martedì 19 maggio 2009

Menopausa: indagine sulla correlazione tra vampate di calore e osteoporosi

Carolyn J. Crandall della University of California, Los Angeles, e la sua equipe hanno scoperto che le donne che riferivano di avere vampate di calore e sudorazioni notturne (sintomi noti come vasomotori) avevano una densita' minerale ossea inferiore rispetto alle donne prive di tali sintomi.
Piu' forti erano le vampate di calore, piu' sottili le ossa.
Le vampate di calore sono un sintomo molto comune durante la menopausa, ma Crandall e colleghi fanno notare che circa il 60% delle donne ne soffre gia' da prima che il ciclo sparisca del tutto.
I ricercatori hanno cercato di capire la connessione tra sintomi della menopausa, perdita di estrogeni e assottigliamento delle ossa.
Hanno analizzato 2.213 donne di diverse etnie parte dello Study of Women's Health Across the Nation che, all'inizio della ricerca, avevano dai 42 ai 52 anni.
Nessuna era in menopausa in quel momento, ma alcune gia' si trovavano in perimenopausa, il periodo immediatamente precedente la fine dell'eta' fertile. Le donne che riferivano sintomi vasomotori avevano una densita' minerale ossea piu' bassa delle donne senza quei sintomi.
L'eta' influiva su quali ossa erano piu' colpite:
nelle donne sulla soglia della menopausa o ai suoi inizi, le vampate significavano ossa femorali piu' sottili, in quelle in menopausa vera e propria (nel corso del follow-up) le vampate indicavano ossa del bacino piu' fragili.
Piu' erano frequenti i sintomi vasomotori, piu' bassa era la densita' minerale ossea. Secondo Crandall e colleghi, il fatto che i sintomi vasomotori indichino un assottigliamento delle ossa anche in perimenopausa suggerisce che i livelli di estrogeni non sono gli unici responsabili, perche' l'estrogeno cala solo dopo la fine del ciclo.
I ricercatori notano invece che durante le vampate di calore si attiva il sistema nervoso simpatico e che i neurotrasmettitori e gli ormoni rilasciati quando questa parte del cervello si attiva sono stati collegati alla fragilita' ossea.
Occorreranno ulteriori studi - conclude l'equipe sulla rivista Menopause - per chiarire questi meccanismi.

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