domenica 5 agosto 2007

LA MERCE DROGA


UN SISTEMA


RIDOTTO IN POLVERE

La droga è facile da produrre e si consuma in quantità che crescono in modo esponenziale.
Passa attraverso classi e generazioni.
Si paga persino parte del prezzo di costo, dato che molti consumatori sono anche spacciatori.
L'Italia è uno dei gangli del traffico mondiale di cocaina, e si calcola che qui il fatturato dello "sniffo" ammonti a 60 volte quello della FIAT.
Dunque a prima vista un contributo fondamentale all'economia.
Una volta riciclato e messo a disposizione dei settori "puliti" questo fiume di capitali potrebbe addirittura sembrare benefico.
Certo qualcuno ci sguazza, ma per l'economia capitalista nel suo insieme è in realtà una palude: la cocaina non aziona grandi mezzi di produzione e reti di distribuzione.
Non crea "indotto" se non quello assistenziale, sbirresco e carcerario. In fondo una tonnellata di cocaina depenalizzata stimolerebbe l'economia quanto una tonnellata di bicarbonato. L'enorme sproporzione tra le somme messe in moto dalle due polverine è dovuta esclusivamente all'illegalità, che fa della cocaina un immane ricettacolo di rendita.
La quale non è altro che una ripartizione del valore prodotto da altri.
In perfetta simbiosi con un sistema economico sempre più rentier e parassitario.

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