giovedì 16 aprile 2009

GAS RADON e TERREMOTI: RICERCA ACCADEMICA CONFERMA POSSIBILE CORRELAZIONE

Allo scopo di fornire una corretta informazione riportiamo integralmente l'articolo inerente studi accademici sulla possibile correlazione tra aumento di emissioni di gas radon e fenomeni tellurici. Esprimiamo anche la nostra solidarietà al ricercatore Giuliani che si è visto recapitare un avviso di garanzia solo per averlo fatto presente alle così dette autorità competenti.
Potremmo aggiungere ad un vecchio proverbio in uso nell'ambiente medico:
Gli errori dei medici vengono coperti dalla terra....quelli dei geologi dalle macerie.
Fonte:http://www.fis.unical.it/ambientale/Radon.htm
Il gas Radon-222 rappresenta un caso particolare in natura, in quanto è l’unico gas radioattivo prodotto in una lunga catena di decadimenti radioattivi aventi come capostipite l’Uranio (318U).
La presenza del Radon sulla Terra è piuttosto limitata, eppure si trova più o meno ovunque.
Il Radon è prodotto all’interno dei granelli di rocce che contengono Uranio e suoi discendenti in equilibrio secolare.
In particolare il Radon è prodotto dal decadimento a del suo diretto nuclide genitore, il Radio-226.
Come tutte le sostanze radioattive, il Radon decade in altri elementi.
Nel processo di decadimento, il Radon emette radiazione principalmente sotto forma di particelle a.
I discendenti del Radon si diffondono e possono attaccarsi alle superfici proprio come fanno la polvere o gli aerosols.
Sono molteplici le cause che rendono lo studio del Radon così interessante.
(....)
L’altro motivo per il quale il Radon ha attratto su di sé l’attenzione di diversi ricercatori è di origine geologica.
Da numerosi studi compiuti in zone soggette a rischio sismico è emerso che anomalie nella concentrazione di Radon nel sottosuolo o nelle acque provenienti da circolazione profonda (o comunque da sorgenti) sono correlate a variazioni della tensione della crosta terrestre, e quindi ad eventi di natura sismica.
Negli ultimi anni la ricerca sulla predizione dei terremoti è basata principalmente sull’osservazione di fenomeni precursori.
In ogni caso la correlazione tra terremoti e fenomeni precursori è ancora di difficile comprensione perché le cause e le condizioni che li governano sono complesse.
Un fenomeno precursore avviene prima che abbia luogo un terremoto.
Negli ultimi venti anni sono stati individuati diversi precursori, tra i quali la variazione anomala di Radon nel suolo o in sorgenti situate presso le faglie attive.
Il problema più importante che si presenta nel momento in cui si decide di eseguire una campagna di monitoraggio del Radon è quello di distinguere il segnale anomalo dall’emissione caratteristica del luogo o addirittura dal rumore.
Esistono diversi esempi in letteratura dove si evidenzia che la correlazione tra evento sismico e variazione di concentrazione di Radon non è biunivoca, dal momento che molti terremoti, anche forti, avvengono senza che si registrino anomalie presso siti di monitoraggio situati presso il futuro epicentro, così come si osservano anomalie che non possono essere connesse a nessun terremoto.
Infatti le fluttuazioni di Radon sono dovute a diverse cause tra le quali rivestono un’importanza principale la morfologia e/o l’idrologia del territorio, l’insediamento umano che spesso altera il delicato equilibrio del sottosuolo; ma il fattore più influente è quello dovuto alle variazioni cicliche stagionali.
Nel nostro dipartimento è in corso una campagna di monitoraggio di Radon presso sorgenti site presso faglie attive.
Il nostro scopo è quello di verificare che le sorgenti a concentrazione di Radon maggiore sono proprio quelle a cavallo delle faglie attive. Tra tutte le sorgenti a concentrazione più elevata si esegue un monitoraggio giornaliero nel tempo per seguire le variazioni di concentrazione di Radon nell’acqua ed eventualmente metterle in correlazione con eventi di natura microsismica. È da tempo in corso una collaborazione con il CNR di Cosenza, che ha portato diversi risultati. È stata eseguita una campagna di mappatura d concentrazione di Radon nei suoli, e attualmente si sta portando a termine una campagna di monitoraggio nel tempo presso sorgenti situate presso grosse anomalie di concentrazione di Radon nel suolo. Queste sorgenti si trovano presso faglie attive, e il nostro scopo è quello di seguire le variazioni di concentrazione di Radon.
Si sta ampliando inoltre il lavoro di mappatura delle sorgenti presso il territorio di Cosenza.
La strumentazione utilizzata per effettuare la campagna di monitoraggio è stata fornita dalla Pylon, ditta canadese all’avanguardia nel campo della dosimetria.

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