sabato 6 ottobre 2007

OGM:Geni umani nel riso

Pubblicato su:http://www.ecplanet.ch/
R.S. a cura di Anna Ermanni
L'industria OGM è capace di tutto. Infatti hanno inserito geni umani nelle piante per quasi dieci anni.

Un sistema 2-5A funziona come un pathway antivirale nelle piante transgeniche.(Mitra A,.et al., 1966 Proc. Nat, Acad.Sci.USA 93:6780-6785.

Gli scienziati hanno iniziato ad inserire geni dagli esseri umani nelle coltivazioni alimentari estendendo massivamente le modificazioni genetiche.

L'iniziativa, che sta causando disgusto e repulsione fra i critici,rafforza le accuse che la tecnologia GM sta creando “cibi di Frankestein”.

Anche prima di questo sviluppo molti, incluso il principe Charles, si sono opposti alla tecnologia che ha assunto il ruolo di Dio, creando combinazioni innaturali di esseri viventi. Gli ambientalisti dicono che nessuno vuole mangiare cibi anche parzialmente di derivazione umana poiché ciò odora di cannibalismo.

Ma i sostenitori affermano che la controversia non presenta problemi etici e potrebbe portare benefici all'ambiente. Nella prima modificazione genetica di questo genere, i ricercatori giapponesi hanno inserito un gene umano nel riso,capace di digerire i pesticidi e i prodotti chimici.

Il gene produce un enzima, in codice CPY2B6, che è particolarmente adatto a degradare prodotti dannosi nell'organismo.

Le attuali colture GM vengono modificate con geni prelevati da batteri per renderli tolleranti agli erbicidi usati nelle colture. Tuttavia la gran parte di essi sono in grado di agire verso un solo erbicida, questo significa che l'uso ripetuto di questo diserbante consente alle infestanti di acquisire una resistenza verso di esso.

Ma i ricercatori dell' Istituto Nazionale di Scienze Agrobiologiche a Tsuhuba, a Nord di Tokyo, hanno trovato che aggiungendo “un tocco umano” il riso acquisisce immunità verso 13 diserbanti.

Questo potrebbe significare che le infestanti potrebbero essere tenute a freno con una costante alternanza di erbicidi.

Gli scienziati favorevoli affermano che il gene potrebbe anche aiutare a combattere l'inquinamento ambientale. Il professor Richard Meilan della Purdue University nell'Indiana, che ha lavorato con un gene similare dei conigli, afferma che le piante modificate con esso pulirebbero dalle tossine i campi inquinati. Essi potrebbero anche distruggerle radicalmente tanto che le colture cresciute su suoli contaminati potrebbero essere commestibili.

Ma altri scienziati avvertono che se il gene sfuggisse sulle erbe infestanti potrebbero crearsi delle supererbe che sarebbero resistenti ad una vasta gamma di erbicidi.

Il professor Meilan aggiunge: “non nutro alcun motivo etico contro l'uso di geni umani nelle piante GM” - egli considera come spazzatura i “frankestein foods” -. Egli ritiene che l'opposizione degli europei verso gli OGM non sia altro che protezionismo.

Ma Sue Mayer, direttore di Gene Watch UK, ha dichiarato recentemente: “Non penso che qualcuno voglia comprare questo riso.
L'opinione pubblica ha espresso disgusto sull'uso dei geni umani e si è resa conto che le loro preoccupazioni non vengono tenute in alcun conto dall'industria biotech. Questo sminuirà ancor di più la loro fiducia”.

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