di: Alessio Mannucci
Una prolungata esposizione ai campi elettromagnetici, come quelli generati dai cellulari, porta ad una riduzione dei tempi di reazione a stimoli acustici.
Una prolungata esposizione ai campi elettromagnetici, come quelli generati dai cellulari, porta ad una riduzione dei tempi di reazione a stimoli acustici.
Un esperimento condotto a Roma, all'Università “La Sapienza”, ha dimostrato che l'esposizione ai campi elettromagnetici generati dai cellulari riduce i tempi di reazione agli stimoli acustici.
Gli autori dello studio pubblicato su NeuroReport, un team di professori e studenti del Dipartimento di Psicologia dell'ateneo romano, hanno spiegato che la presenza del campo riduce il tempo di reazione da 35 millesimi di secondo a 30 millesimi, sottolineando che l'effetto diventa molto più evidente con il prolungarsi dell'esposizione.
Dopo un “bagno di emissioni”, a venti minuti dallo spegnimento del telefonino, viene registrato il “picco” dell'impatto prestazionale.
Dopo 40-45 minuti, invece, tutto torna come prima.
Giuseppe Curcio, uno dei ricercatori, ha tenuto a sottolineare che “da questo esperimento non possono essere tratte conclusioni salienti per la salute umana, poiché la ricerca non riguarda ancora gli effetti riscontrabili a lungo termine ma dimostra, comunque, come brevi esposizioni ai campi elettromagnetici possano influenzare i processi psichici in maniera sostanziale ma assolutamente reversibile”.
Fonte: Punto Informatico
E-mail: Alessio Mannucci
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