Nell'antica Roma il 15 febbraio si celebravano i Lupercalia, in onore di Fauno nella sua accezione di Lupercus, cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall'attacco dei lupi.
Secondo una leggenda narrata da Ovidio, al tempo di re Romolo vi sarebbe stato un prolungato periodo di sterilità nelle donne. Donne e uomini si recarono perciò in processione fino al bosco sacro di Giunone, ai piedi dell'Esquilino, e qui si prostrarono in atteggiamento di supplica. Attraverso lo stormire delle fronde, la dea rispose che le donne dovevano essere penetrate (inito, che rimanda a Inuus, altro nome di Fauno) da un sacro caprone. Le donne erano sgomente, ma un augure etrusco interpretò l'oracolo nel giusto senso sacrificando un capro e tagliando dalla sua pelle delle strisce (februa) con cui colpì la schiena delle donne e dopo dieci mesi lunari le donne partorirono
I Lupercalia furono una delle ultime feste romane ad essere abolite dai cristiani: nel 496 Papa Gelasio I decise di sostituire la festività pagana dei Lupercalia propiziatrice della fertilità con una ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera di Valentino, vescovo cristiano decapitato nel 273 durante la persecuzione dei Cristiani sotto Aureliano.
Sono molte le storie popolari su episodi riguardanti la vita di Valentino.
Una storia narra che Valentino, convertito al Cristianesimo ed ordinato vescovo da san Feliciano da Foligno nel 197, nel 270 a Roma per predicare il Vangelo fu arrestato, ma graziato dall'imperatore Claudio II il Gotico fu "affidato" ad una nobile famiglia.
Una storia narra che Valentino, convertito al Cristianesimo ed ordinato vescovo da san Feliciano da Foligno nel 197, nel 270 a Roma per predicare il Vangelo fu arrestato, ma graziato dall'imperatore Claudio II il Gotico fu "affidato" ad una nobile famiglia.
Fu in quel periodo che compie il suo primo miracolo ridando la vista alla figlia cieca del suo carceriere, Asterius.
Quando stava per essere decapitato, Valentino teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d'addio che si chiudeva con le parole: dal tuo Valentino....
Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia, gravemente malata, e il centurione romano Sabino; l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, chiamato dal centurione al capezzale della giovane morente, Valentino battezzò dapprima il giovane soldato e quindi lo unì in matrimonio alla sua amata, prima che entrambi cadessero in un sonno profondo.
Quindi dal 496 il 14 febbraio è commemorato il martirologio romano di San Valentino, ma la festività si è diffusa come ricorrenza dedicata agli innamorati in gran parte del mondo, soprattutto in Europa, nelle Americhe ed in Estremo Oriente .
La pratica moderna di celebrazione della festa, centrata sullo scambio di messaggi d'amore e regali fra innamorati, risale probabilmente all' alto medioevo, e potrebbe essere in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell' amor cortese.
La pratica moderna di celebrazione della festa, centrata sullo scambio di messaggi d'amore e regali fra innamorati, risale probabilmente all' alto medioevo, e potrebbe essere in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell' amor cortese.
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