Verso la fine della gravidanza la futura mamma può andare incontro a gonfiori e a rialzo della pressione arteriosa.
Questo fenomeno, in passato noto con il nome di “gestosi”, oggi è più correttamente chiamato pre-eclampsia: malattia caratterizzata da aumento di pressione arteriosa e presenza di proteine nelle urine, associati a edemi.
È un disturbo che non va sottovalutato perché in alcuni casi può evolvere in eclampsia, malattia che, se non trattata, può creare seri problemi alla donna e al bambino.
Un gruppo di ricercatori del National Institutes of Health ha analizzato 480 donne così suddivise: 120 affette da pre-eclampsia, 120 da ipertensione arteriosa fin dall'inizio della gravidanza, 120 con valori pressori normali ma che hanno partorito bambini sottopeso e le restanti 120 con pressione nella norma e bimbi normopeso.
Durante l'indagine, gli autori hanno notato che solo nel primo gruppo vi erano valori elevati di due proteine: l'endoglina e l'Flt1. In particolare valori alterati di queste sostanze erano già riscontrabili fino a 3 mesi prima che i disturbi si manifestassero.
Se confermata da successive indagini, la scoperta potrebbe rappresentare un valido aiuto nella diagnosi di pre-eclampsia, permettendo di attuare tempestivamente le cure necessarie e ridurre i rischi per la mamma e il bambino.
Data articolo: maggio 2008
Fonte: takecareblog.libero.it
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
http://www.nih.gov/
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