r.s. a cura della redazione ECplanet
Non in tutti, ma in un piccolo gruppo di persone che ha avuto una grande tradizione di questa pratica alle spalle.
A rivelarlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sulla rivista Plos Genetics.
Il termine poligamia si riferisce alla pratica di accoppiamento con più donne.
Una pratica, questa, seguita da molte popolazioni per decine di migliaia di anni e che sembra aver lasciato tracce profonde sul genoma umano.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato il Dna di 90 persone appartenenti a sei gruppi diversi: Melanesiani, Baschi, Cinesi Han e - tre diverse culture africane - Mandenka, Biaka e San.
Ebbene, gli scienziati hanno identificato differenze genetiche nel cromosoma X delle persone appartenenti a gruppi che praticano o hanno praticato per molto tempo la poligamia.
Nessuna traccia è però stata trovata nei gruppi monogami. “Non so per quanto tempo - ha spiegato Michael Hammer, coordinatore dello studio - la monogamia è stata con noi.
Ma, dal punto di vista evolutivo, non per molto tempo”. Secondo il ricercatore, “la maggior parte delle società pratica una qualche forma di poligamia”.
“Anche se la maggior parte degli uomini occidentali - ha detto - non sposa più donne, gli uomini tendono a fare figli con più donne rispetto alle donne con più uomini”.
Non è affatto stupito dei risultati di questo studio un altro scienziato che ha per molto tempo studiato la poligamia, Dmitri Petrov. “Non è una sorpresa. La poligamia è qualcosa che ci si aspetta di trovare”, ha detto.
Petrov e alcuni suoi colleghi hanno scoperto lo stesso mdello genetico trovato da Hammer nelle mosche della frutta.
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