sabato 25 agosto 2007

Cervello e volonta'






di: Paolo Manzelli


Fonte:
Università degli Studi di Firenze



La comprensione modo di essere e comportarsi, di qualsiasi livello essa sia, può avvenire attraverso l'utilizzo del cervello e la sua formazione mentale.

Certamente la volontà viene influenzata da come si pensa e dai connotati dei contenuti del pensiero; pertanto bisogna ammettere la difficoltà di assumere atteggiamenti derivanti da una volontà libera e consapevole, che permetta di tradursi in atti decisionali finalizzati in modo coerente verso raggiungimento e la realizzazione di un determinato fine o scopo.

Infatti la Volontà si manifesta in molte forme che vanno dalla la volontà istintiva di sopravvivenza alla volontà di potenza e di sopraffazione, che degenera nel Super-Ego, ben descritta dal filosofo Nietzsche; quest'ultima corrisponde ad una trasmutazione trasgressiva dei valori naturali della sopravvivenza che determina una “coscienza deviante” in ogni individuo tendente ad all'appropriazione, manipolazione della volontà di altri degli individui, che comunque è fondata su un innaturale disprezzo nei confronti di se stesso ed altrui. La Volontà vista in termini di funzionalità cerebrale può essere distinta in tre principali atteggiamenti :

“Conscio, Sub-conscio ed Inconscio” che corrispondono ai tre livelli di articolazione verticale del funzionamento cerebrale, rispettivamente rispondenti agli Emisferi Cerebrali Superiori, al Talamo e Ipo Talamo, ed al sistema sottocorticale basale.

A differenza della “Attenzione” che integra le stesse aree cerebrali utilizzando delle memorie a “Breve-Termine”, ciò che indichiamo come “Volontà” predilige una integrazione correlata alle “Memorie a Lungo Termine”; di qui il vantaggio delle azioni volitive basate su un pensiero positivo, e viceversa il pericolo di azioni volontarie fondate su un atteggiamento negativo più evidente o nascosto nei confronti altrui.

Come l'attenzione anche la volontà può essere fuorviata mediante disinformazione ed indottrinamento cognitivo ed anche più facilmente plasmata, così che la libera volontà cosciente, viene ad essere sopraffatta e costretta a perdere un ragionevole controllo da effetti esercitati dall'esterno sulle cognizioni apprese e rinforzate dalle motivazioni emotive e passionali del sistema volontario emozionale a carattere Sub-conscio o più profondamente su quello Inconscio, (come nei casi dell'esercizio delle ipnosi o di altre modalità di subliminali di “lavaggio del cervello” mediante persuasione e condizionamento o la dipendenza dalla assunzione di droghe. Classico esempio di plagio è quello protratto sulla base del convincimento che la morte non sia il termine della esistenza terrena, che associato ad indottrinamento e persuasione coercitiva di indole politico-religiosa, facilita anche le pericolose attività terroristiche che oggi sono sotto l'attenzione di tutto il mondo.

Possiamo dire pertanto che la forza di volontà e quindi una funzione generata sulla base delle potenzialità di integrazione cerebrale delle “Memorie a Lungo Termine”, che per essere esercitata coscientemente è necessario che l'individuo sappia ragionevolmente auto-controllarsi, per non divenire facile preda di manipolazioni mentali e tecniche di condizionamento della personalità di tipo cognitivo, passionale o subliminale ed inconscio.

Pertanto la facoltà di scelta nel prendere decisioni comportamentali consapevoli viene a dipendere sostanzialmente dall'utilizzazione sinergica delle differenti strutture cerebrali e quindi da un apprendimento libero e non coercitivo nelle loro formazione.

Come si può dedurre dalla “Risonanza Magnetica Funzionale” osservando l'aumento della irrorazione di sangue delle varie aree celebrali; si evidenziano sono varie tipologie dell'atto volitivo.

Infatti se esso conduce ad una decisione rapida ed impulsiva, la rete sinaptica maggiormente coinvolta è situata nella sezione basale del cervello; mentre nel caso che la attività decisionale sia prevalentemente motivata da una risposta emotiva il focus delle attività cerebrali si accentra nella zona talamica, se invece la decisione viene maggiormente a dipendere da una convinzione ragionata, le attività sinaptiche implicate risiedono maggiormente nelle aree frontali degli Emisferi Cerebrali Superiori...

Di conseguenza un atto di volontà corrisponde ed una maggiore o minore possibilità di relativa libera auto-determinazione, quanto più non si verifica una scissione delle tre principali funzioni cerebrali implicate nell'atto volitivo, il quale assume ulteriormente una prospettiva finalizzata di maggiore o minore intensità, a seconda del coinvolgimento nel processi di integrazione cerebrale di una bilanciata proporzione tra Emisfero Destro e Sinistro...

In conclusione pur facendo riferimento ad un modello semplificato delle struttura cerebrale si comprende che evidentemente risulta possibile apprendere ed esercitare l'orientamento volontario dei nostri atteggiamenti decisionali e comportamentali nel modo più responsabile e conveniente alle mutevoli esigenze di vita, tenendo costantemente in appropriata considerazione la necessita di attuare una piena integrazione delle varie potenzialità e tipologie di risposta della struttura cerebrale.

Per ulteriori informazioni:
Paolo Manzelli

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