modalità ed i criteri di flessibilizzazione ottimale dei sistemi di integrazione cerebrale nel quadro dello sviluppo contemporaneo della Societa della Conoscenza.

Un miglioramento delle funzioni cerebrali è evolutivamente possibile proprio in quanto le categorie mentali non sono statiche nella memoria, né componibili tramite percorsi cognitivi dal significato invariabile e quindi non ulteriormente elaborabili dall'intelletto; pertanto le concezioni anche le più tradizionali vanno sempre storicamente modificandosi secondo una rinnovata maturazione funzionale della utilizzazione dei sistemi di integrazione dell'apparato neurale. «Le idee dice un vecchio saggio sono come colombe in gabbia, non e facile infatti catturarle perché per loro natura volano via». Pertanto sulla base sulla base della flessibilità dell'apprendimento mnemonico, l'intelletto possiede la congenita potenzialità di evolversi costruendo modificando categorie cognitive, allo stesso tempo in cui può creare significazioni innovative più coerenti con lo sviluppo individuale e sociale.

Certamente per agire intelleggibilmente nel quadro del cambiamento contemporaneo del management della Economia della Conoscenza e quindi necessario per saper accettare le nuove sfide di una linea di orizzonte mentale che si sposta nella condivisione della conoscenza nel World Wide WEB, è necessario un profondo risveglio della consapevolezza, tale che perseguendo appropriate indicazioni teoriche, la mente umana possa divenire ancora più capace e creativa nell'elaborare sistemi integrati di “condivisione di conoscenza” e favorire in tal guisa lo sviluppo della “Intelligenza Connettiva”.

Data articolo: aprile 2008

Per ulteriori informazioni:

Paolo Manzelli
Director of LRE/EGO-CreaNet-“VIA” – University of Florence
Via Cavour, 82 – 50129 FIRENZE – Italy
E-mail: LRE@UNIFI.IT
E-mail: manzelli@invisibilmente.it

1 commento:

v.polidori ha detto...

ciao ube interessante blog.. un abbraccio--->>