sabato 6 novembre 2021

BMJ: ll caso del vaccino Pfeizer

 https://www.bmj.com/content/375/bmj.n2635

Le rivelazioni di pratiche inadeguate presso una società di ricerca 
a contratto che aiuta a svolgere l'importante sperimentazione del vaccino 
contro il covid-19 di Pfizer sollevano interrogativi sull'integrità dei dati e sulla supervisione normativa. 
Rapporti di Paul D Thacker  (giornalista investigativo)

Preoccupazioni sollevate

Nella sua e-mail del 25 settembre alla FDA, Jackson ha scritto che Ventavia aveva arruolato 

più di 1000 partecipanti in tre siti. Lo studio completo (registrato con NCT04368728 ) 

ha arruolato circa 44 000 partecipanti in 153 siti che includevano numerose

 aziende commerciali e centri accademici. 

Ha poi elencato una dozzina di preoccupazioni di cui aveva assistito, tra cui:

  • Partecipanti collocati in un corridoio dopo l'iniezione e non monitorati dal personale clinico

  • Mancanza di follow-up tempestivo dei pazienti che hanno manifestato eventi avversi

  • Le deviazioni del protocollo non vengono segnalate

  • I vaccini non vengono conservati a temperature adeguate

  • Campioni di laboratorio etichettati erroneamente e

  • Targeting del personale Ventavia per la segnalazione di questi tipi di problemi.

Nel documento informativo di Pfizer presentato a una riunione del comitato consultivo 
della FDA tenutasi il 10 dicembre 2020 per discutere la domanda di Pfizer 
per l'autorizzazione all'uso di emergenza del suo vaccino contro il covid-19, 
la società non ha menzionato problemi nel sito di Ventavia. 
Il giorno successivo la FDA ha rilasciato l'autorizzazione al vaccino. 8

sabato 18 aprile 2020

Intervista al dott. Stefano Manera anestesista





Il problema non è il COVID 19 il problema è stato lo smantellamento dei servii territoriali, l'assenza della prevenzione che non vuol dire diagnosi precoce.

Ecco perchè gli ospedali sono entrati in uno stato di criticità: molti pazienti che potevano essere curati  a casa, già ai primi sintomi, sono stati trasportati in ospedale già in fase critica, collassando le rianimazioni. Smantellare il territorio con una popolazione anziana che si avvia a costituire tra 10 anni il 30% della popolazione è una follia, che purtroppo ha messo drammaticamente in luce l'epidemia di COVID19. Non è un vaccino che risolverà, adesso occorre solo la volontà politica di cambiare rotta e velocemente. e ritornare a parlare di SALUTE PUBBLICA e non di Sanità...i nostri sforzi devono essere orientati più che mai sul NON ammalarsi e non solo sanare chi è già malato mentre  non abbiamo fatto niente perchè non si ammalasse.

giovedì 2 aprile 2020

Massaggio cinese - covid-19



La Medicina Tradizionale Cinese nel mantenimento della salute, nella prevenzione, cura e riabilitazione

venerdì 27 settembre 2019

Invecchiamento della popolazione e Servizio Sanitario Nazionale

Nel Servizio Sanitario Nazionale italiano operano 1.000 strutture che forniscono assistenza ospedaliera, 8.867 per l’assistenza specialistica ambulatoriale, 7.372 per l’assistenza territoriale residenziale, 3.086 per l’assistenza territoriale semi-residenziale, 5.586 per l’altra assistenza territoriale e 1.122 per l’assistenza riabilitativa (quelle a cui fa riferimento l’art. 26 della Legge 833/78).
Le strutture che erogano assistenza ospedaliera e quelle che forniscono altra assistenza territoriale sono in maggioranza pubbliche (rispettivamente, 51,8% e 87,0%). 
Sono invece in maggioranza private accreditate le strutture eroganti assistenza territoriale residenziale (82,3%) e semi-residenziale (68,6%) e le strutture che forniscono assistenza riabilitativa (77,9%).

Strutture della rete di offerta, il trend è la diminuzione del pubblico ed un aumento proporzionale del privato soprattutto per l’assistenza territoriale residenziale: 

- 3,6% per il pubblico, +2,9% per il privato accreditato.

così anche per l'assistenza territoriale semi-residenziale erogatori privati accreditati, si registra un incremento del 2,5%.
Anche nell’ambito dell’assistenza riabilitativa ex art.26 L. 833/78 si osserva un incremento delle strutture private accreditate +1,8%

Assistenza distrettuale

In media, a livello nazionale ogni medico di base ha un carico potenziale di 1.211 adulti residenti. A livello regionale esistono notevoli differenziazioni:
Sono stati rilevati in Italia 3.063 punti di guardia medica; con 11.688 medici titolari ovvero 19 medici ogni 100.000 abitanti. A livello territoriale si registra una realtà notevolmente diversificata sia per quanto riguarda la densità dei punti di guardia medica sia per quanto concerne il numero dei medici titolari per ogni 100.000 abitanti.
Sono state prescritte 578.843.225 ricette con un importo di circa 9 miliardi di euro, con un costo medio per ricetta di 15,42 euro.  variabile all’interno del territorio nazionale, minimo in Toscana (12,73 euro) ;massimo (20,13 euro) in Lombardia.
Nel corso del 2017 sono stati assistiti al proprio domicilio 1.014.626 pazienti; di questi, l’83,7% è rappresentato da assisti di età maggiore o uguale a 65 anni e l’8,8% è rappresentato da pazienti terminali.

Consultabile nella versione integrale:
Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazioanale- Anno 3017