sabato 1 settembre 2007

I Biocombustibili ci affameranno


Fonte: FAO

Roma, 16 maggio 2007 -

Prevista produzione cerealicola record per il 2007, ma persistono difficoltà
L'industria di biocombustibili spinge i prezzi al rialzo

La produzione cerealicola mondiale raggiungerà nel 2007 il livello record di 2,095 miliardi di tonnellate, un aumento del 4,8 per cento rispetto al 2006, secondo l’ultimo bollettino FAO Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare) pubblicato ieri.

Tuttavia, con le scorte al loro livello più basso degli ultimi due decenni, la disponibilità complessiva sarà ancora appena sufficiente a soddisfare l’aumentata domanda fatta lievitare dalla rapida crescita dell’industria dei biocombustibili.

Nel 2006/07 i prezzi internazionali della maggior parte dei cereali hanno registrato un sensibile aumento e con tutta probabilità rimarranno alti nel 2007/08, secondo il bollettino FAO.

Di conseguenza, si prevede che nella stagione in corso il costo totale delle importazioni di cereali dei paesi a basso reddito e con deficit alimentare (LIFDC) aumenterà di circa il 25 per cento.

La produzione di etanolo fa aumentare la domanda di mais

Le prime previsioni per la produzione di cereali minori sono state riviste al rialzo e adesso si attestano intorno a 1,051 miliardi di tonnellate, un ammontare record secondo il rapporto - 7,1 per cento in più rispetto all’anno scorso. Il grosso dell’aumento si registrerà nella produzione di mais, che rappresenta il 70 per cento del totale.

Nel 2007/08 si prevede che la rapida crescita della domanda di etanolo basata sul mais, farà aumentare il totale dell’impiego industriale di cereali minori del 9 per cento.

Le aspettative per il raccolto mondiale di grano sono calate leggermente dall’ultimo bollettino FAO pubblicato lo scorso aprile, ma la produzione, di poco meno di 621 milioni di tonnellate, si prevede sarà tuttavia del 4 per cento superiore allo scorso anno.

Le prime previsioni, ancora molto provvisorie, per la produzione mondiale di riso 2007 indicano una produzione leggermente superiore, circa 422 milioni di tonnellate, che se confermata uguaglierebbe il record del 2005.

Paesi a basso reddito e con deficit alimentare

Per il gruppo di paesi a basso reddito e con deficit alimentare, il rapporto prevede una produzione cerealicola vicina ai buoni livelli raggiunti lo scorso anno.

Tuttavia, escludendo la Cina e l’India - i produttori maggiori - la produzione complessiva dei restanti paesi si prevede calerà leggermente.

In Nord Africa, per il 2007 si prevede un brusco calo della produzione cerealicola, in conseguenza delle condizioni di siccità del Marocco che potrebbero far dimezzare la produzione di grano di quest’anno.

In Africa australe, per il secondo anno consecutivo il raccolto di grano è stato abbastanza ridotto.

In Zimbabwe, colpito dalla siccità, ci si aspetta una grossa impennata nel prezzo del mais, alimento base nel paese. Al contrario in Malawi a seguito di un raccolto record è disponibile un abbondante surplus per l’esportazione.

Zone critiche

Nonostante la maggiore disponibilità alimentare in molti dei paesi solitamente a rischio di insicurezza alimentare, frutto del raccolto cerealicolo record del 2006, persistono difficoltà in 33 paesi.

In Bolivia saranno necessari aiuti d’emergenza per i piccoli agricoltori che hanno subito gravi perdite nelle coltivazioni e nel bestiame a causa della siccità e delle inondazioni verificatesi nel corso della stagione agricola principale del 2007.

In Corea del Nord nonostante la costante ripresa della produzione agricola registrata negli ultimi anni, ed il recente impegno sottoscritto dalla Corea del Sud per 400.000 tonnellate in aiuti alimentari, la situazione alimentare per milioni di persone continua a destare preoccupazione.

La recente ripresa delle ostilità nel sud della Somalia ha causato centinaia di migliaia di profughi e sfollati. Di conseguenza è assai probabile che vi sarà una notevole diminuzione delle aree coltivate, in particolare nei pressi della capitale Mogadiscio.

Per lo Zimbabwe il rapporto anticipa scarsezza alimentare per milioni di persone vulnerabili schiacciati dalla crescente crisi economica e dall’inflazione alle stelle, al momento ritenuta la più alta al mondo.

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