martedì 29 dicembre 2009

Carbossiterapia: ridurre il grasso in eccesso attraverso iniezioni locali di CO2

Iniettare anidride carbonica potrebbe aiutarci a perdere peso, ingannando il corpo e portando a una riduzione dei tessuti corporei.
La nuova tecnica, che si e' dimostrata efficace, e' frutto di un piccolo studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani dell'Universita' di Siena.
La notizia e' riportata sul quotidiano inglese Daily Mail.
La CO2 e' prodotta naturalmente dalle cellule del nostro corpo. E' assorbita rapidamente attraverso il flusso sanguigno ed espulsa tramite il fiato e i polmoni, quindi iniettarne piccole quantita' nel corpo non rappresenta un pericolo.
Il trattamento, denominato carbossiterapia, consiste nell'iniettare tramite aghi sottili della CO2 nelle aree grasse del corpo umano, come cosce, ginocchia e addome.
Il gas si diffonde nel circuito circostante, causando una dilatazione dei vasi sanguinei. Questa dilatazione aumenta il flusso sanguigno, che porta ossigeno e altri nutrienti alle cellule; la CO2 uccide le cellule grasse, mentre l'ossigeno elimina il fluido presente tra le cellule.
Questo inganna il corpo umano, che riduce cosi' il grasso in eccesso.
I primi risultati, ottenuti su 48 donne italiane, sono promettenti: mediamente una riduzione di 2 cm delle cosce, 1 centimetro dalle ginocchia e 3 centimetri della circonferenza dello stomaco. Un secondo trial clinico della tecnica sara' condotto su pazienti sovrappeso alla Northwestern University negli Stati Uniti.

lunedì 28 dicembre 2009

Fruitflow: dai semi del pomodoro l'alternativa naturale all'aspirina

Scoperto nei semi di pomodoro un nuovo ingrediente, importante per la salute del sistema circolatorio e ottimo come alternativa all'aspirina.
Si tratta di un gel naturale, incolore ed insapore, che puo' essere aggiunto come additivo agli alimenti senza cambiarne le caratteristiche.
Il gel, ribattezzato Fruitflow, e' stato scoperto dai ricercatori del Rowett Institute di Aberdeen, in Scozia.
E' gia' stato utilizzato in un succo di frutta in commercio, e potrebbe essere presto aggiunto anche ad altri alimenti.
Come risulta da test clinici, Fruitflow e' capace di mantenere in buona salute la circolazione impedendo al sangue di coagularsi nelle vene e arterie.
Gli effetti del miglioramento del flusso sanguineo sono evidenti a partire da tre ore dopo l'assunzione del gel e permangono fino a 18 ore, rendendo il prodotto ottimo per l'assunzione giornaliera.
Gli ufficiali sanitari dell'Unione Europea hanno ora certificato che l'ingrediente migliora effettivamente il flusso sanguineo, e hanno autorizzato i produttori ad inserire questa caratteristica nelle etichette di prodotti che contengono Fruitflow.
Finora non e' stato dimostrato alcun effetto collaterale durante lo sviluppo di questo gel, che infatti è presentato come un'ottima alternativa naturale all'aspirina.

domenica 27 dicembre 2009

Ti serve un hard disk esterno...del tuo cervello?

Fonte: (ANSA) - ROMA, 27 DIC
Per la prima volta sono stati immagazzinati ricordi in frammenti di tessuto prelevati dal cervello e mantenuti attivi.
Si tratta della prima memoria in provetta, descritta nell'edizione online di Nature Neuroscience e osservata in azione in cellule di ratto.
La ricerca, condotta alla Case Western Reserve University di Cleveland, ha fatto individuare i circuiti che controllano la memoria a breve termine, capace di conservare informazioni semplici per 20 secondi al massimo.

lunedì 21 dicembre 2009

UN MENU PER LE FESTE

Quest'anno il nostro Natale non vedrà sulla tavola nessun alimento che abbia causato dolore e morte di un animale.
QUESTO E' IL MENU
Cruditè in pinzimonio, con l'olio nuovo di Vinci
Insalata di rinforzo
Torta pasqualina ricotta e spinaci
Crocchette di miglio
Lasagne al forno con i funghi
Gratin di verdure miste
Carciofi ripieni con caprino
Melanzane ripiene
Insalata invernale
Millefoglie
Vino: Vernaccia di San Gimignano - Gewurz Traminer
Spumanti: Prosecco - Brachetto
I vostri suggerimenti sono garditissimi, mettiamo in gioco la nostra creatività e la sapienza antica dei nostri 5 sensi e facciamo qualcosa di speciale ...quest'anno si cambia....in meglio!

PERCHE' E' FESTA SOLO SE SI MANGIA TANTO, TROPPO

I bambini assimilano fino a 6.000 calorie durante il giorno di Natale, una quantita' quattro volte superiore a quella consigliata.
E' quanto risulta da una nuova ricerca, condotta dagli esperti di obesita' giovanile della Leeds Metropolitan University (Gran Bretagna).
Lo riporta il quotidiano inglese Daily Telegraph.
"Un pasto natalizio in media contiene 956 calorie e 48 grammi di grasso", ha detto Paul Gately, direttore del programma Carnegie Weight Management e ricercatore a capo dello studio. "Questo totale include calorie provenienti da cibi come tacchino arrosto, patate, salsicce, salse e altri condimenti vari. Aggiungete i classici dessert di Natale, colazione e altre merende, e raggiungerete un livello calorico estremamente superiore al livello raccomandato per ragazzi e bambini".
Seimila calorie sono piu' di due volte la razione giornaliera raccomandata per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni, e addirittura quattro volte quella raccomandata per le bambine fino ai 5 anni.
Anche gli adulti dovrebbero rimanere in guardia: il massimo consigliato per un uomo adulto, infatti, ammonta a 2.775 calorie.
"I pranzi pantagruelici sono tipici di Natale, ma non sono seguiti da un corretto smaltimento delle calorie in eccesso. Chi ingrassa durante le feste potrebbe metterci settimane o mesi a smaltire il grasso in eccesso, oppure non potrebbe liberarsene mai", ha detto Gately.
"Bisogna mettere in guardia i genitori dell'obesita' giovanile: il 40 per cento di loro non riconosce i problemi dell'eccessiva alimentazione. Molti di loro, inoltre, danno la colpa dell'obesita' dei loro figli a problemi di metabolismo o di geni. In realta', meta' dei bambini di 5 che sono sovrappeso diventera' obesa raggiunta l'eta' adulta", ha concluso Gately. .

domenica 20 dicembre 2009

FATTI UN REGALO: QUEST'ANNO CAMBIA IN MEGLIO LA TUA VITA

Dedichiamo questo post a tutti coloro che si stanno domandando cosa possono cucinare di buono e sfizioso per la Vigilia, il pranzo di Natale , il Capodanno, la Befana e per le occasioni conviviali di tutto l'anno.
Finiamo ed iniziamio l'anno apportando dei cambiamenti positivi
alla nostra vita ed al pianeta.
La cosa più semplice da fare se vogliamo cambiare il mondo
è iniziare a cambiare noi stessi.
NON INIZIARE L'ANNO NUTRENDOTI
CON LE TOSSINE DELLA MORTE E DELLA PAURA
PER I LETTORI DI QUESTO BLOG
il nostro regalo
è dare a tutti un'opportunità
di cambiare
RICETTE E CONSIGLI GASTRONOMICI RISPETTOSI DELLA NOSTRA SALUTE, DEGLI ANIMALI E DELL'AMBIENTE
VEGANO: MENU VEGA
VEGETARIANO: MENU VEGE
SE VUOI CAMBIARE, PUOI!

FESTE: attenzione alla scorpacciata di additivi

Fonte: www.aduc.it - Gennaio 2009
Negli ultimi dieci anni sono aumentati al ritmo del 4% all'anno.
Sono i coloranti, i conservanti, gli antimicrobici e gli antiossidanti, gli esaltatori di sapore, gli agenti di rivestimento, gli aromi naturali e artificiali, gli stabilizzanti, i gelificanti, i lievitanti, gli emulsionanti gli acidificanti, insomma gli additivi alimentari, che in occasione delle abbuffate natalizie i consumatori ingurgitano in quantita' notevoli.
Aumentano con il processo di industrializzazione dei prodotti alimentari e creano qualche preoccupazione perche' sommati tra loro diventano responsabili dell'aumento del 5% delle allergie alimentari.
Comunque un uso eccessivo degli additivi puo' causare danni alla salute, poiche' il potenziale effetto dannoso e' in rapporto alla dose e al peso del consumatore e i primi a soffrirne sono i bambini, per l'uso di prodotti contenenti additivi e per il minor peso corporeo.
Qualche esempio serve a dare la dimensione del fenomeno:
i nitrati e nitriti di sodio e potassio, contenuti nelle carni preparate (salumi, prosciutti, ecc), interferiscono con la presenza di vitamina A e B1 e possono modificare il funzionamento della tiroide; in particolare i nitriti possono trasformarsi in nitrosammine, composti cancerogeni.
I solfiti, contenuti nei crostacei, nel vino, nella frutta secca e candita, funghi secchi, ecc., possono dar luogo a reazioni allergiche come le asme bronchiali e l'orticaria.
I fosfati, contenuti in budini, gelati, latte concentrato, prosciutto cotto, possono determinare una insufficiente calcificazione delle ossa.
Si potrebbe continuare per un bel po' e il consiglio che possiamo dare ai consumatori e' sempre lo stesso: consumare prodotti freschi (siamo il giardino d'Europa, perche' dobbiamo mangiare le fragole a dicembre?), congelati o trattati con il calore (pastorizzazione), o che comunque non contengano additivi (meno la lista e' lunga meglio e').

sabato 19 dicembre 2009

ALIMENTAZIONE: PREVENZIONE E MALATTIE ONCOLOGICHE

Un minor consumo di glucosio, lo zucchero comune , nella dieta puo' estendere la vita delle cellule polmonari sane e aumentare la velocita' con cui le cellule polmonari pre-cancerose muoiono, riducendo la diffusione e la crescita del cancro.
Questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Alabama a Birmingham (UAB) e pubblicato sulla rivista Faseb Journal.
Secondo questo studio questi risultati dimostrano ulteriormente i benefici potenziali per la salute di controllare l'apporto calorico.
La nostra ricerca indica che una riduzione delle calorie estende la durata della vita in buona salute delle cellule umane e aiuta la capacita' naturale del corpo di uccidere le cellule che formano il cancro.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato gli effetti del glucosio su cellule umane polmonari sane e pre-cancerose in provetta.
Ad alcune sono stati dati livelli normali di glucosio e ad altre livelli molto bassi.
Le cellule sono state poi lasciate crescere per diverse settimane.
In questo periodo di tempo, si è monitorato la capacita' delle cellule a dividersi e a sopravvivere. E' emerso che i livelli bassi di glucosio guidano le cellule sane a crescere piu' di quanto non facciano in genere e provocano la morte di un gran numero di cellule pre-cancerose.
In particolare, i ricercatori hanno scoperto che due geni chiave sono colpiti nella risposta cellulare al basso consumo di glucosio.
Il primo gene, attraverso la telomerasi (espressa nelle cellule della linea germinale, generalmente non è attiva nelle cellule somatiche ma è stato osservato che in diversi tumori può essere attivata) codifica un enzima importante che permette alle cellule di dividersi indefinitamente.
Il secondo gene, 'p16', codifica una proteina anti-cancro.

giovedì 17 dicembre 2009

VACCINI CONTRO LE DIPENDENZE DA SOSTANZE PSICOTROPE

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanita', il tabagismo e' la prima causa di morte prevenibile al mondo, e i numeri, al riguardo, parlano chiaro.
Uccide, infatti, 5,4 milioni di persone l'anno, mentre cresce progressivamente la quota di vittime che popola i Paesi poveri.
La nicotina viene esaltata da una proteina presente nel cervello e che funziona come le tossine presenti nel veleno dei serpenti.
Questa scoperta è frutto delle ricerche condotte presso la Rockfeller University di New York, dove un'équipe ha studiato una proteina (lynx1) dotata di un'azione simile a quella del veleno dei serpenti. Le tossine che i cobra rilasciano con il loro morso si legano ai recettori ACh della nicotina, presenti nel muscolo, e li inibiscono.
Intanto da alcuni anni gruppi importanti di ricerca stanno tentando la strada del vaccino, cioè di un farmaco capace di inibire gli effetti piacevoli della nicotina.
Il 16 novembre scorso GlaxoSmithKline Biologicals SA (GSK) and Nabi Biopharmaceuticals (Nabi) hanno annunciato il l'entrata nella III fase di due studi sperimentali del farmaco NicVAX®, primo vaccino contro la dipendenza da nicotina.
Intanto in Svezia hanno dato il via libera a uno studio di fase II su un nuovo vaccino contro il tabagismo.
Il farmaco, che prende il nome di Niccine, verra' sperimentato su larga scala in tutti i Paesi scandinavi. Dovrebbe eliminare nei fumatori la dipendenza da nicotina, ed e' il risultato di studi compiuti in Svezia negli ultimi 10 anni al Karolinska Institute di Stoccolma.
Nei prossimi giorni verra' avviato un test su 400 persone in Svezia, in Danimarca e in Norvegia. Il campione e' composto da ex fumatori sui quali i ricercatori testeranno il siero per verificare l'incidenza di eventuali ricadute.
Verranno suddivisi in due gruppi: al primo verra' iniettato il Niccine, al secondo sara' somministrato un placebo.
Gli effetti verranno verificati nell'arco di un anno, e i ricercatori sperano che questo siero possa un giorno essere utilizzato anche per dare una mano ai fumatori attivi.

Naturalmente, il farmaco non può nulla contro la dipendenza in quanto tale, perché non si tratta di un virus, ma sceglie una strada diversa: stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi che si legano alle proteine della nicotina, costringendole ad un aumento di dimensioni fatale che impedisce loro l'ingresso nella barriera emato-encefalica e quindi nel cervello.
La nicotina entra così in circolo nell'organismo, ma le viene impedito l'accesso al cervello e pertanto non riesce a stimolare la produzione di dopamina, ovvero la fonte del piacere e di conseguenza la causa che crea dipendenza .

Scperto un pianeta extra sistema solare a 40 anni luce dalla Terra

A 40 anni luce da noi c'e' un pianeta piu' grande della Terra, con una debole atmosfera e ricco di ghiaccio.
Il pianeta, che comunque e' molto piu' piccolo rispetto ai numerosi pianeti giganti finora scoperti all'esterno del Sistema Solare, e' descritto su Nature dal gruppo di astronomi guidati dall'americano David Charbonneau, dell' Universita' di Harvard, che lo hanno scoperto con un telescopio simile a quelli amatoriali.
La notizia ha dell'incredibile: con tutti gli investimenti, le sonde e i telescopi sempre più sofisticati della NASA si doveva scoprire quello che molti annunciavano intuitivamente già da tempo, con un telescopio da ragazzi...
Il gioco di specchi creato dal campo elettromagnetico potrebbe riservare altre sorprese, teniamoci pronti ad accettare manifestazioni su questo piano di realtà, con la mente aperta, ma anche con il cuore.
Se vi interessa essere informati su ciò che accade nel nostro universo, non perdetevi questo video dell'astrofisica Giuliana Conforto. Buona visione .

Spray alla cannabis nella terapia analgesica

Da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' Universita' di Edimburgo, pubblicato sulla rivista Journal of Pain and Symptom Management, su 177 pazienti cui era stato somministrato uno spray alla cannabis , si è scoperto che i livelli di dolore erano scesi del 30 per cento rispetto ai malati di cancro che non avevano usato lo spray, nonostante non avessero assunto altri farmaci come la morfina.
Lo spray e' stato sviluppato in modo da non influenzare lo stato mentale dei pazienti .
I ricercatori ci hanno tenuto a evidenziare che altri studi confermerebbero che fumare cannabis puo' aumentare il rischio di cancro.
Lo spray invece agisce attivando le molecole nel corpo, chiamate recettori dei cannabinoidi, che possono fermare i segnali nervosi inviati al cervello dal sito del dolore.
Lo spray alla cannabis chiamato Savitex e' gia' stato prescritto per dare sollievo ai pazienti con sclerosi multipla.
Questi primi risultati sono molto promettenti e dimostrano che i farmaci a base di cannabis possono fornire un trattamento efficace nella terapia contro il dolore debilitante, ma e' ancora aperto il dibattito sulla differenza tra l'uso medico e quello ricreativo.
Certo non occorreva fare uno spray per testare l'efficacia dei cannabinoidi, visto che il consumo di cannabis nella popolazione mondiale data qualche migliaio di anni e con alterne vicende questa pianta, ben conosciuta per le sue proprietà medicinali oltre che per gli effetti psicotropi è viene utilizzata da vastissime aree della popolazione mondiale (dal bacino del Mediterraneo, all'estremo oriente ed al continente americano) pur con alterne fortune: elevata agli onori degli altari , come pianta sacra e gettata nei bassifondi come droga illegale.
In Italia da venti anni si trascina uno sterile ed improduttivo dibattito tra repressione e legalizzazione della coltivazione e consumo ad uso personale della cannabis, mentre le organizzazioni criminali autoctone hanno fatto cartello con quelle straniere e si sono accaparrate lo spaccio nelle grandi città, aumentando il proprio fatturato ed agganciando il giovane consumatore al mercato illegale di sostanze psicotrope.
Solo questo ci porterebbe razionalmente a valutare la necessità di liberalizzarne la coltivazione, applicando l'attuale normativa riservata alla coltivazione del tabacco.
Fra il 1919 ed il 1933 negli Stati Uniti tramite il XVIII Emendamento e il Volstead Act venne sancito il bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di Alcol per il consumo umano. Il Proibizionismo servì solo a far nascere come funghi le bande criminali che costruirono immense fortune e a radicare nella popolazione il consumo di alcol (di pessima qualità e contraffatto), con danni ingenti sia per l' ordine pubblico che per la salute dei cittadini.

martedì 15 dicembre 2009

FESTE NATALIZIE: UN MENU CHE RISPETTA AMBIENTE, ANIMALI E SALUTE UMANA

Ogni anno ci prepariamo per le feste e ci "conciamo per le feste" in quanto a scorpacciate di carne, pesce, contorni, pastasciutte o brodi, dolciumi, vino, spumante.
Sull'altare del Natale vengono sacrificate le vite di milioni di animali, con costi ambientali e sociali enormi.
Allora senza la pretesa di essere anime belle, sensibili ed immacolate, ma solo esseri umani consapevoli, intelligenti e sufficientemente evoluti da non essere dipendenti dalle abitudini...
invitiamo tutti coloro che si stracciano le vesti per l'insulso summit di Copenhagen sulle cure paliative per il pianeta a dare il buon esempio e conseguentemente a cambiare menu.
Proviamoci, ed allora sarà davvero un Buon Natale per tutti.

Math1:il gene che apre la comunicazione cervello-funzioni biologiche del corpo

Fonte: ANSA- ROMA, 14 DIC 2009
E' stato scoperto un gene nel cervello umano che funziona da sensore dei bisogni del nostro corpo e da guida nell'ambiente: e' il gene Math1.
Gia' noto per il suo ruolo nell'equilibrio e nell'udito, ora da una ricerca Usa si dimostra anche essere un gene importante per ascoltare e capire le sensazioni provenienti dai vari organi del corpo, per esempio sente se abbiamo la vescica o l'intestino pieni e se cio' si presenta nel sonno ci sveglia indicandoci la strada per il bagno.

lunedì 14 dicembre 2009

BRAIN OVER: TROPPI INPUT RISCHIANO DI BLOCCARE IL SISTEMA

Il nostro cervello sta cambiando e la nostra capacita' di concentrazione e' sempre piu' scarsa.
Ogni giorno veniamo bombardati in media da 100.500 parole: da Internet, ai giornali, al cinema, alla televisione, alla radio, al telefono, ai videogiochi.
Troppi input potrebbero affaticare il nostro cervello o per usare il linguaggio degli internauti, avviene un default di sistema quando sono aperte più finestre e girano più programmi contemporaneamente, con un hardware non in grado di supportare determinati software.
E' quanto afferma una ricerca dell' Universita' della California riportata sul quotidiano britannico Daily Mail.
Stando allo studio, un adulto medio e' esposto ogni giorno a piu' di 100 mila parole e 34 gigabyte di informazioni.
Questo, secondo i ricercatori, avrebbe gia' modificato la struttura del nostro cervello.
Susan Greenfield, una dei piu' importanti scienziati britannici, ha piu' volte avvertito che i siti di social network possono danneggiare il cervello dei bambini, riducendo ad esempio la concentrazione e incoraggiando i sentimenti di gratificazione immediata.
L'uso del computer potrebbe addirittura 'infantilizzare' il cervello, rendendo difficile l'apprendimento: la nostra attenzione viene divisa a intervalli piu' brevi e questo probabilmente non e' buono per pensare a cose piu' profonde.
Di opposto parere Colin Blakemore, neuroscienziato della Oxford University secondo il quale"il cervello puo' crescere e aumentare di dimensione a seconda di come viene utilizzato, quindi "l'occuparsi di queste nuove informazioni provochera' forse la nascita di nuove cellule nervose".

sabato 12 dicembre 2009

L'OBESITA' SI PREVIENE IN FAMIGLIA: AIUTIAMO I GENITORI

È ora di una merenda sana e gustosa
Per fare in modo che la merenda sia veramente un momento di alimentazione sana, potete seguire questi consigli:
fate sempre in modo che i pasti della giornata siano cinque: colazione, merenda mattutina, pranzo, merenda pomeridiana, cena;
non proponete al bambino una merenda troppo ricca, altrimenti rischia di non mangiare durante il pasto principale;
se fa qualche sport nel pomeriggio, potete proporgli una merenda leggermente più ricca, se non è in sovrappeso;
lasciate che tra la merenda ed il pasto principale passino almeno due ore;
in questo modo, il bambino non arriverà affamatissimo al pasto successivo e mangerà senza problemi;
evitate che la merenda venga consumata mentre studia o guarda la TV o gioca;
fate in modo che la pausa sia veramente una pausa da tutto ciò che fa di pomeriggio;
invogliatelo a muoversi spesso per smaltire ciò che mangia durante la giornata
CAMBIARE ABITUDINI
Dopo il riposino pomeridiano ai bambini è raccomandato consumare una merenda, così come a metà mattinata, solitamente a scuola, si fa la pausa per la merenda mattutina.
La merenda di metà pomeriggio è un momento importante da sfruttare per non far arrivare il bambino troppo affamato a cena, ma anche un momento da valutare nella giusta luce alimentare per far crescere i ragazzi in tutta salute anche a tavola.
Al primo posto nel cuore delle mamme italiane c'è quasi sempre il panino, solitamente con un affettato o con il formaggio.
Non è sbagliato, purché si evitino salse ricche come ketchup e maionese, tanto amate dai bambini. Anche le merendine confezionate sono molto gettonate ed alcune di essere sono veramente l'ideale per spezzare la fame del pomeriggio.
L'importante è scegliere quelle con meno grassi e zuccheri.
Ad alcuni bambini può essere proposto un pacchetto di crackers; non sempre è una buona scelta, soprattutto se è l'abitudine. I crackers, infatti, non soltanto saziano poco, ma sono a base di farina, acqua e grassi vegetali, quindi sono leggeri soltanto a parole.
Una buona alternativa è la frutta di stagione, anche se pochi bambini sono veramente golosi di frutta.
Attenzione a non scegliere la frutta fuori stagione, perché costa troppo ma soprattutto non è genuina.
Se siete amanti dei dolci fatti in casa, potete proporre questo ai vostri figli; attenzione però a non esagerare con le dosi di zucchero e burro, perché altrimenti dovrete limitare le porzioni ed eventualmente integrare la merenda con qualcosa di meno calorico.
Assolutamente da evitare, invece, i cibi molto grassi, come le patatine, i popcorn, le palline di mais e via dicendo.
Eventualmente concedete al vostro bambino questo strappo soltanto una volta ogni due settimane, ma con sacchetti di quantità molto ridotte.

venerdì 11 dicembre 2009

Gli uomini ed il sesso: molti miti ancora da sfatare

Il pene piu' e' grande e piu' funziona? L'eiaculazione precoce e' incurabile? Se bevo faccio meglio l'amore? Se mi fermo prima dell'eiaculazione non provoco gravidanze?
Sono questi e altri, i dubbi che affliggono i giovani quando si rapportano al sesso.
Per sfatare i falsi miti e la "sindrome da spogliatoio" ci pensa il programma di informazione e prevenzione per gli studenti (18 anni di eta', frequentanti le classi quinte delle scuole superiori) del Centro nazionale prevenzione e controllo della malattie del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali.
"Prevenzione in Andrologia", da cui scaturisce la campagna "Amico Andrologo", in collaborazione con l'Universita' La Sapienza di Roma, il dipartimento di Fisiopatologia medica e la Societa' italiana di Andrologia e medicina della sessualita' (Siams), ha l'obiettivo di spiegare ai giovani maschi l'importanza di un corretto stile di vita sulla funzione dell'apparato riproduttivo e informare sui temi affettivo-relazionali della sfera sessuale maschile.
Sul sito "Amico Andrologo" (www.amicoandrologo.it) i ragazzi potranno conoscere meglio il proprio corpo ma anche avere risposte a dubbi e perplessita'.
Educare quindi anche all'autopalpazione per evitare patologie gravi in futuro e conoscere le minacce alla fertilita' e, di conseguenza, imparare a difendersi.
Sei gli opuscoli che saranno distribuiti nelle scuole di sei regioni: Lazio, Veneto, Campania, Toscana, Marche e Puglia, per coinvolgere circa 10 mila ragazzi. La campagna prevede anche incontri con esperti e visite di andrologia. .

giovedì 10 dicembre 2009

CONTRO IL TABAGISMO IL TERRORISMO NON PAGA

Secondo la ricerca della New York University e dell' Universita' di Basilea, pubblicata sul Journal of Experimental Social Psychology: il terrore della morte e dei rischi correlati al fumo, amplificati proprio dalle grandi scritte nere sui pacchetti di sigarette, sigari e tabacco, generano in molti uno stato d'ansia tale che l'unico, paradossale risultato e' proprio quello di accendersi una sigaretta per calmarsi.
L'effetto e' legato a una teoria psicologica nota come Terror Management, che sostiene che alcune persone di fronte alla paura della morte hanno bisogno di potenziare continuamente la loro autostima, e molti di questi la potenziano proprio con una sigaretta, che li fa sentire sexy e interessanti.
Secondo i ricercatori gli slogan piu' azzeccati non sono quelli del tipo "Il fumo uccide", ma dovrebbero essere quelli che collegano il fumare all'essere brutti e coatti, sfortunati e insignificanti.
STRUMENTI E METODI
Lo studio, che ha coinvolto 39 studenti di psicologia dai 17 ai 41 anni ha scoperto che questi messaggi effettivamente aiutano soprattutto i piu' giovani a smettere.
In generale quando i fumatori sono di fronte alla morte scritta sui pacchetti di sigarette hanno delle reazioni psicologiche di difesa che li portano a fumare".
I partecipanti hanno compilato un questionario per stabilire quanta parte del loro fumare e' collegato con la stima di se'.
Poi sono stati mostrati pacchetti di sigarette con messaggi diversi.
Dopo 15 minuti, agli studenti e' stato chiesto come avessero reagito a quei messaggi.
Il risultato e' che gli avvertimenti sul rischio di morte per fumo non hanno sortito effetti, mentre quelli che collegavano esplicitamente il fumo all'autostima ("diventerai piu' brutto, sei uno 'sfigato' ecc.") hanno effettivamente colpito di piu' i soggetti coinvolti nello studio.
Insomma, e' "Il fumo ti rende meno attraente", secondo i ricercatori, la frase-chiave da stampare a caratteri cubitali sui pacchetti di sigarette.
CONCORDIAMO CON I RISULTATI EMERSI IN QUESTO STUDIO, NOI PROPONIAMO UNA FRASE :
NON ACCENDERE LA SIGARETTA, BACIAMI!

2010. Anno di lotta all'obesità

Si chiama così la campagna di formazione e informazione contro l'obesita' lunga un intero anno.
Il progetto, presentato stamattina a Roma in una conferenza stampa, si articolera' in piu' fasi: ad un'attivita' di formazione specifica rivolta ai medici di famiglia, seguira' una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, che grazie all'impegno dei medici di medicina generale aspira a raggiungere milioni di italiani.
Una campagna non basta a sensibilizzare se non si cambiano gli schemi mentali e comportamentali dei cittadini, esposti come non mai al battage pubblicitario martellante di dolci, cioccolatini, gelati, merendine, bibite ed alcolici.
Incominciamo dalle mense scolastiche con quegli orribili ed insipidi menu pieni di carboidrati, polifosfati e conservanti.
Passiamo a sensibilizzare i genitori dal non comprare abitualmente dolciumi al posto di una sana merenda a base di frutta o anche di pane integrale e marmellata.
Invece di una bibita dolce e gassata meglio preparare una sana spremuta con i succulenti agrumi nostrani.
I nostri figli non sanno masticare, non sanno gustare il cibo, non sono educati ai sapori, agli odori, al tatto alla vista, mentre la nostra specie proprio attraverso i 5 sensi è in grado di riconoscere, tra le risorse della natura, quelle che sono commestibili ed utile all'organismo.
Siamo diventati degli analfabeti della sopravvivenza.
Pur con un'istruzione superiore e l'aumento dell'informazione, non siamo più capaci di vivere senza surrogati, trascinando una vita magari più lunga, ma malaticcia, a tutto vantaggio dell'industria del farmaco.
Quindi una società veramente sviluppata, chiamerebbe all'appello tutti i soggetti da quelli economici a quelli sociali e sanitari per dare una svolta netta.
Chi produce alimenti deve attenersi a delle regole di concerto con le linee guida nutrizionali, che attraverso questa importante campagna vengono esposte.
Aboliamo la pubblicità di alimenti nocivi per la salute, come abbiamo fatto per il tabacco, ed indichiamo le dosi consigliabili, i componenti nutrizionali e le calorie.
Iniziamo già dalla scuola ad educare al gusto del cibo, a saper riconoscerne le fragranze, gli odori, le proprietà organolettiche: saperi e sapori sono un binomio di civiltà.

ZUCCHERI: RIDURNE IL CONSUMO AIUTA LA NOSTRA SALUTE

FONTE:in Un post a tavola

Di fronte alla scelta tra un piatto di broccoli e sogliola e una fetta di torta pochi avrebbero dubbi.
Eppure se sapessero quanto può essere dannoso il cibo zuccheroso nessuno avrebbe la minima esitazione.
E non si parla di un po' di cioccolato o di un dolce ogni tanto.
Lo zucchero in sé non è dannoso se consumato nella giusta quantità (pari al 5-7% delle calorie giornaliere, ossia tra i 25 e i 45 grammi) ma una dieta ricca di zuccheri - come quelli contenuti nella maggior parte dei prodotti industriali (merendine o bibite gassate, tra gli altri) - è capace di mettere a dura prova il nostro corpo come hanno dimostrato molti studi scientifici.
Ma cosa accade di preciso, ad esempio, quando beviamo una tazza di tè o del caffè?

L'energia e il crollo
Una festa non è una festa come si deve se non c'è una torta: ogni singolo boccone che mandiamo giù ha un sapore meraviglioso ma gli effetti su di noi non lo sono altrettanto.
La digeriamo molto in fretta perché è fatta di zuccheri semplici: quando sono molti il livello di glucosio nel sangue si impenna e il pancreas è costretto a produrre una quantità maggiore di insulina per poter convertire il glucosio in glicogeno, così come il fegato che lo immagazzina nei muscoli. Come lo zucchero precipita compare una sensazione di stanchezza e intontimento oltre al desiderio di altri zuccheri. Ormoni come l'adrenalina e il cortisolo agiscono sulle scorte di zucchero già immagazzinate, alzano il rischio di infarto e danno al nostro cervello un segnale sbagliato di pericolo.

L'abbassamento delle risorse immunitarie
Due tazze di zucchero dovrebbero essere sufficienti ad aumentare il rischio di suscettibilità.
Questo dato è in accordo con uno studio pubblicato sull' American Journal of Clinical Nutrition, in cui i ricercatori hanno rilevato che il conteggio dei leucociti si riduce a cinque ore dall'assunzione di 100 grammi di zucchero.

Conversione in grasso
Il glicogeno in eccesso viene trasformato in grasso.
Alcune persone credono, erroneamente, che mangiare cibi senza grassi o poveri di grasso serva a non mettere su peso: in realtà anche i cibi che contengono troppi zuccheri possono far ingrassare.

Il danneggiamento del sistema cardiovascolare
Uno studio condotto nel 2007 all' Università di Calgary e pubblicato sulla rivista American Society for Nutrition ha rilevato che ingerire un pasto con elevate quantità di grassi aumenta la pressione del sangue e rende più difficile il lavoro del cuore.

Perdita di memoria
Le persone con il diabete di tipo 2 devono fare attenzione a mangiare dolci soprattutto per colpa dello zucchero, sebbene uno studio indichi che ci possano essere problemi anche per il burro e l'olio.
Al Baycare Centre for Geriatric Care nel 2008, i ricercatori hanno testato la memoria di alcuni volontari dopo che questi avevano assunto un pasto con molti grassi, pochi grassi o acqua. Coloro che avevano mangiato più pesante hanno mostrato una maggiore perdita di memoria dopo di chiunque altro.

Testosterone ed aggressività: solo una credenza

Riportiamo questo studio non tanto per "riabilitare" il testosterone, ma soprattutto per far comprendere come lo schema di credenze influenzino le nostre reazioni fisiologiche ed il comportamento umano.
Siamo ciò che crediamo di essere.
Se una quercia pensasse come un essere umano sarebbe alta solo 1 metro e 70 cm al massimo...
Il testosterone e' sempre stato ritenuto responsabile dell'aggressivita' e degli scatti d'ira, ma una nuova ricerca condotta dall'Universita' di Zurigo sembrerebbe sfatare questa concezione. L'ormone sessuale potrebbe infatti essere alla base di atti umani molto vari come gentilezza, atteggiamento amichevole e correttezza. "Abbiamo condotto un esperimento, avente come partecipanti delle donne che dovevano condurre un gioco di societa' consistente in scambi e baratti", ha spiegato Christoph Eisenegger, ricercatore a capo dello studio pubblicato sulla rivista Nature.
"Ad alcune donne e' stata somministrata una pillola contenente testosterone, mentre ad altre e' stato dato un banale placebo".
Le partecipanti non erano a conoscenza del contenuto della pillola, ma ad alcune era stato detto che avevano assunto del testosterone. "Chi aveva assunto una pillola al testosterone (ma non lo sapeva) si comportava in maniera piu' corretta, aveva meno conflitti e piu' interazioni sociali", ha detto Eisenegger.
"Chi invece credeva di aver preso del testosterone (anche se non era vero), invece, si comportava in maniera aggressiva e meno corretta".
Per i ricercatori, le connotazioni negative di questo ormone sono sufficienti a scatenare un comportamento scorretto e aggressivo, anche se l'effetto biologico effettivo della sostanza e' esattamente l'opposto.
"Che il testosterone causi solo aggressivita' o egoismo negli umani e' solo un mito, che e' stato completamente sfatato", ha detto Eisenegger. "Si tratta di preconcetti non validi, causati da studi su questo ormone condotti su topi o primati non umani".

mercoledì 9 dicembre 2009

PEPE NERO E CURCUMA IN ONCOLOGIA

I composti contenuti nelle spezie potrebbero aiutare a prevenire il cancro al seno.

Nel pepe e nella curcuma, infatti, sono presenti sostanze capaci di limitare la riproduzione delle cellule staminali, che alimentano la crescita del tumore. E' quanto hanno scoperto i ricercatori dell' University of Michigan Comprehensive Cancer Center, che hanno posizionato la piperina e la curcumina, rispettivamente derivate dalla pianta del pepe nero e da quella quella della curcuma, in una coltura di cellule del seno.

"Abbiamo osservato una diminuzione del numero di cellule staminali nella coltura. Le cellule normali non hanno invece subito alcun effetto", ha detto Madhuri Kakarala, primo autore dello studio pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research and Treatment.

"Si tratta della prima volta che un componente della dieta potrebbe dimostrarsi capace di prevenire potenzialmente il cancro al seno limitando il numero di cellule maligne.

Si tratta di una alternativa valida agli attuali farmaci".

Per prevenire il cancro al seno, vengono infatti di solito somministrati il tamoxifene o il raloxifene; tuttavia non tutte le donne scelgono di assumere questi farmaci a causa dei costi o dell'alta tossicita'. "Inoltre, questi farmaci sono progettati per intervenire sugli estrogeni, fattori implicati in molti, ma non tutti, i tipi di cancro al seno", ha spiegato Kakarala.

"Limitando invece il numero di cellule potenzialmente in grado di alimentare il cancro al seno, possiamo ridurre il rischio di insorgenza senza disturbare il normale processo di differenziazione cellulare. La piperina e la curcumina - ha continuato - sono una valida alternativa a bassissima tossicita', e il fatto che si possa cucinare con esse li rende dei trattamenti molto appetibili". .

martedì 8 dicembre 2009

Un luogo di lavoro equo e salubre allunga la vita

Potrebbe essere questo lo slogan del convegno organizzato giovedi' prossimo a Roma da un gruppo di medici dell' Universita' Cattolica del Sacro Cuore in cui verrà presentato un nuovo studio nordeuropeo eseguito su 60.000 lavoratori nordeuropei durante gli ultimi dieci anni.

Cifre alla mano, se si e' impiegati in un'azienda con bassa giustizia lavorativa e' piu' probabile avere un infarto e soffrire di malattie cardiovascolari, di ulcera, di colite.

In poche parole: se ci sentiamo vittime di un capo male-organizzato, arrogante e che ce l'ha sempre con noi andiamo incontro a disturbi fisici anche gravi, mentre se abbiamo la percezione di lavorare in un posto in cui siamo rispettati, sappiamo quali sono gli obiettivi dei vertici aziendali e siamo circondati da colleghi corretti e sereni, ne guadagneremo anche in salute.

"Occorre insistere sul concetto di 'lavoro umano'", ha spiegato Nicola Magnavita, esperto di medicina del lavoro e tra gli organizzatori del convegno, "e abbandonare lo stereotipo tipicamente italiano di un modello di lavoro che ci fa sentire, sempre e comunque, sottomessi e precari.

Lo stress da lavoro ha un peso non indifferente sulla nostra vita, ci rende meno produttivi e ci fa ammalare di piu'.

Ma e' tutta una questione di percezione dell'ambiente e del clima lavorativo: lavorare sereni in un posto che percepiamo equo e giusto non solo ci aiuta a stare bene in salute, ma ci sostiene nel superare le disgrazie e gli eventi sfavorevoli che la vita puo' riservarci".

Tre i livelli di 'ingiustizia lavorativa' analizzati dagli esperti del nord Europa:

procedurale (le procedure non sono chiare e non seguono criteri di merito),

interpersonale (si e' trattati senza riguardo e rispetto sia dal punto di vita professionale sia umano)

informativa (si ricevono informazioni parziali o distorte sugli obiettivi lavorativi).

lunedì 7 dicembre 2009

Holiday depression: quando le feste natalizie diventano un inferno

Come un raffreddore, come un’influenza anche la solitudine è contagiosa
E le donne sono le più infettate e infettabili, molto più degli uomini.
La notizia arriva da un gruppo di ricercatori dell’ Università di Chicago, dell’ Università di San Diego-California e dell’Università di Harvard, che hanno pubblicato un servizio sul numero di dicembre del Journal of Personality and Social Psychology.
Le persone sole tendono a trasmettere i loro sentimenti di tristezza alle persone con cui convivono o che frequentano – proprio come si trasmette un'infezione virale-, cosa che alla fine le fa rimanere isolate dalla società.
Lo schema di contagio porta gli individui a essere emarginati e ad isolarsi.
E di solitudine si parla tanto soprattutto adesso, a ridosso degli imminenti giorni di feste, come le prossime“maratone” natalizie.
Perché sono numerose le donne – ma non solo loro – che ne soffrono e gli appuntamenti forzati del Natale, Capodanno e dintorni, con tutto il loro bagaglio di pranzi, cenoni e raduni familiari, non fanno che esasperare quel senso di malinconia e angoscia provato da chi sola si sente o lo è davvero.
Vivere quelle giornate con profonda frustrazione, il più delle volte dando forfait e augurandosi che arrivi in fretta l’Epifania (che tutte le feste porta via…).
Lo studio americano analizza dettagliatamente il tema della solitudine.
Prima di perdere gli amici, secondo la ricerca, le persone sole trasmettono sentimenti di solitudine ai pochi amici rimasti che a loro volta tendono a diventare soli. Quando vivendo ai margini, si hanno pochi amici, si perdono via via anche i pochi rimasti.
Si diventa infatti meno fiduciosi negli altri, e si cade in un circolo vizioso che rende sempre più difficile formare nuove relazioni.
Quello che serve in questi casi è una sola cosa: aiuto. Fondamentale saper riconoscere i sintomi della depressione nelle persone care che ne sono colpite e star loro vicino per affrontarla al meglio e il prima possibile.
Senza trascurare i piccoli campanelli d’allarme.
Prima di esserne contagiati.
Il segreto per combattere la solitudine è capire che non è nient’altro che un segnale biologico del nostro corpo.
Tutti gli esseri umani si sentono soli a un certo punto della loro vita, così come sentono di avere fame o sete.
Se si sperimenta il senso di isolamento, quindi, non bisogna sottovalutarlo, ma anzi occorre cercare di porvi rimedio.

venerdì 4 dicembre 2009

SP3649:la molecola che impedisce la riproduzione del virus HCV

Nel mondo sono 170 milioni le persone affette dal virus dell'epatite C (HCV) responsabile anche del progressivo aumento dei casi di cirrosi e di cancro epatico.
Secondo la rivista Science che ha pubblicato lo studio, negli Stati Uniti il 4 % della popolazione adulta ha un'infezione cronica da HCV.

L'unico protocollo approvato dalla US Food and Drug Administration è la terapia con interferone e ribavirina, che non è priva di effetti collaterali, prevede 48 settimane di trattamento ed è efficace in meno della metà dei pazienti.
La molecola SPC3649 è stata sviluppata dalla società biofarmaceutica Santaris Pharma A / S in Danimarca con la loro specialità chimica denominata locked nucleic acid o LNA.
SPC3649 è un piccolo frammento di acido nucleico (DNA-based drug), che cattura nel fegato una piccola molecola di RNA denominata micro RNA122, necessaria per la replicazione del HCV.
Lo studio è stato condotto dalla Southwest Foundation for Biomedical Research (SFBR) in San Antonio.
La molecola, e' stata testata con successo su scimpanze' ed e' in sperimentazione clinica di fase 1 su volontari sani.

martedì 1 dicembre 2009

CERN LHC: Sulla questione dei mini buchi neri

ALTRO GIORNALE - News - Cover-up - Informazione alternativa - Mistero: CERN (LHC): Sulla questione dei mini buchi neri

AIDS: accesso alle cure è un diritto umano

Il mondo celebra oggi, come ogni anno, la Giornata Mondiale di lotta all'Aids (data simbolica scelta nel 1998 perche' il primo caso di Aids fu diagnosticato il 1 dicembre del 1981).
La Giornata 2009 mette in evidenza in particolare lo stretto legame tra i diritti umani e l'accesso alla prevenzione, al trattamento e alla cura di Hiv e Aids.
In trent'anni, si sono contagiate 60 milioni di persone e 25 milioni sono morte per cause correlate al virus.
Dall'ultimo rapporto dell'Unaids, il programma delle Nazioni Unite contro Hiv/Aids, risulta che nel 2008 erano quasi 33,4 milioni le persone che nel mondo convivevano con il HIV (due terzi nell'Africa Subsahariana, 2,5 mln bambini), con 2,7 milioni di nuove infezioni e 2 milioni di morti collegate alla sindrome.
E' una strage che fa sempre meno notizia, oscurata da pandemie piu' mediatiche (l'ultima in ordine di tempo, l'influenza A) e dalla diffusa consapevolezza che ormai sia una malattia guaribile.
Ma l'Aids continua a mietere vittime.
I dati del rapporto 2008 di Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite su Hiv e Aids fotografano una pandemia tutt'altro che debellata e che necessita di nuove campagne informative e soprattutto piu' ingenti investimenti.
Negli ultimi anni, sono state spese notevoli quantita' di energia e denaro per ottenere l'accesso alle cure.
Questo impegno fa parte di un piu' ampio obiettivo di fornire l'accesso universale alle cure previsto per il 2010 dai Millennium Development Goals.
Un tema fondamentale: malgrado siano stati raggiunti importanti risultati nella lotta a questa sindrome (dati dell'Unaids rivelano che negli ultimi 8 anni gli sforzi internazionali hanno portato a una riduzione dei nuovi contagi di circa il 17%), nei Paesi a basso e medio reddito sono meno della meta' i malati che ricevono le terapie antiretrovirali di cui necessitano.
Ad oggi, infatti, si calcola che per ogni 5 nuovi casi di infezione solo 2 persone hanno accesso ai trattamenti necessari.
Perche' il rischio, specie nei Paesi piu' avanzati, e' la sottovalutazione del virus: il test si fa sempre meno, e dei 180.000 sieropositivi nel nostro Paese, si stima che il 25% non sappia di esserlo, ritardando cosi' le terapie e soprattutto diventando un veicolo inconsapevole di contagio.

Scoperto un nuovo "interruttore" ormonale capace di controllare e alterare la produzione di spermatozoi

Fonte: AGI
Un nuovo studio condotto da ricercatori scozzesi ha individuato il modo in cui gli androgeni agiscono nei testicoli per controllare la normale produzione di sperma e la fertilita' maschile.
Il loro lavoro, pubblicato sulla rivista FASEB, potrebbe portare alla creazione di una "pillola" maschile corrispondente a quella femminile usata fin dagli anni '60.
"Abbiamo scoperto che la mancanza di un certo gene provoca una carenza di recettori degli androgeni, carenza che provoca una drastica riduzione della produzione di spermatozoi", ha detto Michelle Welsh del Centre for Reproductive Biology al Queen's Medical Research Institute di Edimburgo.
"Lo abbiamo verificato in esperimenti condotti su topi di laboratorio (ma i cui risultati potrebbero essere applicabili anche all'uomo).
Un gene, attivo nelle cellule mioidi peritubulari dei testicoli, codifica per la produzione di recettori per gli androgeni.
Con una disattivazione di questo gene, i recettori si riducono provocando infertilita'".
Welsh e colleghi ritengono che sia possibile produrre farmaci mirati per la disattivazione di questo gene, una sorta di "pillolo" su cui da tempo si stanno concentrando gli sforzi di molti ricercatori.
"Tuttavia, questa scoperta potrebbe anche permetterci di aiutare chi ha problemi di fertilita'", ha detto Welsh. "Ad esempio, grazie alla produzione di nuovi agenti che stimolino la produzione di recettori e aumentino il numero di spermatozoi".

lunedì 30 novembre 2009

MAITAKE - GRIFOLA FRONDOSA nella terapia del cancro alla prostata e vescica

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del New York Medical Centre e pubblicato sulla rivista British Journal of Urology conferma le proprietà terapeutiche del fungo Maitake che potrebbe contribuire a combattere il cancro alla vescica e alla prostata.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori, coordinati da Sensuke Konno, hanno combinato un piccolo estratto concentrato del fungo con una proteina anti-cancro chiamata interferone alfa.
Ebbene, questo mix e' stato in grado di ridurre fino a tre quarti la crescita delle cellule tumorali nei pazienti affetti da cancro alla vescica o alla prostata.
Questa proteina anti-cancro, utilizzata in altri trattamenti, è stata usata a basse dosi.
I ricercatori sono convinti che un basso dosaggio di interferone alfa e dell'estratto del fungo Maitake puo' attivare un enzima che controlla la crescita delle cellule tumorali.
Si tratta di una scoperta scientifica importante perche' non solo migliora l'efficacia del trattamento, ma anche la qualita' della vita dei pazienti, riducendo la dose di terapie convenzionali in maniera significativa, riconfermando la fama delle proprietà terapeutiche del fungo Maitake .

PER INFORMAZIONI SUL FUNGO MAITAKE

domenica 29 novembre 2009

HYPTIS CRENATA: confermate le proprietà analgesiche della menta brasiliana

In Brasile le foglie essiccate di Hyptis crenata (comunemente nota come menta brasiliana) vengono lasciate in infusione per 30 minuti, poi il liquido viene filtrato e lasciato raffreddare per essere bevuto proprio come un tè.
Da centinaia di anni si curano così dolori e sintomi dolorosi di emicrania e mal di stomaco.
I ricercatori dell’ Università di Newcastle hanno testato gli effetti di questo antico rimedio sui topi e hanno scoperto che possiede davvero delle proprietà analgesiche.
Gli studiosi britannici sono volati in Brasile per apprendere le tecniche precise di realizzazione di questa preziosa mistura e per studiarne le potenzialità in laboratorio.
Gli studiosi britannici hanno testato le proprietà di questo decotto e hanno osservato che sortisce gli stessi effetti antidolorifici di un’aspirina sintetica chiamata Indometacina.
Graciela Rocha, responsabile dello studio, ha spiegato sulle pagine della pubblicazione Acta Horticulturae che nel mondo esistono circa 50.000 piante che possono essere studiate e usate a fini terapeutici.

Sindrome di Tako- Tsubo: quando lo stress mima l'infarto

Fonte: (ANSA) - MILANO, 28 NOV -
Difficolta' a respirare, fiato corto, dolore al petto: sembra infarto e invece e' la sindrome di Tako-Tsubo, che mima l'arresto cardiaco.
Detta anche “Broken Heart” Syndrome (sindrome del cuore spezzato), essa riproduce i sintomi dell'infarto.
Anche di questo si e' parlato al quinto Meeting 'CardioLucca 2009' in Toscana.
Secondo gli esperti, la sindrome rappresenta l'1% di tutti i casi di infarto e colpisce per lo piu' le donne tra i 58 e i 75 anni, che vivono situazioni di intenso stress emozionale o fisico.

sabato 28 novembre 2009

Tsunami solare: un'eruzione di plasma rovente più grande del pianeta Terra

Il colpo di tosse di una stella, la nostra stella...il Sole
La Nasa ha reso noto di aver registrato per la prima volta in modo scientifico uno tsunami solare.
L'esistenza di un fenomeno di questa natura era teorizzata da almeno una decina di anni, ma mai era stato possibile registrarla con attendibilità scientifica.
Grazie ad un sistema chiamato Solar Terrestrial Relations Observatory (STEREO), lo tsunami solare è stato invece rilevato con assoluta certezza:
"Ora sappiamo - ha commentato Joe Gurman, uno dei responsabili del Solar Physics Laboratory del Goddard Space Flight Center della Nasa - Gli tsunami solari sono una realtà".
Si tratta di eruzioni capaci di sollevare onde di plasma rovente di proporzioni enormi, alte quanto la Terra.
L'ultima, rilevata lo scorso febbraio, ha provocato nello spazio una nuvola di gas che la Nasa ha calcolato essere di circa un miliardo di tonnellate.
Nello stesso tempo sulla superficie solare si è prodotta un'onda che il sistema STEREO è riuscito a rilevare da due angoli diversi, consentendo ai ricercatori di aver una visione senza precedenti del fenomeno. "Si è trattato certamente di un'onda" ha spiegato Spiros Patsourakos, della George Mason University. "Non un'onda d'acqua, ma una gigantesca onda di forze magnetiche e plasma rovente".

venerdì 27 novembre 2009

Summit di Copenhagen:ridurre il consumo di carne a beneficio della salute nostra e del pianeta

Ridurre del 30% il consumo di carne eviterebbe 18.000 morti premature in Gran Bretagna.
E' uno dei dati emersi da uno studio di ricercatori inglesi e australiani che, usando modelli predittivi, hanno concluso che mangiare meno carne ridurrebbe le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, contribuendo a contrastare i cambiamenti climatici, e gioverebbe alla salute della popolazione mondiale.
Ovviamente i maggiori vantaggi sarebbero per i Paesi che oggi producono molta carne.
I ricercatori hanno mostrato con i loro modelli che migliorando l'efficienza degli allevamenti, riducendo il loro uso di combustibili fossili e tagliando del 30% la produzione di bestiame da macello nelle nazioni che piu' consumano carne si otterrebbe un significativo abbattimento delle emissioni di CO2.
In piu', mangiare meno grassi saturi di origine animale sarebbe un importante vantaggio per la salute.
In Gran Bretagna, secondo i ricercatori, tagliare del 30% il consumo di carne e grassi animali ridurrebbe del 17% il numero di morti premature causate dalla malattie cardiache, in pratica 18.000 decessi in meno in un anno.
In Brasile, si potrebbero evitare ogni anno 1.000 morti premature.
Ma quanto pesa l'allevamento di bestiame sul clima?
Secondo la Fao, il 18% di tutte le emissioni di gas serra derivano proprio dalla produzione di carne e gli esperti dicono che l'aumento della domanda che arriva dai Paesi in via di sviluppo potrebbe far salire la produzione addirittura dell'85% nel 2030 rispetto ai livelli del 2000.
Lo studio e' stato pubblicato dalla rivista The Lancet come parte di una serie di ricerche sui cambiamenti climatici e il loro impatto sulla salute in vista del summit di Copenhagen. Per esempio, un altro studio che verra' presentato a Copenaghen, condotto da scienziati britannici, ha scoperto che ridurre il numero di macchine e scegliere invece di camminare o andare in bicicletta avrebbe un maggiore impatto sulla salute (e l'ambiente) rispetto a usare veicoli a basse emissioni, specialmente nei Paesi ricchi.
Secondo Andrew Haines, direttore dela London School of Hygiene and Tropical Medicine che ha coordinato tutte le ricerche, i delegati che parteciperanno al summit sul clima "devono comprendere il potenziale impatto delle loro decisioni sulla salute della popolazione mondiale".

mercoledì 25 novembre 2009

Correlazione tra stress lavorativo-sociale e aumento delle malattie cardiache

Secondo una ricerca svedese condotta dallo Stress Research Institute di Stoccolma, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health, gli uomini che non sfogano la loro rabbia quando sono trattati in modo scorretto al lavoro hanno un rischio doppio di subire un infarto.
I ricercatori per un periodo di 11 anni (1992 - 2003) hanno analizzato i dati che si riferivano a 2.755 impiegati di Stoccolma fino a quel momento senza episodi di malattia cardiaca.
Gli uomini sono stati sottoposti a un questionario per capire come affrontassero le situazioni di conflitto sul lavoro, sia con i superiori che con i colleghi.
E' cosi' emersa, una forte correlazione tra rabbia inespressa e malattia cardiaca.
I ricercatori hanno individuato le diverse strategie con cui un uomo affrontava le situazioni che causavano rabbia al lavoro: affrontare le cose di petto, lasciar correre senza dire niente, sottrarsi alle discussioni.
In ogni caso, il conflitto sul lavoro causava spesso sintomi come mal di testa o mal di stomaco e scatti di rabbia a casa.
I soggetti parte dello studio sono stati analizzati anche per raccogliere altri dati: fumo, consumo di alcol, attivita' fisica, livello di istruzione, ruolo ricoperto al lavoro, diabete, e ancora pressione del sangue, peso, colesterolo.
I ricercatori hanno poi registrato quanti hanno subito un infarto o sono morti per malattia cardiaca negli anni seguenti ().
Dei 2.755 uomini studiati, 47 hanno avuto un infarto o sono morti per malattia di cuore nel corso del follow-up ed e' emerso che gli individui che al lavoro reprimevano la rabbia avevano un rischio doppio di infarto o morte per malattia cardiaca rispetto agli uomini che al lavoro affrontavano i problemi di petto.
I sintomi che invece si sviluppavano per via delle situazioni di conflitto in ufficio (mal di testa, mal di stomaco, atteggiamenti rabbiosi anche a casa) non aumentavano i rischi per la salute. Secondo gli studiosi, la rabbia puo' produrre delle tensioni psicologiche che, se non vengono liberate, fanno salire la pressione del sangue e alla lunga danneggiano il sistema cardiovascolare.
Gia' altri studi avevano indicato un'associazione tra rabbia repressa e malattia di cuore ma questa ricerca ha mostrato una correlazione particolarmente forte.

martedì 24 novembre 2009

Le preferenze sessuali degli italiani: per lui la donna dominatrice/ per lei un gigolò di professione

GLI UOMINI PREDILIGONO...LA FRUSTA
E' quanto emerso da una ricerca dell' Associazione Donne & Qualita' della Vita condotta su un campione di 500 coppie sposate e/o fidanzate tra i 20 e i 50 anni.
I maschi sembrano orientati verso gusti piu' forti: e interrogati sulla tipologia di donna preferita hanno messo al primo posto la dominante (43,1 %), sicura di se'; al secondo posto la compagna materna (31,7%) e comprensiva; al terzo la remissiva (14,1%).
Poi la tipologia svampita (7,7%), lolita (2,9%) e spirito libero (0,5%).
Donne, mamme e lavoratrici, sono sempre di piu' le rappresentanti del gentil sesso che detengono ruoli importanti nel modo del lavoro, che mantengono quasi completamente figli e talvolta anche mariti.
Se quasi il 60% del campione ammette il ribaltamento dei ruoli nella coppia, solo il 16% resta fermo su posizioni classiche.
Il restante si divide tra chi non ha voluto rispondere o ha dato indicazioni varie.
LE DONNE SCOPRONO IL SESSO A PAGAMENTO CON UN AITANTE GIGOLO'
Da un'altra indagine dell’Associazione Donne e qualità della vita si apprende che l'amore a pagamento dilaga fra le esponenti del gentil sesso.
Le ragioni?
Fare del buon sesso, svagarsi, soddisfare una curiosità.
Ben 1 donna su 4 (25%) ha pensato almeno una volta di pagare un uomo in cambio di un rapporto sessuale.
Ma quasi 2 su 10 (20%) si sono tolte concretamente questo sfizio e una su 3 pagherebbe fino a 5 mila euro per una notte di passione con una persona dello spettacolo (molto gettonati i conduttori).
Negli ultimi anni sono fioriti migliaia di siti web dedicati alla compravendita del sesso.
Quelli che si rivolgono a donne di varia età e che propongono diversi profili maschili per tutte le cifre e le prestazioni, secondo l’associazione “totalizzano” 300mila donne al giorno in contatto e oltre 8mila transazioni portate a buon fine.
Le donne che prediligono il sesso a pagamento sono donne di mezza età (il 38% ha fra 30 e 40 anni, il 25% tra 40 e 50), quasi una su 4 (23%) lavora come imprenditrice, poi ci sono manager (19%), consulenti (15%), libere professioniste (14%) e impiegate (13%).

lunedì 23 novembre 2009

Regime alimentare ipo-calorico rallenta l'invecchiamento

I ricercatori della Mount Sinai School of Medicine degli Stati Uniti hanno scoperto come le molecole del nostro organismo prendano parte al complesso processo che associa il mangiare di meno a una vita piu' lunga.
Lo studio ha tentato di rispondere a una domanda particolare: perche' mangiare poco rallenta l'invecchiamento, mentre mangiare tanto accelera le malattie provocate dall'eta' avanzata?
Lo studio pubblicato sulla rivista PLoS Biology è giunto alle conclusioni che la correlazione tra regime dietetico e aumento dell' aspettativa di vita, potrebbe risiedere nello stress ossidativo causato dall'alimentazione.
Una dieta ipocalorica, infatti, ridurrebbe l'impatto del metabolismo del glucosio, e di conseguenza lo stress ossidativo.
Una dieta ipercalorica ha invece l'effetto opposto.
Non sembra abbia importanza quale dieta si segue, basta che si riducano proteine, carboidrati o grassi, perchè quello che conta e' la riduzione complessiva delle calorie.
Poche calorie, infatti, promuovono un fattore di trascrizione chiamato CREB-binding protein (CBP). Questo fattore controlla l'attivita' dei geni responsabili delle funzioni cellulari e dell'invecchiamento delle cellule.
Il fattore CBP puo' essere usato per prevedere la durata della vita ed e' il responsabile dell' 80% delle variazioni della durata di vita nei mammiferi .
I ricercatori hanno ipotizzato che la messa a punto di un farmaco in grado di imitare gli effetti di CBP sull'organismo, riducendo lo stress ossidativo, potrebbe allungare la vita delle persone.
PER ALCUNI QUESTO STUDIO SEMBRERA' PARADOSSALE, SE PENSIAMO CHE ALMENO 3 MILIARDI DI PERSONE NON HANNO ABBASTANZA CIBO PER LA SOPRAVVIVENZA, E CHE LA DIETA IPOCALORICA LA FANNO DA GENERAZIONI MENTRE LA LORO SPERANZA DI VITA E' MEDIAMENTE 45 ANNI, EPIDEMIE, CARESTIE E GUERRE PERMETTENDO.
Da questa ricerca emerge una conclusione davvero interessante, non solo per le società "opulente":
MANGIARE MENO ....MANGIARE TUTTI
e VIVERE TUTTI PIU' A LUNGO

Il respiro di Cygnus X-3:alla scoperta delle sorgenti cosmiche di alta energia

Fonte: Nature
L'attività di uno degli oggetti più misteriosi della nostra galassia, il sistema binario Cygnus X-3, è stato osservato per la prima volta in diretta da un satellite, l'italiano Agile (Astro-rivelatore Gamma a Immagini Leggero), lanciato nell'aprile 2007 grazie alla collaborazione di Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Il risultato è pubblicato oggi su Nature da un gruppo internazionale del quale fanno parte astrofisici italiani, statunitensi, inglesi e russi coordinati da Marco Tavani, dell'Inaf.

"E' come se Cygnus X-3 si preparasse a liberare l'enorme energia dei getti, rimanendo per qualche giorno in uno stato particolare di 'caricamento' di energia in cui si accelerano le particelle a energie elevatissime", spiega Tavani. "E' un fenomeno mai osservato prima nella sua dinamica e una grande sorpresa. Da erratico e 'pazzo', Cygnus X-3 sembra quasi che si comporti come un orologio".

La scoperta sembra destinata ad aprire finalmente un varco nella conoscenza delle misteriose sorgenti cosmiche di alta energia. Le loro emissioni, sotto forma di raggi gamma, sono note per essere le più violente dell'universo, ma il meccanismo che le genera è sconosciuto. Così come finora è stato avvolto nel mistero il sistema binario Cygnus X-3.

E' noto per essere una delle sorgenti più prolifiche di getti di alta energia (ne produce in modo spettacolare una o due volte l'anno), ma per il resto si sa molto poco.

Delle due stelle che lo compongono è noto che una ha una massa decisamente maggiore rispetto a quella del Sole e che produce un forte vento gassoso, parte del quale viene intrappolato dal campo gravitazionale della sua compagna, forse una stella di neutroni o buco nero. Agile ha adesso osservato il vento di raggi gamma emesso da Cygnus X-3 ed ha scoperto che viene emesso a intervalli molto regolari, come una sorta di respiro.

La grande novità, spiegano gli esperti, è che la regolarità delle emissioni indica l'esistenza di un meccanismo che regola i fenomeni ad altissima energia.

Over 65: il 50% ha dolori non curati

Fonte: ANSA (Milano)
Spesso perche' hanno problemi da altre patologie piu' gravi, in un caso su due i pazienti oltre i 65 anni hanno dolori cronici non sotto controllo.
Lo sostiene Paolo Notaro, presidente della Onlus Nopain.
'Nei pazienti affetti da sindromi dolorose croniche di eta' maggiore di 65 anni (20% degli italiani) nel 50% di casi si riscontra - dice - un dolore non controllato in modo adeguato'.
La popolazione invecchia poi sempre piu' e la sintomatologia determina una compromissione della qualita' di vita per chi ha gia' spesso problemi da patologie piu' gravi.

sabato 21 novembre 2009

ISTAT:a fine 2008 1 su 5 ha piu' di 65 anni, meno matrimoni, lieve aumento della natalità

Fonte: ANSA
Italiani sempre piu' vecchi. E' quanto segnala l'Istat nella nuova edizione dell'Annuario Statistico.
Il rapporto segnala che un italiano su cinque e' ultra 65 enne. Alla fine del 2008 i residenti in Italia sono 60.045.068, circa 426.000 in piu' rispetto al 2007.
In Italia la fecondita' delle donne si attesta nel 2008 a 1,41 figli per donna.
Nel 2008 i matrimoni segnano uno stop dopo la ripresa osservata l'anno precedente, passando da 250.360 a 249.242.

venerdì 20 novembre 2009

STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA

L'86% DELLE PERSONE ULTRASESSANTACINQUENNI
SOFFRE DI MALATTIE CRONICHE
E' quanto emerge dall'Annuario statistico dell'Istat nel capitolo che affronta i temi della salute.
La presenza di patologie croniche costituisce un importante indicatore per comprendere lo stato di salute della popolazione.
Nel 2009 il 38,8% dei residenti in Italia dichiara di essere affetto da almeno una delle principali patologie croniche, ma tale percentuale sale all'86,9% per gli ultrasettantacinquenni.
Le malattie croniche piu' diffuse sono:
artrosi/artrite (17,8%
ipertensione (15,8%)
malattie allergiche (10,2%)
osteoporosi (7,3%)
bronchite cronica e asma bronchiale (6,2%)
diabete (4,8%)
LE RISORSE
Nel 2006 sono circa 46.000 i medici di base presenti sul territorio nazionale, 8 ogni 10.000 abitanti. I medici pediatri sono circa 7.500, ovvero 9 ogni 10.000 bambini fino a 14 anni. Gli ambulatori e i laboratori pubblici e privati convenzionati sono circa 17 ogni 100.000 abitanti, in lieve calo dal 2004.
ABITUDINI E STILI DI VITA
L'abitudine a consumare il pranzo entro le mura domestiche e' ancora solida nel nostro Paese.
Nel 2009 il 73,1% della popolazione di 3 anni e piu' pranza a casa e per il 67,9% il pranzo e' il pasto principale.
Si mantiene stabile rispetto all'anno precedente la quota di persone che fa una sana e corretta colazione al mattino: l'81,8% delle donne e il 76,1% degli uomini abbina al caffe' o al te' cibi piu' nutrienti come latte, biscotti, pane.
Nel 2009 gli amanti della sigaretta in Italia rappresentano il 23% della popolazione di 14 anni e piu'.
A fumare sono soprattutto gli uomini (29,5%) rispetto alle donne (17%).
Il tabagismo e' piu' diffuso fra coloro che hanno un'eta' compresa tra i 25 e i 34 anni (31,4%).
PREVENZIONE
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PSD502: il nuovissimo farmaco per la cura della eiaculazione precoce

Si stima che un terzo degli uomini di eta' compresa tra i 18-59 soffrano di eiaculazione precoce.
Per questo è stata accolta con grande interesse la presentazione durante il meeting annuale della Sexual Medicine Society of North America (SMSNA) in corso a San Diego di una novità farmacologica messa a punto dalla Sciele Pharma della Shionogi Company del gruppo Plethora Solutions Holdings.
Sconosciuto ancora il suo nome commerciale, per adesso è stato presentato solo con la sigla: PSD502.
Ricerca
Ai trial clinici condotti in doppio cieco sono stati arruolati pazienti provenienti da Stati Uniti, Canada e Polonia.
Risultati
I risultati, hanno spiegato le aziende, sono coerenti con quelli riportati in precedenza in Europa e hanno dimostrato che gli uomini che sono stati trattati con PSD502 cinque minuti prima del rapporto sono stati in grado di ritardare l'eiaculazione fino a cinque volte di piu' di quelli che hanno utilizzato il placebo.
Inoltre, i pazienti e partner in entrambi gli studi hanno riportato miglioramenti significativi in termini di soddisfazione sessuale, e il farmaco e' stato ben tollerato.
Il farmaco e' una formulazione di due farmaci commercializzati: lidocaina e prilocaina dispensati da un aerosol va applicato direttamente sul glande.
Conclusioni
"L'eiaculazione precoce puo' avere un forte impatto negativo sulla vita affettiva e sessuale degli uomini e dei loro partner", ha detto il professor Stanley E. Althof, PhD, Center for Marital e Sexual Health of South Florida, West Palm Beach, Florida. "Siamo entusiasti che i risultati di due studi pilota hanno dimostrato che PSD502 e' stato efficace, e attendiamo con ansia l'opportunita' di aiutare i pazienti che non hanno opzioni reali fino a oggi", ha affermato Patrick Fourteau, Chief Executive Officer di Sciele Pharma, Inc.

mercoledì 18 novembre 2009

Sindrome da stress

Che cos'è

Lo stress (letteralmente “sforzo”, “tensione”) è una risposta di adattamento a delle sollecitazioni esterne (chiamate “stressor”) che può avere o meno dei risvolti patologici: ci si ammala di stress quando il cattivo adattamento a un evento stressante determina l'insorgenza di un quadro patologico.

La sindorme da stress è un disturbo relativamente recente, la cui comparsa viene di solito fatta risalire al 1700, cioè all'industrializzazione e all'urbanizzazione (due eventi che hanno comportato notevoli sollecitazioni e che hanno richiesto all'uomo adattamenti profondi).

Cause

L'organismo risponde alle sollecitazioni stressanti aumentando i livelli di adrenalina, un ormone che rende l'organismo pronto a reagire ma che ha anche effetti “logoranti” su fisico e risorse mentali, mentre si innesca una cattiva produzione di altri ormoni: la serotonina (importante per dormire bene, per la regolazione del nostro orologio interno, della temperatura corporea e dell'automatismo intestinale), la noradrenalina (mediatore chimico della trasmissione nervosa importante per la gestione e la distribuzione delle energie) e la dopamina (importante per la produzione delle endorfine, sostanze regolatrici del senso del dolore e del piacere).

Un migliore o peggiore adattamento ad eventi stressanti è legato alla soggettività di ognuno: ad esempio, caratteristiche caratteriali quali la fragilità o la rigidità comportano una reazione più faticosa e spessa inadeguata a determinate sollecitazioni esterne, causando stress.

Sintomi

Lo stress patologico include sintomi emotivi, fisici e comportamentali che causano nel paziente sofferenza psicofisica e una significativa compromissione della vita sociale e lavorativa: stanchezza cronica, insonnia, difficoltà di concentrazione, problemi digestivi, mal di testa, irritabilità, apatia.

La sintomatologia della sindrome da stress deve essere preceduta da un evento stressante identificabile verificatosi nei 3 mesi precedenti, deve essere esasperata rispetto a una normale reazione allo stesso evento e deve risolversi spontaneamente entro circa 6 mesi.
Diagnosi

La diagnosi della sindorme da stress patologico non è semplice, data la genericità dei sintomi e la soggettività della reazione ai diversi fattori stressogeni.

Il metodo classico è di impianto prettamente psicologico e si basa sulla compilazione di questionari che indagano la presenza nella vita del paziente di fattori di stress (lutto, separazione, problemi lavorativi) o il manifestarsi di sintomi psicofisici (insonnia, ansia, attacchi di panico).

Nel tentativo di rendere la valutazione il più oggettiva, negli ultimi anni si è passati a studiare le alterazioni fisiologiche dello stress: controllando la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, monitorando l'attività del sistema nervoso tramite microneurografia (una tecnica che registra il livello di attività di un nervo periferico tramite microelettrodi) o misurando il livello di noradrenalida e cortisolo (chiamato anche “ormone dello stress”) con le analisi del sangue.

Trattamento

Lo stress può essere combattuto intervenendo direttamente sugli stimoli stressanti, cercando di modificare i pensieri che li generano attraverso tecniche di rilassamento e ritagliandosi appena possibile momenti di relax.

E' possibile contrastare lo stress anche con l'assunzione di sostanze adattogene, così chiamate perché intervengono sulla reazione di adattamento fornendo all'organismo nuove energie per fronteggiare gli eventi stressanti.
Tra gli adattogeni naturali più comune ricordiamo il Ginseng, l'Eleuterococco e la Rhodiola Rosea, piante medicinali capaci di aumentare la resistenza fisica e mentale riducendo il senso di fatica.

martedì 17 novembre 2009

Studio statunitense conferma i benefici della meditazione

La meditazione trascendentale riduce la mortalita' tra i pazienti cardiopatici, secondo una ricerca americana.
Gli studiosi del Medical College del Wisconsin e della Maharishi University dell'Iowa hanno diviso 201 afro-americani in due gruppi: uno doveva seguire la meditazione, l'altro semplicemente modificare lo stile di vita.
Dopo nove anni, nel primo gruppo e' stata misurata una riduzione del 47% di morte, infarto e ictus rispetto al secondo.
La ricerca, presentata all'incontro della American Heart Association, e' stata finanziata dal National Institutes of Health e dal National Heart, Lung and Blood Institute americani.
Gli uomini e le donne afro-americani che hanno partecipato avevano una media di 59 anni e soffrivano di restringimento delle arterie del cuore.
Il gruppo che ha praticato la meditazione ha seguito sessioni di 20 minuti due volte al giorno, mentre l'altro gruppo ha adottato modifiche dello stile di vita come un'alimentazione piu' sana e un aumento dell'attivita' fisica.
La meditazione sembra aver superato i benefici della dieta e del movimento: oltre che una maggior riduzione delle morti e degli eventi cardiovascolari, ha permesso un calo clinicamente significativo (5mm Hg) della pressione del sangue.
Notevoli in alcuni partecipanti anche i benefici in termini di minore stress psicologico.
Robert Schneider, principale autore e direttore del Centre for Natural Medicine and Prevention della Maharishi University dell'Iowa, dice che altri studi avevano gia' mostrato i benefici della meditazione trascendentale sulla pressione del sangue e lo stress, indipendentemente dall'etnia di appartenenza dei pazienti.
"Questo e' il primo trial clinico controllato pero' che mostra che praticare per anni la meditazione riduce l'incidenza degli eventi cardiovascolari, ovvero infarti, ictus, morte", aggiunge.
Secondo il dottor Schneider l'effetto della meditazione trascendentale osservato nel trial si puo' paragonare a quello di una nuova classe di farmaci per la prevenzione delle malattie di cuore:
"E' la medicina che abbiamo gia' dentro di noi e che viene stimolata dalla meditazione".

Lightsleeper,la luce blu per un sonno ristoratore

I disturbi del sonno registrano un aumento nella popolazione con gravi conseguenza per la qualità della vita e per la spesa sanitaria.
Da ieri in Gran Bretagna è in vendita LightSleeper (costo 125 sterline equivalente a 140 euro circa), un apparecchio che proietta una rilassante luce blu.
Lo firma una 25enne, Kate Evans, ora design-director presso la Quincom, l’azienda che produce l’apparecchio e lo commercializza soprattutto in Giappone.
Ma come funziona il LightSleeper?
Un meccanismo molto semplice proietta sul soffitto onde di luce bluastra.
“Spostare gli occhi lungo una linea, rilassa il cervello” spiega la Evans.
Nel LightSleeper crede anche il servizio sanitario nazionale britannico, che quest’anno ha speso ben 36 milioni di sterline in pillole per dormire.
L’apparecchio è in vendita anche su Internet, sul sito lightsleeper.co.uk

lunedì 16 novembre 2009

Flibanserin: la nuova molecola che risveglia il desiderio sessuale femminile

Il flibanserin, medicinale originariamente sviluppato come antidepressivo, e' efficace nel trattamento del basso desiderio sessuale nelle donne, e potrebbe funzionare come una sorta di viagra femminile. E' quanto sostengono i ricercatori della University of North Carolina Chapel Hill School of Medicine, in seguito ai risultati di tre trial clinici separati presentati al Congresso della European Society for Sexual Medicine svoltosi a Lione, Francia.
Questo farmaco e' capace di aumentare la libido in animali di laboratorio e soggetti umani.
Sono stati condotti trials clinici multipli e le donne con basso desiderio sessuale che hanno partecipato ai trials hanno riportato un aumento della libido e della soddisfazione sessuale.
Per i ricercatori, il farmaco potrebbe diventare l'equivalente al femminile del Viagra.
Il calo del desiderio e' il disturbo sessuale piu' comune nelle donne, cosi' come la disfunzione erettile negli uomini.
Durante i trials i ricercatori hanno testato la dose di flibanserin piu' efficace, e confrontato il farmaco con un placebo.
100mg. /die è risultata la dose piu' efficace, con aumento della libido e di rapporti sessuali soddisfacenti.
Come riporta http://www.clicmedicina.it fino ad oggi ecco i trattamenti disponibili:
Testosterone in cerotti : piccole dosi di testosterone, attraverso la pelle evitando cosi' l'impegno del fegato.
Un primo studio sperimentale su donne giovani che avevano subito l'asportazione chirurgica delle ovaie ("menopausa chirurgica") ha dato risultati molto soddisfacenti riportando alla normalità l'appetito sessuale
Testosterone in crema: i ginecologi americani prescrivono una pomata preparata dal farmacista contenente testosterone in polvere al 2-3%.
Il meccanismo potrebbe essere di contribuire ad una buona impregnazione di testosterone della vagina, migliorandone la irrorazione sanguigna e quindi la lubrificazione.
Certo la terapia con testosterone non è priva di controindicazioni, mentre questo farmaco potrebbe dare origine a nuovi trattamenti privi di effetti collaterali.