Nel poema satirico-didattico "Il giorno" (1763-1801) il Parini si finge maestro di un giovane aristocratico, cui deve insegnare a condurre lo stile di vita consono ad un giovane di tale rango.
Il Giorno è una satira raffinatisima e feroce, descrive i vizi e gli abusi di un mondo campato sull'apparenza e sulla prepotenza.
Il Parini ci racconta con finta partecipazione il giorno in cui il piede villano del servo, dopo aver ricevuto un morso, colpisce con un calcio la divina cagnetta.
Il servo viene allontanato e lasciato con la famiglia sul lastrico, mentre per le menti aulicamente vuote dei signorotti la vergine cucciola de le Grazie alunna ha avuto giustizia.
Adesso nelle nostre città del 2000, come nella Milano del '700 l'ignobile marmaglia di lumpen si fa sempre più invadente e evidente, tanto da turbare la nostra sensibilità di cittadini perbene, pronti ad intenerirci per un cucciolo abbandonato o a spendere 80 euro al mese per il micio di casa.
Ormai siamo tutti giovin signori, o ci fanno credere di essere tali (potere della società dei consumi!), solo perchè abbiamo una carozza e una casa comprata a rate....
Pertanto ci sentiamo in diritto di chiedere sanzioni esemplari a chi turba il nostro comune senso... del degrado.
Non ci si domanda più nemmeno perchè sia in continua crescita la popolazione italiana che vive al di sotto della soglia della povertà, in gran parte costituita da persone che un tempo avevano una casa, un lavoro, una famiglia, ma per l'assenza di politiche sociali ( programmi di diritto di cittadinanza, assistenza socio-sanitaria e occupazionale),perso il lavoro o persa la famiglia hanno perso tutto.
Il problema non sono gli extracomunitari, come non lo furono i lavoratori italiani nelle più ricche regioni del nord Europa negli anni 60-70: i flussi migratori fanno solo emergere la questione sociale ancora irrisolta nel nostro paese.
Se vogliamo risolverla come questione di ordine pubblico, magari evocando il timore di derive autoritarie, ebbene si sappia: le misure che si stanno per legiferare sono inefficaci e autoritarie.
Quando sopportiamo da anni il degrado dei cumuli di immondizia, delle faide fra cosche, degli intrallazzi tra potere politico e potere mafioso...bonificare il territorio partendo dai lavavetri o dai questuanti è davvero sintomo di un peggior degrado: mentale, civile, politico!
Le proposte del Viminale - riferisce il Corriere della Sera - sono contenute in una bozza sul «degrado urbano» divisa in quattro punti.
Dopo i lavavetri, stanno per finire nel mirino del Governo anche "writers", mendicanti e ambulanti.
Le linee guida già discusse con l'Anci, l'Associazione dei sindaci, prevedono di sostituire le sanzioni pecuniarie con quelle amministrative, più facili da applicare.
Il ragionamento è chiaro: è inutile multare chi non ha i soldi per vivere ed è costretto a svolgere mestieri di strada.
Dunque si è pensato di introdurre il «lavoro sostitutivo».
In pratica, chi viene sorpreso a vendere merci contraffatte o a lavare i vetri o ancora a imbrattare i muri, sarà condannato a compiere un'attività socialmente utile.
Proprio come avviene negli Stati Uniti, dove il popolo degli homless cresce qualche milione di unità ogni anno.
Sarà introdotto il reato di «questua molesta» che verrà equiparato a quello di «molestie o disturbo alle persone», già inserito nel Codice penale con una pena che prevede l'arresto fino a sei mesi.
Per tentare di arginare il dilagare dei venditori ambulanti, il provvedimento del governo prevedrà la distruzione immediata delle merci contraffatte.
L'obiettivo "ufficiale"è introdurre un deterrente in un mercato gestito dalla criminalità organizzata, che usa e sfrutta gli extracomunitari, salvo poi chiederne il voto per occupare gli scranni del Parlamento promettendo commesse milionarie ed appalti pubblici ai soliti noti...
Allora discutiamo di stato sociale, di diritti di cittadinanza, investiamo nella cooperazione, invece che nei Centri di accoglienza.
Per favore smettiamola di oltraggiare la nostra intelligenza, la pazienza ha un limite, ce l'ha già dimostrato la rivolta nelle balieux parigine.
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