di: Massimo Ortelli
Ricercatori dell'University of South Florida e del James A. Haley Veterans’ Hospital hanno constatato che in topi di laboratorio i cattivi ricordi tendono a inibire la conservazione delle nuove informazioni, quelle appena assimilate.
Dopo accurati test, si è osservato in giovani topi a cui era stata procurata una brutta esperienza di paura che la conservazione della nefasta esperienza durava almeno un semestre, ovvero un quarto della durata media della loro vita.
È stato inoltre osservato che nel momento in cui agli animali veniva rammentato il brutto ricordo, assumevano lo stesso comportamento di soggetti umani affetti da PSTD.
In particolare, essi tendono a evitare qualsiasi cosa associata con l'esperienza originale, e la loro facoltà mnemonica emotiva a lungo termine interferisce negativamente con la capacità di ricordare nuove informazioni appena assimilate.
Lo studio del modello animale ha lo scopo di comprendere le reazioni dell'ippocampo e altri settori cerebrali coinvolti di fronte a memorie intruse.
Lo studio del modello animale ha lo scopo di comprendere le reazioni dell'ippocampo e altri settori cerebrali coinvolti di fronte a memorie intruse.
In questo modo si potranno mettere a punto nuove terapie farmacologiche sperimentali che prevengano gli effetti di questi ricordi sul comportamento, come ad esempio il disturbo post-traumatico da stress (PSTD). La ricerca è stata recentemente presentata nel corso del convegno di biologia sperimentale tenutosi a San Diego.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
University of South Florida
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
University of South Florida
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