di: Alessio Mannucci
La realtà può apparire differente, a seconda di chi la osserva. Ricercatori della University of Queensland in Australia hanno scritto un software pensato per consentire agli psichiatri di capire meglio la realtà allucinatoria dei propri pazienti.
A tale scopo, il software simula uno stato allucinatorio creando un ambiente tridimensionale simile a quello del famoso videogioco Quake.
I programmatori si sono basati sulle descrizioni “allucinanti” fornite dai pazienti in cura. La prima versione del software è stata installata sul sistema di realtà virtuale dell'università provvisto di tre proiettori e uno schermo 9 x 2,5 metri curvato in modo da fornire una visuale a 150 gradi. Gli utenti possono così “navigare” nelle allucinazioni virtuali tramite il mouse e la tastiera.
Tra le allucinazioni “programmate” c'è un abisso che appare al posto del pavimento, luci e flash casuali, l'immagine dell'utente riflessa in uno specchio che si fà sempre più sottile mentre sanguina dagli occhi, una inizialmente confortante e poi sempre più inquietante Vergine Maria.
Più voci aliene e rumori di fondo che partono a sorpresa in prossimità di oggetti come stereo o TV. Molti pazienti hanno trovato l'ambiente virtuale efficace nel ricreare le emozioni che provano durante i loro incubi psicotici, quelli veri, che si ripetono assai più frequentemente di quanto non abbiano mai mostrato allucinazioni cinematografiche come quelle del protagonista di “A Beautiful Mind”. Il software verrà integrato nei corsi di insegnamento e potrà essere utilizzato nelle terapie cognitive comportamentali per insegnare ai pazienti come ignorare le allucinazioni. Speriamo solo che, tra allucinazioni reali e virtuali, non finisca “a schifio”.
Il lavoro è apparso nel numero di genaio 2004 del Journal of Network and Computer Applications.
Fonte: Technology Research News
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
University of Queensland
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