I ricercatori della Mount Sinai School of Medicine degli Stati Uniti hanno scoperto come le molecole del nostro organismo prendano parte al complesso processo che associa il mangiare di meno a una vita piu' lunga.
Lo studio ha tentato di rispondere a una domanda particolare: perche' mangiare poco rallenta l'invecchiamento, mentre mangiare tanto accelera le malattie provocate dall'eta' avanzata?
Lo studio pubblicato sulla rivista PLoS Biology è giunto alle conclusioni che la correlazione tra regime dietetico e aumento dell' aspettativa di vita, potrebbe risiedere nello stress ossidativo causato dall'alimentazione.
Una dieta ipocalorica, infatti, ridurrebbe l'impatto del metabolismo del glucosio, e di conseguenza lo stress ossidativo.
Una dieta ipercalorica ha invece l'effetto opposto.
Non sembra abbia importanza quale dieta si segue, basta che si riducano proteine, carboidrati o grassi, perchè quello che conta e' la riduzione complessiva delle calorie.
Poche calorie, infatti, promuovono un fattore di trascrizione chiamato CREB-binding protein (CBP). Questo fattore controlla l'attivita' dei geni responsabili delle funzioni cellulari e dell'invecchiamento delle cellule.
Il fattore CBP puo' essere usato per prevedere la durata della vita ed e' il responsabile dell' 80% delle variazioni della durata di vita nei mammiferi .
I ricercatori hanno ipotizzato che la messa a punto di un farmaco in grado di imitare gli effetti di CBP sull'organismo, riducendo lo stress ossidativo, potrebbe allungare la vita delle persone.
PER ALCUNI QUESTO STUDIO SEMBRERA' PARADOSSALE, SE PENSIAMO CHE ALMENO 3 MILIARDI DI PERSONE NON HANNO ABBASTANZA CIBO PER LA SOPRAVVIVENZA, E CHE LA DIETA IPOCALORICA LA FANNO DA GENERAZIONI MENTRE LA LORO SPERANZA DI VITA E' MEDIAMENTE 45 ANNI, EPIDEMIE, CARESTIE E GUERRE PERMETTENDO.
Da questa ricerca emerge una conclusione davvero interessante, non solo per le società "opulente":
MANGIARE MENO ....MANGIARE TUTTI
e VIVERE TUTTI PIU' A LUNGO
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