Noi lo diciamo da anni perchè lo abbiamo oservato sugli umani e non sulle cavie.
Secondo la normativa vigente in Italia, la cannabis indica e suoi derivati sono considerate sostanze illegali e quindi acquisibili solo attraverso il mercato nero degli stupefacenti, quindi la contiguità merceologica con altre sostanze psicotrope come cocaina, eroina, smarts drugs etcc..è la causa primaria dell'introduzione alla poli-assunzione.
Questo è lo scenario : si inizia con fumare qualche spinello fra amici, poi un giorno in piazza non si trova il "fumo" e si risolve la serata bevendo birra e facendosi un tiro di coca.
Questo è il tran tran del sabato sera di molti ragazzi che poi si schiantano con le auto lanciate a forte velocità.
Ai tempi freaks il consumo individuale di cannabis era sicuramente maggiore, ma non si assisteva alle stragi del sabato sera. Chi fumava difficilmente beveva o faceva uso di oppiacei, addirittura alcuni non fumavano nemmeno le sigarette. Alla fine degli anni '70 nelle piazze c'è stata l'inondazione di morfina farmaceutica e successivamente di eroina mentre veniva fortemente represso e contrastato il possesso ed il consumo di hashish e maijuana.
Tutto il resto è storia recente: i dati sono da ecatombe.
Migliaia di morti per malattie infettive emo-trasmissibili , migliaia di morti all'anno per incidenti stradali... almeno due generazioni fatte fuori e i sopravvissuti sono acciaccati come i veterani di guerra. Perchè proprio di una guerra si è trattato e le prime vittime sono state proprio la Scienza e la Coscienza.
Ed ecco adesso la ricerca del prestigioso Laboratory for Physiopathology of Diseases of the Central Nervous System, riportata oggi su http://salute.agi.it/:
-"Esperimenti sui ratti di laboratorio hanno mostrato che un'iniezione di THC, il principio attivo della cannabis, contrasta gli effetti della dipendenza dagli oppiacei.
Questa scoperta, secondo i ricercatori, potra' portare a dei nuovi trattamenti di sostituzione alternativi a quelli esistenti. "Abbiamo studiato gli effetti della dipendenza da oppiacei su ratti che sono stati tolti alle loro madri in giovane eta'", ha spiegato Valerie Dauge' del Laboratory for Physiopathology of Diseases of the Central Nervous System, a capo della ricerca.
"Questa situazione causa molto stress nei ratti, e causa disturbi comportamentali che portano alla dipendenza da sostanze oppiacee", ha aggiunto. Delle iniezioni sistematiche di THC, tuttavia, hanno evitato l'insorgere della dipendenza. "I ratti che assumevano THC non sviluppavano il tipico comportamento da dipendenza da morfina. Le regioni del loro cervello implicate nella dipendenza da sostanze hanno ripreso la loro attivita' normale: anche i dati molecolari lo confermano", ha detto Dauge'.
Simili modelli di comportamento sviluppati sugli animali possono essere usati per comprendere i meccanismi della dipendenza nell'uomo. "Potremo sviluppare delle nuove terapie sostitutive utili per contrastare l'effetto della dipendenza con sostanze alternative", ha concluso la ricercatrice."-
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