sabato 27 settembre 2008

Infertilità maschile in Italia

r.s. a cura della redazione ECplanet
Sono circa 500 mila le coppie che in Italia hanno problemi di fertilità: il 40% di questi casi è riconducibile ad un fattore di infertilità maschile, mentre per il 50% ad uno femminile. rappresenta quindi un problema di ordine sanitario che in alcuni casi, ed in particolare quando falliscono le terapie tradizionali, prime fra tutte l'inseminazione intrauterina (Iui), la fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione (Fivet) e l'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (Icsi). Circa il 10% delle coppie ricorrono alla procreazione assistita, con un successo di concepimento del 40% per tentativo, che si traduce in successo con nascita del bambino nel 30% dei casi.
Tra i molteplici rimedi all'infertilità della coppia la fecondazione in vitro rimane senza dubbio quella più efficace (fino a 3 volte rispetto alle tecniche di I livello).
Sono 342 i centri che, in Italia, applicano tecniche di fecondazione assistita, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una maggiore presenza in Lombardia (61), Lazio (55), Campania (39) e Sicilia (36).
Di questi, 140 (il 40,9%) applicano solo l'inseminazione semplice (Centri di I livello), 202 le tecniche Gift, Fivet e Icsi (Centri di II e III livello).
“L'infertilità è senza dubbio una condizione molto diffusa in Italia e più in generale in tutti i paesi sviluppati, che - osserva Alberto Revelli, Centro di Medicina della Riproduzione del S.Anna di Torino - è andata peggiorando negli ultimi decenni, soprattutto a causa del progressivo innalzarsi dell'età in cui ci si sposa e, quindi, si genera”.
L'infertilità maschile, nella maggior parte dei casi, è caratterizzata da un basso numero di spermatozoi sani - spiega Vincenzo Gentile, presidente Sia - mentre altri casi possono essere rappresentati da problemi di funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell'ovocita in condizioni normali. Le cause dell'infertilità maschile - continua Gentile - vanno da un varicocele non curato, che colpisce il 15% degli uomini, a un'infiammazione della prostata.
Poi ci sono le cattive abitudini come l'abuso di alcool e droghe”.
Gli andrologi consigliano una visita di controllo, specie dopo la pubertà, per “verificare l'esistenza di un varicocele o per un semplice consulto con l'esecuzione di esami specifici in caso di sintomi anche sfumati di infiammazione.
Sono piccoli accorgimenti - conclude Gentile - che possono prevenire una futura infertilità”.
Data articolo: settembre 2008

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