di Luciano Vecchi
http://ilprofessorechos.blogosfere.it
In Occidente si consumano 50 tonnellate di risorse materiali all'anno pro-capite, il che vuol dire che ciascuno di noi, anche i meno consumisti, sottrae alla natura un enorme quantitativo di risorse, impoverendola constantemente. Quasi sempre, senza volerlo, siamo proprio noi consumatori lo strumento che compie, a detta degli esperti, una cosa rischiosissima per il sistema dell'Occidente industrializzato, ancora di più di quanto non lo sia una nuova crisi di Borsa, come lo fu la grande depressione del '29. La differenza è che la Borsa non è prevedibile, mentre il danno dei rifiuti all'economia e nell'ambiente lo è.
Ad esempio, quando andiamo in farmacia, insieme alla pastiglia richiesta, il farmacista consegna molto altro a cui nessuno fa più caso. Così una volta pagato il conto, sempre più salato, ci portiamo a casa gratis un pacchetto di carta, cartone e plastica con dentro 2 grammi di analgesico... Lo stesso dicasi quando acquistiamo una confenzione di 500 grammi di pomodori nel suo involucro di plastica, oppure una manciata di prezzemolo (bei tempi quando il fruttarolo te lo dava bello fresco, sciolto e quasi sempre gratis). Ebbene, per produrre un chilo di quella plastica, oltre a far crescere la spazzatura, si consumano 17 chili e mezzo di acqua, un po’ di petrolio, una spruzzata di zolfo, una di monossido di carbonio e 2 chili e mezzo di CO2... tutti "ingredienti" che contribuiscono a far crescere il gas serra. Ma questo oggi, pare un fatto scontato. Così succede che spesso il superfluo è maggiore del necessario.
Proviamo ad immaginare come potrebbe essere la nostra abitazione se tutti questi imballaggi di carta, cartone, plastica, cellophane invece che gettarli nei cassonetti li mettessimo in un angolo della nostra casa: ebbene, alla fine del mese avremmo occupato qualche metro quadro della sua superficie.
Secondo l'Apat (Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici) la quantità di spazzatura gettata nei cassonetti da un cittadino italiano medio corrisponde a circa un chilo e mezzo al giorno, cioè a 600 chili all'anno. In totale, pur se assai diversicato per città, sono quasi 32 milioni di tonnellate su base annua che continua ad aumentare lentamente ma inesorabilmente.
Oggi la spazzatura cresce ad un ritmo doppio della ricchezza.
L'Europa da più di dieci anni chiede inutilmente agli Stati di fermare la produzione di rifiuti pro-capite ed alle aziende produttrici di assumersi la responsabilità su tutto il ciclo di vita d'involucri, plastica e cartoni fino al loro recupero oppure allo smaltimento. Tutta la partita, però, si giocherà sulla separazione alla fonte dei rifiuti.
Ma cosa c'è in un chilogrammo di rifiuti domestici? C'è di tutto, come sappiamo, e quasi tutto può avere una destinazione diversa dalla discarica, ad eccezione dei 120 grammi di materiali inerti, poco più del 10 per cento del totale, anche se c'è chi ha tratto fuori qualcosa di utile e non inquinante da quei materiali.
Se si facesse una raccolta differenziata più seria, molti degli attuali problemi, che oggi interessano Napoli (ma che potrebbero verificarsi anche a Roma e in Sicilia), potrebbero essere risolti, riciclando in tutto o in parte i rifiuti, evitando così di avviarli in maniera indifferenziata alle discariche o agli inceneritori, ma isolando i loro componenti (vetro, carta, alluminio, parte "umida"), utilizzandoli per produrre nuovo materiale, dalla carta riciclata al compost per uso agricolo, ma anche alle sedute delle sedie o ai dissimulatori di traffico. Oltreciò, raccogliendo, ad esempio, 1237 tonnellate di vetro si risparmiano 134 tonnellate di petrolio.
La gente dovrebbe sapere che con 19 bottiglie di plastica si può realizzare una coperta in plaid, che durerà probabilmente una vita, spiega Vincenzo Conte, della società campana Erreplast. Riciclare 1000 chili di plastica fa risparmiare un 300/400 chili di petrolio, 1400 chili di materie prime; riciclare 1000 chili di alluminio fa risparmiare oltre 3000 chili di petrolio, oltre 4000 chili di bauxite... La gente dovrebbe sapere che una diligente raccolta differenziata è l'unica strada oggi percorribile, che potrebbe servire a farci fare anche a meno degli inceneritori, oltre che dare un contributo importante alla salvezza del mondo da una montagna di spazzatura.
P.S.: Nella stesura del post, per quanto riguarda alcuni dati, mi sono ispirato ad un ottimo speciale del TG uno.
Nessun commento:
Posta un commento