lunedì 9 novembre 2009

MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI: un inutile dolore, un oltraggio alla sapienza divina

Sgombriamo subito il campo da equivoci: la mutilazione degli organi genitali femminili non è una prescrizione della religione islamica, anche se la pratica è diffusa in paesi africani in cui detta religione è maggioritaria.
Nel Corano anzi è scritto che danneggiare il proprio corpo e la propria mente è un oltraggio alla legge divina.
Adesso anche in Italia il Ministero delle Pari Opportunità ha attivato il numero verde 800 300 558 a disposizione per tutti coloro che vogliono chiedere aiuto, informarsi e denunciare eventuali abusi.
Uno strumento che vuole essere a disposizione anche delle stesse bambine o adolescenti vittime di mutilazioni genitali femminili o che corrono il rischio di essere sottoposte a questa vera e propria menomazione del corpo e della psiche.
L'infibulazione è un fenomeno culturale presente anche nel nostro Paese, da molti ancora ignorato, che rovina una vita intera.
CHE COSA E' L'INFIBULAZIONE?
Il termine "infibulazione" deriva dal latino "fibula" che significa spilla.
Definisce una procedura mutilativa nella quale la vagina è parzialmente chiusa approssimativamente all'altezza della metà delle grandi labbra attraverso una sutura che lascia solo un piccolo passaggio per l'urina e il sangue mestruale.
La rimozione del clitoride può o non può essere inclusa.
In effetti esistono anche altri tipi di mutilazioni dei genitali femminili presenti in diverse aree culturali:
la sunna, più lieve, che incide su una parte soltanto della clitoride, l'escissione , che comporta una clitoridectomia totale.
Dove si pratica
Sono almeno 40 i paesi in cui è diffusa la pratica delle mutilazioni sessuali sulle bambine: ogni anno, due milioni di piccole vittime vanno ad aggiungersi ai 130 milioni di donne che vivono col marchio di questa ferita.
L'Africa sub-sahariana, da est a ovest, è l'area di maggiore diffusione: Sudan , Somalia e Mali soprattutto, ma anche gran parte dell'Africa occidentale, l'Egitto , le zone meridionali della penisola araba, e più raramente alcune zone dell'Asia sud-orientale.
Recentemente, tra le comunità di immigrati in Europa e Nord America, sono stati segnalati molti casi.
In queste culture non aver subito la mutilazione genitale significa isolamento sociale: i Bambara, una delle etnie del Mali, chiamano "bikaloro" le bambine o donne non infibulate e questo è un gravissimo insulto, che vuol dire esseri privi di ogni maturità.
I casi denunciati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono tra i 100 e i 130 milioni.
In Italia vivono alcune decine di migliaia di donne infibulate e, ogni anno, numerose bambine con genitori provenienti soprattutto dai paesi dell'Africa sub-sahariana rischiano di essere sottoposte a questo rituale.
Conseguenze
In Somalia l'età normale per un matrimonio è 12-16 anni, circa 10 anni dopo l'infibulazione.
La poligamia è permessa e il divorzio facile da ottenere.
Il matrimonio è organizzato dalla famiglia della sposa in cambio di denaro o merci.
Dopo che l'affare è stato concordato, la madre o la sorella dello sposo esaminano la ragazza per constatare se l'infibulazione è intatta (poca importanza viene data all'imene che è difficile da visualizzare).
Il matrimonio è impossibile da consumare a causa della barriera generata chirurgicamente, allora lo sposo o i parenti della sposa allargano l'apertura vaginale con un piccolo coltello così che i rapporti sessuali possano avere luogo.
E' responsabilità delle parenti femminili dello sposo di esaminare la sposa poche settimane dopo il matrimonio e, se necessario, allargare l'apertura vaginale.
L'allargamento fatto per la consumazione del matrimonio non è sufficiente per permettere il parto. Perciò, in quel momento, l'infibulazione deve essere ancora allargata.
Questa incombenza è generalmente svolta dalla nonna.
Dopo il parto l'infibulazione deve essere ripetuta.
Talvolta si verificano infezioni e emorragie quando l'infibulazione è praticata, ma si tratta di casi abbastanza rari. In certi casi si formano delle cisti.
Ritenzioni urinarie sono altre complicazioni che si possono verificare.
Considerazioni
Si tratta di una procedura inumana e non rispettosa dell'integrità fisica della donna, simile a quella della circoncisione per l'uomo, a lungo (e tuttora) erroneamente ritenuta, da diverse culture e religioni, una pratica che favorisce l'igiene e la purificazione.
Ogni caratteristica anatomica dell'uomo e della donna ha una precisa funzionalità.
La modifica, specialmente nelle parti genitali è dovuta a visioni culturali repressive e limitative.
Fortunatamente, anche nei paesi dove è tradizionalmente più praticata vi sono entità, anche governative, che la combattono, come il Commissariato per la Promozione delle Donne in Mali.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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