di: Zret
Una priorità per gli avvelenatori
Vari scienziati, come il canadese Neil Finley, mettono in correlazione il deterioramento dello strato di ozono non con i cluorofluorocarburi, ma con inquinanti contenuti nel combustibile delle navicelle spaziali e con elementi sparsi nell'atmosfera per mezzo delle chemtrails.
Ci siamo, in alcune occasioni, chiesti se l'assottigliamento dell'involucro che protegge il pianeta dai raggi ultravioletti sia un effetto collaterale dell'operazione o un fine scientemente perseguito. Basandoci soprattutto sugli studi della Palit, studi imperniati su documenti ufficiali in parte declassificati e su circostanziate ricerche di studiosi ed attivisti, siamo propensi a concludere che il danno alla coltre di ozono sia voluto.
Infatti, come osserva la Palit, le nanostrutture distribuite nella biosfera con i droni ed altri velivoli, sono alimentate spesso dai raggi ultravioletti. Ora, è difficile stabilire che cosa provochi gli strappi nell'ozonosfera (radiazioni nucleari, emissioni elettromagnetiche dei sistemi H.A.A.R.P., particolari elementi o composti chimici...). È tuttavia comprensibile che, in linea con lo scopo finale dell'infame attività, il controllo della popolazione del pianeta, mediante bioimpianti frutto della nanotecnologia, questa parte dell'atmosfera sia aggredita e distrutta da chi non esita a colpire in modo proditorio Gaia ed i suoi abitanti, senza minimamente pensare alle conseguenze di azioni tanto pazzesche ed avventate.
Lacerare il velo di ozono significa danneggiare il D.N.A. degli organismi viventi, quindi compromettere la catena alimentare, dal plancton all'uomo, determinare un aumento di malattie della pelle, come i melanomi, minare i fragili equilibri della biosfera...
I signori del clima colpiscono ancora: quel che è più grave è che i cittadini, tranne rare eccezioni, non sanno di essere sotto attacco.
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