venerdì 10 agosto 2007

IL GIGANTE DAI PIEDI DI ARGILLA 3


LA CAUSA PRINCIPALE
DELLA CATASTROFE
A cura di:
Richard C. Cook

Come verrà superata la minacciosa tragedia odierna?
Cercare le cause è come sbucciare una cipolla.
Quelli che realmente stiamo vedendo sono gli ultimi spasmi di un sistema finanziario fallito vecchio quasi di un secolo.
Sta succedendo perché, dalla creazione del Federal Reserve System nel 1913—anche durante il periodo del New Deal con la sua economia keynesiana rivolta al pieno impiego—la nostra economia è stata basata quasi interamente sul sistema bancario a riserva frazionaria.
Ciò significa che sotto il regime degli onnipotenti sistemi bancari centrali del mondo, il denaro viene generato solo in forma di prestiti che producono debiti.
Gli interessi su questi prestiti tendono a crescere esponenzialmente a meno che non vengano superati dalla vera crescita economica.
Ricordate che ogni istanza di prestito bancario, dall'acquisto di Buoni del Tesoro, alle carte di credito, ai mutui sulle case, ai prestiti miliardari agli hedge fund per acquisizioni “leveraged” o assoluta speculazione, alla fine deve restituita da qualche parte, in qualche modo, in un certo momento, da qualcuno, con gli interessi. Alla fine, tutto ricade sulla gente che lavora tutta la vita, negli USA o altrove, perché è questo l'unico modo in cui la comunità mondiale crea vera ricchezza.
In una economia anemica come quella USA, la crescita non può raggiungere gli interessi in un mercato finanziario deregolamentato dove i tassi di interesse sono alti. I tassi potrebbero non sembrare alti se confrontati, diciamo, ai tassi di oltre il venti percento dei primi anni 80, ma sono alti in un'economia con, al massimo, un tasso di crescita del PIL del due percento.
E sono stati mediamente alti fin dagli anni 60, mentre l'attività bancaria veniva progressivamente deregolamentata.
È interessante notare come, dal 1965, il dollaro USA abbia perso l'ottanta percento del proprio valore, il che tende a convalidare la tesi di alcuni osservatori secondo cui tassi di interesse più alti non solo non riducono l'inflazione, come sostiene la Federal Reserve, ma effettivamente la causano.
La situazione di oggi è per molti aspetti peggiore rispetto al 1929, perché la “proiezione” del debito sul reale valore economico è molto più alta di quanto non fosse allora.
L'economia USA era molto più in forma negli anni 20, perché una parte ben maggiore della nostra popolazione era vantaggiosamente impiegata in fabbriche o in fattorie.
La domanda non è quando il sistema inizierà ad affondare, perché ha già cominciato.
Ciò è evidenziato più chiaramente dal fatto che secondo i dati della Federal Reserve, l'M1, cioè la parte delle riserve di denaro più prontamente disponibile per gli acquisti dei consumatori, non solo rimane indietro rispetto all'inflazione, ma è effettivamente diminuita in undici degli ultimi dodici mesi.
Questo significa che l'economia produttiva è già in recessione.
Il governo federale sta provando a capire cosa deve fare. Il loro problema più grande è che gli investitori stranieri hanno cominciato a ritirarsi dai mercati espressi in dollari.
Il “plunge protection team” [“team di protezione dai crolli”, ndt] del governo—ufficialmente noto come President’s Working Group on Financial Markets [Gruppo di Lavoro Presidenziale sui Mercati Finanziari, ndt]—sta provando a progettare quello che chiamano un “atterraggio morbido”.
È stato paragonato al processo di cucinare una rana in una pentola la cui temperatura sale di un grado al giorno.
La rana non salta fuori perché il calore sale gradualmente, ma fra non molto sarà troppo tardi.
La rana è stata cotta.
Anche se il plunge protection team riuscisse, e la rana si cuocesse lentamente, ci sarebbe una massiccia inadempienza de facto sul debito espresso in dollari e un degrado a lungo termine dello standard di vita USA.
Il succo è che probabilmente vedremo importanti traumi monetari e un possibile crollo del mercato azionario già dal Dicembre 2007.
I più poveri saranno le persone rinchiuse nei fondi pensione che hanno un pesante carico di titoli legati ai mutui.
Interi portafogli di investimenti svaniranno probabilmente dal giorno alla notte.
Le banche, assieme agli equity a leva bancaria e agli hedge fund, si stanno preparando per la più grande svendita fallimentare in almeno una generazione.
Gli addetti ai lavori si procurano liquidità per tenersi pronti. Se pensate che Enron sia stata “la bomba”, non vorrete perdervi questa.

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