di: Enrico Loi
La rivista “Nature Neuroscience” ha reso noto che un paziente con le aree cerebrali preposte all'elaborazione dei segnali visivi danneggiate, quindi tecnicamente cieco, ha reagito comunque a determinati segnali visivi.
Questa scoperta prova, per la prima volta, che particolari funzioni di “riconoscimento visivo” vengono gestite da una parte del cervello completamente differente da quelle normalmente associate con la vista.
Ricercatori dell'Università del Galles, hanno esaminato un paziente cieco a cui gli era stato detto di percorrere un breve tracciato con l'aiuto di un bastone. Con l'intento di verificare le sue reazioni, durante il tragitto gli furono proiettate alla rinfusa immagini geometriche che egli riusciva ad indovinare solo a caso.
Ricercatori dell'Università del Galles, hanno esaminato un paziente cieco a cui gli era stato detto di percorrere un breve tracciato con l'aiuto di un bastone. Con l'intento di verificare le sue reazioni, durante il tragitto gli furono proiettate alla rinfusa immagini geometriche che egli riusciva ad indovinare solo a caso.
Ma nel momento in cui gli venivano proiettate immagini di volti che esibivano emozioni come rabbia, felicità, tristezza o paura, egli riusciva sorprendentemente ad azzeccare le variazioni emozionali dei volti stessi, un risultato che andava al di la dei semplici tentativi casuali.
Secondo i promotori della ricerca, gli stati emozionali visibili su un volto non vengono registrati dalla corteccia visiva ma da un'altra zona del cervello. Si tratta dell'amigdala, un'area cerebrale posta all'interno del lobo temporale.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
http://www.bangor.ac.uk/
Secondo i promotori della ricerca, gli stati emozionali visibili su un volto non vengono registrati dalla corteccia visiva ma da un'altra zona del cervello. Si tratta dell'amigdala, un'area cerebrale posta all'interno del lobo temporale.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
http://www.bangor.ac.uk/
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