Quello che chi è al potere mente più facilmente non è un luogo comune: secondo uno studio della Columbia Business School in chi ha posizioni di comando le normali reazioni fisiche quando si dice una bugia sono fortemente attenuate, quasi come se il corpo 'non si accorgesse' della falsità.
"Normalmente quando si dice una bugia si hanno emozioni negative e uno stress fisiologico, che causano reazioni come l'agitarsi sulla sedia o l'innalzamento del livello di cortisolo nell'organismo - spiega Dana Carney, uno degli autori delo studio che non è ancora pubblicato ma è disponibile sul sito dell'università - ma in chi ha una posizione di potere questo non avviene, e si riscontrano emozioni e risposte fisiologiche positive. Questo ne fa dei migliori bugiardi".
"Normalmente quando si dice una bugia si hanno emozioni negative e uno stress fisiologico, che causano reazioni come l'agitarsi sulla sedia o l'innalzamento del livello di cortisolo nell'organismo - spiega Dana Carney, uno degli autori delo studio che non è ancora pubblicato ma è disponibile sul sito dell'università - ma in chi ha una posizione di potere questo non avviene, e si riscontrano emozioni e risposte fisiologiche positive. Questo ne fa dei migliori bugiardi".
Per dimostrare questa tesi i ricercatori hanno selezionato 47 volontari dividendoli in leader, a cui era assegnato un grande ufficio, e subordinati che invece avevano un piccolo spazio.
A tutti sono stati assegnati 100 dollari, e metà delle persone ha ricevuto l'ordine di rubarli e di mentire poi all'intervistatore, ignaro del destino del denaro, convincendolo di non averlo fatto.
A tutti sono stati assegnati 100 dollari, e metà delle persone ha ricevuto l'ordine di rubarli e di mentire poi all'intervistatore, ignaro del destino del denaro, convincendolo di non averlo fatto.
Osservando le registrazioni delle interviste e misurando il livello di cortisolo dei soggetti è emerso che nel gruppo dei leader non c'era nessun segno di menzogna, compreso l'innalzamento del livello dell'ormone dello stress che è rimasto un decimo di quello dei bugiardi con poco potere.
"In altre parole - conclude lo studio - il potere ha agito come un tampone che ha permesso di mentire più facilmente e con più efficacia. Solo i soggetti con poco potere si sono sentiti male dopo le bugie".
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