Il cervello umano archivia i ricordi stipando i vecchi nella neocorteccia per far posto ai nuovi che affollano l'ippocampo, il tutto attraverso un meccanismo di cancellazione delle tracce provvisorie dei ricordi formati in precedenza, eseguita dai neuroni deputati a formare i nuovi.
Il sistema, oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Cell, permette che nessuna informazione venga persa, perché ad essere cancellata è solo la traccia provvisoria dei ricordi, nell'ippocampo, traccia che viene copiata come memoria definitiva nella neocorteccia.
La scoperta si deve a Kaoru Inokuchi dell'Università di Toyama in Giappone.
- Un ricordo, la memorizzazione di nuovi dati, avviene nel nostro cervello nell'ippocampo attraverso la neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni che formano poi connessioni atte ad incidere la traccia mnemonica. Ma finora non si sapeva esattamente in che modo fosse organizzato tutto il processo.
Gli scienziati hanno irradiato il cervello di topolini per bloccare la neurogenesi e indagato le conseguenze di questo stop in termini di memoria.
- Un ricordo, la memorizzazione di nuovi dati, avviene nel nostro cervello nell'ippocampo attraverso la neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni che formano poi connessioni atte ad incidere la traccia mnemonica. Ma finora non si sapeva esattamente in che modo fosse organizzato tutto il processo.
Gli scienziati hanno irradiato il cervello di topolini per bloccare la neurogenesi e indagato le conseguenze di questo stop in termini di memoria.
Da questo esperimento i ricercatori hanno dedotto che la neurogenesi non serve solo per formare le nuove tracce mnemoniche, ma anche per far ordine tra le vecchie, rimuovendole.
La neurogenesi non modifica però il contenuto complessivo dei ricordi, ma semplicemente sposta quelli vecchi in una sede di stoccaggio più opportuna, per fare spazio ai nuovi, che a loro volta subiranno lo stesso destino.
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