«La dissonanza cognitiva è una teoria che si basa sull'assunto che ‘l'individuo mira alla coerenza con se stesso. Le sue opinioni e i suoi comportamenti, per esempio, tendono a comporsi in complessi intimamente coerenti’». [Festinger, A theory of cognitive dissonance, Standford University, 1957].
In altri termini quando si presenta un conflitto tra pensieri, emozioni o comportamento, quelli in conflitto tenderanno a cambiare per minimizzare la contraddizione e il disagio che ne deriva. La persona può infatti tollerare solo un certo numero di discrepanze tra questi componenti che formano la sua identità. Tenderà perciò a diminuire le cognizioni dissonanti, a rafforzare e aumentare quelle consonanti con una particolare scelta, visione del mondo o condotta... Festinger riassume dicendo che «Se cambiate il comportamento di una persona, i suoi pensieri e sentimenti cambieranno per minimizzare la dissonanza».
(1) Generalizzando la dissonanza può essere ridotta in tre modi: 1) producendo un cambiamento nell'ambiente;
2) modificando il comportamento;
3) modificando il proprio mondo cognitivo.
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