giovedì 13 novembre 2008

Influenza e crisi economica

Fonte: salute.agi.it
r.s. a cura della redazione ECplanet
Un italiano su quattro rischia il 30% in più di altri di ammalarsi di influenza a causa di una condizione di stress cronico sempre più diffusa nel nostro Paese a causa di lavoro precario, mobbing, licenziamento, crisi di borsa, separazione, tradimento, malattie o perdita di persone care.
Lo rivela il professor Massimo Biondi, direttore del dipartimento di psichiatria dell'Università La Sapienza che presenterà una relazione al Congresso nazionale della società di psiconeuroendocrinologia in programma a Roma dal 24 al 26 ottobre prossimi. "Chi ha una condizione di stress che dura da più di due mesi e causata da queste varie condizioni di vita che oggi sono sempre più frequenti - sottolinea Biondi all'Agi - con l'arrivo dell'influenza è più predisposto del 30% di ammalarsi. Questo a causa di meccanismi neurali, ormonali e immunitari che riducono l'efficienza antivirale: si producono meno anticorpi e la capacità delle cellule linfocitarie di difendere l'organismo è ridotta. Ora, se uno se ne sta chiuso in casa da solo e non si espone, non si ammala, ma se è una persona che incontra gli altri, stringe spesso le mani, soggiorna in ambienti condivisi quali possono essere uffici, scuole, mezzi di trasporto le probabilità di rimanere vittima del virus aumentano notevolmente”. “Per quanto riguarda le età e il sesso non ci sono differenze - precisa lo psichiatra - si va dalla coppia giovane che si sta separando, al quarantenne che perde il lavoro, al cinquantenne deluso dalle perdite in borsa, al sessantenne pre-pensionato. Si tratta di un fattore che si aggiunge naturalmente alla genetica, a condizioni di debilitazione, all'esposizione a grandi quantità di virus perché si vive in luoghi in cui tutti starnutiscono.
Lo stress in questi casi ha un effetto modulante.
Ed anche il vaccino ha meno effetto”.

Nessun commento: